I verdetti della 18° giornata

Questa 18° giornata è stata importante e decisiva perché ha emesso dei verdetti che, salvo clamorosi crolli, probabilmente sono da considerarsi definitivi. Nel posticipo serale, l’ Inter ha demolito un Napoli salito a Milano con velleità di scudetto prontamente rimesse nel cassetto per i prossimi anni.
Pur con ancora le assenze di tre titolari,  la squadra di Leonardo ha dimostrato di essere ancora la vera concorrente per il Milan. Il rientro di Maicon ha dato quella spinta sulle fasce che mancava e l’ottimo Thiago Motta, ha dato invece quell’equilibrio al centrocampo che fino ad oggi non era mai stato raggiunto.
Napoli e Lazio, come era da attendersi, sono scivolate a 5 punti, dando quindi il via ad una nuova mini-fuga dei rossoneri; d’altronde era inimmaginabile che potessero essere loro delle serie candidate alla lotta scudetto.

La stampa amica di Torino

La stampa amica di Torino

E veniamo invece al verdetto più importante: la Juventus non è assolutamente in corsa per lo scudetto, se si analizza la situazione in casa bianconera, alcuni dati sembrano gettare ombre fosche sul futuro. L’anno scorso la vecchia signora, alla 18° giornata aveva totalizzato con Ferrara 33 punti (+2 rispetto ai 31 ad oggi ) ed era terza in classifica, oggi è quinta. L’impressione è che la proprietà Agnelli per il secondo anno consecutivo, abbia sbagliato la scelta dei dirigenti. Il tanto osannato Marotta, ha comperato dei giocatori normali pagandoli anche tanto, giocatori che a parte Krasic e Aquilani, (quest’ultimo ancora da pagare), non hanno dimostrato di essere all’altezza del nome Juventus.
Interessante in questi giorni andare a rileggere i commenti entusiastici della stampa sportiva di questa estate sulla campagna acquisti dei bianconeri.
In questa vicenda emerge un dato importante, avere la stampa dalla propria parte aiuta il lavoro dei dirigenti e allenatori. Perché diciamola tutta, è passato un anno, hanno speso parecchi milioni e non si vede un progetto con valide fondamenta per il futuro.
Quanto durerà ancora questa luna di miele tra organi di stampa e società Juventus in mancanza di risultati?

La capolista con la vittoria a Cagliari ha dimostrato agli avversari che quest’anno, questa squadra è un gruppo compatto, capace di supplire alle assenze del suo giocatore leader, senza subire alcun contraccolpo. In poche parole ha mandato un bel segnale positivo dal punto di vista psicologico alle avversarie, segnale che dopo la sconfitta con la Roma era necessario.
L’ottimo lavoro svolto dalla società in questi ultimi 3 anni con i giovani della primavera, con investimenti mirati, sta cominciando a dare i primi frutti: in un momento di difficoltà causa infortuni, avere 2/3 giovani da poter inserire nella rosa titolare costituisce una ricchezza ed una risorsa che poche altre squadre in Italia si possono permettere ed alla lunga possono incidere sul risultato finale del campionato.

Concludo con una provocazione , forse aveva ragione Moggi in un suo editoriale che consigliava all’amico Adriano, di non acquistare nessuno, a parte Cassano, nel mercato di Gennaio? In effetti così si può valorizzare questi giovani ed al tempo stesso provare qualcosa in proiezione delle prossime stagioni.

Storie di Calcio: Milan-San Paolo 2-3, 1993

Domenica 12 dicembre 1993, stadio Olimpico, Tokyo. Il Milan gioca la sua ennesima finale di coppa Intercontinentale, anche se questa volta i tifosi la sentono meno loro questa gara. I rossoneri partecipano infatti nonostante hanno perso la finale di Coppa Campioni contro l’Olimpyque Marsiglia qualche mese prima, ma gli scandali che hanno colpito la squadra francese e il suo presidente porteranno alla loro squalifica, e di conseguenza il Milan partecipa all’Intercontinentale in qualità di vicecampioni d’Europa. La squadra di Capello è rocciosa e poco spettacolare, ma probabilmente non ha grande considerazione di quel trofeo in quell’anno.

Il mister dei rossoneri a sorpresa lancia il romeno Raducioiu in avanti insieme a Papin e Massaro, per un tridente che conoscendo la filosofia del tecnico è davvero spregiudicato. Raducioiu parte bene ma la sua girata viene facilmente bloccata dal portiere, ma è Massaro ad avere l’occasione più clamorosa: il suo tiro al volo da fuori area sbatte sulla traversa e finisce sul portiere che blocca. Al primo tiro in porta i brasiliani passano grazie a Palhinha, lesto ad anticipare tutti dentro l’area e a battere il portiere. Al 48′, appena iniziato il secondo tempo, Massaro pareggia di rapina raccogliendo un lancione alla cieca di Desailly e depositando da pochi metri la palla in rete, ma undici minuti dopo è addirittura l’ex romanista e sampdoriano Toninho Cerezo a riportare in vantaggio i suoi con un tocco da pochi passi. La difesa del Milan è irriconoscibile, ma gli uomini di Capello non demordono ed è Papin a piazzare la zampata vincente all’81’ : da Albertini a Massaro, che di testa fa da torre al bomber francese che ancora di testa non perdona da pochi metri. Partita che sembra destinata ai suplementari, e invece accade il patatrac. Lancio lungo per l’ex torinista Muller, Baresi sembra controllare l’uscita di Rossi, che però sbaglia la presa e si fa rubare il pallone dalla punta, che di rimpallo mette in rete. Clamorosa beffa per i rossoneri, lo sguardo di Maldini dopo il terzo gol subito.

