Milan – Torino: dopo tante voci, si torna in campo

mil torSabato 1° febbraio, ore 20.45, San Siro. Torna di scena il massimo campionato italiano, e stavolta è il Torino di Ventura a far visita al Milan di Seedorf.

Dopo l’indegna gazzarra finale della partita di andata, con i titoloni dei giornali della mattina dopo tutti a favore del Torino “scippato” -copione a cui siamo abituati, almeno dall’aprile 2013- questa è una partita da vincere. L’oscenità del livello raggiunto dopo quella partita è difficile da raggiungere e ha superato quella del “terzi sul campo” proveniente da Firenze. Ricordiamo cosa successe: sul 2-1, al terzo minuto di recupero, Larrondo (precedentemente infortunato e rialzatosi) viene invitato dal solito tecnico Ventura a restare a terra in modo da fermare il gioco. L’arbitro non lo ferma e sull’azione assegna un rigore, poi trasformato da Balotelli, per fallo netto su Poli. Non l’avesse mai fatto! Il popolo delle magliette “rigore per il Milan” si scatena con il solito frasario: Milan merda, che schifo questo calcio, Galliani ha fatto la chiamatina, sapete solo rubare, eccetera. Senza contare le patetiche lamentele del solito Ventura, che però si dimentica –che strano– del fallo da espulsione di Bovo su Kakà, sull’1-0. Fallo per cui il brasiliano si fa male per davvero, aggiungerei.

Comunque il Torino di quest’anno è squadra non da sottovalutare, e lo dimostrano i 32 punti ottenuti finora, a un passo dalla zona Uefa. 4 punti avanti a un Milan che si sta rialzando dopo le prime due partite della gestione Seedorf. I granata sono una squadra non fortissima a livello di nomi -l’unico nome “forte” è quello di Alessio Cerci, in ballo per un posto in Brasile e alternativa a Taarabt prima del suo acquisto- ma dal gioco corale e di successo. Il 4-2-4 ideologico del vate granata dalla memoria “selettiva” si è trasformato in un efficace 3-5-2 quasi alla Conte. Che stasera vedrà tra i probabili titolari: Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Basha, Vives, Farnerud, Masiello; Cerci, Immobile. 4-2-3-1 invece per il Milan, marchio di fabbrica di questo inizio dell’era Seedorf, con: Abbiati; Abate, Rami, Mexes, De Sciglio; Montolivo, De Jong; Honda, Kakà, Robinho; Pazzini. Fuori Balotelli per squalifica, restano in panchina i neo-acquisti Essien e Taarabt, e va addirittura in tribuna Poli.

Il resto della giornata vede, nel tardo pomeriggio di oggi, Bologna-Udinese e Cagliari-Fiorentina. Domani, invece, alle 15 il grosso della giornata, con Atalanta-Napoli e Roma-Parma a spiccare sul resto delle partite. La giornata si chiude con le due gare clou; Juve-Inter domenica sera, e il derby della Lanterna Genoa-Sampdoria lunedì sera, dopo il rinvio (era originariamente previsto per oggi alle 12.30). Doppia sfida Milano-Torino e una stracittadina sempre spettacolare come quella di Genova, quindi. Senza trascurare il fatto che prosegue la lotta a distanza Roma-Juve, con i giallorossi attualmente dietro di 6 punti ma usciti ulteriormente rinforzati dal mercato di gennaio. Vediamo se il classico “non c’è due senza tre” vale anche per il Milan di Clarence Seedorf.

Mercato invernale 2013/14 – Voto 6.5/7. E il vostro?

i-nuovi-stranieri-della-serie-a-michael-essien-milan_1_bigEd eccoci qua, calciomercato chiuso. Vediamo prima di tutto il bilancio secco delle entrate e delle uscite di questo mese.

Acquisti: DefinitiviHonda (0), Essien (0). Prestiti. Taraabt (0),  Rami (400.000 €), Petagna (0 – seconda metà del cartellino).

Cessioni: Definitivi. Nessuna. Prestiti. Niang (Montpellier), Innocenti (Barletta), Nocerino (West Ham), Comi (Lanciano), Vergara (Parma).

Bilancio trasferimenti: -400.000 €

Questa volta non dirò cosa ne penso – lascerò che a parlare siate voi: qua di seguito, infatti, sono pubblicati i vostri tweet sul mercato rossonero. Vi abbiamo chiesto in 140 caratteri di dare un voto e motivarlo, ecco cosa è venuto fuori.

https://twitter.com/Rozzaman_/status/429382894583566337

https://twitter.com/16dicembre1899/status/429383174959800321

https://twitter.com/giov_danna/status/429384032133324800
https://twitter.com/tom_tomola/status/429384873741402112

https://twitter.com/Pallonate_Blog/status/429387333268697089

La miglior difesa

Z_Mexes1Siamo ormai agli sgoccioli di questo calciomercato di riparazione di Gennaio e una cosa è assolutamente certo: mai come quest’anno si sbaglierebbe accusando la società di essere rimasta a guardare e di eccessivo immobilismo sul mercato. I colpi ci sono stati, alcuni come quello di Adel Taarabt sono stati dei veri colpi di scena visto che nemmeno i giornalisti più informati avevano previsto il suo arrivo in quel di Milano.

