Non facciamo scherzi

Crescere a volte fa male. A volte ti mette paura.
Quando vinci non puoi più sbagliare, passo dopo passo.
Andare avanti è difficile, ma indietro non si torna.
Non fermarti ora. Sognare è bello. Perché svegliarsi?
DALLO STADIO SAN SIRO IN MILANO MILAN – PALERMO, LA MARCIA CONTINUA

https://i0.wp.com/www.ilsussidiario.net/img/ANSA/allegri_milan_R375x255_21set10.jpg?resize=265%2C181San Siro, ore 20.45. E si scoprì che gli infortuni contano solo per gli altri. Così parlò Moratti, in perfetto via Durini style, ovvero quello di non fare un minimo complimento all’avversario ma le solite pretese assurde come se l’Inter campione sia un atto dovuto dalla Lega. Fa niente se il Milan l’anno scorso ha dovuto giocare senza Pato e Nesta, assenze decisive per la lotta scudetto (ma come già detto, per loro non contano, sarebbe comunque andata così). Fa niente se la difesa titolare del Milan, Nesta e Thiago Silva, ha giocato insieme solamente 5 gare su 10. Fa niente se da inizio stagione al Milan sono già stati fuori, chi più chi meno Abbiati, Bonera, Nesta, Thiago, Antonini, Abate, Zambrotta, Ambrosini, Flamini, Jankulovski, Oddo, Onyewu, Pato e Ronaldinho. Facciamo subito chiarezza, se la lotta scudetto è falsata dagli infortuni lo è stata per tutti e non solo in questa stagione. Altrimenti sono le ennesime pianginerie della parte meno vincente della storia di Milano. Si diceva, gli anni scorsi, che l’Inter vinceva proprio perché grazie alla lunghezza della sua rosa non risentiva degli infortuni all’11 titolare. E’ giunto il momento che dimostri di avere questa tale, tanto vituperata, rosa lunga.

Dopo questa doverosa premessa passiamo a noi. Turno infrasettimanale e Palermo in casa. E’ forse la combinazione peggiore possibile. La nostra vocazione a perdere punti quando da il campionato si gioca al mercoledì è ormai nota. Dal Messina nel 2004/05 fino agli ultimi Parma (l’anno scorso) e Lazio. E soprattutto il Palermo che da quando è tornato in A ha già sbancato due volte il San Siro rossonero e soprattutto si presenta dopo aver fatto un altro scherzetto casalingo alla Juventus. Partita comunque da vincere, quelle proibitive sono altre. Il Palermo non partirà quindi con l’atteggiamento del battuto e soprattutto non si chiuderà. Confermerei la buona diga vista a Bari ma temo che la formazione in campo sarà differente. Chi dovrebbe rimanere fuori è Andrea Pirlo, mentre rispetto a Bari ci sarà Boateng titolare anche per la squalifica di Gattuso nel centrocampo che forse più mi piace vedere. Il ballottaggio Binho-Dinho viene invece vinto da… Pato. Ebbene sì. Il Papero torna titolare. Obiettivo rimanere davanti prima del derby dopo il doppio sorpasso all’Inter. In classifica e nelle quote per lo scudetto. L’Italia intera tifa per noi contro gli ex-onesti. Non deludiamoli.

Da solo sul carro di Dinho

Io continuo a credere in lui. Ronaldinho per ora non è stato protagonista di una stagione esaltante, eppure io dico che tornerà a essere fondamentale, se gli sarà data fiducia. Metterlo da parte adesso significa fargli fare la fine che fece nell’ultimo anno di Ancelotti, e non ce lo possiamo permettere. Dinho per rendere al meglio deve avere fiducia e giocare, l’anno scorso ci ha ripagato protandoci praticamente da solo al terzo posto. Mi infastidisce leggere tutte queste critiche per un giocatore che comunque quest’anno ha sbagliato 3-4 partite. I suoi assist li ha fatti, è stato sicuramente meno continuo rispetto all’anno scorso e non ha segnato, ma non è possibile massacrarlo per ogni singola partita che gioca male. Sarò esagerato io, ma non riesco a dimenticarmi che mentre Nesta e Pato la scorsa stagione se ne stavano per metà stagione ai box (non per colpa loro ovviamente, ma tant’è), lui ha giocato tutto il campionato senza interruzioni, e a livelli strepitosi. E per un leggero calo che ha avuto adesso vogliamo metterlo in panchina per far spazio al discutibile Robinho? Uno che, al contrario di Dinho, nella sua carriera ha fatto poco o nulla e soprattutto non è mai stato decisivo da nessuna parte. E anche al Milan, per ora, non è stato decisivo neanche  in una gara. Anzi, in realtà è stato decisivo in negativo visto che contro l’Ajax ha sbagliato l’impossibile non permettendo al Milan di vincere, e l’altro ieri contro il Bari è stato addirittura fastidioso. Non a caso quando è entrato Pato alla prima occasione l’ha messa dentro. Pato è un campione che fa vincere le partite insieme a Ronaldinho, non certo Robinho, che è un’ottima alternativa ai nostri fuoriclasse e sarà importante nel corso della stagione, ma non certo come titolare fisso al posto di Dinho o Pato. Non scherziamo.

Alla fine è arrivato l’agognato equilibrio

https://i0.wp.com/www.datasport.it/graphic/media/0/1/10/3/6/47.jpg?resize=249%2C249La partita di ieri a Bari, ha dimostrato e confermato che Allegri ha imboccato definitivamente la strada giusta per dare a questa squadra il tanto ricercato equilibrio. Infatti, la diga creata a centrocampo dai tre giocatori incontristi: Flamini, Gattuso e Ambrosini, ha permesso alla squadra di fare maggiore filtro e di poter essere più veloce nella manovra e contemporaneamente di pressare la squadra avversaria già nella loro metà campo. Nello stesso tempo, questa disposizione, ha permesso di creare un numero incredibile di occasioni che solo la scarsa vena di Robinho e in parte di Ibra hanno vanificato.

Con questa verifica possiamo affermare di non essere più Pirlo dipendenti, ma anzi è necessario incominciare a porsi la seguente domanda: non è venuto il momento per avere un miglior equilibrio, di portare Pirlo nel ruolo del trequartista dietro le 2 punte? A voi la risposta.

