Infortuni misteriosi

https://i0.wp.com/www.nonilsolitoblog.com/blog/wp-content/dr-house.jpg?resize=224%2C168Vigilia di una trasferta difficile, su un campo che ci ha sempre detto male negli ultimi anni e che sicuramente ci farà soffrire anche domani. Andiamo a Napoli con qualche assenza di troppo: Ronaldinhoforfait per un affaticamente alla coscia destra e pure Zambrotta si ferma (che è anche comprensibile per uno della sua età che viene chiamato in causa ogni tre giorni).

Due assenze che si vanno ad aggiungere a quelle anticipate dall’affidabile Boldi e confermate da Sky di capitan Ambrosini e Thiago Silva, due che venivano dati in fase di recupero per Madrid e che, di fatto a sei giorni di distanza, non saranno ancora in grado di scendere in campo.

In particolare Ambrosini è assente dalla sfida di Champions con l’Auxerre (15 settembre). La prognosi era di due-tre settimane, ormai abbiamo già ampiamente superato il mese di assenza. Tra l’altro si tratta di un giocatore che, per quanto sottovalutatissimo dall’ambiente rossonero, è sempre stato fondamentale nelle ultime stagioni. Quando c’è stato un gran Milan, c’è sempre stato un grande Ambrosini a coprire, spesso da solo. E’ stato così l’anno passato nelle due sfide col Real, ad esempio.


Thiagone
, invece, è uscito anzitempo col Chievo in barella e con le mani sul viso. Dopo che si era temuto un lungo stop, la notizia che potesse addirittura recuperare per Madrid è sembrata un miracolo. Ad oggi possiamo definirla “stronzata”, Thiago a Madrid manco si è allenato sul campo…

Quindi ci risiamo, i tempi di recupero dei nostri infortunati si allungano di settimana in settimana. Nel 2009, Kakà si infortunò ad un settimana dal derby, ci dissero che avrebbe potuto recuperare in tempo, ma restò fermo per un mese (e forse qualcosa in più). Stesso discorso per Nesta la stagione passata, Borriello passò un anno in infermeria (2008-09) e si scoprì solo a marzo (!) quale fosse il suo problema. Per non parlare della gestione degli infortuni di Pato

Ora, mi risulta che lo staff sanitario abbia subìto profondi cambiamenti, si ha un nuovo medico sociale  accreditato ed esperto e ci si avvale anche di nuove strutture (non conosco nel dettaglio, se qualcuno è più informato, specifichi pure). Tenderei quindi a non accusarli, in favore di una seconda ipotesi: cioè che la strategia comunicativa miri a celare il più possibile gli infortuni, tentando di farli passare come piccoli incidenti di percorso, per dare speranza al tifoso (che scemo non è).

Altrimenti perchè parlare di un possibile recupero di Thiago (ripeto: uscito in barella!) in soli due giorni (dopo una distorsione, non una botta)?

E, qualora fosse vera questa ipotesi, la domanda è: che senso ha? Ormai si sa che i tempi di recupero che vengono comunicati valgono meno di una scoreggia, perchè continuare a sputtanarsi?

Solo io non ci capisco nulla di questa storia? Che idea vi siete fatti?

Dietrofront

Incredibile come si possa passare dalle stelle alle stalle in poche settimane. Fino a poco tempo fa Ronaldinho era intoccabile, decisivo, determinante, uno dei più grandi trequartisti al mondo. Ora è bastata una prestazione negativa (come molti altri giocatori) contro il Real Madrid per far cadere le sue quotazioni. Improvvisamente nessuno lo vuole più titolare nel Milan, si chiede l’entrata in campo di Robinho, come se fosse chissà cosa. Eppure, avrò un’eccessiva memoria forse, io ricordo che Ronaldinho lo scorso anno è stato il giocatore più decisivo del Milan. Più di Pato che per problemi fisici non c’era mai quando serviva davvero, più di Nesta che fra un problema e l’altro avrà giocato metà campionato. Lui invece ha giocato sempre, ha segnato parecchi gol, è stato il miglior assist-man del campionato, e soprattutto ha trascinato la squadra fino al terzo posto. Tutto dimenticato.
Ah già, ma ora c’è Robinho, il grande brasiliano che ancora mi dovete spiegare cosa ha dimostrato dall’inizio della stagione a oggi. Perché se vogliamo dare i numeri, il gol di Robinho fino a ora è solo uno, tra l’altro su assist di Dinho che lo ha messo (tanto per cambiare) davanti al portiere. Dinho gol per ora non ne ha fatti, ma ne ha fatti fare tre (prima di lui in Italia solo Krasic) e ha giocato alcune volte non in ottime condizioni.
Non lo voglio martirizzare, ci mancherebbe, sappiamo bene che il ragazzo ha alcuni difetti che spesso non lo rendono molto popolare, ma una o due prestazioni opache non giustificano i moltissimi che ora lo stanno totalmente scaricabile. Se il Milan vuole fare qualcosa in questa stagione Dinho è indispensabile, di sicuro non sarà Robinho a trascinare la squadra!
Dopo di che, a chi dice che Ronaldinho se ne deve andare rispondo che ne possiamo discutere pure, ma in cambio voglio Pastore, Ganso, Marques. Altrimenti mi tengo Dinho.

Destinazione Wembley: 5° puntata. A tutto Real.

https://i0.wp.com/www.calciomercato.it/imagenes/original/NEWS_1249248711_ronaldo_real.jpg?resize=282%2C249Giornata interlocutoria per la Champions League con le grandi favorite che vincono tutte. La copertina va ovviamente al Real sia per la vittoria nel primo dei due derby d’Europa, sia, soprattutto, per i 9 punti su 9 nel girone delle 20 coppe campioni, il più difficile che il tabellone della Champions League abbia offerto quest anno. Ma del Real abbiamo già parlato ampiamente (purtroppo) negli ultimi giorni, andiamo a vedere cosa ci ha offerto il resto del programma.