Ma visto che ormai al tifoso rossonero difficilmente gli va bene qualcosa e riesce sempre a trovare un pretesto per lamentarsi ecco che si alza a gran voce un coro: “E la difesa?” . Indubbiamente il reparto che si è palesato come vero e proprio punto debole del Milan in questo campionato (ma non solo) è stato quello arretrato, dove nonostante i vari innesti non si è mai giunti neanche lontanamente alla quadratura del cerchio. Forse con il solo Zapata ci si è andati vicini,ma a giudicare da chi lo ha preceduto il colombiano “a bei tempi” sarebbe stato relegato tranquillamente in panchina visto che ha dato prova più volte di alternare prestazioni dignitose e veri e propri scempi.

Però il discorso a questo punto si allarga: le colpe delle amnesie difensivi, dei fuorigioco errati e non di poco, dei tagli fatti “a membro di canide“, dei gol ingenuamente presi su calcio da fermo sono da affibbiare ai vari interpreti che man mano si sono  avvicendati in questi anni oppure a chi in allenamento aveva il compito  di istruirli. Io credo fermamente che la nostra difesa non sia perfetta,ma che considerando anche l’ultimo innesto di Rami, non possa essere considerata di certo inferiore rispetto a quella di molte compagini che attualmente ci precedono in classifica. Insomma, se pensiamo che la Roma al momento seconda gioca con un certo Benatia che sicuramente non è il nuovo Beckenbauer non credo ci sia altro da aggiungere.

Da non sottovalutare poi l’arrivo di Biabany che è si un giocatore dalle attitudini spiccatamente offensiva ma all’occorrenza ha anche le doti per ripiegare e dare una mano dietro. Insomma pare che Seedorf abbia davvero in mente un Milan “Mourinhano” che ha costruito proprio i suoi successi su una  manovra difensiva molto corale e totale. L’unica vera e propria pecca quindi di questo mercato è probabilmente quella di non aver saputo sfoltire una rosa troppo ampia ma almeno dopo tanto tempo abbiamo visto una sessione di mercato coerente e concordata appieno tra allenatore e società.

L’angolo del tifoso – a piccoli passi

Riceviamo e pubblichiamo per “l’angolo del tifoso” la lettera di Vittorio Bonaccorsi. Vi ricordo che, come sempre, potete mandare le vostre a rossonerosemper@gmail.com e saranno pubblicate su queste pagine.

Cagliari Calcio v AC Milan - Serie AA piccoli passi, ma coerentemente nelle giusta direzione. Cosi’,cari amici, mi sembra iniziato e mi auguro prosegua il lungo e faticoso percorso per disintossicarci. Tutti dovremo liberarci dai troppi veleni: calciatori e tifosi, società ed addetti ai lavori. Lasciamo finalmente le polemiche fuori dai nostri confronti, sopratutto lasciamo le simpatie o antipatie e la politica fuori dal nostro tifo. Non abbiamo scelta. Per aiutare il nostro Milan a tornare quello di prima dobbiamo tornare tutti a sostenere, compatti, la squadra, l’allenatore, la società. Le critiche ci vogliono e fanno bene, i veleni pero’ no. Detto questo, io mi sto imponendo di non parlare né pensare più al recente passato ma discutere costruttivamente del presente e del futuro.

Penso che Seedorf si stia rendendo conto di dover dare respiro ai due giocatori che hanno veramente sputato sangue in questo girone di andata, con abnegazione e senza lamentele: Kaka e De Jong. Ma quanto e’ ingiusto definire “scoppiato” un combattente stanco,ma ricordate la cronaca ed i giudizi su tutte, dico TUTTE, le partite giocate fino all’interruzione? Bene, penso che Seedorf abbia chiaro che Kaka deve essere protetto e salvaguardato da infortuni sicuri se continua cosi’. Per riconoscenza e per affetto tutti noi, tutto il Milan deve aiutare questo Campione, questo bravo ragazzo ad andare ai Mondiali che desidera e merita. Io ne sarei felice.

Kaka è l’unico Pallone d’oro di questa squadra, non e’ cosa secondaria. Spero che Seedorf scelga presto di compattare maggiormente la squadra come era ai tempi di Sacchi: un 4-4-2 che diventava fluidamente in corso di partita un 4-3-1-2. Ecco, allora era Donadoni l’artefice di tale duttilità e Kaka potrebbe essere un sublime interprete di quel ruolo. Ala e rifinitore al tempo stesso e libero di scegliere. Con Balotelli e Pazzini avanti.Mi chiederete di Honda. Stiamo a vedere ancora un paio di partite, ma comincio a pensare a lui come a un ottimo centrocampista. Per fare rifiatare Kaka’ spazio a Saponara. Montolivo, De Jong, Honda, Essien, Cristante, Muntari, altri. Il centrocampo c’e’. Portiere e difesa andrebbero aiutati. Ma cerchiamo di essere ottimisti, ora questa squadra può credere di più in se stessa e noi pure.

Forza Milan! Togliamoci qualche soddisfazione che ancora ve ne sono di disponibili………

Vittorio

L’angolo del tifoso – dieci domande al peggior dirigente italiano

Per “L’angolo del tifoso” riceviamo e pubblichiamo la lettera (polemica) di LaPauraFa80. Vi ricordo che come sempre potete mandare le vostre a rossonerosemper@gmail.com e saranno pubblicate su queste pagine.

img_1255093757736471.) Dottor Galliani, cos’ha in più Taarabt di Saponara e Niang?

2.) Dottor Galliani, sono anni che dichiara che l’obiettivo del mercato è quello di sfoltire la rosa. Non essendoci mai riuscito ed avendo ad oggi più di 35 giocatori tesserati, si può dire che Lei ha ripetutamente FALLITO l’obiettivo che si era preposto?

