Ajax – Milan 1-1: Ce la siamo svangata

balotelli-mario2-500x300La sfida dell’Amsterdam Arena poteva finire con qualunque esito. Per larghi tratti del secondo tempo, i rossoneri hanno avuto il pallino del gioco e hanno seriamente rischiato di vincere (con Balotelli, abulico fino ad allora, bravo a farsi vedere con un potentissimo tiro deviato sulla traversa), per poi farsi infinocchiare dagli unici due minuti infuocati della ripresa dei lancieri, o meglio dai due soliti minuti di buio della nostra difesa. Dalla terrificante respinta di Abbiati servita a De Jong da assist per il gol annullato per fuorigioco, all’errore di marcatura di Zapata e Mexes su Schöne, allo stacco tutto fuorché imperioso di Muntari sul facile colpo di testa di Denswil. Le solite amnesie collettive che mandano a farsi benedire novanta minuti tutto sommato decenti, considerate la sempre più ampia lista di assenti (alla quale si è aggiunto all’ultimo Valter Birsa, nell’ultima settimana di campionato forse il più in palla dei nostri) e la ormai assodata incapacità tattica allegriana, in particolare sulle palle inattive.

Ma alla fine Allegri si è salvato (per quanto non credo che, anche con una sconfitta, il suo posto sarebbe stato in pericolo) grazie al canonico, e sacrosanto, rigore di Balotelli, tornato finalmente a sbloccarsi dal dischetto dopo il sorprendente errore contro il Napoli. Ma “canonico” è aggettivo da media italiani, quelli che tipicamente glissano sul fatto che a SuperMario sia fischiata spesso la metà dei rigori che meriterebbe – in Italia: in Europa sono avulsi da considerazioni del genere, per fortuna – e che, in un periodo difficile della storia tattica rossonera, andare a giocare per prendere fallo [attenzione: “prendere fallo” non significa “simulare”] in area non è una tattica così avventata. Soprattutto se hai di fronte un van der Hoorn qualunque, spinto ad allungare la gamba in una situazione dove ciò non sarebbe servito.

Il gol salva, insieme a qualche spunto tecnico e creativo nel secondo tempo, una prima frazione assolutamente inconsistente di Balotelli, e di tutto l’attacco rossonero: il Milan, infatti, ha passato tutto il primo tempo schiacciato nella propria tre quarti dalla giovane e veloce linea offensiva dell’Ajax, contenuta nei propri assalti soprattutto dal solito immenso Nigel De Jong, abile a coprire i buchi lasciati dall’insicuro quartetto arretrato rossonero, nonché ad impegnarsi in fase di impostazione al posto dei propri evanescenti compagni di reparto. Ma essere in difficoltà con la squadra che ha appena perso 4-0 con lo stesso PSV che avevamo agevolmente eliminato ad inizio stagione non è roba da Milan. È roba da chi festeggia uno scudetto già vinto e poi nel giro di una settimana pareggia col Sassuolo e perde con l’Arsenal. 

Ajax-Milan 1-1
AJAX: Cillessen, Van Rhijn, Moisander (80′ Van der Hoorn), Denswil, Blind, S. De Jong, Poulsen, Duarte (59′ Schoene), De Sa (64′ Andersen), Sighthorsson, Fischer. A disp.: Vermeer, Bollesen, Klaassen, Hoesen. All.: De Boer
MILAN: Abbiati, Abate, Mexes, Zapata, Constant, Poli (84′ Emanuelson), N. De Jong, Muntari, Montolivo, Robinho (79′ Matri), Balotelli. A disp.: Amelia, Zaccardo, Nocerino, Cristante. All.: Allegri
MARCATORI: Denswil (A), Balotelli (M)
AMMONITI: Balotelli (M), Van der Hoorn (A)

 

Ajax – Milan: LIVE! Champions League 2013/14

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1538590_w2GARA GIA’ DECISIVA PER LA QUALIFICAZIONE? IL MILAN VA AD AMSTERDAM PER CERCARE DI METTERE SEI PUNTI TRA SE E LE RIVALI DEL GIRONE PER ACCEDERE AL SECONDO TURNO DELLA CHAMPIONS LEAGUE 2013/14. SEGUITE CON NOI LA DIRETTA SCRITTA DI AJAX-MILAN, DALL’AMSTERDAM ARENA, DALLE 20.45 DI MARTEDI’ 1° OTTOBRE 2013, SU ROSSONEROSEMPER!

Ajax – Milan: trasferta in terra d’Olanda

Champions League 2010 2011  - Ajax vs MilanMartedì 1° ottobre, ore 20.45, Amsterdam Arena. Seconda giornata dei gironi di Champions, e dopo la sofferta vittoria con il Celtic il Milan va ad Amsterdam a fare visita all’Ajax.

La notizia dell’ultim’ora è quella di un altro infortunio a Stephan el Shaarawy, dato come rientrante stasera almeno per quanto riguarda la panchina; chi dovrebbe esserci è invece Riccardo Montolivo, non si sa ancora se da titolare o da subentrato nel corso del match. In ogni caso, l’emergenza non è finita, se pensiamo che nelle convocazioni ufficiali, sotto la dicitura “difensori” erano in 5 (più, se vogliamo considerarlo terzino sinistro, Emanuelson) e che quindi ci sarà una sola riserva più, forse, Cristante. Il centrocampo, con il rientro del capitano, è forse il reparto con meno problemi (Kakà a parte), l’attacco ha a disposizione Balotelli che in Europa non è squalificato, mentre è la difesa a trovarsi ancora una volta in scarsità numerica.