LE FAVORITE – QUOTA 9:  Se il primato più prestigioso degli otto gironi è senza dubbio quello del Real Madrid non van dimenticati a quota 9 anche altre due grandi favorite, Arsenal e Bayern Monaco. Se i finalisti della scorsa edizione sembrano comunque una spanna sotto gli inglesi e le spagnole (grave prendere due gol in casa dal Cluj) l’Arsenal a mio parere si candida come finalista per Wembley e vedrete che ci arriverà. Squadra perfetta, quasi come il Barcellona di due anni fa con dei giovani finalmente maturati. 14 gol in due gare, due soli subiti, uno martedì sera, ininfluente ma che ci ha regalato un bel momento di sport quando a segnare è stato l’ex Eduardo, quello dell’infortunio che lo costrinse un anno lontano dai campi da gioco. Non dimentichiamoci ovviamente il Chelsea di Ancelotti che vince nello stile caro a Carletto. Non domina particolarmente ma vince. E chissà che zitti zitti a Wembley non ci sia un derby inglese. Di Londra.

LE FAVORITE – QUOTA 7:  Avranno anche la grana Rooney ma dopo la partenza falsa con i Rangers non si può togliere il Manchester United dalla rosa delle migliori. La squadra di Ferguson è stata cinica contro il Bursaspor anche se i turchi non sembrano essere un problema per nessuno. A quota 7 troviamo anche il Barcellona, complice della solita, grande prestazione di Leo Messi contro il Copenaghen. Copenaghen che però meritava almeno il pari e che ha comunque disputato una grandissima gara al Camp Nou. Tra i danesi esordisce in Champions League un ’94. Mi sento vecchio. Il Barcellona sembra comunque una squadra meno extraterrestre rispetto alle ultime due edizioni, questa volta si può mandare fuori anche senza favori arbitrali.

LE OUTSIDERS: Vittoria agrodolce per l’Inter che rischia la rimonta in casa dal Tottenham in 10 senza i due più forti giocatori espulsi nella gara precedente. Spurs che riescono a collezionare tre rossi in 2 partite. I tre gol apparentemente ininfluenti degli spurs condizionano la gara di ritorno, agli inglesi basterà vincere con un gol di scarto per tornare davanti all’Inter in classifica, come ci auguriamo accada. A quota 9 il Lione, più per un girone ridicolo che per altro, girone in cui una doppietta di Raul nega a Inzaghi il primato dei gol nelle coppe Europee. Il Valencia che mi ha bene impressionato in questo avvio di stagione non va oltre il pari sul facile campo dei Rangers. Tutto nero per la Roma invece, sconfitta in casa dal mediocre Basilea, squadra conosciuta in italia solo per la presunta militanza di Fabio Gullo (quello di campioni, ve lo ricordate?)

LE ALTRE: Twente e Werder Brema non si fanno male, segna Arnautovic nel girone delle sue ultime tre squadre. Lo Schalke come già detto non fa fatica per liberarsi dell’Hapoel Tel Aviv, troppo mediocre per una competizione di questo livello. 0-0 tra Pana e Rubin Kazan in una partita che sinceramente non influirà molto sull’esito finale della competizione (non gliene fregava nulla a nessuno). Completano il quadro la vittoria del Marsiglia con lo Zilina (anche se solo per 1-0) e del Braga (la prima di questa Champions per i Portoghesi) sul Partizan Belgrado.

PRONOSTICI: Real Madrid e Arsenal ora mi sembrano una spanna sopra tutti. Non mi stupirei se a Wembley, ci arrivassero loro. Alle spalle le solite Barcellona e Chelsea, solide ma molto meno rispetto a uno e due anni fa.

 

 

Milan, ora reagisci e rialzati!

La partita di martedì ha portato il sottoscritto a fare, come tutti del resto credo, una serie di riflessioni. L’allenatore portoghese ha preparato bene la partita con una squadra con una sola punta e dietro, liberi di agire, il duo Ozil e Ronaldo che ricordava molto il nostro famoso albero di natale. Dopo neanche 5 minuti di gioco, si era già capito che i tre centrocampisti del Milan annaspavano: Pirlo in difficoltà su Ozil, Seedorf praticamente fermo su Khedira. Non pago il nostro fenomenale allenatore non faceva nulla per cambiare o modificare la formazione per oltre un’ora. Personalmente non mi ricordo in coppa un’altra partita in cui la nostra squadra sia rimasta assente per oltre un’ora, in cui ben tre giocatori passeggiavano tranquillamente nel campo e di cui due non venivano sostituiti.

Onestamente pensavo che con l’arrivo di Allegri si sarebbe visto un Milan più equilibrato rispetto agli eccessi dell’anno scorso con Leonardo. Purtroppo fino ad ora questo equilibrio, fondamentale per avere una certa continuità di risultati, non si è visto o si è visto nella migliore delle ipotesi a sprazzi.

Leggendo ed ascoltando i media si nota che la critica non ha attaccato l’allenatore per gli evidenti errori di formazione, vi è stato altresì anche un silenzio irreale del proprietario della società. In altre occasioni e con altri allenatori si era assistito invece alle famose frecciatine. Ma allora vi chiedo perché oggi non ci sono queste velate critiche del proprietario ? Perché la decisione di schierare quella formazione era avvenuta con il consenso e la benedezione della proprietà, attenta a esprimere ed a ricercare il bel gioco invece del raggiungimento della vittoria in primis.

L’impressione è che l’allenatore si trovi ostaggio tra le direttive della proprietà e le richieste  di giocare da titolari dei senatori. Il risultato di questo compromesso è sotto gli occhi di tutti: una formazione che non ha senso.