3.) Dottor Galliani, perchè 3 milioni a Rami? Non impara mai dal passato?

4.) Dottor Galliani, cosa ne pensa del fatto che ci sia gente che non abbandonerà mai Milanello perchè ha un contratto troppo vantaggioso? Non si sente in colpa?

5.) Dottor Galliani, ma lei pensa che Josè Mourinho sia stupido che non faceva mai giocare Essien?

6.) Dottor Galliani, perchè Petagna in estate non era pronto mentre ora può tornare in rosa (senza che in questi mesi abbia mai giocato)?

7.) Dottor Galliani, cosa ce ne facciamo di Armero?

8.) Dottor Galliani, che effetto le fa vedere che intorno a noi si muovono Jorginho, Nainggolan ed Hernanes (sarebbero tutti titolari da noi, altro che Armero) che potevamo tranquillamente prendere evitando molti sprechi di questi anni?

9.) Dottor Galliani, è stato scritto che Lei ha completa autonomia per gli acquisti fino a 20 milioni. Capisco non spenderli tutti, ma perchè non investe 10 milioni su un giocatore VERO (Le ricordo che li ha spesi solo per Matri … ).

10.) Dottor Galliani: ma Lei non si vergogna nemmeno un po’?

LaPauraFa80

Renitenti alla leva

zaccIl fatto del giorno: forse salta l’accordo con il Fulham per lo scambio Taarabt-Zaccardo. Come sempre, mai dare gli affari di mercato come acquisiti fino alla firma definitiva, e la notizia di oggi lo conferma. Il difensore emiliano ha rifiutato la destinazione inglese, dichiarando che l’unica sistemazione a lui gradita è un ritorno a Parma.

Partendo dal presupposto che un attaccante esterno come Adel Taarabt era probabilmente il giocatore che meno serviva al Milan, lascia basiti come una riserva della riserva (il sesto nell’ordine dei centrali, e quarto come terzino destro) faccia saltare un affare. Come accaduto per lo scambio Constant-Armero, con l’ex Udinese che non sarà un campione ma è meglio sia del guineano sia del tentennante Emanuelson delle ultime apparizioni in rossonero. Tra la possibilità di giocare le coppe e il Milan, entrambi hanno scelto lo status da “protetti” che giocare in rossonero comporta, oltre probabilmente a ingaggi migliori di quelli che Fulham e Napoli garantivano.

Ma il mercato di gennaio non è stato tutto buttato; fuori Nocerino, dentro Essien, uno che nel nuovo modulo di Seedorf potrebbe rivelarsi il partner ideale per Montolivo in mezzo al campo, quello cioè che né l’acerbo Cristante né gli altalenanti De Jong e Muntari possono essere. Sono anche arrivati Rami e Honda, che superato l’ovvio periodo di rodaggio (qualche errore del francese con l’Udinese, e un po’ di ritardo di condizione per il giapponese) hanno sfoderato una bella prestazione contro il Cagliari domenica. E potrebbe partire, destinazione il principato di Monaco, anche un Robinho sempre più palla al piede. Sempre che anche il brasiliano non rifiuti la destinazione. Il tutto mentre si avvicina una sfida di campionato tosta come quella contro il Toro.

Difensore cercasi

taarabt-121012La fine del mercato si avvicina e il Milan mette a segno un nuovo colpo, forse, speriamo, non l’ultimo: lo scambio con il Fulham tra Zaccardo e Taarabt. Partendo dal presupposto che liberarsi di Zaccardo non è affatto un male, e sottolineando le apparenti qualità del giocatore marocchino, mi domando: ma ci serviva davvero un altro centrocampista/trequartista? Questa squadra ha un reparto palesemente bisognoso di rinforzi, ovvero la difesa: nonostante l’abbondanza di centrali, manca un difensore veloce e preciso con i piedi, non dico alla Thiago Silva, ma che almeno possa provare ad avvicinarsi all’immenso talento dell’indimenticato brasiliano. Dopo le prime apparizioni posso dire che Rami sembra un buon acquisto e, affiancato da un compagno veloce e affidabile, potrebbe meritarsi a pieni voti un posto da titolare nella difesa rossonera. I centrali non mancano, quindi, ma i difensori da Milan sono davvero pochi: bisogna vendere, fare cassa, lasciar andare chi non rientra nel progetto.

Ho letto che Constant ha rifiutato di passare al Napoli, in uno scambio con Armero, uno scambio per me inconcepibile da parte del Napoli, in cui il Milan ci avrebbe solo guadagnato, pur non reputando Armero un giocatore irresistibile. Mi stupisce che Constant, avendo perso meritatamente la maglia da titolare, possa permettersi di rifiutare il trasferimento in un’altra squadra, anzi in una squadra con molti più punti del Milan in classifica e con molte più possibilità di giocare in Europa la prossima stagione. Misteri. In attesa degli ultimi colpi quindi chiedo a gran voce un difensore o almeno un terzino, viste le ultime disastrose prestazioni di Emanuelson. E nell’attesa mi godo il ritrovato Balotelli, capace di trascinare la squadra da solo nelle ultime uscite, un lottatore, un combattente, a cui concedo la reazione di Cagliari dopo 90 minuti di insulti da parte dei sardi e a cui concedo soprattutto una rissa con Facchinetti. A patto però che in campo continui cosi.