I tifosi rimangono delusi, certo, ma neanche più di tanto. Ai milanisti i trofei di cartoni (che poi quello sarebbe stato comunque conquistato sul campo) o simili non piacciono.

MILAN: S. Rossi, Panucci, P. Maldini, Albertini (80′ Tassotti), Costacurta, Baresi II, Donadoni, Desailly, Papin, Massaro, Raducioiu (80′ Al. Orlando) – All.: Capello
SAO PAULO: Zetti, Cafu, Valzer, Ronaldo, Doriva, Andre, Muller, Dinho, Palhinha (64′ Juninho), Leonardo, Cerezo – All.: Santana
Arbitro: Quiniou
Reti: 19′ Palhinha, 48′ Massaro, 59′ Cerezo, 81′ Papin, 87′ Muller

All’improvviso uno sconosciuto

All’improvviso uno sconosciuto, come direbbe la Gialappa’s. E’ Rodney Strasser il mattatore di giornata, quello che risolve una partita mal giocata e che si era incanalata sul binario dello 0-0. Soprattutto è Rodney Strasser che permette al Milan di guadagnare altri due punti sulla Lazio e ben tre sulla Juve demolita a domicilio dal Parma. Attendiamo stasera, qualcosa guadagneremo, speriamo nel classico pareggio che mette tutti d’accordo.

La partita è stata oggettivamente bruttina, comprensibilmente bruttina. Già, perchè si tratta di uno di quei casi in cui il calcio è molto più semplice di quello che si voglia far credere, giusto per non essere banali. Sì, perchè…qual è stato il pregio di questa squadra negli ultimi mesi? Il pressare alto. Bene. Logico che quando arrivi da una preparazione dura, che mira a mettere benzina nel motore fino a maggio, la lucidità non può essere ai massimi livelli, di conseguenza cala (quasi del tutto) il pressing e la squadra risulta irriconoscibile.
Aggiungiamo l’assenza di un certo Ibrahimovic, ossia di colui che permette alla squadra di trovare sempre un appoggio e quindi di poter salire e avvicinare i reparti e l’assenza di tanti altri giocatori, con altri al rientro o addirittura al debutto.
Preparazione e assenze, in sostanza sono queste le cause di una partita non scoppiettante, senza il bisogno di arrovellarsi il cervello nel trovare altre spiegazioni fantasiose.

Veniamo alla partita. Formazione iniziale con sorpresa (non una novità con Allegri): nè Strasser, che per tutto il ritiro di Dubai sembrava in rampa di lancio, nè Cassano, che nutriva timide speranze. Esordio in serie A da titolare per Alexander Merkel, 19 anni ancora da compiere, nato in Kazakistan da genitori bielorussi e di passaporto tedesco.

La partita è per lunghi tratti da sbadigli, spezzettata, con tanti errori in fase di costruzione da entrambe le parti. Noiosa soprattutto nel primo tempo, quando il Cagliari si preoccupa di concedere il meno possibile al Milan, leggermente più frizzante nel secondo, complice la stanchezza e l’allungarsi delle squadre.
Le occasioni arrivano più per errori che per bravura. Sostanzialmente arrivano in egual numero da una parte e dall’altra, con un palo e un erroraccio di Nenè per i padroni di casa, due errori di Robinho e uno di Pato per noi.
Poi l’ingresso di Cassano, che va a occupare la mattonella resa celebre da Ronaldinho, salvo poi accentrarsi e mettere sul piede (in millimetrico fuorigioco, ma forse nemmeno) di Strasser la palla della vittoria.

Giudizio sui singoli che è negativo su quasi tutti. Salvo Ambrosini, Abate, Strasser e Cassano (per l’assist) per il resto ho visto una squadra in difficoltà fisica. Lo stesso Thiago Silva è stato stranamente impreciso, Seedorf si è esibito in una delle peggiori performance che ricordi. Non bene nemmeno Pato, così come Robinho (tranne nel finale) e Abbiati che rischia di farci perdere la partita.

Finalmente anche noi la portiamo a casa nel finale. Finalmente anche noi riusciamo a vincere anche dopo una partita giocata maluccio. Sono le vittorie che pesano tantissimo sulla classifica. In praticolare mi ha ricordato un’altra partita, un 1-0 esterno con gol di un outsider: 18 gennaio 2004, Brescia-Milan 0-1 gol di Pancaro all’86’. Quell’anno fu scudetto…

Siamo Ibra dipendenti?

La Sardegna è un isola magica, sospesa tra passato e futuro,
tra nuraghi, pastori e il mito di Atlantide
Il passato di Allegri che rivede la sua panchina
Il passato del Milan che rivede la squadra che era
Oggi bisogna fare bene senza lo Svedese
con la squadra del passato
Per continuare a vedere il futuro che vogliamo noi.
DALLO STADIO SANT’ELIA DI CAGLIARI, CAGLIARI – MILAN
PATO FACCI ZLATAN!

https://i0.wp.com/static.blogo.it/calcioblog/cagliari-milan-1-2/ap071125012030.jpg?resize=350%2C241Stadio Sant’Elia, ore 15.00. Il Milan senza Ibra esiste, ed è una realtà. E non è quello della partita inutile contro l’Ajax, che molti giornalisti hanno preso a pretesto per attaccare una squadra che stava facendo bene non avendo altri appigli, quanto piuttosto quello ugualmente spettacolare della quaterna a Lecce. Ed è proprio per via di squalifiche e infortuni (di cui ovviamente nessuno parlerà, non essendo capitati alla squadra meno blasonato di Milano) che ci troviamo con una formazione che richiama proprio quella dell’anno scorso, nella partita in cui il nostro Allenatore torna al suo passato. E’ la penultima di andata, vincendo siamo campioni d’inverno, in un campionato mai così difficile dal 2006, una penultima giornata che vede partite impegnative per Lazio e Napoli, impegnate contro Genoa e Inter. Da valutare lo stato di forma anche delle nostre inseguitrici ma ritengo che se saranno quelle del finale di dicembre non dovrebbero avere difficoltà a fare bottino pieno. Impegno facile della Juve col Parma. Insomma vincendo possiamo andare anche a +5, ma sarà difficile.

