Dato che prendo in gestione la rubrica storica, ne approfitterò per ampliarla come l’avevo concepita in origine, (altrimenti l’avrei chiamata Storie di Milan) considerando altre partite che hanno fatto la storia del calcio.
26 Maggio 1999, il Milan di Zaccheroni ha appena conquistato il suo 16° Scudetto e il Camp Nou si avvia per ospitare l’atto conclusivo della stagione: la finale della coppa dei Campioni. Si affrontano Manchester United e Bayern Monaco che già si erano affrontate nella fase a gironi con un doppio pareggio che aveva qualificato entrambe, con i Bavaresi davanti ai Red Devils. Lo United arriva in finale eliminando prima l’Inter (esonero di Simon per Lucescu in corso della stagione) poi la Juventus (con Ancelotti che riesce a buttare via lo 0-2 di Torino). Il Bayern arriva invece da un percorso molto più agevole con Dinamo Kiew (0-0 a Monaco, e 3-3 a Kiew, con rimonta da 3-1 con doppietta di Shevchenko) e Kaiserlsautern.
Nonostante le assenze di Paul Scholes e Roy Keane, squalificati, i pronostici della vigilia sono tutti a favore degli inglesi, che, non vincono la massima competizione europea dal 1968. Ma la sorpresa arriva dopo 5′, quando una deviazione della barriera su un calcio di punizione battuto da Basler coglie impreparato Schmeichel e porta in vantaggio gli uomini di Hitzfeld. L’azione più pericolosa dello United si ha con un giovane Ryan Giggs, ala sinistra, che tira a poco dal palo di Kahn.
Stessa azione, stessa porta, nel secondo tempo con un tiro di Jancker anch’esso sul fondo. Lo United prova a fare il forcing decisivo per pareggiare la gara nei primi 15 minuti della ripresa, ma ottiene solo uno sterile possesso. E’ ancora Basler a rendersi pericoloso per il Manchester United. Arriva quindi il primo cambio: fuori Blonqvist e dentro Teddy Sheringham. Risponde immediatamente Hitzfeld con Scholl che sostituirà Zickler. Scholl colpisce immediatamente un palo, con la difesa dello United quasi completamente in bambola. Ferguson si gioca il tutto per tutto mettendo dentro Solskjaer ma la situazione sembra non sbloccarsi. Ma il copione sembra non cambiare, per il Bayern arriva anche il secondo legno con Jancker che insacca sulla traversa. Sembra un copione già scritto con l’ultimo cambio, quello di Mario Basler, che fa prendere all’autore del gol partita l’applauso di tutta la parte Bavarese del Camp Nou proprio in prossimità della ripresa, eppure….
Collina assegna tre minuti di recupero. 90:36, forse una delle azioni più confuse di tutta la gara eppure è quella che pareggia la partita. Beckham crossa un calcio d’angolo per lo United su Schmeichel, salito in area per colpire nei minuti finali. Il portierone non riesce però a insaccare ma spizza per York, che prova a sua volta a buttare indietro la palla. Palla che finisce però nei piedi di Fink che non riesce a spazzare bene, mandandola sui piedi di Ryan Giggs. Tiro deviato in porta da Sheringham e, tra lo stupore di tutti, al Camp Nou è parità.
Qualsiasi altra squadra si sarebbe forse accontentata a questo punto di giocarsela ai supplementari, non lo United che a questo punto crede nel colpo grosso. Novantaduesimo in corso, rilancio lungo della difesa da calcio d’inizio del Bayern che viene controllato da Solksjaer. Ancora angolo, questa volta corto. Devia ancora Sheringham ma a insaccare il 2-1 che porta lo United sul tetto d’Europa è Ole Gunnar Solskjaer. Due cambi, due gol. Collina è costretto a far alzare i giocatori del Bayern, affranti a terra perchè si giocano ancora 30 secondi. Pleonastici.
Lo United entra nella storia con un trebble, secondo solo a quello del PSV 1988. Divent anche la prima squadra a vincere la Champions League non avendo vinto il campionato l’anno precedente. Come accadrà l’anno dopo, ad Euro 2000, sulla coppa c’erano già i nastrini del Bayern Monaco. Johansson, il presidente UEFA, che nel frattempo aveva già abbandonato la tribuna per andare verso il campo con la coppa si trova di fronte ad uno spettacolo inaspettato. “Non ci posso credere” – dichiarerà – “i vincitori stanno piangendo e i perdenti stanno ballando”. Ferguson, che dopo questa partita sarà nominato Sir invece descriverà il calcio come un sanguinoso inferno. E all’inferno, si sà, vincono i diavoli.
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Bayern Monaco (1-4-2-3): Kahn; Matthaus (80′ Fink); Babbel, Linke, Kuffour, Tarnat; Effenberg, Jeremies; Basler (90′ Salihamidzic), Jancker, Zickler (71′ Scholl).
Manchester United (4-4-2): Schmeichel; Neville, Stam, Johnsen, Irwin; Giggs, Butt, Beckham, Blomqvist (67′ Sheringham); Cole (81′ Solskjaer), Yorke.