Le mirabolanti avventure di Fredy e Walter nel Paese delle meraviglie

Mazzarri

Walter Mazzarri nell’atto di dare la colpa della sconfitta ai tifosi

Clarence Seedorf, alla sua seconda panchina in campionato, non fallisce e fa ancora centro: 2-1 sul Cagliari e seconda vittoria consecutiva per la prima volta in stagione. Ora, sul gioco, sull’atteggiamento, sui gol si potrebbe disquisire per ore, e non è mia intenzione farlo in questa sede. Perchè? Perchè non avrei motivo di tediarvi ulteriormente con Seedorf e non Seedorf, Balotelli e non Balotelli, Allegri e non Allegri. Stavolta no, stavolta voglio un po’ godermi le disgrazie altrui, facendomi due risate. Si perchè se Atene piange, Sparta non ride, affatto. Di chi sto parlando? Ma dei cuginastri, che domande! Abbiamo assistito alla pagliacciata dell’anno, la trattativa Guarin-Vucinic, e non abbiamo detto nulla; in campo non ottengono risultati migliori dei nostri, e non abbiamo detto nulla; sono 3 anni che finiamo davanti a loro in classifica, e non abbiamo detto nulla. Ora è arrivato il momento di vedere, nel concreto, come se la passano in quel di Rho fiera, per non dire Giakarta.

Scambio Guarin-Vucinic. Immaginatevi, al posto dell’Inter e dei suoi dirigenti, il Milan. Immaginate che la figura da cioccolatai dell’anno, forse del lustro, ma hanno sempre tempo per superarla, l’abbia fatta Galliani e non Branca. Quale sarebbe stata la vostra reazione? Immagino dita che battono con vigore sui tasti della tastiera, formando sullo schermo del computer parole di spregio contornate di insulti. Fareste (faremmo) bene, ne avreste (avremmo) tutte le ragioni del mondo. Chiariamo una cosa: non erano i valori in gioco il problema, Vucinic all’Inter serviva eccome, Guarin alla Juve avrebbe rinforzato il centrocampo più forte d’Italia. Lo scambio alla pari era eccessivo, ma con un conguaglio a favore dei nerazzurri si sarebbe risolto tutto circa alla pari. No, la pagliacciata summa sta nel fatto che tutto ciò lo aveva proposto l’Inter! E l’Inter lo ha rifiutato! Ma vi immaginate, fosse successo in casa nostra, cosa non si sarebbe detto? Altro che Thohir, qui decidono i tifosi! Ma cosa si aspettavano, concretamente, da Thohir? I Messi e i Ronaldo? Ma per piacere! Questo qui già parla di Fai Play Finanziario e Bilancio! Rigorosamente maiuscoli, come il contesto odierno impone. Ora l’Inter si sogna di raccattare 15 milioni per Guarin, delegittimato e fuggiasco: mossa di mercato geniale.

Sarà contento Walter Mazzarri, the coach, che aspetta ancora la sua punta da affiancare a Palacio. Icardi, ipse dixit, “non l’ho mai avuto”, chissà per quale motivo. Ma lasciatemi spendere due parole su questo quantomeno pittoresco individuo. Premessa: per quanto mi riguarda, Mazzarri è un bravo allenatore. Dovete sapere, amici, che costui ha un grande pregio, o un grande difetto, dipende dai punti di vista: è capace di trovare una scusa per qualunque cosa. Ha una scusa pronta quando l’Inter perde, quando pareggia e spesso anche quando vince: si va dal campo impraticabile agli infortuni, ma non manca mai l’evergreen del complotto arbitrale. La sapete l’ultima? Beh, stavolta si è davvero superato. A Sky Sport, nel post-partita, Mazzarri ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ci sono tante variabili che concorrono ad una prestazione. Questa settimana c’era grande scetticismo. I nostri giocatori non sono abituati a certe pressioni. Allo stadio non c’era entusiasmo, sembrava di giocare a porte chiuse. Quando potevamo fare gol non l’abbiamo fatto e non c’è stato l’episodio per svoltare. A Genova la squadra era più sciolta, oggi i ragazzi erano contratti e forse è meglio giocare fuori casa.” Ebbene, il mitico Walter è riuscito laddove numerosissimi avevano fallito: ha dato ai tifosi la colpa della sconfitta! Si può davvero dire di tutto, ma arrivare a questo no. Accusare i tifosi, che pagano per assistere alla partita, della sconfitta della squadra, composta da giocatori pagati per giocarla, la partita, è viscido e inaccettabile. Fossi tifoso dell’Inter, cosa che per tutta la fortuna del mondo non sono, mi sentirei offeso da tutto ciò.

Il mondo Inter, se visto dall’angolazione giusta, è un posto stupendo, una specie di paese delle meraviglie. Nel senso che ti fai di quelle risate che non ti fai da nessun’altra parte. Speriamo vadano avanti così almeno fino a giugno, che in quest’annata grama per i colori rossoneri abbiamo sincero bisogno di qualche ilare distrazione.

We are AC Milan – Orgoglio e Pregiudizio

ACMILANMANIA.IT_balotelli-milan-cagliari-300x187E così eccoci qui. Finalmente gli agognati tre punti per la seconda vittoria consecutiva in campionato mai capitati durante la gestione Allegri quest’anno. Gestione Allegri che lascia i suoi strascichi come abbiamo visto contro l’Udinese in coppa Italia ma lo 0-1 parziale contro il Cagliari (fino a 5 minuti dalla fine) era ben diverso da quelli a cui eravamo abituati in precedenza. I sardi sono passati in vantaggio nell’unico tiro in porta della gara che è stato comunque conseguenza di un errore individuale di Amelia e lo hanno fatto dopo tre occasioni da gol nette per il Milan sui piedi di Robinho, Balotelli ed Honda – lo stesso giapponese ha avuto un’altra occasione poco dopo nel primo tempo mentre sempre Balotelli nel secondo ha sparato alto sottoporta – si può definire la rimonta in qualsiasi modo tranne che fortunosa o casuale: chiunque avesse minime conoscenze di calcio poteva intuire che i rossoneri non sarebbero usciti sconfitti dal Sant’Elia.