INFORTUNATI – Fuori Inzaghi, Flamini, Pirlo, Boateng, Nesta e Zambrotta la formazione è obbligata. Accanto al recuperato Thiago Silva giocherà Bonera al centro e non Yepes, sulle fasce Abate e Antonini, a centrocampo Gattuso, Ambrosini e Seedorf anche se prende corpo l’opzione Strasser dal 1′ dopo la buona prova di Bologna. Davanti obbligatoria la coppia, che poco mi convince, Pato – Robinho (Pato prima punta?)

CASSANO – Il grande osservato è lui, potrebbe entrare a gara in corso. A me questo acquisto non convince per niente, sappiamo tutti come andrà a finire: manderà a quel paese qualche compagno, allenatore o addirittura Berlusconi (nel qual caso almeno se ne andrebbe da idolo) e lo venderemo anche noi. Il Talento l’ho più volte messo in discussione, mai decisivo quando le gare contano. Se scalda la panchina come lo faceva Dinho fino a gennaio senza fiatare, nessun problema.

IL LEONARDO ‘BAUSCIA’ – Non so se avete visto la conferenza stampa del nostro ex-allenatore (qualcuno lo rimpiange?). E’ già diventato uno di loro riuscendo a sputare nel piatto da cui ha mangiato e che lo ha fatto diventare quello che è,  passi considerare il cartonato 2006, passi ancora il considerare la migliore una squadra che ha già sette sconfitte in stagione, ma è lanciata la sfida quando senza rispetto parla di aver saputo dare motivazioni nel gruppo. Vi ricordate il discorso fatto prima di Cesena? Questa è una squadra che deve entrare in campo convinta di essere la più forte, perché è la più forte. Leonardo ha implicitamente confermato quando dicevo io. La squadra lo scorso anno quindi non era motivata, ma il primo a motivarla non avrebbe dovuto essere lui? Possibile che lo stesso Leonardo danneggiasse il Milan dall’interno per prepararsi un futuro nerazzurro? Ci sono ancora molte macchie oscure sullo scorso anno. La sensazione è che si sia pompato troppo un allenatore che ha fatto il proprio dovere: arrivare terzo con la terza squadra. Una cosa è certa. Ad Appiano è partita la fase insofferenza e vittimismo mediatico. Cominciamo a vincere oggi, poi se il Napoli fa il suo dovere la sensazione è che tra interisti e vedove di Leo (con noi o con lui, è il momento di decidere) ci divertiremo parecchio.

Addio, campione sciocco

Prima di riattaccare la spina e di ributtarci a capofitto nel calcio giocato, salutiamo definitivamente (sportivamente parlando) il primo partente di questa campagna acquisti invernale. Parliamo di Ronaldinho ovviamente. La notizia è certa da settimane, forse addirittura mesi, in cui il brasiliano è stato progressivamente accantonato ai margini di una squadra che, plasmata nel nome del  dinamismo da parte di Allegri, riconosceva Dinho come un corpo estraneo.
Col tempo, pure Berlusconi (suo più grande sponsor dal primo giorno) lo ha pian piano abbandonato, appoggiando in pieno la linea tracciata dall’allenatore. E così si è ritrovato sempre più solo, in panchina o a bordocampo, a guardare imbarazzato la squadra da fuori sperando di entrare, fosse anche per solo 5 minuti e a volte pure meno.

Alla fine è giusto così, c’è poco da reclamare. Ronaldinho a questo Milan non serve, questo è il verdetto del campo. Negli ultimi tempi era diventato (per davvero, stavolta) un giocatore da circo:  entrava in campo per ultimo nel riscaldamento per godersi gli applausi (sempre puntuali) di un San Siro che gli è stato accanto in ogni momento. Poi palleggi, colpi di tacco, dribbling da fermo, numeri da spiaggia e il celebre tiro sulla traversa, che chiudeva il suo show. Durante le partite, solo passeggiate, lo sguardo spento e i mezzi sorrisi. Un pesce fuor d’acqua, o fuor di mojito verrebbe da ironizzare facilmente. Per carità,  le ore piccole nei locali le ha sempre fatte, anche questo è Dinho. Forse però se vuoi riconquistarti il posto in squadra, dovresti dare dei segnali. Se lo vuoi davvero.

Addio ai De Assis

Dal 15 luglio 2008, giorno del suo arrivo a Milano non ho sperato nemmeno un secondo di rivedere quello di Barcellona. Mi sarebbe bastato vederlo motivato al punto giusto, bastava quello per renderlo decisivo. Ed è stato così il secondo anno, grazie a Leonardo e al sogno del mondiale, dopo un primo anno vissuto metà da protagonista (tanti gol, poco gioco) e metà in panchina a guardare Ancelotti passeggiargli davanti. Poi, il terzo. Storia recente, titolare fisso nei piani di agosto, poi un distaccamento progressivo da quello che  il gioco che Allegri impone. Si iniziano a contare le panchina consecutive, ma si perde il conto, Ronaldinho è out.