L’Ajax, squadra vincitrice nella sua storia di 5 tra Champions e Coppe dei Campioni, è un gruppo senza grandi nomi, noti a livello internazionale, come poteva essere il PSV l’anno scorso con tutti quei giovani della nazionale; l’unico piuttosto noto è l’ex rossonero Bojan Krkic, al terzo prestito consecutivo dopo Roma e Milan. In rosa anche un paio di nazionali, come Siem de Jong e Daley Blind, e l’ex Juventus Christian Poulsen, noto più che altro per lo sputo di Totti  all’europeo 2004 che per le gesta in campo. Squadra forse appena sopra il Celtic, visto che il calcio olandese è a un livello superiore a quello scozzese, ma in teoria i lancieri e i biancoverdi dovrebbero giocarsi la qualificazione all’Europa League. Sulla panchina biancorossa siede Frank De Boer, uno degli olandesi “ipnotizzati” da Toldo nella semifinale di Euro 2000. Ex colonna dell’Ajax e poi del Barcellona, periodo di Van Gaal, De Boer ha vinto tre volte su tre la Eredivisie da quando allena ad Amsterdam.

Per il Milan i dubbi sono gli stessi di sabato, e cioè su chi schierare in attacco. Probabile un nuovo 4-3-1-2 con: Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Constant; Poli, N. De Jong, Muntari (Montolivo); Robinho; Niang, Balotelli. Matri, dopo le pessime apparizioni con Bologna e Samp, dovrebbe andare in panchina. Per gli olandesi, 4-4-2 con: Vermeer; Van der Hoorn, Moisander, Blind, Ligeon; Poulsen, Enoh, Duarte, S. De Jong; Sana, Hoesen.

Gli olandesi sono collegati a quella che forse è l’emozione più forte del passato recente milanista, ossia a quel quarto di finale “thrilling” vinto al 91′ con un guizzo di Inzaghi ribadito in rete da Tomasson. Era l’aprile del 2003, ed erano un altro Milan e un altro Ajax in cui militava un giovanissimo Zlatan Ibrahimovic, oltre a gente come Van der Vaart, Pienaar, Lobont (autore di un miracolo su Brocchi), e Van der Meyde, reso bidone dalla “cura Inter” come avvenuto per tanti altri in quegli anni. I rossoneri vinsero la Champions, a fine maggio, dopo aver sconfitto i cugini e la Juve; quasi sicuramente con Bayern, Barcellona e Real in giro è impossibile ripetere questi exploit, ma una vittoria stasera darebbe già un +6 quasi certo su Ajax e Celtic, di buon auspicio per la doppia gara con i blaugrana.

Questo MATRImonio non s’ha da fare

311266_heroaNonostante la vittoria contro la Samp e nonostante i tre punti che fanno rifiatare la classifica, le mie preoccupazioni in vista del futuro non fanno che peggiorare. Poche idee, poca velocità, molti errori e passaggi banali e soprattutto troppi giocatori mediocri. Ma c’è chi i giocatori mediocri li sa far giocare bene (vedi Mazzarri), e chi invece si affida al caso e in quattro anni non ha ancora saputo dare un’impronta a una squadra che ora appare svagata, impaurita e senza identità. L’alibi degli infortunati regge, non c’è alcun dubbio che giocare con 5 titolari in meno non renda le cose più facili, ma una grande squadra, una squadra che, come dichiarato a inizio stagione, punta ai primi tre posti, dovrebbe possedere una panchina decente. Allegri ostenta tranquillità, rimembrando quasi con orgoglio il grande recupero messo a segno lo scorso anno: se non avesse perso tutti quei punti a inizio stagione, con una media da serie B, non avremmo dovuto sfiancarci per recuperare gli altri e forse saremmo arrivati in zona Champions con più serenità e non al fotofinish.

Tra le innumerevoli pessime prestazioni di sabato sera, vorrei soffermarmi su un attaccante che sembra perso, alla ricerca disperata di un gol che non arriva, sia per demeriti suoi che per quelli della squadra, Alessandro Matri. All’annuncio del suo arrivo, fortemente voluto da Allegri, in molti storsero il naso, visto la sua annata non eccezionale in quel di Torino; in più la sovrabbondanza in attacco non aiutava l’inserimento di questo ragazzo, che da tempo sognava di tornare a vestire rossonero. La favola sembrava compiersi con gli innumerevoli infortuni e poi con la squalifica di Balotelli, fatti che portarono a Matri una maglia da titolare obbligato. Era il suo momento, aveva la possibilità di dimostrare di non essere solo il sostituto temporaneo di Pazzini, destinato a un addio precoce, ma di essere quella prima punta tanto aspettata da Allegri e da tutto il popolo rossonero. Ma così non è stato: 6 partite in rossonero e 0 gol, 415 minuti giocati e media del 5 in pagella, con all’attivo una miriade di gol sbagliati e clamorose occasioni sprecate. Prestazioni che hanno dato il via a una serie di fischi e di critiche da parte di tifosi e critici, situazione che non ha fatto altro che peggiorare le prestazioni dell’attaccante, che ora si sente sotto osservazione e bloccato psicologicamente.

