Atalanta – Milan 0-2: Up & Down

Up

Segna sempre lui...

Urby Emanuelson. Dopo il drop con cui cercando di tirare in porta a fine partita ha sparato la palla fuori dallo stadio è stato convocato nella propria nazionale. Di Rugby.

Andrea Barzagli. Cala il gelo in studio a Sky Calcio Show quando chiede a Barzagli “perchè un giocatore della nazionale italiana va a giocare al Wolfsburg?” invece di parlare di Lecce – Juventus appena conclusasi. Il nostro Andrea si merita una menzione per non avergli risposto: “ma i cazzi tuoi?”

Zlatan Ibrahimovic. Va a centrocampo a impostare come faceva Pirlo, va sulla fascia a correre come faceva Pato, e ovviamente segna come è solito fare egli stesso. Tifosi contenti, Galliani meno dato che Raiola lunedì chiederà che allo svedese vengano pagati tre stipendi.

Massimiliano Allegri. Schiera Zambrotta e Bonera terzini concedendosi come variabile tattica il lusso di poterli invertire: sia Gianluca che Daniele infatti fanno pena da ambo i lati.

Down

Galliani tra un rigore e l'altro fa una offerta per Amalgama

Marco Branca. Prova ad inserirsi su Tevez, su Maxi Lopez e anche su Kolarov. Fosse stato Massimino presidente del Milan avrebbe cercato di rubare anche Amalgama.

Gianluca Zambrotta. Dopo 10 minuti si tuffa platealmente in area chiedendo un calcio di rigore, ma l’arbitro non ci casca. Sconsolato, ha commentato “eppure Busquets mi ha detto che con lui funziona!”

Adriano Galliani. Seccato da Braida che chiedeva un rilancio economico per Tevez, al sesto rigore nelle ultime sette gare ha risposto: “adesso hai capito perché non abbiamo più soldi in cassa?”

Sky Sport & Gazzetta. Maicon bestemmia durante Inter – Parma dopo il gol di Faraoni. Era pronto immediatamente il servizio da mostrare durante lo speciale calciomercato ed era pronta anche la prima pagina della rosea con scritto “probabilmente salterà il derby” in prima pagina a caratteri cubitali. Poi si sono resi conto che la maglia che indossava il brasiliano non era rossonera e han fermato tutto.

Atalanta – Milan 0-2: calmi, cinici e un Ibra in più

Manfredini falcia Pato, è rigore netto

Forse non la migliore partita di questa stagione, ma bisognava anche considerare che l’avversario era uno dei più difficili e che il campo di Bergamo era ancora imbattuto prima della trasfera odierna. Lo espugnamo per due reti a zero con i centrocampisti contati e soffrendo relativamente poco (il Palo di Denis da zero metri è l’unica volta in cui l’Atalanta tira in porta). La sblocchiamo con un calcio di rigore (il sesto nelle ultime sette gare) netto (Pato è davanti a Manfredini come si può vedere nell’immagine) e la giustifichiamo nel secondo tempo dominando gli ultimi venti minuti di una gara, fino a quel momento, equilibrata.

Il brasiliano col numero sette rimane la chiave della partita nel bene e nel male. Lo vediamo nell’azione del rigore, lo vediamo prendere un palo da calcio d’angolo e lo vediamo svogliato nel resto della partita: la differenza con Robinho dopo l’unico cambio della gara è stata abissale – fino a quel momento l’Atalanta riusciva a mantenere il possesso del pallone per lunghi tratti della gara rendendosi anche pericolosa – dopo è praticamente sparita dal campo. Se avete seguito la sua partita e quella di Ibrahimovic avrete sicuramente colto la differenza tra i due nel tentativo di cercare il pallone. Ibra viene incontro, molto di più di quanto faceva lo scorso anno mentre Pato molto spesso aspetta di averlo tra i piedi intralciando lo svedese: nel momento in cui entra in campo Robinho l’Atalanta non riesce più ad attaccare e il Milan raddoppia anche grazie a un pressing alto che tutti e quattro gli attaccanti (Boateng-Nocerino-Robinho-Ibrahimovic) riescono a portare. Ci siamo interrogati sul problema di un eventuale cambio tra Pato e Tevez senza riflette su un altro dilemma forse più importante: con Pato questo Milan perde quella corsa, pressing e qualità che con Robinho guadagna.

Il secondo gol dopo l’entrata di Robinho porta comunque ancora la firma di Ibrahimovic con un assist a Boateng che si inserisce per il più classico dei suoi gol (vedi Bologna e Napoli la scorsa stagione) e porta a casa i tre punti – ancora una volta ci troviamo aggrappati allo svedese che oggi abbiamo visto andare a recuperare palla a centrocampo. Ibra in questo campionato è ancora fondamentale, forse più di quello dello scorso anno – ecco perché dobbiamo comunque coinvolgere il resto della squadra dato che inevitabilmente lo svedese calerà. Il reparto mediano è stato forse il punto debole, ma era troppo improvvisato per giudicarlo – salvo comunque Mark Van Bommel che ho visto in crescita rispetto alle scorse gare mentre boccio Emanuelson che non è un trequartista, ruolo forse da lasciare a Robinho o a Boateng mettendo l’olandese come laterale nonostante la gara dell’olandese oggi sia stata meno spaventosa delle precedenti.