La cura panchina ha giovato al giovane Pato che ha subito ritrovato la via della rete, ma sopratutto ha permesso di recuperare un giocatore che in questa prestazione ha mostrato un atteggiamento diverso da quello negativo delle ultime partite.

Veniamo alle note dolenti. Abbiati nelle ultime tre partite non ha convinto, forse anche per lui sarebbe auspicabile la cura panchina, visto che per fortuna, abbiamo in rosa un portiere di pari valore: Amelia che nelle ultime prestazioni è sembrato più in forma e reattivo.

Non possiamo non notare il solito calo di concentrazione che colpisce tutta la squadra negli ultimi 15 minuti delle partite: con il Real e la Lazio è costata la vittoria, ieri per poco non è arrivata pure la beffa. Su questo punto credo che Allegri dovrà ancora lavorare parecchio.

Ultima considerazione finale, siamo così abituati bene con i due fuoriclasse della difesa Thiago e Nesta che appena li sostituiamo con gli altri della rosa, notiamo subito, che purtroppo gli altri,non sono al loro livello. Sono dei normali difensori centrali. La colpa non è loro e onestamente non vedo in giro tanti altri fuoriclasse nel ruolo da poter acquistare. Teniamoci stretti i nostri Bonera Yepes e Sokratis che non sono peggio dei vari Astori ecc.

Un ringraziamento sentito all’allenatore, in questa partita è stato perfetto in tutto : dalla formazione, alla tattica fino alle sostituzioni, lo scrive uno che lo ha sempre criticato a torto o a ragione.

Vittoria in chiaroscuro

Il Milan vince a Bari e accorcia a meno due la distanza dalla vetta della classifica, grazie alla contemporanea vittoria della Roma nel derby. Secondo posto solitario, con contro-controsorpasso sull’inter a 7 giorni da una stracittadina mai tanto equilibrata negli ultimi anni. Queste, in sostanza, le note più positive.

In realtà è da salvare assolutamente anche la prestazione, in primis dal punto di vista tattico, con la mossa di Allegri di mandare a pressare alti sui difensori del Bari, che non rinunciano mai a giocare palla. E’ proprio così, con due palloni recuperati “alti” che il Milan confeziona il 2-0 nella prima mezzora, dapprima con un gran colpo di testa del rientrante Ambrosini e poi con il primo gol in campionato di Mathieu Flamini, che supera Gillet con un delizioso cucchiaino su assist di Ibra.

Partita tatticamente perfetta quella preparata da Allegri e interpretata dal punto di vista fisico in maniera ottima nella prima fase, con il nostro centrocampo-diga capace di recuperare palloni su palloni. Ritmo elevato e continue ripartenze. Questo fino al gol di Flamini.

Dopodichè il ritmo si abbassa (e ci sta) e il Bari guadagna metri, senza però rendersi pericolosissimo. C’è un evidente rigore non concesso nel finale di tempo per fallo di Abbiati su Barreto.
Secondo tempo che si gioca sempre su ritmi bassi, aspettando il Bari e ripartendo in contropiede. La difesa regge senza particolari timori, finchè Kutozov non si inventa una gran giocata e riapre la partita. Partita che doveva essere ampiamente chiusa dal momento che Robinho e Ibra hanno ripetutamente la palla del terzo gol e la sprecano in modo irritante, con eccessiva sufficienza.
Ci pensa Pato, entrato dalla panchina, a chiuderla con un gran gol. Nel finale (dopo altri errori rossoneri sottoporta), Barreto infila il gol del 2-3.

Sarebbe stata un gran partita, se fossimo stati in grado di chiuderla e liquidarla per tempo, non è ammissibile sbagliare tutti quei gol. O meglio, come detto da Nava su SKY, i gol si possono sbagliare, è l’atteggiamento di sufficienza al tiro che mi ha fatto imbestialire.

Vabbè, passiamo oltre. Complessivamente bene tutti quanti, a parte un Abbiati confuso e fuori tempo (oggi sì) e un Robinho sciagurato. Ibra sbaglia tanto ma è indispensabile alla manovra, Seedorf sottoritmo ma autore di due assist. Ottimo il centrocampo, che mette nel motore altri due pezzi importanti, Flamini e un super-Ambrosini (ma perchè nessuno lo cagava quando era assente?). Difesa accettabile, paga caro i due errori con due gol. Yepes mi ha trasmesso sicurezza, sul primo gol purtroppo non aveva grosse possibilità di intervento. Il secondo è frutto di un calo di concentrazione complessivo.
Pato fa un gran gol, a dimostrazione che è un passo avanti agli altri: con un po’ di impegno non lo ferma nessuno.

Conclusione finale: la rosa è sufficientemente ampia, si può fare (come oggi) il giusto turn-over, l’inter invece sembra avere il problema contrario. Rallentare adesso sarebbe un peccato mortale.
Ah, vorrei che chi ha criticato Allegri fino ad oggi, ammettesse che questa partita è stata preparata in maniera impeccabile.

Ri-bar-tiamo

https://i0.wp.com/www4.pictures.zimbio.com/gi/AC+Milan+v+AS+Bari+Serie+A+8v7fAUCzuwXl.jpg?resize=337%2C268Bari, stadio San Nicola. Due gare senza vincere tra campionato e coppe sono troppe, il controsorpasso dell’Inter ha fatto il resto. Oggi si va a Bari su un campo molto spesso pompato ma che attualmente è il campo dell’ultima in classifica. I tre punti sono d’obbligo prima di Palermo e Inter in una settimana che presumibilmente deciderà il nostro e l’altrui futuro in campionato.

Il primo pensiero che mi viene in mente in questa gara è quello della gara di un anno fa, una squadra tecnicamente inferiore a questa che ha creduto nei propri mezzi e ha impensierito a lungo l’Inter campione di tutto, al punto tale che l‘allenatore fu costretto a inventarsi un complotto per tenere unita la squadra. Avete visto fare delle manette all’arbitro mercoledì sera? No, perché ora a Mou del Milan non importa più. Ora il nemico è il Barça e Guardiola. Era una squadra piena di voglia di smontare le critiche ricevute dalla stampa, Dinho in primis ma anche Borriello.