Forse nessuno si sarebbe aspettato un impatto così negativo, di certo non agevolato dal gioco della squadra. Esiste una sola cura per l’ex juventino, il gol, una cura che potrebbe rendere ancora di più proprio in una settimana difficile come questa, con Ajax prima e Juventus poi. Martedì rientreranno El Shaarawy e Balotelli e allora forse l’occasione del riscatto potrebbe essere proprio domenica sera, contro la sua ex squadra, contro i nemici bianconeri: un gol di Matri metterebbe a tacere tutti e soprattutto porterebbe tranquillità a lui. Per quanto mi riguarda però, io continuo ad aspettare con ansia il ritorno di Pazzini. 

Vecchie abitudini

fuorigioco-tevezIn un momento in cui gli infortuni e l’incapacità hanno la meglio, limitare i danni non è affatto un disonore. Per fortuna contro la Samp il Milan ci è riuscito, portando a casa l’ennesima partita scialba grazie ad un goal dell’inaspettato Birsa, uno che non è proprio il massimo da schierare… ma non ci sono alternative.

Tre punti e a casa, tanto per andare avanti, tanto per far passare un’altra partita in attesa della tanto decantata rinascita post-sosta e pre natalizia. L’ideona del fenomeno è quella di mettere in centrocampista in più nei tre davanti… ovvero giocare con il trequartista, quando ne avremo uno a disposizione. In realtà è un diktat che arriva già dalle riunioni estive ma che, per un motivo o per un altro, non si è ancora tramutato in realtà. Fino ad allora, ci toccherà vederci partite così, nè carne nè pesce come si suol dire, in cui si punta al meno peggio. L’aspetto positivo è che contro i blucerchiati siamo riusciti a non prendere goal, evento quasi miracoloso, nonostante la sofferenza finale questa volta invertita, anche per merito di quello che era il “nostro” Petagna e che adesso ci toccherà sicuramente condividere e poi magari rincorrere e strapagare tra qualche anno (Dejà vu). Divagazioni a parte, sistemare la fase difensiva sarà la vera chiave per rialzarsi e cominciare a risalire veramente la classifica.

Già, la classifica. A vederla oggi spaventa, ma gli anni passati consolano dato che il disfattista non sa partire in altro modo e con un gap di almeno 10 punti dalla prima. Ci siamo abituati ormai, e veder scappare Napoli, Roma e le altre non è più così “spaventoso”! Non sorprende nemmeno il ritorno ai vecchi standard di illegalità da parte della Juve, ormai rassegnata ad essere agevolata ogni partita, tra lo sbigottimento di Conte e la pretesa di non doverlo dire troppo forte…perché deve apparire normale. Quindi non parliamone troppo, o ci squalificano per aver offeso i principi dell’intoccabile signora, che è vecchia ma il vizietto non lo perde mai. Della seconda di Milano niente da dire invece, se non che stavolta “l’uomo che quando si toglie la giacca vince” non ha ottenuto l’effetto sperato, e con il Cagliari è riuscito ad ottenere solo un pareggio, con il classico seguito di pianti e lamentele che lo contraddistinguono.

Vecchie abitudini allora, quasi per tutti, in una stagione ancora lontana dai suoi momenti cruciali. A dir la verità si avvicina la sfida con la Juve, e in che condizione ci arriveremo ancora non è possibile saperlo. La speranza, abbastanza vana, e che almeno quella sera le vecchie abitudini vengano archiviate, sia da parte nostra per quel che riguarda il gioco, che da parte loro per i classici fav……….ssshhh, non bisogna dirlo!!! 

Milan – Sampdoria 1-0: Up & Down

Up

Alessandro Matri: grandissima partita del numero nove che fa di tutto per non far segnare la squadra rossonera. Ah, non giocava nella Samp?

David Moyes: momento calcio estero. Per 10 anni l’allenatore dell’Everton aveva provato a portare la seconda squadra di Liverpool davanti allo United. Finalmente, cambiando panchina, c’è riuscito.

Robinho: gran gesto dell’attaccante brasiliano che da due passi evita di segnare dopo aver visto l’uomo della Sampdoria a terra. Se no poi, chi lo sente Ventura…

AC Milan v UC Sampdoria - Serie A

Down

Silvio Berlusconi: fa dimettere i parlamentari, fa dimettere i ministri…. presidente, un pensiero su Allegri, no?

Carlo Ancelotti: continuano le imprese del tecnico di Reggiolo. Dopo aver regalato uno scudetto al Montpellier col PSG riesce a riportare alla vittoria l’Atletico Madrid nel derby.

Christian Zaccardo: fermato in fuorigioco inesistente solo davanti al portiere – sono le prove generali per la trasferta con la Juve.

Milan – Sampdoria 1-0: la rivincita di Birsa

LAPR0989-110--630x365Preso in giro, reo di non avere il pedigree necessario per giocare a San Siro. Eletto come neo del mercato dai non evoluti stasera Walter Birsa si è preso la sua personalissima rivincita: lo ha fatto con il gol che ha permesso al Milan di battere la Samp per la seconda vittoria del nostro campionato, la prima senza subire gol, la quarta stagionale – tutte a San Siro. Lo ha fatto giocando da migliore in campo insieme a Poli – non un caso, nonostante si continui a sputare a zero sul nostro mercato: il numero 14 si era già distinto nelle gare contro Napoli e Bologna fino a quella di oggi dove ha trovato il giusto premio col gol partita. Eppure era lui quello preso in giro, quello che a San Siro non doveva nemmeno giocare – forse perché arrivato dopo, forse perché non un pupillo dell’allenatore come Muntari o come Matri (Allegri, ci devi 11 milioni di tasca tua, sia chiaro) oggi abbastanza inguardabili. Allenatore a cui è stato dato un po’ di respiro nonostante alcune scelte discutibili e assurde come quelle che hanno levato Poli e lo Sloveno.