Insufficiente, e gravemente, invece la prova di Zambrotta – mentre qualcosa in più è forse riuscito a dare Daniele Bonera sulla fascia destra. Su quella del numero 17 invece Schelotto ha avuto il via libera in ogni azione riuscendo a dominare quel lato del campo dove la soluzione per il posto da titolare resta una sola: Taiwo, Taiwo e ancora Taiwo. Promosso Mexes al centro della difesa in un ruolo dove comunque siamo ampiamente coperti e ovviamente strapromosso a Thiago Silva, da domani probabilmente unico giocatore della serie A nel top 11 della FIFA. Da Bergamo usciamo a quota 37 punti, uno in più rispetto a quanti ne avevamo lo scorso anno dopo lo stesso numero di giornate, 8 di distacco sull’Inter che a questo punto avrà solo da perdere nel prossimo derby e ben 7 sulla Lazio che rappresenta l’ostacolo per la lotta all’Europa che conta nella prossima stagione.

Ora attenti alla settimana pre-derby: si parlera ampiamente di questo rigore e dei sei nelle ultime sette gare e non di come il Milan dopo la gara con la Juventus ha praticamente dominato le rimanenti partite. Non si parlerà del fatto che abbiamo fatto 13 punti su 15 nelle ultime cinque partite con quattro gare in trasferta incassando solamente due gol o non si parlerà del fatto che oggi a Lecce è andata in scena una palese e non autorizzata inversione del fattore campo con più di metà stadio riservato ai supporters bianconeri. Ma quella sconfitta che tutti si auguravano per far rimontare la banda Ranieri non è arrivata – domenica sera possiamo finire l’opera e concentrarci, a quel punto, solamente sulla Juve.

ATALANTA-MILAN 0-2 (Primo tempo 0-1)
MARCATORI: Ibrahimovic su rigore al 22′ p.t.; Boateng al 37′ s.t.
ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Masiello, Ferri, Manfredini, Peluso; Schelotto (dal 33′ Gabbiadini), Cigarini, Carmona (dal 25′ st Bonaventura), Padoin; Marilungo (dal 10′ st Tiribocchi); Denis. (Frezzolini, Lucchini, Bellini, Ferreira Pinto). All. Colantuono.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Bonera, Mexes, Thiago Silva, Zambrotta; Boateng, Van Bommel, Nocerino; Emanuelson; Pato (dal 22′ st Robinho), Ibrahimovic. (Amelia, Inzaghi, Nesta, De Sciglio, Antonini, El Shaarawy). All. Allegri.
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE – Spettatori: 22.172 (record stagionale). Paganti 12.514, abbonati 9.658. Incasso 271.283 euro. Ammoniti Boateng, Bonera, Carmona, Manfredini, Cigarini e Denis per gioco scorretto. Angoli: 5-4 per il Milan. Recuperi p.t. 1′, s.t. 3′.

Atalanta – Milan: LIVE!

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VOLETE VEDERE QUANTO PANETTONE HANNO MANGIATO I GIOCATORI? VOLETE VEDERE SE SI RIMANE IN TESTA ALLA CLASSIFICA? PENSATE DI SAPERE GIA’ IL RISULTATO PERCHE’ VE L’HAN DETTO DONI ED ERODIANI? SE LA RISPOSTA E’ SI’, SEGUITE CON NOI IL LIVE DI ATALANTA – MILAN, DOMENICA 8 GENNAIO 2012, DALLE 15, SU ROSSONEROSEMPER!

Atalanta – Milan: Emergenza a centrocampo

Doni urla il risultato concordato con Erodiani

Atleti Azzurri d’Italia, ore 15.00. Seedorf, Ambrosini, Aquilani, Gattuso e Flamini. Non è la formazione di oggi ma la lista degli infortunati per la trasferta di Bergamo trasferta che vale come il derby e non solo perché al netto della penalizzazione gli atalantini avrebbero gli stessi punti in classifica dei prescritti. Si va a Bergamo con tante incognite, di formazione e soprattutto di preparazione. Lo scorso anno si ripartì a rilento riuscendo ugualmente a spuntarla a fine anno contro la Leomuntada – quest anno data l’importanza degli scontri che si alterneranno consecutivamente in calendario da Lazio-Milan in poi questo non sarà possibile.

La partita può forse ricordare quindi quella di un anno fa a Cagliari, alla ripresa della sosta, con gli infortunati da recuperare (Ibra a dire la verità fu assente per squalifica), una pessima prestazione e tre punti portati a casa col gol di Strasser. Oggi sarà probabilmente lo stesso date le scelte obbligate a centrocampo (Van Bommel, Nocerino e Boateng nel ruolo di Aquilani), i due primavera in panchina e le non buone prestazioni del reparto messe in evidenza nelle ultime gare, Bologna su tutte. Per una volta sarà forse necessario turarsi il naso, lasciare da parte il “bel giuoco” e tirarla ad Ibra sperando che la metta – cosa che non si è fatta proprio nella gara con i felsinei insistendo sul gioco palla a terra.

Emergena che continua anche in difesa con Zambrotta e Bonera che dovrebbero partire entrambi titolari – il primo sulla sinistra e il secondo sulla destra mentre sarà confermata la coppia centrale Nesta-Thiago Silva. Davanti è ballottaggio a tre per due posti: Emanuelson e Robinho per il ruolo di trequartista, Robinho e Pato per quello di spalla di Zlatan Ibrahimovic. Per lui sfida contro Denis per il titolo di capocannoniere, in un campo molto difficile dove abbiamo vinto una sola gara nelle ultime quattro (con gol di Kakà) e dove Inter e Napoli sono già state fermate: è ancora troppo presto per pensare al derby di Milano nonostante quelli là abbiano appena spezzato le reni nientepopodimeno che al Parma e si sono riportati a -5. Guardiamo piuttosto alla Lazio sconfitta a Siena – vincendo oggi dovremmo definitivamente scrollarcela di dosso.

