Altro passo falso, il Milan esce dall’Olimpico con un 1-1 che non soddisfa, ma che forse sta addrittura stretto agli uomini di Reja. Partita orribile, non trovo altri modi per definirla, decisamente la più brutta uscita di questo inizio di stagione. Dal Lecce ad oggi abbiamo sempre fatto un passo indietro di partita in partita, mi riesce difficile pensare che si possa fare ancora peggio di ieri.
Primo tempo da film horror, squadra immobile e Mauri ed Hernanes a fare da funamboli in mezzo al campo. Ci salva un sempre pronto Abbiati che chiude la porta in faccia alle ingiuste critiche ricevute. Dopo questi quarantacinque minuti da catatonici, la ripresa sembra iniziare bene, ma è una speranza vana. La partita non si schioda, Allegri tarda nei cambi (mettere Pippo, togliere a scelta una delle mummie), ma arriva come un’oasi nel deserto la rete di Ibra, che sembra l’ennesimo gol copri-difetti dello svedese. Peccato poi che usciamo completamente dal campo, fino a prendere il gol dell’1-1 su azione iniziata da Hernanes e conclusa da Floccari. Entra Robinho, che avevano detto non avere i 90′ nelle gambe, ma ha dimostrato di non averne nemmeno 10…
Non si vince se giochi in 8. Perchè di fatto Pirlo e Seedorf è come se non ci fossero e ieri pure Ronaldinho si è unito ai due fantasmi e avrebbe meritato di uscire. E meno male che Gattuso ha fatto una prestazione quasi decente…
Non si vince se non si corre. Siamo la squadra più lenta d’Italia, fermi, immobili, aspettando che sia il gol a venire da noi e non viceversa. In base a quale logica non lo so, andrebbe chiesto ai presuntuosi leader di spogliatoio.
Non si vince senza fasce. Capisco non azzeccare tutti i cross, ma qui stiamo parlando di non mettere uno che sia uno decente. Palla ad Abate (o chi per lui) significa palla persa. Non possiamo non avvalerci di un’arma che dovrebbe essere importante.
Non si vince senza calci piazzati. Altre opportunità di andare a rete che a noi non interessano. 6 angoli battuti ieri sera e ci fosse stata una volta in cui avessimo colpito il pallone. Stesso discorso per le punizioni, praticamente l’arbitro che ci fischia a favore ci fa un torto…
Non si vince se non si tira in porta. Quattro occasioni in tutta la partita, occasioni del tutto casuali, mai che siano venute in particolari momenti di forcing. Invece di andarle a creare, le aspettiamo, come se fosse tutto dovuto. E mai una volta che ci si liberasse per il tiro dal limite, sempre in porta col pallone vogliamo andare.
Non si vince se si smette di giocare dopo il vantaggio. Aspettavamo il gol per vedere il Super-Milan all’opera, quello che con gli spazi chissà che roba combina...invece siamo usciti dal campo, sbagliando tutto quello che era possibile sbagliare. Meritavamo di perdere.
Non si vincere se il 60% dei tuoi passaggi li fai all’indietro. Può succedere una, due, tre volte, ma il calcio non è rugby! Verticalizzare e andare avanti! Possibilmente a due tocchi, ma la cosa è sconosciuta ai più, dato che prima dei cinque-sei tocchi difficilmente ci si libera della palla.
Non si vince così. Deluso? Di più, stiamo peggiorando di partita in partita. Vedo le altre squadre e, forti o deboli che siano, esprimono un’idea di calcio, noi siamo totalmente diversi, facciamo un calcio tutto nostro fatto di mille tocchi e passaggi inutili.
E i risultati si vedono, l’inter è già a +5.