La Samp è veramente poca cosa, non arriva mai vicino al gol tirando quasi sempre da lontano e quasi sempre lontano dalla porta: si anima solo nel finale mettendoci in difficoltà sui calci piazzati (dove gli avversari continuano a colpire indisturbati) riuscendo una sola volta a fare l’unico tiro in porta della gara. Gara che comunque il Milan ha abbandonato con troppa e ingiustificata sufficienza sull’1-0 non cercando mai il raddoppio com’è avvenuto a Bologna prima di subire il pari quando l’avversario è al tappeto – avversario impensierito solamente nei primi minuti dopo il gol con una iniziativa di Zaccardo. Prendiamo e portiamo comunque a casa questi tre punti che portano ad otto la nostra classifica e ci portano momentaneamente all’ottavo posto della graduatoria con una trasferta difficile alle porte domenica prossima sul campo della Juve.

Siamo comunque in crescita e lo abbiamo dimostrato anche stasera – per quanto scarsa potesse essere questa Samp passare da subire tre gol a rete inviolata rimane comunque un buon passo in avanti: martedì si va ad Amsterdam a giocarsi una qualificazione importantissima poiché portarsi a sei punti sulle dirette concorrenti prima del doppio scontro con il Barcellona vorrebbe dire avere il pass per gli ottavi quasi in tasca e poter pensare in tranquillità a Juve e sosta. Juve e sosta perché la gara di stasera mi ha ricordato quella di due anni fa con l’altra squadra di Genova: un 1-0 insipido con Ibra che fu l’inizio della ripresa verso lo scudetto – speriamo quindi che anche il risultato di stasera sia l’inizio di qualcosa di importante e non solo casualità.

MILAN – SAMPDORIA 1-0 (primo tempo 0-0)
Milan (4-3-1-2): Abbiati; Zaccardo, Zapata, Mexes, Constant; Poli (74′ Nocerino), De Jong, Muntari (46′ Emanuelson); Birsa (66′ Niang); Robinho, Matri. A disp.: Amelia, Abate, Cristante, Gabriel, Vergara. All.: Allegri
Sampdoria (4-4-2): Da Costa; De Silvestri, Regini, Mustafi, Costa; Wszolek (53′ Soriano), Obiang, Palombo (61′ Krsticic), Gavazzi; Gabbiadini (67′ Petagna), Sansone. A disp.: Fiorillo, Eramo, Renan, Rodriguez, Pozzi, Gastaldello, Barillà, Gentsoglu. All.: Rossi
Arbitro: Peruzzo
Marcatori: 47′ Birsa
Ammoniti: Gavazzi, Costa (S)

Milan – Sampdoria: LIVE! Serie A 2013/14

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ANDIAMO A PRENDERCI QUESTA SECONDA VITTORIA IN CAMPIONATO CONTRO TUTTO E TUTTI. A SAN SIRO ARRIVA LA SAMPDORIA E ARRIVA CON UNA CURVA INGIUSTAMENTE CHIUSA DA TOSEL. MI RACCOMANDO, ATTENTI A QUELLO CHE CANTATE QUANDO TIFERETE CON NOI SABATO SERA, DALLE ORE 20.45, COME SEMPRE, SU ROSSONEROSEMPER

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Milan – Sampdoria: allora?

mil samSabato 28 settembre, ore 20.45, San Siro. Dopo una settimana, si torna a giocare in casa per il Milan; avversaria di turno la Sampdoria.

L’ “allora?” del titolo è l’unica parola adatta per descrivere il Milan di questo inizio stagione. Polemiche arbitrali a parte -putiferio a Torino per una rimessa laterale rapida, e niente su tre mancate espulsioni in tre partite diverse- non si può neanche dire che il gioco del Milan sia macchinoso; non c’è, semplicemente, un gioco degno di questo nome. Si sono fatti svariati paragoni con l’Inter dei Campagnaro e Taider, che si è trasformata sotto l’impulso di Mazzarri (ma attenzione: aspettiamo qualche giornata, anche Stramaccioni era partito forte) e anche con la rinforzata Roma di Garcia, unica a punteggio pieno. E i motivi di questa situazione sono talmente sott’occhio che non sto neanche più a nominarli.

Intanto la Sampdoria, che firmò la sconfitta rossonera all’esordio dell’anno scorso, non naviga in buone acque. 2 punti in 5 partite per la squadra di Delio Rossi, tenuta su dai gol del giovane talento ex Under 21 Manolo Gabbiadini e da poco altro. Qualche talento c’è, tra i blucerchiati, ma si tratta quasi sempre di giocatori mai sbocciati del tutto, come Lorenzo De Silvestri, o il portiere Vincenzo Fiorillo che si trova addirittura a fare la riserva di Da Costa, o l’ancora un po’ grezzo Obiang. La squadra blucerchiata lotta per la salvezza e non lo nasconde, cercando di ripetere la salvezza tranquilla (42 punti) dell’anno passato. L’allenatore romagnolo potrebbe schierare un classico 4-4-2 con: Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Costa; Gavazzi, Palombo, Obiang, Wszolek; Sansone, Gabbiadini.