Per il futuro mi attendo altre partite suicidio stile Real e Cesena:è facile pronosticare che saranno quelle con l’Inter e la Juve, squadre che oltre ad avere giocatori di classe come i nostri, abbinano un’intensità di gioco a noi sconosciuta da alcuni anni, causa la titolarietà dei vecchi senatori.

Questa partita ha decretato che per la coppa quest’anno non possiamo lottare. Vedremo nelle prossime 5 partite se questa squadra è in grado di lottare per lo scudetto. Non credo dalle deliranti dichiarazioni post gara che Allegri abbia intenzione di cambiare molto la formazione.

Unica nota positiva  è il portiere Amelia che ha fornito un’ottima prova ed ha dimostrato di essere da Milan.

Complimenti a DNA che aveva previsto tutto, ed al Mou che ha dimostrato ancora una volta di essere un grande allenatore: si vede già la sua mano, il Real non ha ancora subito una rete in coppa ed in campionato. L’allenatore è riuscito in soli 2 mesi a dare quell’equilibrio e solidità che il Real nelle ultime stagioni non ha mai avuto.


Real Madrid – Milan 2-0

La cosa forse ancora più umiliante è che alla fine è andata bene. Al quarto d’ora ho pensato che le cose potessero davvero finire malissimo per noi. Invece due a zero è un risultato quantomeno dignitoso, anche perchè quando incontri una squadra nettamente superiore di più non si può proprio fare.
Voglio premettere subito una cosa: qualsiasi giocatore della nostra rosa a disposizione fosse sceso in campo dall’inizio, il Real avrebbe comunque dominato e vinto. Davvero una squadra magnifica quello di Mourinho, che avevo colpevolmente sottovalutato. Una pattuglia di giovani campioni con tanta voglia di emergere e che corrono come dei matti. Esattamente il contrario della nostra squadra, una pattuglia di vecchietti che non hanno più nulla da chiedere.
Certo, il fatto che Cristiano Ronaldo e Marcelo giocassero contro i poveri Gattuso e Zambrotta, è sufficiente per far capire a tutti noi il risultato finale.
Io non me la prenderei con i giocatori, che preso uno per uno (a parte Pirlo, Seedorf e Ronaldinho) tutto sommato la loro gara l’hanno fatta. Lo stesso Bonera, e io ne ero sicuro, non ha fatto rimpiangere più di tanto Thiago Silva.
Detto questo, però chiedo al mister Max, che ha ancora la mia fiducia, se è davvero necessario continuare a puntare su giocatori che erano dei campioni 3-4 anni fa e che ora sono solo esperti, ma nient’altro. E non voglio dire che con Flamini e Boateng oggi avremmo vinto, perché sarebbe una bugia. Ma vedere Seedorf totalmente dannoso per la squadra e Gattuso che nonostante dia l’anima viene ripetutamente umiliato da Ronaldo mi infastidisce. Boateng, per lo meno, lo ha preso di mira da quando è entrato e lo ha fatto innervosire: sarà un caso, ma proprio in quel momento il portoghese ha smesso di fare il figo.
Due ultime cose sui gol: pazzesca la superficialità di Seedorf che sulla punizione non salta insieme ai compagni e apre la barriera, errore davvero imperdonabile. Mentre non è colpa di Pirlo se sul secondo gol a causa della sua lentezza non riesce  a coprire su Ozil, che batte a rete indisturbato.
Non è colpa di Pirlo, è colpa di chi ha preso per 18 milioni Robinho invece di spenderne 10 per Kheidira (già, l’ha pagato così il Real),  e 2 per Ilicic. Che ne dite, oggi saremmo più forti? E risparmiavamo pure qualche soldo, magari un terzino meglio di Montelongo ci scappava…

PAGELLE: Amelia 7 Zambrotta 5 Nesta 5,5 Bonera 6 Antonini 6 Gattuso 5,5 Pirlo 4 Seedorf 3 Ronaldinho 4 Ibrahimovic 5,5 Pato 5,5 Boateng 6 Robinho 6 Inzaghi 6

L’Europa ci guarda

San Drone intercedi per noi

Le notti di Champions League sono già di per sè notti speciali, notti più affascinanti, più belle. Lo sono ancor di più quando in campo scendono 16 Coppe dei Campioni, vale a dire le due squadre che hanno scritto le pagine più belle di questa competizione. Real Madrid-Milan è una partita che non ha bisogno di presentazioni, perchè è semplicemente Real-Milan. La storia, il fascino.
E allora partiamo dalla fine, dal pronostico. Premetto che non è nè scaramanzia, nè tantomeno disfattismo (lungi da me), ma io la vedo grigia. Grigio scuro, più precisamente.

Sono pessimista sostanzialmente per due motivi: il primo è che ho dato un occhio alle ultime uscite del Real in casa e devo dire che sono una gran squadra (scoperta dell’acqua calda, forse). Lì davanti hanno un potenziale incredibile, rispetto alla sfida dell’anno passato sostituiscono il quartetto Kakà-Granero-Benzema-Raul con il più temibile Ronaldo-Ozil-Di Maria-Higuain, un bel salto di qualità, direi. La nostra difesa invece è più o meno la stessa, pregando nel miracolo Thiago Silva o, in caso contrario, affidandoci a Sandrone nostro.
E poi lo dicono le statistiche: nelle prime due partite con Ajax e Auxerre hanno tirato 21 volte in porta e 28 fuori, contro i nostri 19 tiri complessivi (nonostante i gol segnati siano 3 come i nostri, questo va detto a onor del vero).
La difesa delle merengues rimane sulla carta il loro punto debole, non è particolarmente cambiata nei nomi, ma sono portato a pensare che Josè Mourinho istruirà a dovere i suoi uomini affinchè lascino meno spazi possibili alle ripartenze dell’attacco rossonero.