L’ultimo paragrafo del post è invece dedicato ai grandi successi che abbiamo raccolto sui social Network. Nella giornata di ieri abbiamo infatti raggiunto 1000 followers su twitter e 100 “mi piace” sulla nostra pagina Facebook di più recente formazione. Un grazie a tutti coloro che ci seguono!

Avanti un altro

E’ appena cominciato l’anno nuovo, e andiamo subito a parlare di Inter. Niente male davvero. L‘armata Branca-leone ha, come spesso ultimamente, messo gli occhi su un obiettivo rossonero, Carlitos Tevez, arrivando a quanto pare, per l’ennesima volta, in ritardo clamoroso: l’impronunciabile agente dell’Apache ha subito dichiarato che l’Inter può anche andare a guardare da un’altra parte, poiché l’unica strada percorribile a Milano ha i colori rossoneri. La trattativa è ormai conclusa e nella giornata odierna, massimo domani, dovrebbe essere ufficializzato l’accordo tra Milan e City: al giocatore andranno 5 milioni netti a stagione.

Come sta bene Carlitos in rossonero...

La sensazione è di quelle molto positive: un giocatore con una voglia matta di rimettersi in gioco, che arriva da una città notoriamente schifosa qual è Manchester e con un bagaglio tecnico da fare invidia al 99% dei giocatori in circolazione: sicuramente le aspettative sono tante, e la fiducia che viene riposta in questa operazione è ancora maggiore. Si spera solamente che l’argentino abbia quella cattiveria sotto porta che manca sempre a Robinho e spesso, ultimamente, a Pato, che ci auguriamo non riservi tutte le cartucce esclusivamente per il post-partita, ma che si decida una buona volta a fare il salto di qualità tecnico e caratteriale.

Non sono d’accordo con i vari giornalisti ed opinionisti (come quasi sempre), che giudicano l’operazione errata soprattutto sul piano caratteriale: non mi fa per niente schifo l’idea di avere dei giocatori con un carattere forte, meno ballerini di samba e più spaccalegna. Se al carattere di ferro si aggiunge poi una tecnica ed un fisico invidiabile, allora il risultato ottenuto potrebbe essere vicino alla perfezione: il valore del giocatore in questione è tale da rendere obbligatorio perlomeno il tentativo di acquisirne le prestazioni, rischiando di fallire l’inserimento all’interno dello spogliatoio. Sono sicuro che sia più difficile l’integrazione di un carattere alla Gilardino che non alla Ibrahimovic, che si guadagna la stima dei compagni sul campo e in allenamento, con grinta e voglia di vincere. Boateng docet.

L’altro nodo, di cui si parla meno ma che spero possa avverarsi entro breve, è quello legato al rinnovo di De Rossi. Tutti ci auguriamo che possa non trovare mai un punto d’intesa con i vertici della società capitolina e possa venir a prender il posto di Nonno Van Bommel in una squadra che gli garantirebbe maggiori chance di vittoria. L’idea di poter avere a disposizione Aquilani, Nocerino, Montolivo e De Rossi è a dir poco entusiasmante, anche perché il valore totale del reparto non è mai dato dalla somma aritmetica del valore dei singoli, ma dall’amalgama generale. Aquilani e Nocerino hanno sin d’ora reso oltre ogni rosea aspettativa, e possono sicuramente pretendere una maglia da titolare nel futuro scacchiere rossonero: speriamo che De Rossi possa diventare presto un ex Capitan Futuro.

Valzer delle punte: Pato e Tevez

Babbo Natale non ha portato nulla, che ci pensi la Befana? Intanto peró la notizia freschissima é che l’Inter  si é inserita per Tevez. Si, l’Inter, quella che a detta di Moratti prima (“a queste cifre non lo trattiamo” disse, quando all’epoca Galliani di milioni ne offriva 23 – Branca si dice ne abbia offerti 25) e di Tronchetti Provera poi (“Tevez? Non rientra nei nostri progetti!”) si riteneva giá a posto con il rientro di Forlan e il ritorno al goal di Milito. Su Tevez si era giá inserito il PSG di un’altra conoscenza rossonera, che nel frattempo fá il bis con Carletto in panchina, ma si sá, la smentita di Leonardo (“gli sceicchi si parlano perché sono parenti”) ad oggi é meno attendibile di un titolone da Tuttosport. Milan o Inter, ma intanto Tevez sembra essersi giá accasato a Milano.

Il triangolo quasi morboso Milan-City-PSG peró non si ferma con l’Apache, ma prosegue con il Paperino che, ironia della sorte, inaugura il 2012 a Dubai proprio contro l’ex mentore Ancelotti. Destino? Chissá, intanto peró le voci ci sono e sono tante, le piú quotate quelle di un Pato alla corte Re Carlo a riabbracciare anche l’amico Leo (che giá all’epoca fú determinante per il passaggio sotto la Madonnina) e forse Kaká e completare con Pastore, altra vecchia conoscenza del nostro calcio, quel famoso “albero di Natale” che tanto diede alla causa. Meno prepotente ma comunque mai completamente abbandonata la voce di un Pato in orbita City (Mancini non ha mai nascosto le simpatie per il giovane brasiliano) che fungerebbe da collante tra un presente chiamato Tevez e un futuro chiamato Balotelli. Il tutto sempre con il tarlo Santos che vorrebbe Robinho come colpo del centenario.