Ora si va a Bari con un’altra squadra, tecnicamente di livello almeno per il campionato italiano, che però pare non essere motivata come la precedente. L’abbiamo visto tutti, il tasso tecnico c’è. Per qualcuno il problema pare essere di testa. “Quest anno vinciamo tutto” aveva detto Ibra, lui che da professionista vero vuole dimostrare qualcosa. “Quest anno faccio il record” aveva pensato Pippo Inzaghi, record poi realizzatosi nella gara contro il Real Madrid di mercoledì. E gli altri? Pato così demotivato noi non l’abbiamo mai visto, idem Ronaldinho. Nel calcio di oggi dove conta più la testa delle gambe certe cose non ce le si può permettere.

E arriviamo al capitolo Allegri. Non nascondiamoci dietro a un sasso, Allegri è chiamato a vincere altrimenti la dirigenza avrebbe tenuto Leonardo, Borriello, Huntelaar e compagnia bella. Che basti o no a colmare presunti gap lo sapremo solo alla fine. Ribadisco quanto espresso prima di Cesena: la squadra non deve fare l’errore di sentirsi partire battuta o senza speranza di titolo ma, viceversa, nemmeno giocare con troppa sufficienza. Allegri non pare, per ora, in grado di gestire uno spogliatoio pieno di primedonne e leader emotivi. Spero di sbagliarmi ma in questo avvio di stagione mi aspettavo qualcosa di più. Ma la sensazione è che di calcio ne capisca di più la punta svedese dell’uomo in panchina.

Con Thiago Silva ancora fuori partirà finalmente titolare Yepes, oggetto misterioso di inizio campionato dopo un precampionato comunque soddisfacente. A proposito di Thiago Silva, lui col Real ha voluto esserci nonostante fosse al 20-30%. Qualche fighetta che allunga inverosimilmente i tempi di recupero prenda esempio. Lui il sangue domani lo dovrà sputare per sopravanzare Bonera nelle gerarchie di Allegri (o dei senatori?). Dovrebbe giocare ancora Pirlo anche se Allegri ha manifestato l’intenzione di concedergli un turno di riposo. Titolari invece Pato e Robinho. Per il papero spero sia l’ultima chance. Atteggiamenti come quelli delle ultime gare, in un calcio dove le motivazioni contano quasi tutto, andrebbero puniti con la tribuna. Tre punti per continuare la rincorsa. Oggi a Bari, vogliamo 11 Zlatan!

L’autogol della società e la ricerca dell’equilibrio

Queste ultime partite del Milan hanno permesso a tutti noi di poter trarre le prime verifiche sulla rosa del Milan ed sul suo allenatore.  La strada per il ritorno ad una squadra che giochi con equilibrio senza più gli eccessi  dell’anno scorso è a buon punto, l’allenatore ha praticamente tolto  dalla rosa titolare Seedorf e ha verificato che Ronaldinho con squadre di un certo spessore tecnico ed atletico non può più giocare. La domanda spontanea che sorge è la seguente: tenere in campo un giocatore che nei 90 minuti fa uno, due assist decisivi compensa il fatto che la squadra gioca con un uomo in meno? A voi la risposta.

Appare evidente che quest’anno nella campagna acquisti è stato commesso un autogol clamoroso: il fuoriclasse Ibrahimovic che, nel volere della società è stato acquistato per fare la prima punta, in realtà ha fatto capire di non gradire giocare da punta centrale, ma bensì di giocare al fianco di una prima punta come Inzaghi. Per la prima volta ha manifestato il disagio di dover giocare con un’altra seconda punta (Pato) che gli pesta continuamente i piedi.

Ebbene si,  abbiamo comprato due seconde punte Ibra e Robinho e abbiamo venduto Borriello ed Huntelaar, due prime punte. Domanda: ma invece di acquistare Robinho non era meglio tenere Borriello? A voi il verdetto.

Concludiamo con Sokratis acquistato dalla società per fare il terzino titolare ed invece impiegato dall’allenatore come centrale difensivo, la considerazione finale che viene da chiedersi:  ma Allegri era d’accordo con questi acquisti e queste cessioni?

Credo anche che questa partita con il Real a San Siro, come quella precedente, influirà positivamente sulle scelte future di formazione dell’allenatore. Infatti si è potuto notare con l’ingresso di Ambrosini al posto di Pato e, di conseguenza, con in campo due soli attacanti, che si è sfiorata l’impresa con il Real e comunque la squadra era  magicamente equilibrata. Lo avranno percepito la società, la proprietà e l’allenatore?

Guardacaso i due giocatori brasiliani che in allenamento mostrano meno impegno dei compagni sono usciti al momento della sostituzione tra i fischi di San Siro . Sarà un caso che chi in settimana si allena con un ritmo blando anche in partita finisce per avere lo stesso atteggiamento  o no?

Un ringraziamento finale per tre giocatori che hanno dimostrato con i fatti e non a parole come altri ,di avere la maglia del Milan cucita sulla pelle: Inzaghi  Gattuso e Nesta. Questi tre formidabili giocatori mi auguro restino al Milan fino alla fine  della loro attività agonistica, sono un esempio positivo di impegno ed abnegazione  per tutti i compagni.

Destinazione Wembley: 6° Puntata – Copenaghen e Zilina, le due facce del modello Platini

https://i0.wp.com/1.bp.blogspot.com/_nD6ybg9ftgk/TL9Zpx9gtjI/AAAAAAAADC0/yPFpVyxyudU/s400/Messi+1.jpg?resize=302%2C219A volte nella vita ci sono cose più grandi di te. Così come gli dei dovevano piegarsi al fato, lo Special Zero si è dovuto spiegare alla storia, storia che ancora una volta ha voluto che il Real Madrid non riuscisse, ancora una volta, ad espugnare San Siro, e compiere la vendetta dell’anno scorso, dove lo Special Leo la storia riuscì invece a ribaltarla espugnando il campo nemico nel derby d’Europa. Storia che non è bastata all’Ajax per vincere ad Auxerre, risultato a noi decisamente favorevole. Basterà battere i francesi, o i lanceri per qualificarsi al turno successivo, fermo restando che una vittoria dell’Auxerre al Bernabeu sarebbe da ufficio indagini dell’UEFA.