Intanto, il Milan deve scendere in campo con la formazione contata, come sempre nell’ultimo periodo. Dalle indiscrezioni, possibile giornata di riposo per Poli, e ritorno di Emanuelson a trequartista (ancora!). Dovrebbe essere confermato il 4-3-1-2, con: Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Poli (Nocerino), De Jong, Muntari; Emanuelson; Robinho, Matri. Il primavera Iotti preferito a Vergara in panchina, dove siederanno anche Zaccardo, Cristante, Birsa e Niang, più Gabriel che pare recuperato dopo poco più di un mese dal teribbile infortunio che doveva lasciarlo fuori per tutta la stagione -una domanda sorge spontanea: chi è il procuratore di Coppola?-. Tra le altre partite della giornata segnaliamo la gara tra le “amicone” Genoa e Napoli -per informazioni chiedere al Milan 1981-82, altro che scommesse- Cagliari-Inter, Roma-Bologna e il derby di Torino fra Toro e Juventus. Speriamo, per un certo giornale, che non succeda “nulla di eclatante” in questa partita; ma per noi è sicuramente più importante quello che succederà a San Siro, e se non si torna a vincere stasera, le conseguenze su classifica e morale saranno certamente un problema.

Vallo a capire uno così!

lapresse_to020810est_0454-18870244È una di quelle volte in cui, ahimè, potrei perdere il post di una settimana fa e riproporlo senza correzioni, perché il copione è sempre lo stesso. Torino, Napoli, Bologna…questo Milan è sempre uguale e di crescita nemmeno l’ombra.

Allegri ha promesso progressi solo per dopo la sosta, come se questa prima parte del campionato fosse una continuazione della tournée estiva. Cinque punti in cinque partire, una media pessima e già dieci punti di ritardo dalla capolista Roma, che viaggia a tutt’altro ritmo e qualità rispetto a noi; e pensare che gli americani volevano a tutti i costi Minimilano e si sarebbero presi un bel pacco. Invece tocca tenercelo ancora nove mesi, nove lunghissimi mesi in cui continuerà a combinare tante delle sue, incurante di un Milan che va sempre peggio.

Certo gli infortuni non agevolano il lavoro, ma con o senza assenze la sua mediocrità viene messa chiaramente in mostra ogni volta, senza scampo. Vedi l’ostinazione a tener fuori l’unico vero sostituto di Montolivo che abbiamo in rosa, e cioè Cristante, solo perché troppo giovane, salvo poi ostinarsi a dar spazio a Birsa che ha dimostrato di essere ancora poco interrato nel gioco della squadra specie perché schierato, tanto per cambiare, fuori posizione. È l’ultima delle sviste raccapriccianti, a cui si possono aggiungere quelle sull’organizzazione difensiva: il primo goal preso dal Bologna è la fotocopia di tanti altri goal presi nelle stagioni passate. Come dire, non solo sbaglia, ma non impara nemmeno dai suoi errori… è davvero un caso senza soluzione.

Un discorso a parte lo merita l’eterno “caso Balotelli“, dato che così ci tocca definirlo. Se ne sono dette tante, e tante se ne diranno ancora, finché non cambieranno gli atteggiamenti di tutti gli attori in scena. In primis sicuramente Mario, che deve crescere, maturare e limare la parti più spigolose del suo carattere, per provare a diventare realmente un fuoriclasse. Poi però ci vuole un passo in più anche da parte di tutti gli altri: degli avversari, che continuano a dargli legnate su legnate ogni santa volta che tocca palla, da parte degli arbitri, che solo perché è lui fischiano sempre e comunque qualcosa in meno rispetto alla normalità. E poi dei tifosi, che si sono accaniti su di lui definendolo bimbo viziato, incorreggibile, menefreghista e tanto altro; io dico che tanti, per non dire tutti, al suo posto avrebbero già mollato, avrebbero fatto magari di peggio o avrebbero perso la voglia di giocare e vincere in campo. Qualcuno provi a capirlo, se ci riesce, prima di sparare a zero come con altri fenomeni del fair play del recente passato rossonero. Elasticità please, e coerenza di tanto in tanto.

La chiudo qui, dicendo che adesso c’è da stringere i denti e soffrire, e vedremo cosa ha intenzione di inventarsi quel cervellone dopo la sosta che non poteva in alcun modo essere fatto prima. Vallo a capire uno così!!

Bologna – Milan 3-3: Up & Down

Up

Bruno Longhi:Il volto di De Jong è come il volto di questo Milan: schifoso“. Dopo Sky (Milan merda) ennesima conferma del fatto che l’AC Milan ha evidentemente molti media amici…

Massimiliano Allegri:La squadra ha fatto una buona partita, Matri non ha giocato male“. Non è che è scarso, è evidente che vede un’altra partita, dai…

Il MoVimento 5 Acciughe: puoi vincere, puoi pareggiare, puoi perdere. L’importante è precipitarsi a salvare l’allenatore subito dopo la partita dicendo che non ha colpe. Anche la rosa del Bologna così come quella di Verona e Torino era troppo forte…?

Il volto di Mediaset Premium è come il tuo...

