#Nervosetti

È bastata una giornata con un sorpasso inaspettato in classifica per fare impazzire tutti. Non l’avevano pensato o previsto; il calendario era stato fatto scientificamente per favorire l’Inter, il derby – grazie al regalo di Pioli e al gol irregolare che ha permesso all’inter di parcheggiare il bus – era andato benissimo, compreso il sorteggio di Champions, come sempre non favorevole, strafavorevole. Tutto era pronto per un’Inter in fuga e il codazzo di giornalisti a libro paga pronti a fare i panegirici alla squadra più forte d’Europa, unica vera rivale del City per questa Champions League, fa niente se Skriniar è partito, Brozovic non c’è più così come Dzeko e Lukaku, chiunque arriva all’inter è un top mondo solo perché gioca nell’Inter – d’altronde avere un giornale sportivo come official supplier serve a questo.

Poi però si è giocato e ha parlato il campo. Le 13 sconfitte dello scorso campionato e il fatto che questa corazzata megagalattica alla fine ci si è dimenticati che è arrivata UNA posizione in Champions League sopra il Milan (2° contro 3°) e ben DUE punti in più in campionato e che il Milan ha fatto mercato per rinforzarsi mentre l’Inter a rattoppare. Questa cosa è stata nascosta facendo passare l’acquisto di un giocatore come Pulisic come se fosse arrivato un giocatore del Sassuolo qualunque – ad esempio.

Il racconto stile 1984 a cui stiamo assistendo da anni sta crollando sul peso della realtà. Ci raccontano della profondissima rosa dell’inter ma non c’è una volta che i cambi di Inzaghi siano migliorativi mentre il Milan continua a vincere cambiando 5-6 titolari, cosa che l’anno scorso non riusciva a fare. Ci raccontano che nessuno ha cambi come quelli dell’Inter – Arnautovic, Cuadrado e Sanchez (e sì, l’ultimo è proprio quello che un anno fa è stato sbolognato con buonuscita come fosse un bidone). Ci raccontano che ogni volta che il Milan fa un passo per lo stadio, l’Inter risponde subito a Rozzano, fa niente che i due progetti siano in stadi completamente diversi.

La realtà – o padre tempo come lo volete chiamare – presenta sempre il conto prima o poi. Lo ha fatto anche col Napoli, il più grande caso di overperformance dovuto in parte ad un mondiale di mezzo dai tempi dell’Inter del triplete. I giornalisti sono nervosi perché vedono un Milan forte che probabilmente avevano intuito e che hanno provato a buttare giù tutta estate sia col calendario, sia con la narrativa su Tonali, Maldini e poi i gollonzi di De Keteleaere. La notizia è che la tifoseria non c’è cascata e il giochino che riuscì anni fa di mettere i tifosi contro Galliani per poi incidere sui risultati sportivi per via di un San Siro semivuoto che fischiava è fallito.

E allora eccoli i servi – andati completamente in panico. Sanno che magari quest’anno non vinceremo lo scudetto ma è solo un rimandare l’inevitabile. Se non si fanno cazzate (vedi Ronaldo-Juve) il trend è ormai settato. Il Milan è una squadra in crescita con il fatturato di anno in anno, che sta per avere lo stadio e il destino è quello di ripetere quanto fatto dalla Juventus tra il 2012 e il 2020, però in maniera pulita.

Il Milan ad oggi è padrone del proprio destino sul mercato, compra e non subisce (nei limiti del FFP) decidendo lui chi comprare e chi vendere. Ad ogni sessione si migliora e migliora anche il vivaio (vero punto debole) cercando di portarlo ad un livello internazionale. Nelle ultime tre sessioni il Milan ha speso 187 milioni mentre l’Inter ne ha incassati 177. Per l’Italia siamo già competitivi così e – pensate un po’ – il bello deve ancora venire.

E allora carissimi tifosi nerazzurri non vi resta che questo. Non vi resta che cercare di manipolare la realtà cercando di trovare un fallo di mano che non c’è dopo aver glissato quando a farlo era Udogie o aver giustificato e minimizzato Serra in Milan – Spezia. Non vi rimane che provare ad alterare il campo coi giocatori del Milan che ricevono un giallo ogni 3,96 falli (nessuno peggio in Italia) mentre quelli della vostra squadra del cuore uno ogni 8,90 (solo Atalanta meglio).

Continuate a lottare contro di noi fuori dal campo – credete di indebolirci ma non fate altro che caricare squadra e tifosi belli compatti contro il nemico. La ruota non sa in che direzione girare ma prima o poi girerà definitivamente. Sta a chi racconta il campionato farlo in modo obiettivo ed evitare di dipingere Simone Inzaghi come un incompetente che rovina il Bayern Italiano ogni volta che l’Inter non vince o avvelenare i pozzi con Pulisic e Maignan, specie se poi si vuole vendere i diritti TV all’estero.

Se volete fare qualcosa di utile per la vostra squadra del cuore, invece, vi consiglio una bella colletta tra i lettori della vostra fede. Ci sono 50 milioni di interessi sul debito da pagare al 30 giugno e stavolta sopravvalutare un portiere normalissimo per fregare lo United potrebbe non bastare.