Secondo fattore di pessimismo: noi. Manca la controprova (e parzialmente la si avrà stasera), ma credo che la squadra abbia fatto enormi passi avanti contro le piccole, ciononostante non sia ancora in grado di competere con le squadre top mondo. Centrocampo e difesa sono gli stessi dei disastrosi derby della scorsa stagione e degli ottavi col Manchester, l’attacco è ottimo e potrà essere la nostra ancora di salvezza, sempre che la squadra non si faccia schiacciare.

Galacticidio!

Insomma, non siamo superiori, si può vincere (a patto di fare un grande, grandissima partita), ma firmo per il pari. E pronostico la sconfitta. Chiaro?

Sensazioni, nulla più. Andiamo al concreto: 4-3-1-2 che sarà lo stesso di sabato col ballottaggio Thiagone-Bonera. Molto, se non tutto, dipenderà dal terzetto di centrocampo. Posto che ci sarà da soffrire, io vorrei vedere una squadra che sappia ribaltare con forza un momento difficile e prendere in mano il gioco, cosa che mi pare sia successa poco sin qui. Saper soffrire, ribaltare i momenti in cui il gioco ce l’hanno in mano gli avversari ed essere spietati sottoporta. Queste le chiavi del successo. Ovviamente tutto terribilmente semplice a parole.

Ah, e poi c’è Josè Mourinho…che mi sta sul cazzo, è noto. Stampargli in faccia una vittoria sarebbe una gran goduria, ma lui è bravo, ha una squadra forte e una fortuna che non gli volta mai le spalle. E quindi, ripeto, la vedo grigia.

Notizie dal Mondo – 8° Puntata

https://i0.wp.com/www.popolodellalibertalodi.com/public/pdl/images/rassegna_stampa_giornali.jpg?resize=263%2C154N.B. Avremmo voluto fare un post serio ma abbiamo ricevuto una diffida da Ghedini dal mandarlo in onda.

Gazzetta, usciti i megaposter alti due metri. Quello di Giovinco è scontato del 40%

Galliani infortunato alla mano, si cura a Milan Lab in settimana. Avanti, chi è stato a gufarla?

A proposito di infortuni, operato alla Mano anche il Premier. La crisi ha colpito anche il settore delle escort?

Inter su Messi. Tavaroli ha già pronte 120 telefonate di Laporta e Rosell per aprire una calciopoli spagnola.

(ma ci credono veramente?)

Felipe Melo: “l’anno scorso non so se avrei battuto un rigore così”. D’altronde, dalla tribuna, era difficile…

(intanto il Lecce continua a perdere punti contro le piccole…)

Roma, fermati tre laziali con il machete. I poliziotti si sono insospettiti subito, non avendo visto il regolare coltello.

Cagliari – Inter sospesa per cori razzisti. Ma com’è un coro razzista in sardo?

(peraltro essendo a favore dell’Inter, mai vista una prontezza tale nel sospenderla)

(e come sempre in questi casi, ecco spuntare fuori subito i finti moralisti)

Del Piero raggiunge Boniperti, all’ospizio.

Villa Raikkonen venduta per 3,6 milioni di Euro. Tulliani: “dilettanti”.

Editoriale di Milannews: “salvate il soldato Seedorf“. Ultimamente gira roba pesante…

(a proposito di Seedorf, questo blog supporta la petizione di Milan Night)

Real Madrid – Milan, arbitra un portoghese. E sta in panchina.

Tu sei tutto quello che…. parlava con tutti, più di tutti!

https://i0.wp.com/images.virgilio.it/sg/sportuni/upload/gia/0000/giacinto-facchetti9.jpg?resize=280%2C190Come promesso, eccoci qui ad analizzare gli sviluppi di Calciopoli avvenuti durante la settimana.

Partiamo dalla “madre di tutte le intercettazioni”, quella recentemente rivista dal perito (che cambia due volte interpretazione durante la settimana, perché? Sotto pressione di chi?). Che “Collina” lo dica Facchetti o Bergamo comunque cambia poco. Come viene insegnato sin dalla scuola elementare la frase ha senso quando nella frase sono presenti soggetto e verbo. “Metti dentro…” lo dice chiaramente Facchetti. Nessuno si è chiesto cosa volesse dire. Metti dentro che cosa allora? Perché Bergamo dovrebbe dire a se stesso metti dentro collina? E’ un chiaro segno che lo stesso Facchetti manovrava. Quello che nessuno dice in quella telefonata è che Facchetti dopo chiede di non mettere Bertini, perché con lui ha avuto dei problemi. Penosa la scusa di parte neroblu, chiedere un arbitro è reato sportivo, chiedere il miglior (per loro) arbitro no.

Telefonata numero 2. Qui si parla di arbitri, arbitri internazionali di Champions, che il provido ex-presidente dell’Inter conosce in anticipo, andando contro ogni regolamento, e arbitri di campionato. E già fin qui ce ne sarebbe per la revoca del cartonato. Ma andiamo oltre.

Telefonata numero 3. La conosciamo come quella dell'”Hai messo in forma Trefoloni?”. Siamo prima di Inter -Roma. Trefoloni arbitrerà quella partita. L’Inter vincerà. Il giorno dopo titolerà “Totti e Cassano massacrati dai falli. Mexes espulso. Decidono arbitro e portiere. Trefoloni spinge l’Inter al successo sui giallorossi”

Telefonata numero 4. E’ il regalino Moratti – Bergamo. Ormai arcinota. Quello che non è stato detto è che l’Inter “pre regalino” aveva 1,54 pt di media a partita. quella “Post regalino” 2,18. Chiamatelo, se volete, effetto regalino.