Il valzer della punte sembra entrato dunque nel vivo, qualcosa si muoverá, tra oggi e giugno il Milan potrebbe rifondare completamente l’attacco, reparto che sta dando tantissime soddisfazioni (35 reti in campionato) ma che ad oggi ha nel solo Ibrahimovic l’unica certazza per una maglia da titolare. Gli altri sono tutti sotto esame, chi per estrema gioventú (El Shaarawy), chi per motivi esattamente opposti (Inzaghi), chi per scenari strettamente di mercato (Pato e Robinho) e chi per motivi di salute (Cassano). Podolski e Pizarro del Werder come da miglior tradizione sono giá rispuntati, Maxi Lopez é sempre in stand-by anche se la Roma, perso Borriello, si é inserita sul giocatore. Aspettiamo e stiamo a vedere cosa ne verrá fuori da questo intreccio. Ma non dimentichiamoci che se per la Serie A siamo comunque a posto, in Europa un mediano e un terzino servono molto piú di una punta, che fá vendere giornali e magliette, ma che ad oggi, é solo un capriccio.

UPDATE BY DIAVOLO1990: Vi comunico che è stato trovato l’accordo, per ora solamente verbale, tra City e Milan per Tevez. La formalizzazione dell’accordo e le firme dovrebbero avvenire nei prossimi due-tre giorni.

Il principe capriccioso

Branca tratta con Tevez e l'agente. Ah non è lui?

Ci ha provato anche stavolta Massimone. Non ce l’ha proprio fatta a stare lontano da quel complesso di inferiorità nei nostri confronti che lo contraddistingue da quando ha preso in mano le redini della seconda squadra di Milano.

Ormai lo sanno anche i muri che Branca ieri è volato a Manchester, non certo per vendere Snejider (che sarebbe partito lo scorso Agosto se qualcuno avesse voluto il pallone d’or… ah no) per la più classica delle azioni di disturbo nerazzurre che abbiamo visto fare dalla scorsa estate su ogni trattativa di mercato riguardante l’AC Milan. L’abbiamo visto come al solito col supporto degli organi “amici” (Corriere e Gazzetta) che come al solito si sono schierate contro una nostra possibilità di rinforzarsi ulteriormente. L’attacco mediatico era già partito a cavallo di fine anno, con i due quotidiani Inter-sponsorizzati a mettere zizzania tra Pato e Allegri ed è continuato ieri con i peana sul sito della rosea per l’eroe Branca incaricato di togliere un giocatore all’odiata rivale.

L’Inter ha l’accordo col City? Palle. Il City ha già fissato da tempo il valore di Tevez a 25 milioni di Euro col Milan e non può certo rimangiarsi la parola data. Sarei curioso di sapere le fonti dei signori del Corsport e di come siano certi che il City abbia già rifiutato una nostra offerta spedita via fax alle 20.00 di ieri sera, poche ore prima della riapertura del giornale.

Insomma, le solite mistificazioni informative a supporto di qualche tifosotto che ama pensare che il “tre” nell’Inter 2011 sia il numero di trofei vinti e non le pere subite nel derby decisivo per lo scudetto e che, una volta fallito l’acquisto di Tevez si sveglierà con una squadra i cui punti di forza sono Coutinho, Alvarez e Castaignos. Un’altra notizia (?) fresca arriva sempre nella giornata di ieri con Dejan Stankovic che giura di non vestire mai il rossonero – non so voi, ma la prima cosa che a me è venuta da pensare è per quale motivo dovremmo ingaggiare un centrocampista a fine carriera e che per noi presenta modesti mezzi tecnici. Ma si sà, al principe capriccioso queste dichiarazioni piacciono “La mia inter è bella, è mediaset che fa schifo – recitava un famoso manifesto“.

Milan – Paris Saint Germain 1-0: Up & Down

Dato che non trovo mai spazio per le notizie dal mondo, ho deciso di lanciare questa rubrica che succederà ai postpartita nel giorno successivo in cui andremo a rileggere i promossi e i bocciati della gara e le notizie di attualità in chiave ironica, che sostituirà la rubrica “notizie dal mondo”. Speriamo vi piaccia.

UP

Alexandre Pato: Intervistato a fine partita circa il proprio gol il brasiliano ha detto: “Beh, dov’è la novità? La volta scorsa a fare gol a Leonardo ci avevo messo tre minuti di meno”.

Rino Gattuso: Finalmente superato il problema all’occhio è tornato in campo. Non ha comunque ancora capito perché durante la sua convalescenza il numero di giocatori in campo sia aumentato a 22 per squadra.

I milanisti arabi: E’ partito a un certo punto della gara un coro incomprensibile a noi italiani. Interpreti locali hanno testimoniato che si trattasse indubbiamente di “Leonardo uomo di merda“.

DOWN

Pippo Inzaghi: Panico nei suoi quadernini: quando Allegri gli ha spiegato che un eventuale gol non sarebbe valso per il record ha chiesto subito di sparare a tutta la musichetta della Champions prima della partita, ma l’appello è rimasto invano.

Antonio Nocerino: “Perché ho tentato di segnare in rovesciata? Domenica c’è Atalanta – Milan ed Erodiani mi ha detto che un mio gol in questo modo è quotato a 150.00”

Carlo Ancelotti: Pare che dopo la partita sia arrivato nello spogliatoio completamente fuorioo per la gara appena disputata: “Difensori che tornano!? Corsa!? Pressing alto a centrocampo!? Ma dove siamo finiti!?”

Milan – Paris Saint Germain 1-0: Al Milan il Dubai Football Challenge

Una partita che contava poco o niente in termini pratici, ma di cui noi tifosi avevamo assoluto bisogno: quindici giorni senza il nostro Milan sono sempre troppi. Non mancavano gli intrecci sentimentali. Il ritorno di Rino Gattuso, dopo 4 mesi e dopo un problema fisico che avrebbe messo k.o. un toro, ma non il numero 8 tutto cuore e grinta. Poi ancora, gli incroci con l’amato Ancelotti – impossibile dimenticare tutti i bei momenti passati insieme – e con l’odiato Leonardo – impossibile perdonarlo-.