Brasil la la la la la la la laaaa

Dinho chiude con 95 presenze, 26 gol, tanti alti e bassi e zero trofei. Ora tornerà in Brasile, a nemmeno 30 anni. Secondo me è una clamorosa sconfitta per l’uomo, ma soprattutto per il calciatore. Mi dispiace ma non ce la faccio ad essere più buono…rimarrà una carriera chiusa (di fatto) a 26 anni e poi passata accontentandosi di qualche magìa estemporanea. Uno spreco terribile. Si è accontentarsi non è tipico dei grandissimi campioni. Ma l’ha voluto lui, evidentemente gli basta così.
Lascerà il grigiore della fredda Milano per ritrovare il colorato e movimentato Brasile, probabilmente finirà a Rio o Porto Alegre: bella vita e calcio come hobby.
Magari ogni tanto arriveranno video da olteoceano di lui particolarmente grasso che farà qualche prodezza, il che continuerà a far crescere la mia tristezza per un talento gettato letteralmente nel cesso troppo presto, quando ancora gli restavano come minimo 4 anni ad altissimi livelli.

Le bandiere non si ammainano mai

In questi giorni in cui tra un infortunio ed altro sembra che la sfiga abbia colpito in pieno i colori rossoneri, decido di parlare di un argomento diverso su cui possiamo confrontarci noi tifosi rossoneri ed  interisti.

L’ispirazione di questo argomento nasce da una comunicazione del nostro grande DNA, il quale mi segnalava il post del 29.12.2010 scritto su  Milan Night Blog, davvero bellissimo per i contenuti, in cui si cercava di dare una risposta al perché Maldini non è ancora entrato a far parte dell’organico della società Milan alla luce del passaggio di Leonardo all’Inter .

In primis,  appare chiaro  e limpido , la corte di Moratti è partita molto prima di questi ultimi mesi e concordo con chi sostiene che Leonardo non è andato all’Inter per fare solo l’allenatore ma  soprattutto in seguito per fare  il dirigente, il mestiere che sa fare meglio.

Certo che però è strano vedere come le vecchie glorie milaniste sono tutte rimaste fuori dal vertice della società. Baresi in questi anni ha sempre svolto ruolo minori, Donadoni, Evani,  Boban, lo stesso Costacurta sono tutti  scappati da Milanello. A chi è andato meglio ha raggiunto la panchina (Tassotti e Ancelotti).

Fa una certa impressione a tutti noi tifosi vedere Maldini non occupato:  un fuoriclasse come lui spetta di diritto un posto preminente in società, quest’ultima sempre con lo stesso vertice ormai da oltre venti anni  dal duo indissolubile Galliani e Braida e che per qualche tempo ha visto nel ruolo di dirigenti anche la compartecipazione  di Capello e Leonardo.

L’impressione è stata in entrambe le vicende di questi ultimi che il buon Adriano, appena ha potuto eliminarli entrambi come antagonisti, li ha scaricati alle funzioni di allenatore della prima squadra, in modo da allontanare qualsiasi concorrente, al suo posto di amministratore delegato.

Il problema comunque non riguarda solo il Milan basti, vedere la fine che ha fatto Bergomi (commentatore Sky). A questo punto la domanda sorge spontanea: ma le bandiere sono viste come qualcosa di ingombrante dalle proprietà delle squadre e si cerca in tutti i modi di cancellare dalla memoria dei tifosi la loro presenza?

Concludo dicendo che non ho mai creduto possibile che Maldini passasse sull’altra sponda dei navigli: sarebbe stato un qualcosa di contro natura, certo come ha scritto qualcuno i soldi fanno cambiare idea alle persone, ma ci sono persone che hanno ideali e che non si possono comperare, almeno spero.

Strasser

E’ il momento di provare a lanciare qualche giovane. Per lo meno per capire se è il caso o no di credere nei nostri ragazzi del vivaio oppure metterci definitivamente una croce sopra e continuare a chiedere al presidente di spendere soldi per comprare i giocatori che ci servono. Io non so se Strasser e Merkel siano davvero bravi, a essere sinceri non credo.

Lo scorso anno, con Gattuso e Pirlo ai minimi termini a nessun centrocampista di qualità a disposizione, avevo chiesto all’allora allenatore di utilizzarlo. Allenatore che, nell’ultima mezz’ora della partita contro il Cagliari, pur di non mettere il giovane mediano schierò Oddo interno di centrocampo (e qualche giorno dopo centrale di difesa). Follia pura. Quest’anno siamo messi meglio, Gattuso è tornato il grandissimo giocatore che è sempre stato, Flamini ha avuto la fiducia che meritava, Boateng si è rivelato un buon rincalzo in quel ruolo. Eppure ci ritroviamo con soli due centrocampisti a disposizione, la sfortuna si è abbattuta contro il Milan e poco ci possiamo fare. L’impiego di Strasser appare inevitabile, anche se devo essere sincero, a me questo ragazzo non sta impressionando più di tanto. Fino all’anno scorso gli davo fiducia, ma il pre-campionato suo è stato deludente, eppure è stato utilizzato abbastanza. Più di lui si è messo in luce Merkel, che tutto è tranne che un giocatore in grado di mettere piede in serie A per ora. Le doti tecniche ci sono, per carità, ma il tedeschino dal punto di vista fisico-atletico è 10 volte sotto un normale professionista. Strasser invece da quel punto di vista c’è, però gli manca qualcosa, forse un po’ di grinta o di convinzione, oltre che a una tecnica abbastanza scarsa.

Bene Rodney, fino a oggi l’unica volta che sei balzato agli onori della cronaca è stato quando Ibrahimovic ti ha rifilato un calcione nel fianco. Ora hai l’opportunità di dimostrare quello che vali. Se fallirai sarà l’ennesima dimostrazione che la societa deve intervenire sul mercato, cosa che dovrà comunque fare se si vuole vincere qualcosa quest’anno.

