Il Faraone dovrebbe partire titolare
Come superbamente descritto ieri da Nicco nel suo editoriale, la settimana che, attraverso il 3-1 con la Lazio, ci ha accompagnati dalla fine del girone d’andata all’inizio di questo ritorno è stata molto travagliata. Il punto principale, ovviamente, è stato la questione Maxi Lopez – Tevez. Ma non parliamone oltre, se volete saperne di più vi rimando al post di Nicco di ieri o anche a questa fantastica ricostruzione di Di Marzio. Sì, sembra il migliore dei thriller, ma è la realtà: in quarantacinque minuti tante cose possono cambiare, nell’immaginifico mondo del calciomercato. Ma, del resto, Nocerino non è arrivato in un quarto d’ora?
Ma, come ho scritto nel titolo, l’obiettivo di Allegri in questo prepartita deve essere aiutare la squadra ad allentare la pressione mediatica causata dal caso-Tevez. Bisogna lasciarsi tutto alle spalle, il mercato non deve condizionare questo che è un momento topico del campionato. Perchè ora, in questo mese di scontri diretti con le grandi (Lazio, Napoli, Udinese) dobbiamo costruire uno scudetto che una squadra come il Milan non dovrebbe fallire. E rimediare agli errori dell’andata, quando, in quelle partite che ho citato, sono arrivati quattro miseri punti corredati da imbarazzanti prestazioni difensive. È pur vero che allora eravamo pieni di infortunati da ogni parte: ma oggi non stiamo certo meglio. Oltre ai lungodegenti Cassano e Gattuso e a Pato, non saranno della partita Boateng, Flamini, Aquilani, la new entry Merkel, passato direttamente dal campo all’infermeria, e Thiago Silva, out per un’infiammazione all’inguine: che c’entri anche qua la Satta? Ciò che deve cambiare dev’essere soprattutto la mentalità: a gennaio non possiamo permetterci i cali di concentrazione di settembre. Certo, abbiamo tre giorni di riposo in meno rispetto al Cagliari, ma una squadra che ha la vocazione al doppio impegno non dovrebbe sentirli.
Per quanto riguarda il nostro undici, Allegri ha preferito non annunciare la formazione completa, glissando sull’eventualità di un utilizzo di El Shaarawy in un tridente con Robinho ed Ibra: “E’ possibile, ma vedremo”. Sembra certo, più che altro per la mancanza di alternative: Seedorf, in assenza di Merkel, sembra destinato a venire dirottato a sinistra, mentre un ulteriore utilizzo di Emanuelsson dietro le punte metterebbe l’allenatore livornese a rischio linciaggio da parte della tifoseria. L’olandese, finalmente inquadrato come terzino, siederà in panchina, insieme al suo collega di ruolo Mesbah: con tre attaccanti di ruolo più Seedorf in mediana, Allegri preferisce Antonini – meno terrificante in fase di copertura, seppur anche lui prettamente inguardabile – rispetto all’algerino, che ha dato prova in Coppa Italia di giocare più da ala. Non lo biasimo.
Per il resto, davanti ad Abbiati, la difesa sarà completata da Abate, Nesta e Mexes, mentre il centrocampo – se Ambrosini, come sembra probabile, non recupererà dalla febbre, sarà presidiato dall’autore del gol del pareggio di Coppa Italia, insieme a Van Bommel e Nocerino. Capitan Ambrosini sembra comunque destinato alla panchina, dove siederà accanto ad Inzaghi. Pippo, pur non utilizzato in Coppa Italia, è pronto a scalpitare per un posto da subentrato – conoscendo i ritmi di Allegri nei cambi, ciò dovrebbe avvenire intorno al 92°. In panchina anche Maxi Lopez, ma personalmente non sono così sicuro che possa entrare.
Per i ragazzi, dunque, un canonico 4-3-1-2. Schema scelto anche da Ballardini: e c’è da stare attenti, perché, se la difesa dei sardi non sembra un granché (da segnalare ancora Ariaudo out, giocherà Astori), dalla mediana in poi le cose cambiano, e di molto. Dessena e Nainggolan in mediana insieme a Conti, pronti a supportare Cossu sulla trequarti e in attacco Ibarbo (in forma strepitosa) e Larrivey, il quale, essendosi ricordato da qualche settimana di essere un giocatore di calcio e non un ruminante per i campi di mezza Italia [dovrebbe essere successo, dicono alcune fonti, dopo un’intossicazione da erba sintetica a Novara], è pronto a deliziare con i suoi colpi da maestro del calcio anche la platea di San Siro, a scapito del neoacquisto Pinilla, destinato ad accomodarsi in panchina, almeno all’inizio.
Ma, Larrivey o no, calciatori o schiappe, Maxi Lopez o Tevez, cene di Galliani o no, mercato o no, nuovi arrivi o no, grandi nomi o no, poco ci deve importare. Queste sono le partite da vincere. Nonostante tutta questa pressione, nonostante un arbitro come Brighi (con cui abbiamo vinto solo due volte in 7 precedenti, e che non è mai stato benevolo nei nostri confronti), le dobbiamo vincere.
MILAN – CAGLIARI, San Siro, domenica 29 gennaio, ore 20.45
MILAN: Abbiati; Abate, Nesta, Mexes, Antonini; Seedorf, Van Bommel, Nocerino; El Shaarawy; Ibrahimovic, Robinho. (Amelia; Mexes, Mesbah; Emanuelsson, Ambrosini; Inzaghi, Maxi Lopez). All. Allegri.
CAGLIARI: Agazzi; Pisano, Agostini, Astori, Canini; Dessena, Conti, Nainggolan; Cossu; Ibarbo, Larrivey. (Avramov; Gozzi, Perico; Ekdal, Ceppellini; El Kabir, Pinilla). All. Ballardini.
Arbitro: Brighi (Nicoletti, Musolino; Candussio).