Per arrivare al caso Pato, se così vogliamo chiamarlo. Personalmente lo vivo con totale tranquillità, per quanto creda ciecamente nelle capacità fuori dalla norma del papero di Pato Branco: a Gennaio, il dott. Galliani, sa benissimo di non potersi privare di lui e a meno di incredibili stravolgimenti non se ne andrà – per Giugno, se qualcuno non dovesse essere felice, quella è la porta. La partita non è un granchè, le due squadre vengono da giorni intensi di preparazioni e sono un po’ bloccate. Inutile, oltretutto, rischiare stupidi infortuni visto che domenica si va a Bergamo e tra undici giorni ci sarà il derby. Ibrahimovic gioca a tutto campo, lo si può ammirare ora a rifinire ora ad impostare: con tanta libertà senza dare punti di riferimento – insomma, come piace a lui. Passano tutte dai suoi piedi le poche azioni dei rossoneri, compreso il gol di Pato. Fanno sicuramente di meno i transalpini, “pericolosi” in una sola occasione con Pastore, ipnotizzato bene da Amelia. Il Psg è tutto qui e in un paio di tiri da fuori del mobile Nenè.

Nocerino cerca di regalarci una sorpresa anche in una scialba amichevole, provando una rovesciata su cross di De Sciglio: grazie Antonio, ma preferiamo se il regalo ce lo consegni domenica 15 a San Siro. Ed infatti la traversa sputa fuori l’acrobazia del numero 22. L’eterna ultima spiaggia di Taiwo non fa cambiare certo idea su di lui. Nella ripresa, per via soprattutto degli undici ragionevoli cambi effettuati da Allegri, la gara se possibile cala ulteriormente di ritmo. La trama del gioco la tessiamo sempre noi, ma ora tocca a Valoti, El Sharaawy e Inzaghi inventare negli ultimi metri. Superpippo è voglioso come sempre e cerca di dare profondità alla squadra, arrivando anche al tiro ma trovando pronto l’estremo difensore dei parigini Douchez, in altre occasioni risulta invece troppo macchinoso e non riesce ad incidere come vorrebbe. Incoraggiante la prestazione di Gattuso, che sembra aver pienamente superato il problema all’occhio e che può ora concentrarsi sul recupero della condizione. A quindici minuti dalla fine il Psg cerca di riacciuffare il risultato con Nenè, senza dubbio il migliore dei suoi. Il numero 10 brasiliano impegna due volte Abbiati che è super soprattutto nel secondo intevento.

Una buona prestazione in generale che conlcude il mini ritiro di Dubai e che ci riporta con la testa sulla seconda, decisiva metà di stagione. Magari con un Tevez in più.

MILAN-PSG 1-0
Milan (4-3-1-2): Amelia (1′ st Abbiati); De Sciglio (1′ st Zambrotta), Mexes (1′ st Nesta), Thiago Silva (1′ st Bonera), Taiwo (1′ st Antonini); Aquilani (1′ st Gattuso), Van Bommel (1′ st Ambrosini), Nocerino (1′ st Valoti); Robinho (1′ st Emanuelson); Pato (1′ st Inzaghi), Ibrahimovic (1′ st El Shaarawy). A disp.: Piscitelli, Carmona, Eli. All.: Allegri
Psg (4-2-3-1): Sirigu (1′ st Douchez); Tienè, Sakho (1′ st Lugano), Bisevac (1′ st Camara), Ceara (22′ st Bahebeck); Bodmer (39′ st Kebano), Sissoko; Nenè (39′ st Landre), Pastore, Jallet; Hoarau (1′ st Erding). A disp.: Areola, Armand, Chantome. All.: Ancelotti
Arbitro: Al A’Ajel (EAU)
Marcatori: 4′ Pato (M)

Milan – Paris Saint-Germain: Live!

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SENTIVATE LA MANCANZA DI LEONARDO? VOLETE RIFILARGLI ALTRE PERE DOPO IL DERBY DELLO SCORSO ANNO? ALLORA RESTATE QUI CON NOI, DAL 4 GENNAIO, ALLE 16.30, COME SEMPRE, SU ROSSONEROSEMPER, LA DIRETTA DI MILAN-PARIS SAINT GERMAIN

Milan – Paris SG: il ritorno di Rino

Rashed Stadium, ore 16.30. Erano passati pochi minuti dall’inizio di Milan – Lazio quando Rino Gattuso uscì dal campo per quello che risultò poi essere una infiammazione al nervo cranico. Oggi torna in campo, nell'”Emirates Challenge” aspettando Cassano. L’avversario è il PSG di Ancelotti che debutta sulla scottante panchina di Parigi proprio contro la squadra che lo ha reso grande. E’ forse un antipasto di Champions League, non gli ottavi ma la prossima con i francesi decisi a puntare ad uno dei primi tre posti del campionato nazionale e ad ottenerla probabilmente in tempi brevi al contrario delle fallimentari spese già viste in Inghilterra con il Manchester City.

Allegri ha dichiarato che formerà due squadre distinte, una per tempo. Ci sarà quindi spazio per tutti, anche per El Shaarawy, Inzaghi e l’insoddisfatto Pato (a lui decidere, crescere e giocarsi un posto da titolare nel Milan o prenderselo nel PSG finché non trova qualcuno di più forte) – rimarranno fuori solamente Seedorf (rientro nel derby del 14), Abate, Boateng e Roma non ancora disponibili per ammissione dello stesso allenatore rossonero. Curiosità personale invece il vedere in quale ruolo verrà schierato Emanuelson, che negli ultimi spezzoni di gara di fine stagione si è alternato tra la mezzala e il trequartista senza mai una prestazione all’altezza.