Vittoria con un brivido

2 (Seedorf-Beretta) (Hassan) 1

Con il commento del massacrante duo Ciarrapica-Camolese inizia la partita sotto i 25 gradi di Dubai. Il primo tempo offre molti spunti positivi rispetto alle ultime partite (ovvio che un conto sono Ajax e Roma, un altro la difesa di burro dell’Al-Ahli) e a parte un brividino alla fine (la vecchia conoscenza del calcio italiano Pinga mette un minimo in difficoltà Roma), si rivela un assedio continuo. Particolarmente in luce Strasser nella prima parte e Oddo, spesso inventore di incursioni sulla fascia destra e in luce anche a metà primo tempo con un tentativo dai 20 metri, parato dal portiere di riserva dell’Al-Ahli Yousif, uno che in una piccola di A non sfigurerebbe. Cassano si fa vedere un po’ all’inizio ma è impreciso (si vede che gli allenamenti con la palla mancano da due mesi e mezzo), la forma comunque è meno peggio di quanto si potesse immaginare. Poca precisione, ma molto fisico, anche da parte di Pato, che al trentottesimo, grazie all’erroraccio da partita scapoli-ammogliati di Ismail, riceve un pallone favoloso che passa a Seedorf, che anticipa di poco Cannavaro e segna con un preciso diagonale.

PAGELLE I TEMPO
Roma s.v. Spettatore in campo
Oddo 7 Sembra quello di Milan-Napoli
Yepes 6- Per un piccolo pasticccio con Nesta
Nesta 6- Per un piccolo pasticcio con Yepes
Antonini 6- Niente a parte un bel tiro all’inizio
Strasser 6+ Buoni spunti all’inizio, non fa temere in vista del Cagliari
Gattuso 5,5 Fortunatamente innocuo
Thiago Silva s.v. Qualcuno l’ha visto?
Seedorf 6,5 Buoni palloni, in crescita
Pato 6 D’incoraggiamento, sembra in crescita fisica
Cassano 6+ Non sta malaccio

Il secondo tempo ha un inizio fiacco, in cui i ventidue riposano in campo e sembra che si stia per tirare fuori il panettone. Fortuna che a dare il ritmo sono quelli che non ti aspetti: i migliori del secondo tempo, Montelongo, Beretta e Merkel. E’ il centravanti italiano della Primavera a trovare, al 72°, il gol su assist di Robinho, andando in seguito altre volte vicino alla doppietta personale: sembra pronto ad un inserimento continuo in prima squadra, molto più di uno spento Oduamadi. I tre giovani sembrano avere la furia in corpo, a differenza di molti altri (tra cui Ibrahimovic, qualche numero e poco più). Dopo il 2-0 il Milan del secondo tempo, nel complesso non meglio di quello del primo, a parte i tre sopra citati, pecca un po’ di boria e prima Baiano (non Ciccio ma l’ex Al-Wahda) sporca i guantoni ad Abbiati, poi il portierone deve raccogliere in porta un bel tiro di Hassan. Si chiude con le note più nere: l’infortunio tragicomico di Robinho, uscito in barella dopo aver colpito la telecamera (due tagli al ginocchio destro, uno sopra e uno sotto), e l’accenno di rissa finale. Nel complesso ottanta ottimi minuti, magari il fischio finale fosse arrivato in quel momento. L’importante è portarci a casa il soprammobile-Dubai Cup e un milioncino che fa sempre comodo, e vedere la crescita della squadra in vista di Cagliari, ma ora bisogna aspettare il referto medico di Robinho…incrociamo le dita.

PAGELLE II TEMPO
Abbiati 6 Una buona parata, incolpevole sul gol
Abate 6+ Buona fase offensiva, cross tesi e precisi
Papastathopoulos s.v. Chi l’ha visto?
Bonera 6 Non fa errori, questo è importante
Oddo s.v. Sverna in difesa in attesa di uscire
Ambrosini 6+ Ottimo interditore di gioco
Merkel 6,5 Non è quello delle amichevoli estive, ma buonissima partita
Montelongo 7 L’oggetto misterioso di questi mesi è in forma e sembra pronto ad esordire in A
Beretta 7,5 Favoloso: speriamo ce ne siano altri così in Primavera
Ibrahimovic 4 Non fa niente, si fa ammonire, dà un pestone ad un avversario: orribile
Robinho 6+ Un bellissimo cross, un voto di incoraggiamento in attesa della prognosi
Oduamadi 5 Ci si aspettava di meglio

A Dubai tocca a Cassano

https://i0.wp.com/milanpassion.it/wp-content/upload/Cassano-Milan-2.png?resize=350%2C194Rashid Stadium, ore 17.00. Salutato il mondiale per club ed il 2010 è il momento per il popolo di Dubai di assistere allo spettacolo che solo la capolista del nostro torneo può esportare in giro per il mondo. Possibilità per il Milan di vincere la Dubai Cup, succedere nell’albo d’oro a se stessa, dopo il successo contro l’Amburgo nel 2009, che ha interrotto la striscia vincente dei tedeschi che durava da due anni e la possibilità, considerevole, di portarsi a casa un bel milioncino di Euro, con diritto a partecipare alla prossima edizione.

L’avversario sono i padroni di casa dell’Al-Ahly, già partecipanti al mondiale per club del 2009, quello vinto dal Barça, di Fabio Cannavaro, unica conoscenza in difesa, e David O’Leary, che dopo aver affossato Celtic e Aston Villa è andato a farsi conoscere anche a Dubai. Per noi niente Dinho, che ha lasciato la squadra, sarà il momento di Cassano, forse di Ibra dal primo minuto. E’ in gruppo anche Pato, dubbia la presenza a Cagliari non so se sarà schierato oggi. Potrebbe partire invece Strasser dal 1′, la cui presenza giovedì al Sant Elia è sempre più probabile. Non ci sarà Thiago, ancora out. Forse potrebbe essere impiegato Bonera centrale.