Real Madrid invece già qualificato al turno successivo, come lo è il Chelsea di Carlo Ancelotti, forse in questo momento la migliore squadra d’Europa e l’unica in fuga nel rispettivo campionato. Chiude il terzetto il Bayern Monaco, aiutato più da un girone facile e dal suicidio della Roma col Basilea. Chelsea che tra queste è l’unica matematicamente certa del primo posto, ma ci sentiamo anche di darlo al Real Madrid dato che per perderlo dovrebbe perderle entrambe.  Chi si ferma è l’Arsenal, battuto da un gol di Eduardo, in Ucraina. La partita dei gunners non mi è comunque dispiaciuta e ribadisco comunque il mio pronostico: se volete puntare un euro, puntatelo sui cannoni di Londra.

Il resto vede l’asfaltata dei campioni in carica da parte del Tottenham che fa si che i tre goal apparentemente ininfluenti presi a San Siro portino la (ex) corazzata neroblu al secondo posto del girone, anche se l’Inter può dormire sonni tranquilli. Vincendo in casa col Twente è qualificata. In Olanda invece gli inglesi non passeranno.

Ma passiamo all’altra Champions, quella delle piccole. Forse il progetto Platini ha senso. E’ quello che dice il Copenaghen, piccola danese trascinata all’impresa da una nazione intera che sogna l’ingresso tra le prime 16 d’Europa. Vincendo una delle prossime due partite sarebbe qualificata, contro ogni pronostico e anche grazie a Rubin e Panathinaikos che si sono mangiati punti a vicenda con due 0-0 tanto inutili quanto noiosi. Per un Copenaghen che stupisce però le solite note deludenti. Solo l’Hapoel di Tel Aviv riesce a strappare un punto tra le “piccole”, fino allo Zilina che affonda in casa incassando sette gol dal Marsiglia, non proprio una big europea. Se pensiamo che sia giusto dare spazio ai campioni nazionali, abbassando il livello della competizione almeno si faccia un po’ di selezione. Se pensiamo che far giocare Zilina e Hapoel Tel Aviv hanno dovuto lasciare la competizione Siviglia e Sampdoria, allora, la selezione dovrebbe essere fatta tra i neuroni dei dirigenti UEFA.

Orgoglio rossonero

Ci eravamo tutti illusi, siamo tornati parzialmente sulla terra al 94′. Ed è davvero un peccato, perchè sarebbe stata una gara da leggenda. Il Milan ci ha comunque regalato una partita strepitosa dal punto di vista delle emozioni, e già per quello possiamo ritenerci soddisfatti. E anche per il risultato non possiamo lamentarci, perchè mai mi sarei aspettato di prendere un punto contro quella squadra di mostri.

Il fatto che SuperPippo abbia firmato una doppietta e il migliore in campo sia stato Gattuso, mentre Pato e Boateng facevano la figura dei ragazzini che puliscono le scarpe ai campioni adulti, ci fa ben capire perchè purtroppo ancora ci si deve aggrappare ai “senatori”. E attenzione, queste cose che sto dicendo non sono affatto positive, perchè se ancora dobbiamo agrapparci a questi vecchietti vuol dire che qualcosa non va. Ma pazienza, ora ci godiamo questa partita, poi si vedrà.

Ribadisco una riflessione sulla stagione del Milan fino ad ora: al momento secondo me sta conducendo una stagione soddisfacente. Siamo terzi in classifica (ma prima è la Lazio) in campionato, e in Champions siamo secondi, esattamente come le altre due italiane, che però hanno un girone infinitamente più semplice. Credo che nessuno può criticare questa squadra per ora.

Note tecniche: grande Allegri nello scegliere Abate, che rimane uno scarsone ma era l’unico che poteva rompere le scatole a Cristiano Ronaldo, che infatti non ha fatto quasi nulla. E grandissimo anche il cambio SuperPippo-Ronaldinho, che nessuno ha capito ma che ha dato risultati sorprendenti. Malissimo Pato e Dinho, per motivi diversi: il papero non mi preoccupa, il dentone penso che ormai in partite con questi ritmi possa fare solo la seconda punta. Ma farei notare che se Ibra faceva il suo dovere il gol era merito di Ronaldinho, che dunque rimane sempre decisivo. E poi io non dò la colpa ad Abbiati per il secondo gol, penso che la responsabilità sia stata di una copertura sbagliata della difesa: in pratica non doveva uscire T.Silva sul passaggio ma Zambrotta (lui era nella posizione giusta), di conseguenza il brasiliano sarebbe stato in grado di coprire su Pedro Leon con Nesta che gli sarebbe andato in aiuto. Insomma, paradossalmente i due gol sono causati da due singoli errori dei due nostri centrali, che in realtà hanno giocato una partita mostruosamente bella. Soprattutto Thiago Silva, che non stava bene e si vedeva, è stato monumentale. Davvero un fuoriclasse

Chiudo con una strepitosa frase di Nesta rivolta ai giocatori del Real: “Facile essere sportivi sul 3 a 0”. Sono forse la squadra più forte insieme a Chelsea e Barcellona, ma l’atteggiamento che hanno avuto quando sono andati sotto (che io non critico, sia chiaro) è segno di forte insicurezza. E alla lunga, questo è un difetto che peserà… Carletto, mangiateli!

Pagelle: Abbiati 6, Abate 6, Nesta 7, T.Silva 7,5, Zambrotta 5,5, Gattuso 8, Pirlo 6,5, Boateng 6, Ronaldinho 5, Pato 4, Ibrahimovic 6, Inzaghi 9,  Ambrosini 6, Seedorf sv.

Milan-Real, atto II

Non bastano le parole, devi correre!

Non bastano le parole, devi correre!

Ancora Real, ancora Mourinho. Due settimane dopo una brutale lezione di calcio che ci ha tappato la bocca. In mezzo una vittoria a Napoli e un’altra sconfitta che pesa, quella casalinga con la Juve. Due big match disputati, zero punti raccolti, il dato fa riflettere. Fa riflettere nonostante ritenga che le due sconfitte siano profondamente diverse tra loro: inferiorità netta, unita alla timidezza iniziale a Madrid ed eccessiva presunzione e supponenza sabato sera.

Dopo aver atteso con trepidazione i derby dell’anno passato, le sfide col Manchester e l’andata di due settimane fa (rimanendo sempre ammutolito a fine partita), oggi mi preparo con molta serenità ad assistere live a una partita tra il mio Milan e una signora squadra, con l’opportunità di vedere finalmente da vicino quello che ritengo il calciatore più completo del mondo, quel Cristiano Ronaldo che ne ha messe 45 in 48 partite in maglia blanca, 37 su 38 di campionato, 11 in 9 quest’anno, tanto per dire…
Niente enfasi, niente elettricità per quanto mi riguarda in questa vigilia, giusto un pizzico di voglia di vendetta, quello mi viene sempre quando guardo Mourinho.