Il volto di Mediaset Premium è come il tuo…

Down

La Roma: prima in classifica con Luis Garcia nonostante l’organico. Ecco cosa succede a non rifilare Allegri agli avversari…

La Juventus: a Verona torna quella dei bei tempi con gol regolare annullato per fuorigioco. Conte minimizza “episodio non eclatante“: dai, sarà mica una rimessa laterale invertita…

Poli: come si permette di segnare? Come si permette di giocare bene? Il titolare inamovibile è sempre e solo Sulley Muntari!

Bologna – Milan 3-3: era meglio perdere

POP073-973631-01-02-20130925-194633--473x264E Allegri se la cavò ancora. Al 45′ del secondo tempo saremmo qua a parlare di una squadra inguardabile che non ha saputo finalizzare, che si è vista negare il solito rigore, che ha dovuto creare troppe palle gol per colpa delle solite disattenzioni difensive. Il Livornese stasera di scusanti non ne aveva: affrontava una squadra di disastrati che andava battuta senza se e senza ma – il risultato è stato un sacco di gol sciupati (in particolare da Matri, rinforzo chiesto proprio dal livornese) fino alla solita autogestione dei minuti finali che porta finalmente i gol in saccoccia.

E’ un punto che forse pagheremo, specie in caso di un 3-1 che poteva dare un cambio serio e importante alla guida tecnica per un allenatore che si trascina e ci trascina sempre più in basso, senza dignità. Anche oggi la squadra è apparsa troppo sbilanciata, specie in situazione di vantaggio dove dovresti gestire e ti ritrovi a dover subire gol in contropiede: a centrocampo ormai fanno tutto Poli e De Jong in attesa che rientri Kakà dato che Birsa non dispiace ma non è assolutamente all’altezza. Lo sloveno doveva servirci solo a liberarci di Antonini – non doveva certo giocare titolare: ci si chiede perché non tornare al 4-3-3 finché non saranno recuperati alcuni elementi della rosa ma questo, come sempre, resta un mistero.

Mistero anche continuare a preferire Muntari a Poli (viva il turnover che oggi ha visto l’ex samp, al secondo gol in cinque partite) nelle proprie gerarchie, forse meno per chi brama di giocare con centrocampisti muscolari cacciando via tutti quelli di talento e lamentandosene poi quando manca. In difesa ogni volta che arriva la palla è una lacuna: ancora non si sa chi marca chi ma la cosa certa è che non può essere Abate a coprire un attaccante per il colpo di testa e, soprattutto, il portiere su cross del genere deve uscire undici volte su dieci.

E’ stato un peccato vincere perché le potenzialità in questa squadra nonostante disfattisti, prezzolati, movimenti cinque acciughe e non evoluti ci sono: lo si è visto col Napoli e non lo si è visto contro Torino, Verona e Bologna – tre trasferte in cui sono stati sciupati punti preziosissimi e in cui certo non si può dire sia scesa in campo una squadra inferiore. L’ambiente necessita di una scossa e questa deve arrivare dal cambio della guida tecnica, specie in un momento in cui allenatori come Rijkaard sono sul mercato: è un fallimento guardare il distacco dal terzo posto già al 25 di Settembre un fallimento di cui ora o a fine stagione qualcuno deve assumersi le responsabilità. Allegri o Galliani se non si decide a far tabula rasa di un allenatore che non sta sfruttando tutte le potenzialità della squadra adattando il proprio gioco ai giocatori e non viceversa come dovrebbe fare chi ha il patentino. Non ho più parole e quasi mi dispiace aver acciuffato questo pareggio in extremis: Acciuga l’ha fatta franca un’altra volta e continuerà a far danni.

P.s. grazie alla campagna mediatica #rigoreperilmilan registriamo stasera il sesto rigore negato in cinque partite ufficiali. Beffa dopo il trattamento visto a Napoli, beffa perché nel secondo tempo analogo fallo è stato fischiato fuori area. Bisogna vedere un altro gol di Muntari per farsi sentire?

BOLOGNA-MILAN 3-3 (PRIMO TEMPO 1-1)
MARCATORI: Poli (M) al 12’ e Laxalt (B) al 33’ del p.t.; Laxalt (B) al 7’, Cristaldo (B) al 17’, Robinho (M) al 44’ e Abate (M) al 46’ s.t.
BOLOGNA (4-2-3-1): Curci; Garics, Antonsson, Mantovani, Morleo; Perez (dal 40’ s.t. Khrin), Pazienza (dal 20’ s.t. Della Rocca); Christodoulopoulos (dal 33’ s.t. Sorensen), Diamanti, Laxalt; Cristaldo (Stojanovic, Agliardi, Sorensen, Radakovic, Crespo, Cech, Yaisien, Acquafresca, Moscardelli, Gimenez) All: Pioli
MILAN (4-3-2-1): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Poli (dal 45’ s.t. Emanuelson), De Jong, Nocerino (dal 29’ s.t. Muntari); Birsa (dal 19’ s.t. Niang), Robinho; Matri (Amelia, Gabriel, Iotti, Zaccardo, Piccinocchi, Cristante). All: Allegri
ARBITRO Tagliavento di Terni
NOTE – Spettatori paganti, incasso di euro; abbonati, quota di euro. Tiri in porta: 6 (una traversa)-8 (una traversa). Tiri fuori: 6-5. In fuorigioco: 0-4. Ammoniti Pazienza per c.n.r., Christodoulopoulos per simulazione, De Jong e Niang, Mantovani e Diamanti per gioco scorretto. Angoli: 5-10. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’

Bologna – Milan: LIVE! Serie A 2013/14

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A BOLOGNA PER RIPRENDERSI NEL TURNO INFRASETTIMANALE SENZA MARIO BALOTELLI. SEGUITE CON NOI IL MILAN NELLA TRASFERTA DEL DALL’ARA MERCOLEDI’ SERA DALLE 20.45 PER SAPERE SE ALMENO A STO GIRO SI RIESCONO A STRAPPARE QUESTI MALEDETTISSIMI TRE PUNTI!