E’ la prima partita del 2011… cominciamola bene… e portiamoci a casa i soldi. 😀

PROBABILI FORMAZIONI

AL AHLI (4-4-2): Khalaf; Mohammed, Cannavaro, Qassim, Juma Mohammad; Faraj, Ibrahim, Abbas, André Luciano; Ali, A. A. Rahman. A disp.: Mohamed, Ahmed, B. A. Rahman, Mobarak, Ismail, Rabei, Hassan, F. K. Sebait. All.: O’Leary.

MILAN 1° tempo (4-3-1-2): Roma; Oddo, Yepes, Nesta, Antonini; Strasser, Gattuso, Thiago Silva; Seedorf; Pato, Cassano.

MILAN 2° tempo (4-3-3): Abbiati; Abate, Papastathopoulos, Bonera, Zambrotta; Ambrosini, Merkel, Montelongo; Beretta, Ibrahimovic, Robinho. All.: Allegri.

Notizie dal Mondo – 9° puntata

https://i0.wp.com/www.muoversinsieme.it/img/buon%202011.jpg?resize=478%2C358

https://i0.wp.com/www.ilguerriero.it/images/notizie/notizie.gif?resize=255%2C276Primo Gennaio. Ma per la Gazzetta il 2011 è già l’anno dell’Inter.

Leonardo, contratto fino al 2012. A 30 denari a stagione.

Cassano, Ibrahimovic, Boateng: finalmente i talebani a Dubai passano inosservati

Disguido alla partenza del Milan da Malpensa, Oddo e Zambrotta sono stati scambiati per calciatori

(non vi preoccupate, li hanno fatti passare Onyewu e Montelongo)

Ortofrutta, rincari alle stelle: Lamela costa 18 milioni

(Berlusconi ha fermato l’operazione, si sa, a lui piacciono le pere…)

Dubai, Robinho arriva in ritardo. Allegri chiede la giustifica firmata dai genitori

Ronaldinho frustrato in ritiro: ha scoperto che a Dubai l’alcool è vietato.

Boateng, infortunio al pube. Pique già è geloso.

Allegri: “vorrei allenare Balotelli”. Seedorf: “anch’io”

Ronaldinho al Gremio. Galliani chiede 8 milioni. In Italia torna la tassa sui rifiuti.

Oddo-Nesta-Cannavaro-Zambrotta. A Dubai si ricompone la difesa campione del mondo. Non si vedevano dai tempi dell’INPS.

Il meglio del 2010 (parte terza)

Ultimo giorno dell’anno, mentre preparate il cenone gustatevi l’ultima parte del meglio del Milan 2010. Le soddisfazioni sono comunque poche. Ma il 2010 lo chiudiamo primi in classifica, noi.

25 Ottobre 2010: Napoli vs Milan 1-2
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=ekmBI_TDH00
San Paolo espugnato, cade l’ultimo dei tabù da quando il Napoli è tornato in serie A. Una partita d’autorità contro una squadra che ora, classifica alla mano, è la seconda forza italiana. Una vittoria contro tutto e contro tutti, contro l’arbitro che convalida un gol irregolare di Cavani. Allegri espugna il San Paolo.
Il nostro prepartita
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3 Novembre 2010: Milan vs Real Madrid 2-2
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=NTaG_AExWzE
Il capolavoro di Allegri. Giocare alla pari contro la seconda squadra mondiale, dopo il Barça. Il risultato è bugiardo, dato che al 94′ stavamo vincendo, con merito per 2-1 nella grande notte di Inzaghi, divenuto recordman nelle coppe Europee. Arriverà il pari, ma pazienza. Con le grandi possiamo lottare. Il Tottenham è avvertito.
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14 Novembre 2010 – Inter vs Milan 0-1
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=Lgiovhv0lXc
Zlatan ora è milanista. Lo fa nel derby, lo fa espugnando da solo il San Siro nerazzurro, interrompendo due anni e mezzo di imbattibilità interna, lo fa procurandosi un rigore, lo fa lottando dal primo al 90′. E’ il derby che torna nelle mani del Milan, dalla parte giusta della città. Un ideale passaggio di consegne tra i campioni di ieri e quelli di oggi.
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12 Dicembre 2010: Bologna vs Milan 0-3
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=ehh3ZjWr1Po
Bologna e Brescia sono le gare dei nuovi acquisti. Sei gol in due partite, partite che vengono chiuse dopo 20′. Così si gioca contro le piccole, partite come non ne vedevamo da anni. Squadra solida che lascia attaccare e punisce alla prima occasione. Questo è un grande Milan.
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Il meglio del 2010 (parte seconda)

Penultimo giorno dell’anno e seconda parte del meglio del 2010.

15 Maggio 2010: Milan vs Juventus 3-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=GfLXLXrsvXU
Col cambio di campo dopo 4 mesi da Torino a Milano nel derby d’Italia si chiude il set 6-0 e si chiude l’era Leonardo. Segnano Antonini e ancora Ronaldinho, all’ultima grande partita in rossonero. Si chiude l’era Leonardo, messo in discussione dal presidente, a torto o a ragione? Solo Allegri ci saprà dare la risposta. Grazie a questo terzo posto in un campionato dove quello era l’obiettivo, ma che senza infortuni avremmo portato a casa, abbiamo potuto fare mercato. Si riparte da qui.
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29 Agosto 2010: Milan vs Lecce 4-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=lotESYnQG8c
Annata 2010, non c’è Ibra, in tribuna, appena acquistato e in campo va il Milan di Dinho e Pato. Avversario modesto, partita subito chiusa, con un 4-0 che da una certezza: il Milan senza Ibra esiste ed è tanta roba. Da qui si riparte. Per tornare in cima al mondo.
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15 Settembre 2010: Milan vs Auxerre 2-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=Fawy0usT2pk
E’ l’esordio nella massima competizione Europea per la sua massima squadra. Dopo il tradimento dello scorso anno è la prima partita, la più importante, anche dopo il passaggio a vuoto di Cesena. La sblocca lui, il più attesto, Zlatan Ibrahimovic, man of the match, ex-non decisivo nelle gare che contano. E da lì in avanti il copione sarà lo stesso.
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25 Settembre 2010: Milan vs Genoa 1-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=8qztW7nEg70
Si arriva contro il Genoa in piena crisi di risultati. Il campionato sembra seguire il solito copione con l’Inter a +5, macina risultati.
Sembra di tornare alla lotta per il terzo posto, ma non è così. Ibra la decide, con un gol dei suoi, dopo quello a Roma contro la Lazio. Il Milan capisce quanto possa essere decisivo. Da lì in poi cambia tutto. L’inter crolla. Il Milan va in testa. E’ un altro campionato. Come da 4 anni non eravamo abituati.
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Il meglio del 2010 (parte prima)