Senza tanti giri di parole, siamo più deboli e non di poco. Diciamocelo e affrontiamo la partita con lo spirito di chi per ottenere il risultato deve fare un’impresa. Niente siamo il Milan, niente DNA Champions, sono tutte cagate, nel calcio conta il presente, il momento e il momento dice che loro sono di un altro livello. Questo però non vuole assolutamente significare rassegnazione, anzi esattamente il contrario. Serve umiltà, spirito di sacrificio e cuore, se vedrò questo potrò ritenermi soddisfatto al di là del risultato. Oggi mi interessa la prestazione, voglio vedere una squadra unita che non se la faccia addosso e che nemmeno però si dimentichi che gli altri giocano con Ronaldo-Ozil-Di Maria-Higuain. Rispetto, umiltà e consapevolezza.
Piccolo dato statistico: loro hanno tirato (tra tiri in porta e fuori) 66 volte in tre partite, noi 23, praticamente un terzo.

Capitolo formazione: Allegri non si è sbilanciato in conferenza stampa, quindi andiamo a tentoni. Tutti convocati a parte gli indisponibili Oddo e Bonera. Rientra Thiago Silva al fianco di Nesta con Zambrotta (anche lui al rientro) a destra e Antonini a sinistra. Da metacampo inizia il rebus: addio doppio incontrista? Forse. Pare torni Seedorf, tanto vale rassegnarsi, il panchinaro non lo farà (ripensaci Max!) e torna pure Dinho dietro a Ibra e uno tra Pato e Pippo. Darei un’altra chance al Papero, se fallisce un paio di panchine punitive non gliele toglie nessuno. Non si escludono, comunque, soluzioni diverse.

Concludo con l’invito a guardare questa clip realizzata da SKY in occasione della partita d’andata. Secondo me è fantastica, veramente bellissima e poi…bhè un tocco di epicità ad un post molto realista non guasta.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=NQXCWTg3YU0

Quando crollerà l’ultima colonna

Il paradosso di questo Milan è che si parla sempre e solo dei problemi degli ultimi giorni, senza pensare che una grande squadra si fa pensando al futuro, non al presente. L’esempio più lampante è quello di Alessandro Nesta. Attenzione, ne voglio parlare proprio in questo momento, che il nostro difensore sta ancora sfoderando prestazioni di tutto rispetto. Noi ci aggrappiamo a lui ogni partita, ogni volta che va a terra viviamo attimi di terrore, perchè sappiamo che una sua assenza riduce la forza del Milan di tantissimo.

Eppure qualcuno forse si è accorto che Nesta ha 34 anni? Quanto pensiamo che possa durare ancora a questi straordinari livelli? Soprattutto considerando il fatto che il giocatore non è certo una roccia (non è Maldini, tanto per intenderci), e spesso si è fermato per infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi di gioco per parecchio tempo. Si aggiunga che è in scadenza di contratto, e che lui per primo, secondo quanto riportato da alcuni mezzi di informazione, non è poi così sicuro di rinnovare con i rossoneri.

Qualcuno di voi ha pensato a un’intera stagione del Milan senza Alessandro Nesta? Giusto per farvi un’idea, al momento i sostituti sono Bonera, Papastathopoulos e Yepes. Vi accontentate? Io no.

Mi sembra pazzesco discutere giocatori che sono già dei campioni e che possono solo migliorare in futuro, mentre sui problemi reali, come alcuni grandi campioni che stanno per intraprendere la via del tramonto senza che ci sia la minima intenzione di sostituirli seriamente, quasi nessuno dica nulla.

Una società che si rispetti a questo dovrebbe pensare, non ad acquistare più attaccanti possibile solo per accontentare qualche tifoso e fargli credere per poche settimane che possiamo vincere qualcosa, salvo poi rimanere delusi alle prime batoste (che ci sono state e ce ne saranno altre, purtroppo).

Molti tifosi affermano che il Milan, creato a fine agosto dopo un’intera preparazione fatta con una squadra totalmente diversa, può vincere il campionato. In realtà le cose non funzionano esattamente così. Si vince programmando, visionando con attenzione e comprando per tempo i giocatori che dovranno sostituire le colonne portanti della squadra. E invece nessun sostituto degno di Pirlo, nessun sostituto degno di Seedorf, e a quanto pare nessun sostituto degno di Nesta.
Ma sì, forse verso il 29-30 agosto 2011 qualche difensore arriverà, oppure ci sarà il Genoa di turno che ci darà ai saldi qualche presunto giovane bravo, giusto per scombussolare i piani dell’allenatore e convincere qualche altro tifoso che saremo da scudetto anche il prossimo anno!

Momento deli-Pato per il Milan

https://i0.wp.com/cfl2.eu/sport/files/alexandre_pato.jpg?resize=334%2C328In questi ultimi mesi i rapporti tra il Milan ed il giovane Pato sono veramente tesi e delicati: vediamo di ripercorrerli. Possiamo dire che dopo l’ennesimo infortunio patito in primavera, il giocatore ha completamente perso la fiducia nel centro medico di Milanello, infatti ultimamente ha chiesto a luminari della materia pareri in merito alla propria situazione fisica.

In estate, è stato nella trattativa per l’acquisto di Ibra, richiesto dal Barcellona che comunque non ha mancato l’occasione per lusingare il giocatore. Come gli esperti di mercato sanno in Italia, il Barcellona segue due calciatori in particolare: Pato e Pastore, due futuri fuoriclasse. Risulta anche che al calciatore questa corte non dispiaccia affatto, fino a dichiarare alcuni giorni or sono, che dopo il Milan non gli dispiacerebbe andare al Barca, dichiarazione che nei giorni seguenti non è stata smentita dal calciatore.

Dopo questa dichiarazione è chiaro che ai tifosi rossoneri sia per un attimo balenato nella mente, la stessa situazione precedentemente vissuta con Kakà, che dopo aver fatto una simile dichiarazione, 3 anni dopo volò a Madrid.