Come sapete (o forse non sapete), però, amo seguire le partite anche su twitter per vedere in diretta il commento della mia timeline – non sono bastati i buoni sprazzi di gioco espresso: dal gol di Sau a quello di Pazzini è stato un continuo rimpiangere Massimiliano Allegri e dar contro ai giocatori in campo. Trovo questo atteggiamento profondamente fastidioso non solo per le evidenti e arcinote lacune della gestione Acciuga ma anche perché la rosa in campo non è certamente inferiore a quella del Cagliari e le presenze in nazionale di chi era in campo da ambo le parti sono lì a certificarlo. Il problema del Milan è più alla base ed è quello di una generale sfiducia, quasi un pregiudizio che serpeggia ormai all’interno del tifo rossonero.

L’esempio lampante è sul calciomercato: i due nuovi acquisti Honda e Rami sono costantemente nell’occhio del ciclone nonostante le loro prestazioni siano state sopra la sufficienza in maniera abbondante – a loro nulla è perdonato quasi come se si volesse erigerli a simbolo di un malumore e di una insofferenza diffusa. E’ il caso di cominciare ad accettare il cambiamento e metabolizzare il fatto che il Milan non tornerà a dominare in Europa dato che nelle condizioni odierne nessuna squadra Italiana è in grado di competere con gli sceicchi di PSG e City o i superdebiti con le banche di Real Madrid o Barcellona. Il Milan di Sacchi e Capello è morto e sepolto ormai 20 anni fa: basta ricordare quei tempi e prenderli come confronto rispetto a quelli odierni, il Milan non è solo trionfi e i tifosi si vedono anche e soprattutto nei periodi bui.

Pregiudizio, dicevamo, lo stesso pregiudizio che accompagna il trasferimento di Essien quando è evidente che il ghanese non può essere peggio di Nocerino e nello scambio il Milan ci guadagna alla grandissima. Si è storto il naso sull’ingaggio (calcolato al lordo e su tutto il contratto, giusto per alzare un po’ le cifre) ma sfido a trovare un centrocampista migliore nell’immediato allo stesso prezzo, un ben noto quotidiano satirico torinese aveva proposto Jorginho sulla base di calcoli, purtroppo, completamente errati dato che il veronese in totale comporta al Napoli 15 milioni di spesa. Eppure nell’affare Tevez-Matri i ben noti tifosi contabili ci avevano insegnato che il mercato si guardava sul cartellino, secco, senza bonus e senza considerare gli ingaggi lordi su tutta la durata del contratto… la contabilità del cuore, evidentemente, non ha solo sede allo Juventus Stadium.

Pregiudizio. Sulla rosa e sul mercato. Mercato che ora come ora serve a poco con una stagione totalmente compromessa: la Champions League non si può vincere a meno di miracoli, la Coppa Italia l’abbiamo buttata via durante la settimana e francamente il campionato non ha obiettivi se non quello sportivamente non valido di terminare davanti ai cugini ora a soli cinque punti di distacco. Questi sei mesi di transizione dall’era Allegri all’era Seedorf dovrebbero servire a portare i giocatori al massimo rendimento in questo momento non raggiunto e ad individuare nella rosa i giocatori da Milan lasciando da parte quelli non degni di questa maglia che ci sono, come ci sono in ogni squadra ma sono molti, molti meno di quanto si pensi. E’ evidente che in questi sei mesi i problemi del Milan sono stati più di testa e di motivazioni che di organico – non ho rimpianti sullo scorso mercato dato che ritengo questa rosa una rosa con buone basi su cui costruire e, soprattutto, grazie al fatto che con lo scarsissimo budget messo a disposizione dalla proprietà non vi era possibilità di colmare con alcun acquisto il gap con la Juventus.

Vorrei concludere dedicando due parole a Walter Mazzarri, allenatore che da sempre stimo per il carisma che sa imporre alle proprie squadre e che si è trovato in una situazione più grande di lui. Si è trovato con una rosa, quella sì, inadeguata – basti pensare al solo Palacio presentabile in attacco mentre due ex Inter come Pazzini e Balotelli la risolvevano a Cagliari. Si è trovato bloccato dai tifosi dell’unica società con 20000 amministratori delegati, vale a dire tutta la curva Nord che ha messo in scena uno spettacolino vergognoso per far saltare un affare ottenendo come risposta un comportamento altrettanto censurabile. In tutto questo Mazzarri ha avuto il coraggio di dire quello che molti pensano ovvero che il brutto momento dell’Inter è anche colpa dei tifosi e della troppa pressione che questi mettono addosso alla squadra. Avrei apprezzato uscite del genere anche da Allegri o da Galliani e invece mai una parola contro stadi tristemente troppo vuoti per essere veri – il tifoso è il cliente e non si discute mai anche se a volte è parte della causa del problema: è molto triste vedere che ormai si guardano i giocatori più della maglia e pensare che l’unico modo di rivedere un tutto esaurito a San Siro anche quando non arriva il Barcellona è comprare Messi o Cristiano Ronaldo. Io sto con Mazzarri e voi?

