Girava voce settimana scorsa che qualunque risultato fosse accaduto queste due sarebbero state le ultime due partite di Pioli sulla panchina del Milan. Speriamo che ciò sia vero perché quella di oggi è l’ultima vera occasione per provare a salvare qualcosa e non avere nuovamente una stagione in cui l’obiettivo sarà lottare per andare in Champions League. La partita di Lecce è l’ennesimo scempio societario, fisico, tecnico e tattico a cui abbiamo assistito nell’ultimo mese.
Da dove partiamo? Partiamo dalla società? Perché, oggi, il Milan gioca alle 15 del sabato avendo giocato in coppa in settimana? Guardate che non è una domanda così banale. Sapendo che l’ordine di scelta delle prime 3 partite è DAZN, DAZN, Sky se andiamo a vedere è evidente che DAZN ha preso la Juve (la prende sempre praticamente per ascolti) ed il derby di Roma (big match). Sky ha incredibilmente preferito Napoli – Empoli a Lecce – Milan, altrimenti si sarebbe dovuto giocare alle 20.45.
Non è nemmeno finita qua – il Milan avrebbe potuto tranquillamente giocare domani alle 15 eppure la lega si è sentita in dovere di fare 2 partite (squadre delle coppe, giusto) e spostare il Sassuolo al venerdì ore 18.30, finestra fuori dagli standard. Se guardiamo chi invece bello riposato gioca il posticipo serale e guardiamo come il Napoli gioca alle 12.30 mentre ai tempi di Genoa – Milan al sabato sera doveva assolutamente esserci la partita di cartello capiamo benissimo chi conta e chi non conta in lega. E io mi sono stufato di non saper battere i pugni sul tavolo e non contare niente.
Non contiamo niente nel palazzo e si vede nel momento in cui il VAR non richiama Abisso per un mani clamoroso sul tiro di Theo Hernandez. Lo si vede nell’espulsione di Giroud per un fallo di mano netto fatta in fretta e con nervosismo. Queste cose sono ormai da dopo Roma – Milan che succedono sempre e costantemente a senso unico nel silenzio complice di dirigenti che lo accettano.
Passiamo all’aspetto fisico. La partita di oggi è cominciata con fuori Loftus-Cheek, e dico cominciata perché mentre il nostro account ufficiale si occupava dei green day la cosa è stata insabbiata NON facendo la conferenza stampa, NON facendo le convocazioni e lo si è saputo solamente ad inizio partita. Ditemi voi se è accettabile una società del genere? Ditemi voi se una società può continuare a trattare così i propri tifosi considerandoli solo delle vacche da cui mungere denaro con il merchandising. Il rispetto deve essere mutuale. A questo aggiungiamo l’infortunio di Pulisic e quello di Calabria – si sale a quota 215. Cosa cazzo deve ancora succedere perché vengano presi provvedimenti seri?
Aspetto tecnico – si è capito martedì sera che la squadra è forte così come si è capito oggi che senza le adeguate motivazioni non è in grado di rendere. Per farvi capire quanto è grave la situazione in campionato oltre ai record che già sappiamo come i derby persi nel 2023 il Milan ha vinto 17 partite su 35 giocate in serie A, meno della metà, ne ha pareggiate 9 e perse 9 con 47 gol fatti e 32 subiti. Nello stesso periodo l’Inter ne ha vinte 22, il Napoli e la Juventus 21 con le prime due che hanno segnato 64 gol prendendone 26 e 28.
Facendo rapidamente i calcoli il Milan di Pioli nel 2023 vale 1,71 punti / partita che fanno una proiezione di 65 punti finali. Per capirci, la più bassa media punti dal 2017/18, anno di Montella e Gattuso e ben lontana da quel 2,26 che rappresenta la migliore media punti di sempre del 2021/22, il tutto con il miglior organico della Serie A o comunque un organico anni luce migliore di quello del 2017/18. Pioli ha fatto due punti nelle ultime cinque di campionato – lo stesso punteggio che costò giustamente la panchina a Mihajlovic, una striscia negativa che non si vedeva dallo stesso Pioli proprio quest’anno. Se fai due punti in cinque partite di campionato al Milan devi andare fuori, non importa chi tu sia o come questi sono arrivati.
E ora, solo ora, arriviamo alla partita di oggi. Una partita che già si capiva come sarebbe finita dall’approccio del secondo tempo. La cosa grave non è che sia arrivata, la cosa grave è che sia arrivata a due settimane da Napoli nello stesso identico modo – non essendo in grado di controllare un doppio vantaggio acquisito, non essendo in grado di addormentare la partita e trovando il lecce più volte palla in contropiede con noi in vantaggio di 2-0. A questo si aggiunge un gol su corner preso nella stessa identica maniera di martedì, chissà cosa è stato fatto invece delle videosessioni in cui guardare l’errore e correggerlo.
Ogni minuto che Pioli è sulla panchina del Milan è un minuto in cui i nostri giocatori vengono svalutati, le nostre avversarie prendono forza e il nostro progetto rallenta. Capisco che i danni fatti da Maldini lo scorso anno non potessero essere riparati in una sola sessione di mercato ma QUALSIASI PERSONA già a giugno indicava il tecnico come co-responsabile dell’attuale situazione. Io mi sono rotto i coglioni, una società che fattura 400 milioni chiama Conte domani mattina e gli chiede quanto vuole.
Io non posso vedere una squadra psicolabile, fragile, tatticamente incapace di gestire la partita senza un leader che non ascolta palesemente il tecnico e fa autogestione in Champions League. Chiamate Abate, chiamate Donadoni, chiamate chiunque ma basta con questo qua. Basta. A inchiodare Pioli oggi sono i risultati prima di tutto. La curva non interverrà mai finché ha i biglietti pagati – per cui tocca agli altri tifosi colpire la società nel portafogli: basta stadio, basta casa Milan, basta comprare merchandising finché in panchina non ci sarà un allenatore in grado di far rendere questa squadra a capo di uno staff tecnico che sa gestire i giocatori. Non ho altro da dire.
LECCE-MILAN 2-2
Marcatori: 28’ Giroud, 35’ Reijnders, 66’ Sansone, 70 Banda.
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pongra?i?, Baschirotto, Dorgu; Kaba (dal 63’ Blin), Ramadani, Rafia (dal 57’ González); Strefezza (dal 63’ Sansone), Krstovi? (dal 63’ Piccoli), Banda (dal 87’ Venuti). A disp.: Brancolini, Samooja; Dermaku, Gallo, Smajlovi?, Touba; Berisha, Listkowski, Oudin; Burnete. All.: D’Aversa.
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria (dal 46’ Musah), Thiaw, Tomori, Hernández; Reijnders, Kruni?, Pobega (dal 71’ Florenzi); Chukwueze (dal 79’ Jovic), Giroud, Leão (dal 10’ Okafor).A disp.: Mirante, Nava; Bartesaghi; Adli, Loftus-Cheek, Romero. All.: Pioli.
Arbitro: Abisso di Palermo.
Ammoniti: 44’ Theo, 45’ Ramadani, 62’ Strefezza, 80’ Musah, 81’ Calabria, 85’ Piccoli, 90’ Florenzi, 92’ Gonzalez, 93’ Giroud.
Espulsi: 93’ Giroud.
Recupero: 2’ 1T, 4’ 2T