E veniamo ora alla parte più spinosa del discorso, in questi ultimi mesi Pato negli allenamenti è sembrato non impegnarsi a fondo, tanto che nei famosi giri di campo era sempre staccato ed ultimo in compagnia di Dinho. I più attenti a Milanello hanno osservato una certa differenza di comportamento nell’impegno tra Robinho e Pato, e facendo anche una comparazione con kakà notavano un comportamento molto blando e più simile a Dinho.

La cosa che colpisce di più è che questo comportamento è avvenuto per la prima volta quest’anno, si nota perciò una certa apprensione perché se con Ancelotti il ragazzo stava eseguendo un giusto processo di maturazione che con Leonardo era proseguito a sprazzi causa infortuni, con Allegri questo processo sembra essersi interrotto.

Bisogna inoltre riferire che alcuni compagni di reparto incominciano ad essere stufi di questo suo comportamento tanto da definirlo egoistico e superficiale: in parole povere un corpo estraneo al gioco della squadra, che ha portato al momento della sostituzione, per la prima volta, ai fischi del pubblico di San Siro.

Che fare? direi che forse è venuto per il ragazzo il momento di sedere in panchina e di lasciare il posto a Robinho che in questo momento è più attivo e utile alla squadra ma sopratutto per fare capire al ragazzo che non è un intoccabile: anche così si aiuta a maturare il ragazzo.

Per la prossima partita con il Real si potrebbe effettuare un cambio di modulo tornando a giocare con solo 2 punte Ibra e Robinho, visto che il Real giocherà con una sola punta come all’andata, ed inserendo un centrocampista fresco e giovane come Merkel per limitare l’inferiorità numerica a centrocampo e Flamini al posto dello spento Pirlo, con un assetto che consentirebbe al Milan di attaccare senza scoprirsi troppo.

Lo so che la mia è una provocazione, ma sinceramente Allegri qualcosa deve cambiare in una squadra che non dimostra di avere attributi e voglia di lottare

Deluso per la partita, soddisfatto in generale

Questo post non sarà un processo all’allenatore del Milan, il meno colpevole di tutti nella serata di ieri. Questo post cercherà di spiegarvi, ancora una volta dopo la batosta di Madrid, perchè tutto sommato dovremmo essere solo soddisfatti di come stanno andando le cose fino a questo momento. Ieri la Juventus non ha rubato niente, ha fatto la sua partita, giustamente ha subito da una squadra nettamente più forte come il Milan, ma alla fine ha mostrato grande umiltà e si è portata a casa una vittoria che ci può stare. Complimenti a Delneri, che non ha sbagliato nulla e che ha dato un’impostazione tattica perfetta a una squadra, gli 1 scesi in campo ieri, che farebbe fatica a salvarsi in serie A. Max a mio avviso ieri non ha sbagliato nula, aveva qualche problema di formazione ma ha messo in campo gli 11 migliori.
Ora vi dico perchè, secondo il mio modesto parere, non dovremmo essere arrabiati:

1) Papastathopoulos sta avendo le sue chances, e sta sbagliando le partite. Anche ieri il primo gol è nato da un suo clamoroso errore. Bene ragazzi, sappiate che questo ragazzo, ch comunque non è scarso, farà almeno una ventina di presenze quest’anno (a meno che non vogliamo puntare su nonno-Yepes, ma poi allora non venitemi a rompere le palle che non puntiamo sui giovani!), perchè Thiago Silva e Nesta purtroppo fanno molte ssenze per problemi fisici.

2) Il secondo gol è un clamoroso errore di Antonini, che fa un errore di valutazione da dilettante. Premesso che a parte l’errore ieri ha giocato benino, e premesso che se nell’ultimo anno il Milan non è naufragato il merito è anche suo, vi sema possibile che il nostro tezino più forte debba essere Antonini? Davvero qualcuno pensa chein questo modo si possa vincere qualcosa?

3) Pirlo ieri in campo non c’era, dopo un mese a ottimi livelli. Qualcuno si sorprende che sia acaduto? Io no, Pirlo ormai non regge più una stagione da titolare. E se crolla lui, crolla il Milan signori miei. Non è colpa dell’allenatore se alposto suo l’unico che può giocare e Seedorf.

4) Robinho non può sostituire Ronaldinho. E non stoparlando di valori universali, perchè sete come come la penso. Sto parlando di carateristiche del giocatore, che è una punta esterna, non un trequartista. E’ il sostituto di Pato, altro non può fare.

5) I milgiori anche ieri sono stati Nesta e Gattuso. Il progetto giovani prevede l’acquisto di giovani,certo, a patto che siano bravi. Perchè se compri Sokratis e Boateng (che a me non dispiacciono sia chiaro) per uno sputo da una squadretta del tuo campionato a costi ridottissimi, non potremo mica pretendere che siano loro i giovani campioni che faranno il futuro del Milan. O no?

6)Ibra è un mostro, davvero fortissimo. Pato sta giocando male, ma nessuno getti la croce su questo ragazzino. Le pause le hanno tutti i calciatori,non vedo perchè non possa averle lui, che da qualndo è al Milan ha una media-golmostruosa, segno che di pause tutto sommato ne ha avute molte meno rispetto ad altri.

Quindi, cari amici tifosi, il punto è che siamo a un punto dalla favorita per lo scudetto e siamo in piena corsa per qualificarci in Champions, nella quale presumibilmente verremmo eliminati agli ottavi, con un bel po’ di fortuna ai quarti.
Noi siamo da secondo posto in campionato e da ottavi di Champions, se non ricordo male eravamo quasi tutti d’accordo su questo. Quindi, perchè prendersela con l’allenatore se tutto sommato sta rispettando quello che dovremmo fare?

Un’ultima domanda: ma a voi Seedorf ieri che impressione ha fatto?

Incazzatura a caldo

1.) Perché a impostare davanti alle punte c’è sempre Gattuso e non Robinho?

2.) Perché i calci d’angolo e le punizioni vengono battuti sempre rasoterra e letteralmente buttati via?

3.) Chi ha pensato che avendo dominando la Juventus nei primi 15′ si poteva scoprirsi in quel modo e concedergli due gol in contropiede?

4.) Perché non è stato levato Pirlo che ha sbagliato passaggi tutta la serata?

5.) Perché in porta gioca ancora Abbiati?

6.) Qualcuno mi chiarisce il ruolo di Pato se non è quello di pestare i piedi ad Ibra?

7.) Ma Allegri pensava veramente di vincerla con Seedorf?