Editoriale postato anche su Milanorossonera.it

Vento di cambiamento

182004304-ce5a5e52-8c3d-4a34-b832-1005019b5c4aVento, tanto vento, questo il filo conduttore della gara di Cagliari, la seconda in serie A con Seedorf allenatore del Milan. Così tanto che in diverse occasioni giocare a calcio è stato quasi impossibile. Forse però quel vento può veramente essere usato come metafora di cambiamento, di necessità di spazzare via il passato troppo buio e difficoltoso per le nostre qualità.

Tante conferme per il nuovo tecnico, almeno a livello di formazione, se non fosse per Rami al centro e Amelia in porta. La squadra, con qualche giornata in pii di lavoro tutti insieme, dimostra di fare piccoli passi in avanti ad ogni gara,e la partita di ieri si inserisce pienamente in questa linea. Un Milan presente nel primo tempo, in fase offensiva come in fase difensiva, dove le due più grandi occasioni, goal compreso, derivano da svarioni pazzeschi di Amelia, che come sempre fa troppa fatica quando viene chiamato in causa troppo raramente. Il problema portiere esiste, e si spera che venga finalmente affrontato di pancia, perché è imprescindibile per il nostro futuro. Al di là di questo, il Milan occupa bene il campo, crea tanto e anche Honda appare finalmente coinvolto nel gioco; purtroppo tutto questo non basta, e agli occhi di chi ancora rimpiange la capra livornese, un semplice svantaggio è già manifesto del fallimento della gestione Seedorf. Ma ce ne facciamo una ragione, e andiamo avanti senza di loro molto volentieri.

Anche perché nel finale il loro fegato scoppia, così come quello di molti tifosi cagliaritani che non hanno fatto altro che insultare i nostri (specie Mario!) fin dal primo minuto. Ovviamente poi le conseguenze sono le nostre, con Balotelli ammonito e squalificato per la prossima gara (Nainggolan la passerà ovviamente liscia per aver offeso tutti i rossoneri su Twitter). Segna Mario e segna sopratutto il Pazzo, che ci è mancato come pochi altri. Il Milan, la squadra con la rosa più scarsa del campionato, la squadra che ha una formazione composta da incompetenti, la squadra che lotta per non retrocedere…questo, che è il loro Milan e di tanti falsi opinionisti, non è mai esistito. Ci stiamo piano piano sollevando e, guarda un po’, siamo solo a cinque punti dagli indonesiani, quelli che investono sul futuro con allenatore e giocatori; invece il nostro non era un problema di allenatore… valli a capire.

Un passo alla volta arriviamo, iniziando da queste due vittorie consecutive da vento di Cagliari, che si spera abbia per sempre cancellato il passato, un vento di rinascita, un vento di cambiamento.

Cagliari – Milan 1-2: Up & Down

Up

Matias Cabrera: Dopo la grande schiacciata di oggi, la Federazione Italiana di Pallavolo sta cercando di tesserarlo.

Giampaolo Pazzini: Recupero lampo, entra e segna un gol quasi alla Ibra. Peccato che non abbia un bel faccino adatto alle “tifosotte ad estrogeni”.

Massimiliano Allegri: Finalmente per lui due settimane senza sconfitte, complimenti!

"Chi è quella che preferiva Matri?"

“Chi è quella che preferiva Matri?”

Down

Urby Emanuelsson: Finalmente un giocatore completo a sinistra: è scarso e in ritardo sia in difesa che in attacco.

Gli Allegriani: 85 minuti di godimento aspettando al varco. Ci hanno pensato Balotelli e Pazzini a ricacciarli da dove sono venuti.

Il Sassuolo: Perde 3-1 col derelitto Livorno. Ma si sa, la nostra rosa fa schifo, non era colpa di Allegri…

Cagliari – Milan 1-2: due schiaffi agli allegriani

b03bb5841390b900e6deb410af11d504-U40125393107eQD--630x365@Gazzetta-WebE sono 6 punti, due vittorie di fila come MAI era accaduto in questo campionato. Una rimonta a Cagliari che può apparire forse fortunata (e sarà spacciata in questo modo su qualche sito minore) ma così non è: segniamo tardi ma sono due gol che strameritiamo per la mole di gioco creata. Lo 0-1 parziale che ci stava condannando era infatti uno 0-1 radicalmente diverso da quelli Allegriani dato che avevamo subito il gol all’unico tiro in porta del Cagliari, su un errore individuale del portiere (di riserva) e dopo aver creato tante e buone occasioni da gol anche con sprazzi di un gioco di squadra che gradualmente inizia a comparire – la più clamorosa quella di un positivo Honda.

E’ una vittoria che finalmente dà continuità alla gara col Verona e che ci allontana sempre più dalle zone calde e lo fa in maniera pienamente meritata. Se andiamo a vedere i numeri della partita, infatti, l’unico tiro in porta del Cagliari è quello dello svarione di Marco Amelia a cui si aggiungono 7 tiri fuori dallo specchio – quelli rossoneri sono invece sette (di cui alcuni sbagliati in maniera clamorosa) sui 18 totali. A supporto della buona partita anche la percentuale di pericolosità sulle azioni costruite fornite dalla Lega: 61 a 32.