Ma chiediamoci, a questo punto: il regalino di Moratti è così diverso dal trapianto di capelli promesso a Rodomonti? Dire “la bandierina deve rimanere abbassata” in uno sfogo dopo una partita in cui è stato annullato ingiustamente un gol per fuorigioco è così diverso dal telefonare ad Abete dopo Inter – Sampdoria? “Mettere in forma Trefoloni” è così diverso dal mettere in forma Puglisi?

La risposta è sì. Nel primo caso siamo Presidente-Designatore, Presidente-Presidente di Lega, Presidente-Designatore-Arbitro. Nel secondo abbiamo Addetto-Arbitro, Addetto-Assistente di Lega, Addetto-Designatore. Quanto ha fatto la banda Facchetti è anche più grave. Com’è possibile che noi abbiamo pagato e loro no per cose più gravi, è un paradosso che nemmeno i filosofi dell’antica Grecia potrebbero risolvere.

La FIGC può revocare il cartonato 2006, rimarranno i vantaggi illeciti nei 4 anni a seguire, ma, per favore, almeno togliete il cartonato più ridicolo della storia del calcio. Onesti sta cippa.

Milan-Chievo 3-1

Non era una gara facile, e lo sapevamo. Eppure il milan ha resistito al ritorno del Chievo nel secondo tempo e alla fine ha vinto una partita importantissima. A pensarci bene Max ha portato a casa 3 punti che gli anni scorsi di solito non riuscivamo a portare. Sono proprio queste, infatti, le partite che a fine stagione rimpaingevamo. E invece grazie alle magie di Ibra, Pato e Ronaldinho alla fine siamo qui ad esultare, e soprattutto possiamo andare a Madrid con serenità. Purtroppo la nota negativa è l’infortunio di ThiagoSilva, che dalle immagini sembrava parecchio sofferente, e quindi dubito che ci sarà martedì prossimo. Ma io sono convinto che Bonera, che sicuramente lo sostituirà, è una discreta sicurezza anche se non è un fuoriclasse come il titolare.

Alcuni hanno come al solito criticato Max per la gestione della gara, che a mio avviso è stata invece ottima. Le sostituzioni erano obbligate, sia la tipologia che il momento in cui sono state fatte: Pato è uscito perchè veniva da un infortunio e pochi giorni fa aveva giocato in nazionale, considerando la fragilità del ragazzo era un obbligo toglierlo dal campo. Boateng doveva entrare prima, è vero, ma è potuto entrare solo nel finale perchè Abbiati aveva avvisato che non stava bene alla fine del primo tempo, e quindi non si poteva rischiare di rimanere senza cambi troppo presto. Inoltre è entrato Robinho che ha chiuso la gara, quindi…

Infine una nota: lo scorso anno andammo a Madrid dopo una rocambolesca vittoria con la Roma, mi ricordo che tutti eravamo così consapevoli della scarsezza del Milan che pensavamo che avremo preso parecchie mezzate… Al di là di come andarono le cose allora e di come andranno martedì, faccio presente che quest’anno andiamo a Madrid con la conspevolezza di avere un’ottima squadra, abbastanza solida, che partita dopo partita sta migliorando i suoi difetti.

Credo che il lavoro dell’allenatore fino a questo momento sia davvero da elogiare.

Vincere, punto

Non c’è cosa peggiore che avere paura di se stessi,
vedere i propri limiti, le proprie paure prendere forma giorno dopo giorno
Quelle paure ora sono lì, stanno suonando alla porta
Le senti? Vogliono entrare di nuovo, vogliono tornare dentro di te.
Trova la chiave e chiudile fuori, prima che sia troppo tardi…
DALLO STADIO SAN SIRO IN MILANO MILAN – CHIEVO, GHOSTBUSTERS!

https://i0.wp.com/blog.panorama.it/foto/files/2010/03/milan-chievo-1-0-07-large.jpg?resize=300%2C209Milano, Stadio San Siro. Il derby d’Europa a soli tre giorni e non poterci pensare. Questa la chiave per il semplice Milan – Chievo che andrà in scena oggi a San Siro. Ultima partita sulla carta “Abbordabile” prima di un vero Tour de Force che dopo il già citato derby d’Europa col Real Madrid, due volte in 15 giorni ci vedrà impegnati in quello d’Italia il 30 Ottobre e in quello di Milano il 14 Novembre. In mezzo una gara al San Paolo, campo inespugnabile, ed una a Bari, prima di ricevere in casa la Fiorentina. Un periodo tra sosta e sosta molto impegnativo al termine del quale sapremo con certezza se potremo o no vincere qualcosa questa stagione. Bisogna rimanere davanti e questa squadra ha le caratteristiche per farlo.

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Partendo da oggi, il più facile degli impegni. Vediamo subito se la squadra sarà nell’ottimo momento di forma prima della sosta o se tale sosta ci costringerà a ricominciare da zero sfasciando le ottime chimiche di squadra già dimostrate nella gara contro il Lecce e poi sparite a Cesena. Evidente Turnover, in campo Bonera che potrebbe partire terzino ed Antonini, a Madrid presumibili Abate e Zambrotta. A centrocampo l’ottimo Gattuso di Parma, purtroppo ancora Pirlo e Seedorf insieme, vediamo cosa combineranno i due stavolta. In attacco ancora Ibrahimovic, con Pato che torna titolare dal 1′. Presenza importante sia per vedere la condizione del brasiliano sia per capire la compatibilità con lo Svedese, che sembra trovarsi a proprio agio più con Robinho che con lui. Ma sarà anche la giornata di Ronaldinho, con Menezes in tribuna per seguire il fuoriclasse brasiliano che ha approfittato della pausa per allenarsi a Milanello. Io sono convinto che possa tornare quello di Barcellona. Ma già quello dell’anno scorso, il più forte giocatore del passato Torneo, basta e avanta per fare la differenza.