In palio come sempre il milioncino messo in palio dagli Arabi (ci si compra due volte Nocerino, eh!) e la possibilità di succedere a noi stessi nell’albo d’oro del torneo (oltre all’invito automatico per giocarci un altro milioncino la prossima stagione) dopo il trionfo dello scorso anno contro l’Al-Ahly e quello del 2009 contro l’Amburgo, vincitore dei primi due titoli (nel 2010 non si è disputata) – ovviamente freno a mano tirato: col derby alle porte se si dovesse infortunare qualcuno di importante, sarebbero dolori.

Caldo ad alta quota!

Milan e Juve hanno chiuso l’anno solare appaiate in classifica e anche vicine in quel di Dubai, dove una preparazione specifica dovrebbe garantire un’ottima seconda parte di stagione per entrambe le squadre che, fino a prova contraria, dovrebbero contendersi lo scudetto fino all’ultima giornata.

Diciamo dovrebbe garantire proprio perché negli ultimi anni non sono emersi sempre risultati positivi da questo tour de force al caldo, che ha permesso si uno sprint alla ripresa del campionato ma ha spesso lasciato con la lingua da fuori giocatori fondamentali nei momenti salienti. Uno su tutti Ibrahimovic, che lo scorso anno ha finito la stagione boccheggiando e di conseguenza con un elevato tasso di nervosismo. Le indiscrezioni attuali dicono che lo svedese abbia svolto lavoro differenziato, per non incorrere negli stessi errori e perché tutt’oggi resta la miglior pedina del nostro scacchiere.

Se il Milan sembra passare i giorni al caldo tra una sgambata sulla sabbia e un botta e risposta a distanza tra Pato e Allegri, quello che ci raccontano sulla Juve sembra un quadro bellissimo. Ambiente sereno, atmosfera idilliaca e fantomatici affari di mercato che ci vengono sbandierati in faccia ad ogni ora della giornata; e ai più sembrerà davvero un affare aver portato l’eterno scarto Borriello in bianconero, lo stesso che non tanto tempo fa rifiutò Torino per trasferirsi alla Roma. E’ l’ora del riscatto, è il modo giusto di rilanciarsi ad alti livelli e far crescere ancora di più il potenziale della Juve: contenti voi di così poco, contentissimi anche noi. Non bastasse questo acquisto, che andrà a rimpolpare l’attacco acchiappa veline bianconero, alla Juve vengono anche accostati Pizarro e Caceres. No, non vi sbagliate; Caceres è lo stesso che l’anno scorso non fu riscattato, ma si sa, alla Juve è concesso anche di sbagliare e tornare sui propri passi, avendo come scusante il solito bilancio che a volte sembra essere infinito e altre volte infinitamente piccolo. Dipende da come gira ai dirigenti e a quelli di “Tutto Sport”.

Dunque quiete e serenità juventina si contrappongono alla maretta dell’ambiente milanista, che non sa se dar ragione a Pato per convincerlo a rimanere, o ad Allegri, che non lo considera fondamentale. Questo è ciò che ci vogliono far credere, anche se la realtà non è proprio questa. Perché l’ambiente rossonero è quello di sempre, è quello di un gruppo forte e compatto che ha degli obiettivi ben precisi in mente e che poco si lascia condizionare da ciò che gli altri tendono a raccontare. Il caso Pato sembra non esserci, perché le sue esternazioni sono quelle di un ragazzino un po’ permaloso, che viene subito rimesso in riga da chi ne sa qualcosa in più di lui. Allegri e Galliani lo confermano, almeno fino a Giugno, Ibra e C. dicono che rimarrà anche se non disdegnerebbero affatto l’arrivo di Tevez. L’approdo in rossonero dell’argentino a questo punto sembra necessario, sia dal punto di vista tattico che da quello mentale; ricominciare sapendo che gli avversari diretti, se pur nettamente inferiori sulla carta, si sono rinvigoriti e rinforzati non deve essere bellissimo.

Mai come ora il Milan ha bisogno di quelle mosse intelligenti che ribaltino la situazione mentale, che siano acquisti di mercato o prese di posizione; serve quel qualcosa che cambi il pensiero dei tanti, trasformando in realtà le certezze di pochi. Adesso dobbiamo solo aspettare, nella speranza che le prime risposte vengano proprio dal caldo di Dubai, da questa sfida con il PSG che fa sorgere nella mente dei tifosi milanisti tanti ricordi, positivi e non. Ci sarà Carlo Ancelotti, che nel bene o nel male tanto bene ha fatto sulla nostra panchina, dimostrando anche di essere sempre fedele al Milan, anche nelle prime dichiarazioni alla stampa francese; ci sarà il giuda Leonardo, che al contrario cerca sempre in tutti modi di darci fastidio, interferendo nella trattativa per Tevez o provando a strapparci Pato: vero stile Inter insomma. Tanti stimoli, tante motivazioni per iniziare il 2012 con il piede giusto, cercando di lasciare alle sole apparenze malumori e critiche.

Rinnovo o non rinnovo?

Se ieri ci interrogavamo sui contratti in entrata, oggi è il momento di andare a vedere i giocatori il cui contratto scade a fine stagione. Il giochino è sempre lo stesso: a chi rinnovereste?

Roma (37 anni). Per quanto è stato utile in questi due anni, io sarei per richiamare Donnarumma dal Gubbio – che non sta facendo nemmeno male. Considerando che il suo ingaggio non è nemmeno leggerissimo, Non rinnovo.

Nesta (35 anni). Con Mexes e Thiago Silva può rimanere come terzo difensore e sarebbe una riserva di lusso. Non rinuncerei comunque ad un difensore che sà ancora giocare partite ad alti livelli. Rinnovo., anche se vista la sua carta d’identità deve essere l’ultimo. Magari con una riduzione d’ingaggio: non mi sembra il tipo da impuntarsi per queste cose.