Come già fatto l’anno scorso negli ultimi tre giorni dell’anno ecco un trittico di tre post con le migliori gare giocate dal Milan nell’anno solare 2010.

10 Gennaio 2010: Juventus vs Milan 0-3
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=26MKp9OvFfo
A inizio gennaio il Milan torna a scrivere la propria storia, passando a Torino, cosa che non accadeva da 6 anni, dominando la gara, raggiungendo il secondo posto. E’ una partita dove Ronaldinho, miglior giocatore dello scorso torneo, torna in grande spolvero, segnando una doppietta. E’ la partita che sancisce la crisi della Juventus, che esonererà Ferrara da lì a poco. Un grande Milan a Torino, quella sera.
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17 Gennaio 2010: Milan vs Siena 4-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=DkaEnTplYpk
Solo una settimana dopo il Milan vince ancora, per 4-0, contro un Siena che aveva quasi fermato l’Inter a San Siro una settimana prima. Protagonista ancora Ronaldinho, in grandissimo spolvero, con una tripletta. Per una settimana, tornato quello di Barcellona.
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24 Febbraio 2010: Fiorentina vs Milan 1-2
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=QWiX_D1eOTY
Una grande partita nel recupero, dopo la vittoria a Bari, che dopo aver perso il derby ci riporta nella scia dell’Inter. E’ la volontà di questa squadra di non mollare mai. E’ Pato, ancora una volta, a espugnare il Franchi, per la terza vittoria consecutiva del Milan in questo stadio, ormai terreno di conquista.
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14 Marzo 2010: Milan vs Chievo 1-0
httpvhd://www.youtube.com/watch?v=Nevx916ZRgA
A 10 giornate dalla fine il Milan torna a -1 dall’Inter. Avrà anche l’occasione del sorpasso la giornata successiva. Poi gli infortuni ci spezzeranno le gambe. La botta di Seedorf conferma che la squadra era da scudetto senza infortuni. A proposito dei quali, quello di Beckham costringerà l’inglese a saltare il mondiale. Ce lo ricorderemo come uno dei più grandi professionisti che abbia mai giocato da noi. Un campione sul campo e fuori. A me David manca ancora.
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Il Milan continua a cambiar pelle

Boatinhovic, l'evoluzione dell'attacco. Per ora.

Sono passati sei mesi dal raduno di luglio a Milanello eppure sembra siano passati anni. Basta analizzare la composizione dell’attacco milanista da quel giorno ad oggi  per capire come il Milan abbia cambiato progressivamente pelle. In quei caldi giorni estivi montava la protesta per i pochi acquisti e nell’immaginario del tifoso milanista il trio dell’attacco era composto da quello della stagione precedente:  Pato-Borriello-Ronaldinho. Ma sul finire  di agosto, ecco i due giorni che cambiarono di colpo gli obiettivi e le speranze dei tifosi con l’arrivo di Ibrahimovic e Robinho.

Con un colpo di spugna  ecco  cambiare l’attacco milanista, composto questa volta da Ibra-Pato-Dinho, attacco che dura poco, complice la sciagurata notte di Madrid. Dopo quella debacle ecco affacciarsi un nuovo tridente con da Seedorf  trequartista e davanti Ibra e Pato. Composizione quest’ultima che ha breve vita, causa infortunio di Pato. Ma proprio da un evento negativo come l’infortunio del Papero, ecco un’altro calciatore brasiliano fino a quel momento impiegato in alcuni spezzoni di partite, diventare titolare.

Con l’attacco composto da Ibra-Robinho-Seedorf incomincia la cavalcata che ci porterà al primo posto. Quando sembrava certo che l’attacco restasse questo fino al rientro di Pato, ecco l’intuito di Allegri: Boateng trequartista dietro Ibra e Robinho. E qui, con questa composizione, il nostro attacco si fa perfetto. Ne sanno qualcosa Brescia e Bologna sotterrate di reti entrambe.

Ritorniamo ad oggi, con il mercato di gennaio, ecco arrivare a Milanello un nuovo attacante, Antonio Cassano e già nella prossima trasferta a Cagliari un nuovo trio d’attacco, composto probabilmente da Cassano Robinho e Pato,  scalpitante, al rientro dopo il lungo infortunio.

Il Milan è cambiato molto da inizio stagione,  ma non ha perso la sua identità. Anzi è migliorato molto e sopratutto ha trovato un’equilibrio perfetto, grazie alle scelte dell’allenatore.

Sul mercato, già acquisito l’occasione Cassano, si punta alla comproprietà di Constant per rafforzare l’organico del centrocampo, complice gli infortuni,  sempre risicato.