Eppure questo non è bastato. No, perché ho seguito come sempre la partita su twitter e tra il gol di Sau e quello di Pazzini sono spuntate di nuovo le vedove di Allegri in timeline. Sono spuntate nonostante il gol subito su errore individuale, nonostante non stessimo nemmeno giocando male. Sono spuntati dimostrandosi quello che sono: non tifosi del Milan, certamente, ma veri e propri beceri tifosotti da bar, capaci di guardare solamente al risultato e non a come matura, capaci di parlare di gioco e non gioco senza riconoscerlo e capaci di scagliarsi contro una rosa che oggi schierava 11 giocatori che sono o sono stati dei nazionali a differenza di quelli del Cagliari. Eppure si continua nel solito subdolo e stucchevole giochino che ormai ha stancato: siamo questi, accettatelo, e non valiamo la classifica che abbiamo avuto per buona parte grazie ad una ex guida tecnica indecente.

Cari Allegriani, io al gol di Balotelli ho esultato e al gol di Pazzini anche. Non sono sicuro che voi lo abbiate fatto (ho letto tweet al limite dell’indecente di gente che dopo il gol del Pazzo sperava nel pareggio del Cagliari). Vogliate capire che non si torna grandi dall’oggi al domani ma il carro comunque lo stiamo allestendo in attesa di tempi migliori. Decidete voi se salirci ora o se da qua a fine campionato volete continuare la stucchevole manfrina “vedete? non era colpa di Allegri” ad ogni col subito e ad ogni situazione di svantaggio. Cagliari non era un campo facile: il Napoli non è passato, la Juventus ha dovuto rimontare anch’essa – noi otteniamo tre punti e li otteniamo meritando come i numeri certificano. Conta solo questo.

Se avete della rabbia in corpo usatela per motivazioni valide. Usatela per il fatto che Balotelli è l’UNICO giocatore a venire ammonito in tutto il mondo perché esultando zittisce gli avversari. Usatela perché il fallo di Conti in qualsiasi altra partita è da rosso mentre da noi è stato palesemente graziato ma non per tirare un’acqua ad un mulino costruito su un fiume in secca. Grazie per avere dimostrato ancora una volta quanto le vostre motivazioni siano pretestuose e ridicole. Ripeto quanto scritto nel post precedente: io al gol di Pazzini ho esultato e voi?

CAGLIARI-MILAN 1-2 PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI: Sau (C) al 28′ p.t.; Balotelli (M) al 42′, Pazzini (M) al 44′ s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2) Avramov; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena (dal 45′ s.t. Ibraimi), Conti, Ekdal (dal 31′ s.t. Eriksson); Cossu; Sau (dal 24′ s.t. Cabrera), Pinilla. PANCHINA Adan, Del Fabro, Perico, Solinas. ALLENATORE Lopez.
MILAN (4-2-3-1) Amelia; De Sciglio, Rami, Bonera, Emanuelson (dal 32′ s.t. Abate); De Jong (dal 24′ s.t. Muntari), Montolivo; Honda, Kakà, Robinho (dal 15′ s.t. Pazzini); Balotelli. PANCHINA Coppola, Gabriel, Mexes, Constant, Birsa, Cristante. ALLENATORE Seedorf.
ARBITRO Doveri di Roma.
NOTE – Spettatori 4 mila circa. Ammoniti Conti (C), Cabrera (C), Balotelli (M), Cossu (C). Recuperi: 1′ p.t.; 5′ s.t.

Cagliari – Milan: LIVE! Serie A 2013/14

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SECONDA DI RITORNO, IL MILAN A CAGLIARI IN CERCA DELLA SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA E DI DIMENTICARE LA SCONFITTA INTERNA CONTRO IL VERONA NELLA SECONDA DI CLARENCE SEEDORF IN SERIE A. SEGUITE CON NOI LA DIRETTA SCRITTA DI CAGLIARI-MILAN DOMENICA 26 GENNAIO 2014, DALLE ORE 15.00, SU ROSSONEROSEMPER

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Cagliari – Milan: brusco ritorno alla realtà

cag milDomenica 26 gennaio, ore 15, Stadio Sant’Elia. Seconda giornata del girone di ritorno; trasferta in Sardegna per il Milan, che affronta il Cagliari.

Dopo il 3-1 dell’andata (a firma Robinho-Mexes-Balotelli) il Milan non ha dato seguito a quel successo, mentre il Cagliari si trova ad appena 4 punti dai rossoneri, in una posizione che però non mette al riparo i sardi dalla zona rossa della classifica. La vera vergogna è che la rosa sarda è palesemente inferiore -e no, non provate a dire il contrario– e nonostante questo si trova a poca distanza dal Milan. Che non sarà “da Milan” come ci eravamo abituati negli anni dei trionfi, ma qualche ottima individualità ce l’ha. Il problema, come abbiamo visto mercoledì, è una preparazione tecnica e atletica oscena; il gioco che Seedorf ha mostrato nelle prime partite –tanto pressing, tanto possesso, ma anche veloci passaggi e azioni- non viene retto dai giocatori rossoneri, che mercoledì dopo 20-25 minuti sembravano già spompati e lenti.

