Partiamo da una constatazione che qualunque persona dotata di un minimo briciolo di onestà intellettuale non può negare: il risultato maturato stasera è ingiusto. Non lo dicono i milanisti, lo dicono le statistiche. Possesso palla maggiore, più calci d’angolo, più occasioni da gol, il pallino del gioco per buona parte della partita, e soprattutto il triplo dei tiri in porta. 9 tiri contro 3. Peccato che da una parte avessero Pepe Reina, portiere fin troppo sottovalutato ma che ha costruito praticamente da solo questo risultato, e dall’altra Cristian Abbiati, autore dell’ennesima partita insufficiente, e una difesa incapace di schierarsi sulle palle inattive – tanto che gli avversari hanno potuto rimpallarsi la sfera senza disturbi – capeggiata da Zapata, che ha rischiato di regalare un altro gol al Napoli con un retropassaggio suicida, e da un impalpabile Mexes, ben più intento a stanziare indolentemente in attacco piuttosto che a fare il suo mestiere (nel quale, per nostra fortuna, è riuscito a sostituirlo a tratti il fondamentale De Jong). E, calciatori a parte, per i quali uno svarione ogni tanto può anche essere perdonabile, i demeriti difensivi hanno un unico responsabile: Allegri. Non giriamoci intorno, il Livorno ha preso quattro gol in meno di noi giocando, con tutto il rispetto, con Ceccherini, Emerson e Coda. C’è un problema tattico, e continuare con un progetto inadeguato è controproducente.
Dietro i demeriti sono notevoli, contro un Napoli che effettivamente nulla ha fatto per conquistarsi il risultato, ma davanti è da sottolineare la grande sfortuna. Oggi, semplicemente, nulla è girato. Lo si è capito fin negli episodi più piccoli, tipo con un tiro (caso raro, apparentemente destinato in porta) di Niang deviato da Matri. Ad ogni conclusione, la palla non voleva andare dove era indirizzata, o ci arrivava in maniera troppo debole o troppo potente, o c’era il solito Reina a metterci una pezza. E l’ex Liverpool ci è riuscito anche con Balotelli, che ha interrotto la sua mitologica serie positiva di rigori segnati con una parata fin troppo facile: primo penalty sbagliato da professionista per l’ex City, che si è fatto come al solito prendere dal nervosismo alla prima difficoltà, con, a distanza di pochissimi minuti, una rete splendida ed una stupida espulsione dopo il fischio finale.
Ma, per citare un’espressione molto discussa nella cronaca degli ultimi giorni, la reazione rabbiosa di SuperMario è “deprecabile, ma comprensibile“. Comprensibile dopo una partita nella quale i picchiatori del centrocampo napoletano, l’impunito Behrami su tutti, hanno passato 90 minuti a martoriargli le gambe, fino a mettere in dubbio la sua presenza in campo nel secondo tempo. In generale, i falli dei napoletani sono stati spesso ignorati, al punto che il giudice di porta, posizionato a meno di un metro di distanza, non ha visto un rigore solare per fallo su Poli, e che forse ce ne sarebbe stato anche un altro per fallo di Mesto su Balotelli: ma del resto, siamo sempre quelli del “rigore per il Milan”, la “mafia del calcio”, quelli del “complotto per andare in Champions”. Sì, esattamente così. La vostra “mafia del calcio” partirà per l’ennesima volta ad handicap, per sfortuna e non solo.
MILAN – NAPOLI 1-2
Milan: Abbiati; Abate (79′ Nocerino), Zapata, Mexes, Emanuelson; Poli (73′ Niang), De Jong, Muntari; Birsa (54′ Robinho), Matri, Balotelli. Allenatore: Allegri
Napoli: Reina; Mesto, Albiol, Britos, Zuniga; Dzemaili, Behrami; Callejon, Hamisk (65′ Pandev), Insigne (83′ Inler); Higuain (78′ Mertens). Allenatore: Benitez
Marcatori: Britos, Higuain (N), Balotelli (M)
Ammoniti: Balotelli, Poli, De Jong (M), Britos (N)
Espulso: Balotelli dopo il triplice fischio per proteste.
Note: Reina para un rigore a Balotelli