Non capisci un ca…lcio 2010

Cari lettori di questo magnifico blog rossonero, oggi è arrivato il giorno di premiare il commento, calcisticamente parlando, più esilarante dell’anno. Nessun giudizio su come sono scritti, ci mancherebbe, si parla solo delle cagate che ognuno di noi improvvidi allenatori ha scritto durante questo magnifico 2010…

Votate il vostro commento preferito, e non offendetevi se qualcuno di voi non compare, non potevamo inserire tutti.

1- però certe frasi tipo “gattuso può ritagliarsi un posto” oppure “è tornato il giocatore di 3 anni fa” non mi piacciono per un cazzo, visto che manco riesce a finire una partita. (VL, 26 settembre, non aveva ancora capito niente)

2- Allegri, non è da Milan! Secondo me eh! (sadyq, 20 maggio, geniale più che altro per come è stato costretto a cambiare idea)

3- E’ Finita.Fuori dalla lotta scudetto alla 4° giornata, come sempre.(diavolino 23 sett, parla un pochinino troppo presto)

4- Il Cesena sarà la rivelazione del campionato (LPF, 12 settembre, se lo legge Ficcadenti lo impala)

5- Ibra è scandaloso. Una nullità unica. fortuna che almeno qualche goal per scazzo lo fa ma è inchiodato al terreno e perde decine di palloni inutilmente. Acquisto ridicolo. (Dna 23 SETTEMBRE, ma è fuori?)

6- Punto primo. Una certezza. Stasera passa l’Uruguay. (diavolino, 6 luglio, prima della partita dell’uruguay con l’olanda…Gargano e Cavani ringraziano)

7- E’ il suo anno Elbi.WESLEY FIFAPALLONED’ORO!(melito, 6 luglio, poteva ipotizzare che sneijder avrebbe poi giocato i 5 mesi più brutti della sua carriera…)

8- io penso che seedorf quest’anno farà molta panchina, e gattuso non vedrà campo (elbonito, 2 agosto, su clarence c’era quasi, su gattuso meglio che si sotterri)

9- Preferire Borriello è da intenditori che considerano una serie di fattori che molti neanche considerano e poi si domandano come mai col Cesena in attacco siamo stati cosi disorganizzati e confusi. La tragedia si chiama Ibrahimovic. E’ lui il principale problema. (dna, 12 settembre, no comment)

10- Oduamadi lo sottovaluate. Ma non è colpa vostra. (dna, 19 settembre. ma non è che per un certo periodo lo aveva scambiato per Ibra?).

Volevo concludere con un premio speciale al grandissimo Apocal. Suoi commenti assurdi dal punto di vista calcistico non ne abbiamo trovati, ma basta leggere ogni giorno quello che scrive per capire che il vero genio, in questo blog, è lui. Senza di lui non sarebbe la stessa cosa. GRAZIE.

Bentornato Mister 4 Pappine

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Il traditore!

Sputare nel piatto dove si è mangiato per 13 anni è già grave, andare poi al ristorante concorrente è tradimento. Leonardo cade nella trappola di Moratti e di una società piccola piccola, a cui evidentemente non è bastato battere il terribile Mazembe ed elevarsi in cima al mondo e riflettere su se stessa distogliendo gli occhi dalla principale squadra cittadina.

Fare un torto a noi, non poteva essere diversa la scelta di Moratti, per pura e infantile ripicca sull’acquisto di Ibrahimovic. Strano che però il presidente neroblu non si sia reso conto che acquistare a 24 milioni di euro il terzo attaccante al mondo dopo Ronaldo e Messi non è un torto, ma un affare che qualunque squadra nelle nostre condizioni avrebbe fatto. La prova del torto premeditato e deliberato è che ad allenatori veri come Spalletti, Benitez stesso, Hiddink e Zenga sia stato preferito uno che ha un solo anno di esperienza, deludente, in panchina, seppur nel club più prestigioso del globo, a cui dovrebbe essere riconoscente in eterno se è diventato qualcuno.

E allora ecco, che Moratti, ben conscio del fatto di non avere più la squadra nettamente più forte in Italia prova a destabilizzare l’ambiente rossonero sul piano psicologico, prendendo l’ex allenatore (ma non bandiera, quelle lo sono solo Maldini e Baresi) della squadra rivale. Dal punto di vista tattico per noi è pura manna. Se sapremo reggere la pressione di questa scelta l’Inter non ci dovrà più far paura. Si è visto l’anno scorso, Leonardo tende a spremere un undici titolare e ad emarginare le riserve. Quando poi si sono verificati gli infortuni, i sostituti non sanno essere all’altezza della situazione. Allegri è riuscito, ad esempio, a rigenerare Gattuso e Zambrotta. E soprattutto vedremo se all’Inter giocherà con il 4-2 fantasia, snaturando una squadra che ha avuto nella difesa e nel centrocampo il suo punto di forza.

Infine, ma non meno importante, vedremo da che parte si schiereranno i tifosi finti, i contestatori, e vedremo chi aveva ragione nella disputa dell’anno scorso, disputa che porterà Berlusconi a sborsare ulteriori soldi per la società, perché oltre alle imminenti elezioni l’orgoglio di una disputa personale sarà certamente motivo di spesa. Leonardo per ora parte con 7 punti di svantaggio su un mezzo allenatore come Allegri che è in testa ribaltando proprio il credo del brasiliano. O con noi, o con lui. Anche se, dato che la storia insegna che dopo il Milan non c’è nulla, chiedere a Guly, Helveg e Coco per maggiori informazioni, sappiamo già come andrà a finire. Bentornato, Giuda.

Auguri da Rossonerosèmper!

TANTI AUGURI DI BUON NATALE!

p.s: siccome sono a conoscenza del fatto che c’è un collega che non ha gradito l’immagine del post e non voglio offendere nessuno proprio nel giorno di Natale, tento di rimediare al fattaccio con un augurio personalizzato e molto sentito. Tanti auguri di buon Natale, Diavolino!