Storie di calcio: Milan-Sampdoria 3-1, 1989

14 giugno 1989, stadio San Siro, Milano. Il Milan degli invincibili inaugura un nuovo trofeo che nasceva prorpio in quell’anno, la Supercoppa Italiana, sfida che vede impegnate la vincitrice del campionato italiano e quella della Coppa Italia dell’anno precedente. Vincitrici che in quel periodo erano sempre differenti (al contrario di adesso), visto che la squadra che comandava, il Milan, si occupava solo dei trofei seri e lasciava le briciole (come la Coppa Italia, appunto) a quelle che erano le squadre inferiori. Capita così che la prima sfida di quella competizione sia tra il grande Milan di Sacchi e l’emergente Sampdoria di Vialli e Mancini, che qualche anno dopo toccherà il culmine del successo vincendo uno scudetto e sfiorando la Coppa Campioni.
Sacchi parte con una squadra inedita, e rivoluziona il suo schema giocando con un solo attaccante (Van Basten), e cinque centrocampisti: Colombo, Rijkaard, Lantignotti, Evani e Ancelotti. Anche la difesa è rimaneggiata, con Maldini out che viene sostituito dal giovane Costacurta sulla sinistra.
Il Milan fatica a trovarsi e la Sampdoria passa subito in vantaggio dopo 14 minuti con Vialli. Ma la gloria per i blucerchiati dura pooco, e poco dopo Rijkaard sfrutta un bel cross di Van Basten e mette in rete con un gran colpo di testa. La partita rimane equilibrata fino al 72′ quando un giovane attaccante promettente, Mannari, in arte “Lupetto” cambia la gara: al 72′ entra in area e batte Pagliuca con un bel sinistro, poi si procura il rigore che al 90′ Van Basten trasforma con la consueta freddezza.
L’arbitro D’Elia fischia la fine della gara, un altro trofeo in saccoccia per il Milan degli invincibili.
MILAN: G. Galli, Tassotti, Costacurta, An. Colombo, F. Galli (86′ Mussi), Baresi, Lantignotti (46′ Mannari), Rijkaard, Van Basten, Ancelotti, Evani. All.: Sacchi
SAMPDORIA: Pagliuca, Lanna, Carboni, Pari (73′ Breda), Vierchowod (57′ Pradella), Pellegrini III, Vitor, Bonomi, Vialli, Salsano, Dossena. All.: Boskov
Arbitro: D’Elia                 
Reti: 14′ Vialli, 18′ Rijkaard, 72′ Mannari, 90′ rig. Van Basten

Milan: a quali giocatori rinnovare il contratto?

Come tutti i tifosi milanisti sanno, quest’anno scadranno i contratti di ben 8 giocatori della rosa rossonera: Pirlo, Seedorf, Ambrosini, Nesta, Ronaldinho, Inzaghi, Romam Jankulovski. Se per gli ultimi tre non ci sono dubbi che andranno via, per gli altri cinque, tutto è ancora in bilico .

Fino ad ora la società ha preferito aspettare ed ha fatto bene, ma ora si incominciano ad incontrare degli ostacoli inattesi: perchè oltre a Dinho anche Pirlo non vuole ridursi l’alto ingaggio (il terzo per importanza della rosa) e raggiungere quel tetto salariale fissato dalla società a 4 mil.

Anche Ambrosini sembra non accettare decurtazioni: già con il contratto di quest’anno c’era stata una lunga trattativa in cui si era rischiato la rottura tra la società ed il giocatore; anche se il calciatore l’anno prossimo compirà 34 anni, la nostra grande società non gli dovrebbe rinnovare il contratto anche se è il capitano.

Al contrario invece Seedorf sta lanciando segnali di disponibilità alla riduzione ed al rinnovo. Nesta invece preferisce apettare di vedere in che condizioni fisiche si troverà questa estate, ma quale grande professionista che è, sembra  probabile un suo rinnovo.

Quindi il vero problema è Pirlo, l’anno prossimo compirà 32 anni, se decidesse di non rinnovare, a mio modesto parere non sarebbe un dramma, prima o poi bisogna incominciare a cambiare il nostro centrocampo.

Personalmente non rinnoverei i contratti di Pirlo, Seedorf e Ambrosini ma vi chiedo a voi popolo di fede milanista cosa deve fare la società? rinnovare o no?

Per Ronaldinho il discorso è più ampio a cui dedicherò un post, intanto registriamo che il fratello procuratore non si è visto in via Turati. Era atteso ieri ha preferito rinunciare, quale strategia hanno in mente i due fratelli?

Concludo dicendo che saranno decisivi i risultati sportivi ottenuti dalla squadra in questa stagione ad incidere sulle  scelte contrattuali societarie. In caso di vittoria di campionato o finale di coppa è molto probabile che si finisca purtroppo per rinnovare anche a chi non lo merita.

Italia – Serbia 3-0 (a tavolino)

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“Mai vista una cosa del Genere”

Da Elbonito

Solo qualche semplice domanda:

1) Chi ha fatto entrare in Italia, nella mia Nazione, questi personaggi?

2) Com’è possibile che un padre con i figli vengono controllato dalla testa ai piedi quando entrano allo stadio mentre questi qua sono stati fatti entrare con una cesoia?

3) Solo qualche giorno fa Belgrado fu messa a ferro e fuoco da centinaia di teppisti per cercare di impedire la celebrazione del gay-pride. Cosa diavolo sta accadendo in Serbia?

4) Chi è il genio che ha preteso che la partita iniziasse e perchè lo ha fatto?

5) Pensate che una nazione che lascia fare queste cose ai suoi cittadini sia degna di far parte dell’Europa?

6) Posto che quei teppisti non dovevano proprio arrivare qua, com’è possibile che gli è stata data l’opportunità di entrare allo stadio?