Yepes (35 anni). Non penso assolutamente un quarto centrale sia pleonastico, anche inserendo un giovane come quinto: in più Marione dà sempre grandi garanzie. E non mi sembra ci sia in vista tutto ‘sto giro di centrali. Rinnovo, alle stesse condizioni di Nesta.

Zambrotta (34 anni). In quel ruolo abbiamo già Taiwo e Antonini, e di loro mi fido abbastanza. In aggiunta, fossi in Allegri, riproverei Emanuelsson nel ruolo in cui tanto bene aveva fatto all’Ajax. Non rinnovo.

Mark Van Bommel (35 anni). In quel ruolo è praticamente certo l’arrivo di Montolivo, in più sembra che sia stato più un exploit quello dell’anno scorso, che qualcosa di veritiero sulle sue condizioni. Non rinnovo., ma io farei di tutto per cederlo a gennaio.

Gennaro Gattuso (33 anni) Se torna in buone condizioni, io lo terrei tutta la vita. Un giocatore con la sua grinta e la sua verve agonistica, per me, avrebbe anche meritato la fascia di capitano. Rinnovo.

Mathieu Flamini (27 anni) A cosa serve tenere un giocatore dall’ingaggio così alto e dal rendimento così basso, pur sapendo che Allegri non può vederlo? Non rinnovo.

Clarence Seedorf (35 anni). Per favore! Leviamocelo dalle scatole prima possibile. Non posso sopportare un giocatore pleonastico, che rallenta il gioco e spara assurde pretese sulla sua titolarità. Non rinnovo tutta la vita..

Pippo Inzaghi (38 anni). Dopo l’infortunio di Palermo, la sua carriera è praticamente finita. Non rinnovo, ma io proverei a cederlo ora: a qualche squadra europea in cui potrebbe rimettersi in gioco come Raul, oppure in America o negli Emirati. Ma io non ce lo vedo, a svernare tra il jetset di Hollywood o a sguazzare nei petrodollari: ha una dignità, Pippo mio.

I sostituti? Merkel, Strasser, El92 che abbiamo già preso…non c’è da spendere una lira – se non eventualmente per un terzino sinistro – ma solo da risparmiarci.

Anno nuovo, vita vecchia?

Eccoci qua. Se ne è andato anche il 2011 – l’ennesimo anno dell’Inter, quello del Triplete che Gianluca Rossi ama tanto mettere nel banner del proprio sito. Usciamo dall'”anno dell’Inter” con solo un campionato e una supercoppa mentre dall’altra sponda di Milano continuavano a macinare tripleti su tripleti. Quello degli allenatori (Leonardo-Gasperini-Ranieri) ma anche quello dei gol presi in un derby di Aprile fino alle cinquine dallo Schalke 04 che rimarranno nella memoria di tutti. Anche se i cugini la perla ce l’hanno regalata proprio pochi giorni fa, contattando Allegri per la panchina e, ricevendo, un netto rifiuto. Ora aspetteranno come sempre di vedere quali sono i nostri obiettivi di mercato, per provare, nel limite del possibile, a strapparceli via – d’altronde quello è lo stile di chi da anni soffre di complessi di inferiorità e lo fa vedere anche facendo sparire targhe da locali storici come la fiaschetteria di Via Berchet.

Anno nuovo, vita vecchia? Col ciclo dell’inter finalmente tramontato ricominciamo infatti il campionato a margine della Juventus che proverà a fare il salto di qualità con un giocatore (Borriello) scartato proprio da noi un anno e mezzo fa (come ama dire Bari2020 amo quando ci rendono le cose più facili). Milan e Juventus che sono già calde, caldissime, a Dubai a pochi metri di distanza senza tuttavia mai affrontarsi ma che ridanno al campionato quel sapore di antico e di alto livello che aveva perso da un po’ di tempo.

Sarà l’anno di Pato? O meglio – quando sarà l’anno di Pato? Ne abbiamo sempre parlato come un talento destinato ad esplodere ma che personalmente – come ho già detto – mi sono stufato di aspettare. Gennaio è anche il mese del mercato per un Pato che non andrà al PSG nonostante un procuratore che spinge per l’affare c’è un Tevez che può arrivare (dopo il derby, così l’Inter ha chiesto a Mancini) e un centrocampo che troverà il primo nuovo acquisto in Rino Gattuso.

Già, Pato e il mercato, forse il tema che più ci sta accompagnando in questi giorni. Si vuole un Milan competitivo ma nel contempo non si vuole la cessione dei propri campioni. Come recita un famoso proverbio non si può avere contemporaneamente la botte piena e la moglie ubriaca nel calcio di oggi non è più conveniente e non sarà più possibile per le società ricapitalizzare, ma bisognerà vendere per comprare e si premierà chi lo saprà fare meglio. Ben vengano quindi giocatori comprati all’ultimo giorno di mercato a 500.000 Euro o giocatori pagati 24 milioni invece di 70: il modello in cui un presidente spende senza guardare i conti non è più praticabile ed è ora che si smetta di criticare le dirigenze con una proporzione inversa ai milioni scuciti: il tifo non ha prezzo.

Vi lascio quindi per il primo dell’anno con il seguente giochino. Supponete di non avere soldi ma di poter intavolare tutte le trattative possibili in bae al valore dei giocatori. Questa è la rosa del Milan ad oggi coi relativi valori in Euro – supponete di cedere uno o più giocatori a vostra scelta contropagati col valore lì indicato e di poter comprare chi volete una volta messa da parte la cifra necessaria (cercate il giocatore sempre sullo stesso sito). Come vi comportereste?