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Bologna – Milan: una nuova possibilità

bol milMercoledì 25 settembre, ore 20.45, Stadio Dall’Ara. Quinto atto del massimo campionato, stavolta è il Milan a fare visita a una delle squadre meno “problematiche” del campionato, il Bologna reduce dalla sconfitta in casa con il Torino.

Dopo gli ultimi 10 giorni, la pressione su Allegri si fa sempre più costante e forte. E scommetto che qualcuno spera in un epilogo come quello di domenica a Brescia; la sparizione nel nulla dopo una semplice contestazione con tanto di cori sarebbe l’ideale per i molti che chiedono a gran voce l’allontanamento del livornese almeno dal maggio 2012. Ma Allegri non è Giampaolo, l’uomo del risarcimento milionario chiesto al Cesena, e ora autore di questa bravata di cui persino quelli di “Chi l’ha visto” hanno chiesto spiegazioni alla società. Lui sta benissimo lì dov’è e proverebbe a starvi incollato a vita.

Intanto, sul fronte formazione gli assenti saranno gli stessi di sabato più lo squalificato Balotelli. Quindi, formazione obbligata: solito 4-3-1-2 con Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, Emanuelson; Poli, De Jong, Muntari; Birsa; Robinho, Matri. In condizioni normali, senza emergenza quindi, Bologna sarebbe considerata poco più di una formalità, invece anche la squadra di Pioli può costituire un pericolo, nella situazione attuale. L’inventiva di Diamanti trova poco spazio in una squadra che ha fatto 2 punti in 4 partite, ma con 8 assenti, di cui 5 sicuri titolari, tutto può dare fastidio. L’allenatore emiliano schiererà un 4-3-2-1, con: Curci; Garics, Antonsson, Mantovani, Cech; Laxalt, Pazienza, Della Rocca; Lazaros, Diamanti; Bianchi. Assenti Cherubin, Kone e Natali, Pioli ha dovuto reinventare la difesa.

Nelle altre partite del turno, i cugini affrontano l’allegra banda di Montella, mentre il Napoli gioca in casa con il Sassuolo (probabile nuova valanga di gol sull’incolpevole Pomini) che potrebbe battere il record dell’Ancona 2004, quando i marchigiani fecero 13 punti in 34 partite; Sampdoria-Roma, Lazio-Catania e Chievo-Juventus completano il lotto delle sfide “di cartello”. Piccola parentesi su media e arbitri: sui due rigori mancati non mi esprimo, visto che ci troviamo in un momento in cui fisicamente non si possono dare rigori anche netti al Milan altrimenti tutti si lamentano (vedi Torino); ma per la seconda partita consecutiva non viene espulso un giocatore avversario (Glik contro il Torino, e domenica Britos) autore di un netto fallo da rosso. D’altronde, quando ci sono in giro due giornali sportivi su tre apertamente schierati, e il terzo che “nasce interista”, è facile far passare il messaggio che il cattivo Milan ha derubato la buona Fiorentina. Chissà come la prenderanno se dovesse succedere qualcosa a Milano, domani; intanto pensiamo a portare a casa tre punti che sarebbero oro puro, viste le premesse.

Un giorno con Nivea

1238953_509831909104874_507300316_nCon qualche giorno di ritardo vorrei tornare sull’interessante opportunità fornita a noi di RossoneroSemper, e a me in particolare, dal Milan in collaborazione con Nivea, una sponsorizzazione che dura da sei anni condividendo valori comuni come la competizione e il significato della vittoria. In occasione della presentazione del nuovo spot delle creme Nivea for men, con protagonista Pippo Inzaghi, per noi si sono aperti i cancelli di Milanello, dandomi la possibilità di vivere per un pomeriggio l’atmosfera di pace e di organizzazione che si respira solo lì. Ma andiamo con ordine. La conferenza stampa ha visto protagonisti accanto all’amministratore delegato di Nivea, Adriano Galliani, anche in veste di attore e soprattutto Pippo Inzaghi, vero protagonista dell’evento.

Prima dello spot Galliani ha sottolineato come il Milan scelga solo sponsor leader di settore, preferendo lasciare un settore merceologico libero piuttosto che coperto da aziende non di serie A. Nivea era stato cercato dal Milan come sponsor alcuni anni fa e da allora ci son state diverse iniziative interessanti che hanno coinvolto anche i giocatori, creando una forte sinergia tra i due brand. In conferenza è stato mostrato in anteprima il nuovo spot con protagonista l’allenatore della Primavera milanista Pippo Inzaghi, ma soprattutto l’esilarante backstage tra risate e sorrisi. Al centro del nuovo spot Nivea il claim “Ogni giorno inizia da te”, un motto che si adatta perfettamente all’ex numero 9.