7) Da Gazzetta.it: I tifosi ospiti non si placano, e allora provano a calmarli i loro giocatori. Intervengono Stankovic, Krasic e compagni, che chiedono loro di calmarsi, ma li applaudono anche.
MA CHE CAZZO HANNO FATTO? MA COSA AVEVANO IN TESTA?

8 ) Nella curva dei serbi sventolava uno striscione con la scritta “Il Kosovo è nostro”. Chi caspiterina ha fatto entrare quello striscione?

La gara chiave

Genova è sempre stato un punto di partenza.
Da qui nel medioevo partivano le merci per tutta l’Europa.
Qui Colombo immaginò di poter andare in America
Oggi a Genova, città del porto di ieri e di oggi è arrivato lo straniero
Oggi da Genova si deve ripartire, per l’ennesima volta, verso nuovi lidi.
DALLO STADIO LUIGI FERRARIS ITALIA – SERBIA: QUI NON PASSA LO STRANIERO?!

https://i0.wp.com/www.oleole.it/media/main/images/blogs/images/group1/subgrp166/laserbia_386756.jpg?resize=240%2C152Genova, Stadio Luigi Ferraris. Non è dentro o fuori, ma ci siamo vicini. E’ la gara chiave del nostro girone, quella contro la Serbia, l’avversario più temibile, o forse no, vista la recente sconfitta casalinga contro quell’Estonia che ci ha fatto soffrire a casa propria. Partita chiave del girone, vincere oggi vuol dire avere mezzo piede in Polonia e Ucraina, e andare al “riposo” (dato che le qualificazioni ricominceranno a Marzo) in maniera più che tranquilla.

Come già fatto prima dello scialbo e noioso pareggio con l’Irlanda del Nord il CT ha già svelato la formazione. Tra i pali Viviano. I terzini saranno Zambrotta e Criscito, mentre al centro al fianco di Chiellini dovrebbe esserci Bonucci, il quale però non è ancora al meglio e potrebbe quindi lasciare spazio a Gastaldello. A costituire la diga di centrocampo saranno Pirlo, INSOSTITUIBILE nel Milan e nella  nazionale ed il capitano della Sampdoria Palombo (che sostituirà l’infortunato De Rossi), con Marchisio e Mauri a completare il reparto. Da valutare comunque la posizione in campo di Stefano Mauri, che potrebbe anche essere impiegato sulla trequarti. In attacco il ct si affida alla coppia blucerchiata Pazzini-Cassano. Tramonta l’ipotesi tridente, con Borriello che dopo la deludente prova di Belfast partirà dalla panchina.

Per quanto riguarda gli avversari i maggiori pericoli sono due. Il primo è Milos Krasic, che abbiamo imparato a conoscere alla Juventus. Sarà un duello tutto casalingo contro Chiellini e Bonucci ma attenti anche a Zigic, imponente attaccante del Birmingham City, uno che nei club non ha mai inciso ma che con la nazionale ha segnato spesso e volentieri gol importanti. Ne ha già fatti due in queste qualificazioni a Faroe ed Estonia. Non ci sarà invece Dejan Stankovic.

Inutile dire che stasera ci aspettiamo tutti molto dalla coppia Blucerchiata. E’ il loro stadio, e si spera che il pubblico dia a Cassano quella carica che non ha ancora avuto in questo campionato e in queste qualificazioni. Potrebbero essere schierati contemporaneamente dall’inizio quattro blucerchiati. Segno che la nazionale sta cambiando. I team vincenti, sono spesso quelli formati da gruppi di big. E questo non lo è.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ITALIA-SERBIA

ItaliaITALIA (4-3-1-2): 1 Viviano, 19 Zambrotta, 23 Bonucci, 4 Chiellini, 3 Criscito, 17 Palombo, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 6 Mauri, 10 Cassano, 20 Pazzini. A disposizione: 12 Sirigu, 16 Cassani, 14 Gastaldello, 7 Pepe, 18 Lazzari, 22 Rossi, 11 Borriello. All. Prandelli.

SERBIA (4-2-3-1): 1 Stoikovic, 6 Ivanovic, 20 Subotic, 13 Lukovic, 3 Lomic, 22 Kuzmanovic, 10 Stankovic, 17 Krasic, 18 Ninkovic, 14 Jovanovic, 19 Zigic. A disposizione: 12 Brkic, 2 Ninkov, 4 Kacar, 7 Tosic, 8 Lazovic, 9 Mrdja, 15 Petrovic. All Petrovic

Il tesoretto (ma esiste davvero?) per i giovani!

Già sento parlare di un tesoretto che il Milan potrebbe utilizzare a gennaio o giugno per acquistare. A parte che si parla della cessione di Ronaldinho e quindi il tesoretto sarebbe frutto di quella cessione (e grazie al cazzo, così ce l’ho anche io il tesoretto!), a parte che sarei curioso di sapere quanto ha speso il Milan quest’anno, perchè come sapete la mia opinione è che la cifra si aggira intorno allo ZERO, ma comunque vorrei proprio sapere come si vuole spendere questo tesoretto. Perchè se si vogliono spendere per fare ancora pubblicità al presidente, beh allora meglio lasciare la squadra così. E sto dando per scontato, cosa tutt’altro che sicura, che non verrà venduto nessun altro campione.

Fatta questa lunga ma doverosa premessa, se proprio dobbiamo vendere Ronaldinho perchè non è possibile rinnovargli il contratto, io dico:

Cessione Ronaldinho: 10 mln cartellino + 15 mln ingaggio.
Tesoretto (ma voi ci credete? Io no, mi spiace Boldi): 10 mln di euro

Ci sarebbero 35 mln da spendere? Benissimo, io mi prenderei Bale per 12 mln +  Ganso per 22 mln di euro.
Con questi due giocatori si raggiunge l’Inter, secondo me.