Il meglio del 2011 – Parte Terza

13 Settembre 2011: Barcellona – Milan 2-2

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Giocarsela con i marziani a casa loro e portare a casa un pareggio. Impossibile per tutti tranne per il Milan. I due gol subiti da Pato e Thiago Silva sono gli unici in questo inizio di stagione incassati in casa dai Catalani tra Liga e Champions League. Il Milan gioca difensivo ma porta a casa un risultato pesante e di prestigio, ed è questo che conta. E con un arbitraggio non favorevole ai catalani e senza l’infortunio a Boateng i punti avrebbero potuto tranquillamente essere tre, e meritati. Rileggi il postpartita.

15 Ottobre 2011: Milan – Palermo 3-0

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E’ l’inizio della rimonta che ci riporta attualmente al primo posto in classifica. Ibrahimovic sale in cattedra e trascina il Milan ad una vittoria facile in uscita da un periodo difficile (5 punti in 5 gare) che poteva compromettere il torneo nella serata in cui Antonio Nocerino segna il primo gol in rossonero. Rileggi il postpartita.

23 Ottobre 2011: Lecce – Milan 3-4

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La partita più emozionante dell’anno, con un Milan che può contare su un Boateng in grande spolvero messo in campo nel secondo tempo per ribaltare il risultato che vedeva i salentini sopra di tre gol all’intervallo. Il tabù di Via del Mare è sfatato e, forse, anche qualche fantasma è stato scacciato. Rileggi il postpartita.

29 Ottobre 2011: Roma – Milan 2-3

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Il Milan torna in testa alla classifica, anche se solo per poche ore prima di Inter-Juventus. Si espugna l’olimpico dopo sei anni contro la Roma affrontata in un ottimo momento di forma ritrovatasi dopo un inizio di stagione deludente. Ottima la partita di Aquilani e Cassano, l’ultima in rossonero. Rileggi il postpartita.

Rossonerosemper augura a tutti voi un buon 2012!

Il meglio del 2011 – Parte Seconda

2 Aprile 2011: Milan – Inter 3-0

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Si arriva al derby con un punto in due gare e lo spettro del sorpasso alle spalle, senza Ibra vittima di una ingiusta squalifica nella gara col Bari. Si esce dal derby con tre punti, un’Inter umiliata e una grande gara di Pato con gli Interisti che pensano sia ancora tutta colpa di Rizzoli… è la partita che, di fatto, ci assegna lo scudetto riportandoci a +5 sugli odiati cugini. Rileggi il postpartita.

16 Aprile 2011: Milan – Sampdoria 3-0

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Una partita che vinciamo facile nonostante la nuova squalifica di Ibra, ancora più ingiusta della precedente. Zittiti tutti i gufi che vedevano un Milan in difficoltà senza Nesta e Ambrosini assenti per squalifica e che perde l’unica punta Pato durante la gara sullo 0-0. Altre tre pere a zittire i gufi, lo scudetto lo timbrerà poi Robinho a Brescia. Rileggi il postpartita.

14 Maggio 2011: Milan – Cagliari 4-1

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La passerella della festa con la coppa da alzare che aspetta a fine partita. C’è gloria quasi per tutti, tranne per Pirlo relegato in panchina nel giorno della sua ultima gara in rossonero da Urby Emanuelson. C’è gloria anche per Inzaghi che entra in campo dopo l’infortunio subito col Palermo, pur rimanendo a secco. Rileggi il postpartita.

6 Agosto 2011: Milan – Inter 2-1

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E’ ancora derby, anche se Made in China. Derby che ci porta il primo trofeo della stagione in bacheca con i gol di Ibrahimovic, ancora a segno (2/2) contro la sua ex squadra. E’ ancora vittoria Milan nel derby, la terza su tre di Massimiliano Allegri. Rileggi il postpartita.

Il meglio del 2011 – Parte Prima

Come tradizione degli ultimi tre giorni di ogni anno, ripercorriamo il meglio dell’annata appena trascorsa in video.

6 Gennaio 2011: Cagliari – Milan 0-1

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L’anno comincia a Cagliari, in una partita difficile. Ibrahimovic è squalificato e Pato appare come sempre fuori dal gioco. La risolve l’uomo del giorno: Rodney Strasser da Freetown, portando al Milan i tre punti che portano al titolo di inverno con una giornata d’anticipo su un assist di un nuovo arrivato in casa Rossonera: Antonio Cassano. Rileggi il postpartita.

9 Gennaio 2011: Milan – Udinese 4-4

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Tre giorni dopo la sconfitta di Cagliari è l’Udinese a minare qualche certezza in quella che in virtù degli otto gol segnati risulta la partita più spettacolare dello scorso campionato col Milan sotto per due volte e che per due volte riesce a rimontare, sfiorando il 5-4 nell’ultima azione. Rileggi il postpartita.

28 Febbraio 2011: Milan – Napoli 3-0

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Ci aspettavano al varco per l’aggancio da Napoli in quello che poteva essere il primo scontro scudetto della stagione. Il Napoli subisce invece una umiliazione sul piano del gioco e del risultato con un 3-0 secco senza mai tirare in porta. E’ uno dei primi due passi che portano allo scudetto numero diciotto. Rileggi il postpartita.

5 Marzo 2011: Juventus – Milan 0-1

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In cerca della prova di maturità per lo scudetto: la vittoria a Torino contro la Juventus che quasi sempre arriva quando a fine anno portiamo a  casa il tricolore. Il gol di Gattuso rappresenta il giusto coronamento in uno scudetto dove non può mancare il sigillo di uno degli uomini più rappresentativi del Milan. Rileggi il postpartita.