8.) Perché perdiamo un minuto ad ogni azione a fare passaggi dietro la difesa rischiando inutilmente?

9.) Com’è possibile prendere due gol agli unici due tiri in porta?

10.) Perché facciamo in media 200 passaggi in più degli altri a partita?

Affossiamoli

Ancora tu. Il mondo è piccolo,
ci siamo appena lasciati e ancora ci rivediamo,
noi due non ci possiamo vedere e tu lo sai,
eppure un po’ noi due ci siamo affezionati
insieme ne abbiamo passate tante
ma stasera, cara Juve, devi farti da parte!
DALLO STADIO SAN SIRO IN MILANO MILAN – JUVENTUS, LA SUPERCLASSICA E’ TORNATA!

https://i0.wp.com/www.bettable.it/wp-content/uploads/2009/05/milan-juventus.jpg?resize=257%2C223Derby d’Italia numero 227, derby che si presenta nervoso come mai negli ultimi tempi era accaduto. Ha acceso la miccia il caso Krasic in settimana, anche se più di quello il tentativo ridicolo di paragonarlo a Robinho. Ha continuato Agnelli parlando di ridicola pressione mediatica e riportandosi al sistema Moggi, quel sistema che ci ha tolto due scudetti, 2005 e 2006 che quella squadra schiacciasassi stupenda costruita con saggezza da Ancelotti avrebbe vinto agilmente. E proprio dal 2005 si riparte con una sfida di San Siro che sa di scudetto almeno per noi.

Vincere oggi sarebbe fondamentale per non interrompere la striscia iniziata con il Genoa, striscia che ci ha visto rimontare 7 punti – da -5 a +2 – all’Inter mettendogli pressione e paura. Ma vincere oggi vorrebbe anche dire eliminare la Juventus dalla corsa al titolo già alla decima giornata affondandoli a -8 da noi, già la metà di quel -15 accusato proprio dalla squadra più titolata al mondo dalla società di Corso Galileo Ferraris.

Capitolo formazioni anche se qui la pretattica la fa da padrona. Thiago Silva non ce la fa e questa è una pessima notizia. La coppia d’acciaio con Nesta, coppia che fin qui ha preso soli tre gol in campionato da Lazio, Chievo e Catania con tre passaggi  ‘puliti’ contro Lecce, Parma e Genoa è rimandata a data da destinarsi. Quando non hanno giocato entrambi abbiamo sempre preso gol. Stasera bisogna evitare. Confermato quindi l’11 titolare che ha espugnato il San Paolo con il solo Zambrotta che dovrebbe agire al posto di Bonera sulla sx. In dubbio Seedorf, per me giocherà al posto di Boateng anche se dopo l’ottima prestazione del Ghanese io non lo leverei per nulla al mondo. La formazione della Juventus va letta con una sola domanda. Chi di loro da noi sarebbe titolare rispetto alla nostra migliore formazione? Probabilmente nessuno. Ecco perché stasera è una gara da vincere.

Tra i precedenti in campionato resta quello già citato dell’8 maggio 2005, unica vittoria della Juventus a San Siro negli ultimi 13 anni. L’anno scorso si giocò all’ultima giornata e vincemmo per 3-0 con un Ronaldinho in grande spolvero. Dinho che partirà dalla panchina ancora una volta. Per lui il rinnovo è sempre più lontano. Infine, come non ricordare, la gara del 2003, unica finale tutta Italiana di una coppa dei Campioni, la partita più importante della storia del calcio italiano, quel precedente che a 7 anni di distanza, ci fa ancora godere. Forza ragazzi, stasera non si scherza!

MILAN (4-3-3): Abbiati; Zambrotta, Nesta, Papastathopoulos, Antonini; Gattuso, Pirlo, Boateng (Seedorf); Pato, Ibrahimovic, Robinho.

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Martinez (Pepe), Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Del Piero, Quagliarella.

Storie di Calcio: Juventus – Milan 1991

Domenica 15 settembre 1991, stadio Delle Alpi. E’ la terza giornata del campionato, e già sono di fronte la due favorite per lo scudetto: Milan e Juventus. Una cosa molto strana che le due squadre si affrontassero così presto, perchè allora per motivi a me misteriosi le grandi squadre si affrontassero quasi sempre nel mezzo del calendario. E’ il secondo anno di Fabio Capello sulla panchina dei rossoneri, e già si inizia a delineare la vera natura dell’allenatore rossonero: squadra arcigna e compatta, difesa di ferro e attacco affidato alle grandi giocate dei pochissimi uomini offensivi che don Fabio metteva in campo. Non a caso le prime due partite furono vinte entrambe col punteggio di 1-0 contro due modeste squadre come Ascoli e Cagliari.
Rossoneri con la formazione tipo o quasi, visto che in attacco al fianco di Gullit gioca Serena. In porta gioca Rossi, che vince il ballottaggio col promettente Antonioli. La Juventus col tridente d’attacco Baggio-Casiraghi-Schillaci, che promette scintille.
I bianconeri partono subito molto forti e dopo qualche timida occasione passano in vantaggio al 14′ con una splendida incornata di Casiraghi. Il Milan cerca di scrollarsi di dosso la tensione e prova a rispondere alla mezz’ora con Rijkaard, ma Tacconi non si fa sorprendere. Subito dopo uno splendido assolo di Albertini viene concluso dallo stesso centrocampista con un tiro respinto dal portiere.
Nella ripresa entra il giovane attaccante Cornacchini (che in estate sembrava dovesse spaccare il mondo, fu il bomber di agosto) e il Milan domina, ma conclude poco e l’assenza di Van Basten si fa sentire. Gullit al 27′ è protagonista di una delle sue celebri cavalcate verso la porta, ma il suo tiro dal limite è ben bloccato. Ancora l’olandese con un imperioso colpo di testa prova a battere Tacconi, ma niente da fare.
Il pareggio, insperato a quel punto, arriva al 92′: Albertini fa partire un tiro cross dalla trequarti che viene deviato da Carrera, e la palla si infila beffardamente nel sette. Un pareggio meritato, che conferma la forza dei rossoneri.

