Finisce agli ottavi – anche oltre le aspettative – l’europeo dell’Inter-nazionale, uno dei peggiori della storia della squadra azzurra. Un europeo dove l’Italia dopo la partita contro l’Albania, una delle squadre che ha beneficiato dell’allargamento dell’Europeo per essere qua, ha giocato essenzialmente malissimo senza mai avere un ritmo adeguato per una competizione internazionale e con il solo gol di Zaccagni segnato per miracolo che ha tolto alla Croazia un ottavo che meritava.
Poteva fare di più Spalletti? Probabilmente sì – preso d’emergenza dopo il miracolo Napoli in una annata anomala è tornato l’allenatore che se non aveva mai vinto niente un motivo c’era. Troppa confusione nei convocati, troppi cambi di modulo e una formazione mai trovata. Una lista di convocati dove come sempre mancano i giocatori di una squadra e si esagera nel portare quelli delle squadre amiche. Qualcuno dovrebbe spiegare perché è stato lasciato a casa un ottimo Gabbia o anche il semplice Calabria in grado di annullare Mbappé in Milan-PSG. E’ stato saltato più volte Di Lorenzo in una singola partita (chiunque ha giocato contro di lui ha fatto bella figura) che Calabria in tutta la Champions.
Poi c’è lo schifo che ha circondato questo europeo con un dirigente di un club che si è visto sempre e comunque fianco a fianco del presidente federale. Se i tifosi non si facessero portare a spazio dai giornalisti questa sarebbe l’ora di farsi due domande su perché Barella, Di Marco, Darmian e compagnia (e attenzione, vale anche per Calhanoglu) senza l’immunità da cartellino giallo e sul fallo tattico sono altri giocatori e pensare allo schifo visto lo scorso anno tra campo e Lissone – si è salvato Acerbi con un infortunio diplomatico per non portare alla luce di fronte alla UEFA quel razzismo velocemente insabbiato e che gli ha permesso di segnare nel derby scudetto, vantato come motivo d’orgoglio.
Non pagherà Spalletti – che ha un contratto lungo, non pagherà nemmeno Gravina che è parte di un sistema che si protegge a vicenda affinché nulla cambi come il gattopardo. D’altronde nel caso COVISOC è bastata una telefonata per fare intervenire UEFA e FIFA (i cui presidenti sono spesso vicino a Marotta e Gravina quando gioca l’Inter). Domani si ripartirà gridando ai troppi stranieri e ai bambini che non giocano a pallone – eppure il marcio è lì, sotto gli occhi di tutti. E’ necessario prima di tutto tornare ad avere una federazione indipendente da giochi di potere sportivi ed un campo che restituisca risultati veritieri per tutti invece di avere la squadra del potere sistematicamente favorita con la complicità dei media che ci raccontano che tutto va bene.
Ora attendiamo che il 4 luglio venga sorteggiato – pardon, comunicato (non si parla, in effetti, mai di sorteggio) il calendario della prossima stagione e potremo tornare finalmente a credere che Darmian, Barella, Calhanoglu, Di Marco, Acerbi, Dumfries e Bastoni siano dei top player che tutto il mondo ci invidia. Almeno fino al prossimo mondiale. Che finisca il calcio e ricominci il wrestling.