Per oggi ho fatto finta di vivere in un mondo immaginario dove tutto è bello e il Milan è quello di 20 anni fa, diciamo così dai.

Non si compra Kakà

https://i0.wp.com/soccerlens.com/shirts/files/2009/06/kaka_realmadrid_0910-home.jpg?resize=222%2C140Le minestre riscaldate non sono mai nemmeno un buon contorno, figuriamoci se queste vengono presentate come portata principale. In quest’ottica, il mercato di Gennaio del Milan, che prevederebbe il ritorno a casa del ‘figliol prodigo’ sarebbe fallimentare. La cosa certa è che l’erba di Milanello pare essere sempre e comunque la più verde, nonostante le invenzioni mediatiche il Milan resta l’unica squadra che rimane nel cuore della maggior parte di coloro che ci hanno giocato.

Tra questi c’è sicuramente Andry Shevchenko, l’ucraino andato a fine 2006 in Inghilterra per imparare l’inglese, in particolare la pronuncia corretta della parola “pounds” e tornato dopo due anni, perdendo numero, posto da titolare e segnando due soli gol. Non è andata meglio, negli altri sport, a due famosi ritorni quello in Formula 1 del sette volte campione del Mondo Micheal Schumacher, sbeffeggiato a suon di prestazioni non solo da quella Ferrari che amava guidare e dalla Mclaren, rivale di tante battaglie prima con Hakkinen e poi con Raikkonen, in grado di vincere un titolo mondiale subito dopo il suo abbandono alla Rossa, proprio come fece il Milan dopo l’abbandono di Shevchenko e quello di Lance Armstrong al Tour de France, staccato ripetutamente dala gioventù Spagnola e Lussemburghese che avanza sulle grandi montagne dove lui amava transitarvi davanti a tutti, sbeffeggiato nel 2009 dal compagno di squadra, Alberto Contador a cui fu costretto, nel finale, a far da gregario.

La vicenda Kakà è però aggravata dal fatto che la società in questo biennio ha fatto due grandi affari: vendere il Brasiliano all’apice della carriera, incassando una cifra quasi record, e sostituirlo con Ronaldinho, giocatore dal talento superiore al 22 brasiliano. Ne sapeva qualcosa proprio Ricardo, al primo anno del dentone al Milan, quando chiese al fido Sir Carlo di cambiare la posizione snaturando così il ruolo del nostro attuale numero 80 e neutralizzando quella macchina quasi perfetta che decise da solo 6 partite ravvicinate tra cui l’ultimo derby portato dalla parte giusta di Milano. Il progetto Milan aveva previsto la cessione, comunque per motivi di bilancio (ma il Brasiliano non si è di certo disperato, anzi…) e il rimpiazzo con Ronaldinho, cosa che ora si sta cercando di ripetere con Robinho. La presenza di 3 brasiliani così ravvicinati, 4 con Pato, sarebbe un nuovo problema che ci saremmo creati con le stesse nostre mani pagando il giocatore.

Certo, riportare a Milano l’accoppiata Spagnola pagata complessivamente 130 milioni a meno di 30 sarebbe un bel colpo dal punto di vista affaristico, ma Kakà non ci serve più, se non a creare nuovi disastri tattici e bisogna farsene una ragione. Con la riconoscenza non si portano a casa i trofei. Piuttosto, su Gerrard, un pensierino ce lo farei, ma purtroppo è la solita bufala…

Tanti auguri a… noi!

Ebbene sì, oggi il blog spegne la sua prima candelina! Un anno fa veniva pubblicato su splinder il primo post, che più che un post era un giochino del sottoscritto in uno dei tanti pomeriggi che avrebbe dovuto teoricamente dedicare allo studio, ma che finivano puntualmente nel cazzeggio più totale.
Se qualcuno volesse saperne di più sul come e sul perchè (che non c’è) sia nato Rossonerosémper può dare un’occhiata a a questo link e farsi un’idea più precisa. Quello che posso dire è che non pensavo minimamente quel giorno di ritrovarmi dopo un anno a celebrare l’anniversario del blog. E invece sì. Merito di Diavolino che pochi giorni dopo mi ha affiancato e ha fatto sì che quel riempitivo di un pomeriggio diventasse un impegno costante per due ragazzi poco più che maggiorenni. Tra l’altro è stata sua la decisione di trasferirci da splinder, per mettere su un sito interamente nostro che ha sapientemente costruito. E merito pure del Milan direi, che in un modo o nell’altro non smette mai di farci discutere.

Ora? Cosa devo dire? Non sono bravo a trovare le parole (spesso un po’ retoriche) in questi momenti di ricorrenze. Suppongo tocchi ai ringraziamenti di rito, quindi comincio col ringraziare dapprima i fedelissimi, cioè coloro che sono stati i primi e gli unici a ricevere la notizia della nascita del blog e con i quali il rapporto internettiano prosegue tra alti e bassi (faccina che sorride) da qualche anno. Un grazie va, ovviamente, anche a tutti coloro che ci seguono o che ci hanno seguito e, in anticipo, pure a chi ci seguirà, grazie indistintamente a chi scrive o a chi si limita semplicemente a leggere, ricordando a questi ultimi che le porte sono aperte a (quasi) tutti. Quando vorrete, se vorrete.
Infine ringrazio a nome mio e di Diavolino tutti i nostri redattori, il puntualissimo Elbonito, l’assenteista Bari2020 e l’agente007 Boldi.

La chiudo qui per non diventare troppo scontato e sdolcinato. Lasciatemi esprimere un piccolo desiderio di compleanno: vorrei poter festeggiare su questi schermi l’arrivo in maggio dell’ottava bambina. Chi vivrà, vedrà…

Offre Diavolino!