1187298_509834839104581_1081365901_nVero e indiscusso protagonista della conferenza proprio Pippo Inzaghi e i suoi aneddoti, dal suo amore per i biscotti Plasmon, che portava con sé in ogni trasferta, ai racconti di Galliani sulle donne di Pippo in Versilia. Come conferma Nivea, Pippo incarna perfettamente i valori che accomunano Nivea e A.C. Milan come la competizione, la determinazione e lo spirito della vittoria. Dopo l’interessante e divertente conferenza, ci è stato concesso un dettagliato giro per i 160mila metri quadrati del centro sportivo, che comprende anche una pineta e un laghetto: un visita che è partita dalla club house, passando per la palestra, a tutti i sei campi da gioco regolamentari, uno in erba sintetica (35 mt. x 30), un campo coperto con fondo sintetico (42 mt. x 24) e un campetto esterno con fondo in erba. E per rimanere in tema di Primavera, siamo riusciti ad assistere a 10 minuti di allenamento dei ragazzi di Inzaghi.

1239633_509939539094111_2004394792_nBilancio della giornata: un dopo barba e una crema antiage per papà, la scoperta che la crema Nivea classica, quella nel barattolo metallico rotondo è anche commestibile e soprattutto la vera sorpresa: una maglia di Balotelli autografata in regalo. E a proposito di Balotelli, dopo le decisioni di oggi, non posso che tornare per un attimo all’attualità e alle 3 giornate di squalifica inflitte a Supermario per proteste. Il giudice Tosel ha giustificato la sua decisione in questo modo: “Doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (una giornata); per avere, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose ed intimidatorie (due giornate); infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale“.

Il Milan parla di ricorso anche se sarà inutile, visto che le due giornate inflitte a Mario per espressioni ingiuriose sono il minimo disposto dal codice di giustizia sportiva. Mario salterà quindi la Juve, per la seconda stagione consecutiva e dopo la squalifica a Ibra nel 2011 che gli costò anche in quel caso la partita con i bianconeri. Sono due gli aspetti della vicenda che vorrei sottolineare: da una parte come non sia più accettabile un comportamento del genere da parte di un giocatore come Balotelli, che non solo è indispensabile, ma ha assunto il ruolo di leader della squadra e non può permettersi di mancare in un momento difficile come questo; d’altra parte credo anche che da parte degli arbitri ci sia una sorta di pregiudizio nei confronti di Mario, dato certamente dai suoi comportamenti passati. Il suo temperamento non aiuta, ma non è di certo l’unico a insultare gli arbitri e a rivolgersi a loro con aggressività, ma nessuno prende 3 giornate di squalifica appena apre bocca.

Ma soprattutto non capisco il comportamento di Banti: se le accuse rivoltagli da Mario fossero state davvero inqualificabili, l’arbitro avrebbe dovuto espellerlo direttamente, con un rosso diretto, non con doppia ammonizione a fine partita. Certo con il rosso diretto le giornate di squalifica si sarebbero ridotte a due e Mario non avrebbe saltato la Juve. Un ultimo appunto sulla squalifica della curva Sud per i cori contro i tifosi napoletani: penso che, incredibilmente, le parole di Matteo Salvini riassumano perfettamente il mio pensiero in merito

CURVA del Milan chiusa un turno per RAZZISMO, per “un coro insultante” rivolto ai tifosi del NAPOLI.
Evidentemente invece i ripetuti cori dei tifosi napoletani su “MILANO IN FIAMME” non sono discriminatori…
Con tutti i problemi che ci sono, c’è gente che viene pagata per rompere i coglioni negli STADI.
Italia Paese ridicolo.
P.s. Per Milan-Sampdoria, se sono a Milano, mi autodenuncio: scavalco e vado nella CURVA CHIUSA!”

Breaking News: tre giornate a Balotelli

Mario Balotelli è stato squalificato per tre giornate dal giudice sportivo e salterà le partite contro Bologna, Sampdoria e Juventus.

Nel referto si leggono le seguenti motivazioni

BALOTELLI BARWUAH Mario (Milan): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (una giornata); per avere, all’atto dell’espulsione, rivolto all’Arbitro espressioni ingiuriose ed intimidatorie (due
giornate); infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale

Milan-Cagliari serie A

Milan – Napoli 1-2: Up & Down

Up

La Lega Pro: dopo aver detto che un gol come il primo lo si prende solo nella terza serie italiana, il presidente Macalli ci ha citato in giudizio. Chiediamo scusa alla terza categoria.

Gli Allegriani:Napoli di due spanne sopra“, “colpa del portiere che non dà sicurezza alla difesa“. I vetri stanno finendo, ma il mirror climbing pur di dar colpe unicamente alla società continua.

Billy Costacurta: fa vedere le immagini del calcio piazzato ad Allegri e lo smerda. Allegri risponde che le situazioni sono da migliorare – come sempre, negli ultimi quattro anni.

Massimiliano Allegri

 

Down

Walter Mazzarri: ma la vuoi finire di far vincere l’inter? Ma come ti permetti di umiliare il Sassuolo? Questa rosa è arrivata nona! L’allenatore non conta nulla!

Paolo Bonolis: scoperto stasera il chiaro disegno per favorire il Milan, è un Picasso!

Il Livorno: solo tre gol subiti con Ceccherini, Emerson e Coda? Ma non contavano i singoli? Come vi permettete di dare importanza alla fase difensiva?