Juventus: Tacconi, Carrera, De Agostini, Reuter (73′ Luppi), Kohler, Julio Cesar, Marocchi, Galia, Schillaci (77′ Alessio), Baggio, Casiraghi. All.: Trapattoni
Milan: S. Rossi, Tassotti, P. Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi II, Donadoni (46′ Cornacchini), Rijkaard, Serena, Gullit, Evani (77′ Fuser). All.: Capello
Arbitro: D’Elia
Reti: 14′ Casiraghi, 92′ aut. Carrera

httpvh://www.youtube.com/watch?v=4MoBwatwRUM

Si torna all’antico?

https://i0.wp.com/www.juventus.com/site/filesite/news/del_piero_milan_2005.jpg?resize=371%2C230Gian Battista Vico a metà del settecento si era affrettato subito a sostenere che la storia è ciclica. E’ un po’ quello che accadrà sabato sera, dove a San Siro il classico numero 227 della storia del nostro campionato sembra essere tornato ai suoi antichi albori. Non solo per la posizione di classifica tra le due squadre, ma anche per le scaramucce mediatiche già in ballo da questa settimana.

La miccia l’ha accesa l‘episodio di Milos Krasic a Bologna, due giornate per simulazione netta e indiscutibile. Ed ecco subito tirati in ballo i rivali con l’episodio ridicolo di Robinho a Napoli nel tentativo, ridicolo di paragonare i due casi. Altro che accordi, altro che gemellati: i nostri rivali sono sempre loro e a quanto pare vale anche il contrario. Milan Juve è una partita da vincere e già l’ha ricordato Robinho.

E ritorniamo proprio a quell’8 maggio 2005, punto più alto della storia del campionato italiano quando si affrontavano a pari punti due capoliste alla pari di cui una finalista di Champions a soli due anni dalla finale tutta italiana di Manchester. Sempre quell’8 maggio, come Krasic, la partita la saltò per squalifica, sempre per due turni, Zlatan Ibrahimovic che ora gioca con l’altra maglia. E oggi come allora la Juventus si aggrappò al potere mediatico delle televisioni, allora fu direttamente Galliani, oggi invece è generico. Da quell’8 maggio Milan – Juventus si è giocata altre 8 volte in gare ufficiali, e solo quella dell’anno successivo, vinta per 3-1 poteva essere considerata tale, dato che le altre sono state poco più che amichevoli fino a considerare quella dello scorso anno. Tempi di contestazione che sembrano quasi sbiaditi, lontani seppur recenti. Sabato sera ritorna a tutti gli effetti, come già accaduto 226 volte, la classica della nostra serie A. Ma mai come stavolta così vicina a quell’8 maggio 2005. Stavolta in ballo c’è di nuovo lo scudetto. E mai come stavolta, possiamo dar ragione a Gian Battista Vico. Ancora due giorni di pressioni, di scaramucce e poi sarà ancora, come sempre, Milan – Juventus.

Il Milan ha scelto: congelati i rinnovi, prosegue il rinnovamento

Senatori: tempi duri?

Bisogna proprio ammetterlo: certe volte alcuni eventi negativi possono comportare conseguenze molto positive. E’ il caso di quanto successo con  l’incontro di Madrid. Dopo la partita nello spogliataio c’è stato il confronto tra le opinioni del cosiddetto comitato contro quelli dei nuovi, capitanati da Ibra che, abituato a comandare in altri spogliatoi, ha pensato bene di far sentire la sua opinione a voce alta. Il risultato è stato sì uno spogliatoio spaccato, ma con la conseguenza che tutti gli altri componenti della rosa, si sono schierati con le opinioni dei nuovi, lasciando soli ed in minoranza quelli del comitato. Allegri da questa nuova situazione è uscito ancora più forte e libero nelle scelte di formazione, perchè-direte voi-? Perchè anche nella famiglia proprietaria è scoppiata la discussione tra padre e figli  che ha portato la stessa a comunicare mercoledì mattina ad Adriano Galliani ed Allegri le seguenti decisioni:

1) Seedorf e Ronaldinho non sono più intoccabili e non devono per forza giocare contemporaneamente, anzi sarà l’allenatore a decidere.
2) le trattative sui rinnovi dei contratti dei senatori sono congelate e sono spostate da gennaio a giugno.

Se a tutto questo aggiungiamo che al calciatore che aveva espresso di voler andar via, causa poco spazio (si veda il post del 7.10.10),  è stato comunicato che l’anno prossimo non avrà più la concorrenza di alcuni compagni , appare chiaro che sicuramente ad Ambrosini non sarà rinnovato il contratto, ma anche Seedorf, per motivi di spogliatoio, è molto probabile che saluti a giugno. La proprietà  ha anche comunque  ricordato ad Adriano la necessità di vincere e pertanto proprietà, società ed allenatore si sono ritrovati in una ed unica unità di intenti.

Dovete inoltre sapere che il viaggio di Adriano a Los Angeles è avvenuto in tutta fretta, perchè il cravatta gialla ha scoperto che i Galaxy avevano fatto diverse offerte a Nesta, ma essendo il giocatore sotto  contratto ha richiamato la stessa società americana ad essere corretta ed a rispettare le regole.

E parliamo di  mercato: nella prossima stagione il numero dei difensori della rosa scenderà dagli attuali 12 a 10 con un risparmio di circa 10 mln lordi che uniti a 40 mln derivanti dal mancato rinnovo del contratto della maggioranza dei senatori  ed i 30 già previsti a bilancio, portano ad una somma  totale di 80 milioni per il mercato . I nomi in prima fila sono Balotelli perchè si pensa che se non si riesce a portare subito a giugno il ragazzo in Italia, con il passare del tempo sarà ancora (economicamente) più difficile acquistarlo. In seconda fila Ganso, sul quale mi risulta sia stato chiesto un parere (anche su altri componenti dell’Under 21 brasiliana) al CT della nazionale verdeoro nel suo soggiorno a Milanello. La società Milan sta spingendo per concludere  subito per gennaio, (il giocatore ha appena espresso la volontà di non voler rinnovare) anche se poi arriverebbe a giugno.

Si cercherà inoltre di riportare a casa i giovani Paloschi e Astori senza fare follie. Per il mercato di gennaio continua la ricognizione in Europa di giovani promesse nel ruolo dei terzini ma anche centrali difensivi.

Le premesse per un futuro migliore ci sono tutte, mi fermo qua anche se vi vorrei parlare di altre storie,  vedi quella di Pato,  perchè sennò LPF mi sgrida che il post  è troppo lungo. Un saluto da Milanello.