Questo stupefacente inizio di stagione ci ha rivelato una certezza: Ibra è decisivo, Robinho di più. Senza Pato il Milan ha totalizzato 4 vittorie e un pari, Champions League compresa. Robinho è riuscito a rimpiazzare il brasiliano, prendendogli probabilmente anche il posto da titolare. Può essere Pato declassato come Ronaldinho a riserva di lusso? Forse sì. Robinho ha meno velocità del papero, ma torna a fare la fase difensiva, cosa che il numero 7 non fa. Si trova meglio con i compagni ai quali passa e dai quali riceve palla, e non ha un gioco costituito prevalentemente da azioni in solitaria.
E così l’attaccante che solo 4 mesi fa pensavamo essere imprescindibile diventa il numero 3. Ibra e Robinho devono giocare assieme, la cosa è evidente anche agli occhi dell’ultimo spettatore di San Siro. Sono l’uno il completamento dell’altro. Pato non può giocare al posto di Robinho largo, potrebbe fare il trequartista, ruolo già ricoperto a volte in passato, il ruolo che potrebbe salvare il papero, ruolo che Dinho non vorrebbe ricoprire. E potrebbe anche scambiare più volte con Ibrahimovic (che ovviamente avanzerebbe a punta centrale in un 4-3-3) la posizione a partita in corso per rendere più o meno offensivo il modulo. Se il sacrificato fosse Robinho si riproporrebbe la formazione che ha battuto il Chievo, Boateng dovrebbe arretrare trequartista. In ogni caso qualcuno in panchina dovrebbe andarci. Io resto del parere che Ibra e Pato insieme non possano giocare e che la formazione migliore davanti sia quella vista contro il Brescia. Pato potrebbe essere alternativa ad Ibra per farlo riposare, anche se lo svedesone non sembra averne bisogno. Per Allegri il recupero di Pato, con l’acquisto di un altro centravanti (ma ci serve davvero?) sarà un problema.
SI TORNA A MILAN CONTRO JUVE – Alla Lazio continuo a non credere, l’Inter di questi tempi l’hanno battuta in troppi. Più allarmanti i pareggi contro Parma e Catania. Le quote confermano. Il Milan ora si gioca a 1.80, la Juventus a 5.00, l’Inter a 7.00. Decisiva la prossima, con Juventus – Lazio. I bianconeri possono levare dalla lotta scudetto i biancocelesti agganciandoli (o viceversa?).
CHI HA PAURA DELL’INTER? – Per favore non caschiamo nella trappola degli infortuni. Con la formazioni ottimale l’Inter ha pareggiato a Bologna e in casa con la Juventus, perso a Roma e perso la supercoppa Europea con l’Atletico. A -10 l’Inter non deve fare paura. Specie perché a “nomi invertiti” a quest’ora si parlerebbe di scudetto già assegnato. Abbiamo tre giornate piene di vantaggio su 23 rimanenti. L’Inter per vincere deve fare ben oltre i livelli già mostrati gli anni scorsi nelle rimanenti giornate.
PALLONE D’ORO – GIUSTIZIA E’ FATTA Ora è ufficiale. Saranno Xavi, Iniesta e Messi a lottare per il pallone d’oro 2010. E’ la miglior prova che tutto il mondo ha visto com’è andata nella scorsa semifinale e chi meritava di passare il turno. E’ la miglior prova della veridicità delle parole di Xavi: per entrare nella storia non basta vincere, bisogna anche lasciare dei segni positivi nella memoria. Ed è per questo che con gli stessi trofei il Barça 2009 è stato esaltato mentre l’Inter 2010 non se la è filata nessuno. Se dopo il 2007 Ferguson definì il Milan la migliore squadra del calcio moderno mentre le paroli più dolci per l’Inter furono quelle di Wenger: “Campioni d’Europa grazie agli arbitri”. Insomma a elogiare in pompa magna quanto fatto dall’Inter l’anno scorso sono rimasti solo gli interisti stessi. E dato l’andazzo temo per loro che lo faranno ancora per molto tempo.