Ma il Cagliari del duo Lopez-Pulga, seppur malato di pareggite, può essere pericoloso visto lo stato attuale del Milan. La squadra sarda è stata in grado di fermare Roma, Napoli e Fiorentina con tre diversi pareggi (due dei quali in trasferta) e in generale sembra candidata a una salvezza tranquilla. Toccherà al Milan cercare di espugnare uno stadio mai facile, anche se allo stato attuale aperto solo a 5.000 persone. L’unico grande nome del Cagliari pre-mercato di gennaio, Radja Nainggolan, è passato alla Roma, e a parte la coppia Pinilla-Ibarbo non si intravedono nomi di grido. Ma proprio Ibarbo, così come Nenè, non sarà disponibile per la partita di domenica. Il 4-3-2-1 di Lopez dovrebbe essere così composto: Avramov; Pisano, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Ekdal; Cossu, Pinilla; Sau. Seedorf dovrebbe tornare al 4-2-3-1, accantonato a sorpresa contro l’Udinese, con: Abbiati; Abate, Bonera, Mexes, De Sciglio; De Jong, Montolivo; Honda, Kakà, Robinho; Balotelli. Poli ed Emanuelson in panchina, così come Pazzini.

Il resto della giornata ha visto di scena, nella serata di sabato, Napoli-Chievo e Lazio-Juventus. Oggi tocca alla Roma di Rudi Garcia, impegnata nella durissima trasferta di Verona all’ora di pranzo. Inter-Catania e Torino-Atalanta le sfide più interessanti del pomeriggio, insieme allo scontro salvezza Sassuolo-Livorno. Parma-Udinese e Sampdoria-Bologna completano il lotto, con Fiorentina-Genoa a chiudere come posticipo serale (alle 20.45). Tramontata la qualificazione in Europa via Coppa Italia, resta la remota possibilità di rimontare fino al quinto posto -o al sesto, se la finale dovesse essere tra la Fiorentina e una tra Roma e Napoli- distante, nonostante tutto, appena 7 punti. Seedorf non può fare miracoli a stagione iniziata, visto lo stato di forma della squadra, ma può migliorare le cose. A partire da domenica scorsa, qualcosa di positivo nel gioco si è indubbiamente visto, anche se per poco; sta agli uomini in campo tirare fuori gli attributi perché tutto il lavoro non sia vano.

Ripartiamo da Mario

balotelli_milan_udinese_ansaProbabilmente in questi giorni avrete già letto in lungo e in largo dello sciagurato tracollo con l‘Udinese che ci è costato l’eliminazione dalla Coppa Italia (obiettivo mai come quest’anno cruciale ma che pare non essere proprio nel nostro DNA) e di tutte le conseguenze che questa ha portato: attacchi ai giocatori, alla società e persino al nuovo mister nonostante i pochissimi allenamenti con la squadra alle spalle. Tutto giustissimo per carità però io mi sento di ripartire forse dall’unico lato positivo che chi ha seguito le gare con il Verona e con l’Udinese è riuscito a scorgere: Mario Balotelli.

La “cura Seedorf” infatti sembra essersi concentrata principalmente sul nostro numero 45, un giocatore che ha vissuto probabilmente uno dei punti più bassi della sua carriera nell’ultimo periodo di Allegri sulla panchina del Milan: svogliato, deconcentrato, poco partecipe al gioco della squadra (qualora assumiamo ce ne fosse uno) e a lunghi tratti irritante con le sue simulazioni o le ammonizioni frutto del nervosismo che ti fanno capire subito che c’è qualcosa che non va nella testa di un giocatore.

Da questo punto di vista Clarence si è dimostrato subito molto intelligente: ha capito subito che Mario nell’immediato presente può rappresentare la sua unica ancora di salvezza, visto che è attualmente il giocatore più talentuoso presente nella nostra rosa. Prima di rivedere un gioco di squadra degno di tal nome probabilmente passerà del tempo, dopo gli scempi tecnico-tattici compiuti da Acciuga in questi quattro anni visto che come ha ripetuto più volte il nostro attuale allenatore “i miracoli non li fa nessuno”. Però già in queste due prime partite abbiamo visto un Mario diverso, che ha saputo trovare un’implicita intesa con chi è seduto in panchina a dargli indicazioni, rappresentata in maniera esemplare dal gesto di approvazione e di dedica dopo il gol con il Verona.

Ovviamente non possiamo aspettarci che Balotelli faccia in campo il lavoro di altre 10 persone,ma con la situazione di criticità che stiamo vivendo può essere probabilmente l’unico uomo in grado di trascinare la squadra e l’elemento adatto da cui ripartire. So che a molti quest’idea non farà impazzire ma se fossi in voi io ci spererei se non altro per il bene del Milan.

Piccolo appunto di mercato: appaiono alquanto concrete le possibilità che arrivi Essien dopo la partenza di Nocerino al West Ham, un giocatore che fino al bruttissimo infortunio del 2011 era nella mia personalissima top 5 mondiale dei centrocampisti, uno di quelli che sapeva unire ad una grinta smisurata anche tecnica, magari non in maniera esagerata, ma che in questo momento nel centrocampo del Milan serve come una goccia d’acqua nel deserto.

L’angolo del Tifoso – Il futuro ora, il futuro!

Per “L’angolo del Tifoso” riceviamo e pubblichiamo una lettera di Vittorio Bonaccorsi. Vi ricordo che, come sempre, potete inviare le vostre lettere a rossonerosemper@gmail.com

mondiali2010.niang.milan.disappunto.2012.2013.356x237Finalmente,amici rossoneri, non vedremo più quel Manichino che ride sempre agitarsi sulla nostra panchina con i suoi dai…dai… Finalmente non lo sentiremo più in quelle interviste dopo l’ennesima cattiva figura,fresco come una rosa,a scaricare la colpa su fior di campioni distrutti dai suoi cosiddetti allenamenti. Sono abbonato da sempre a Milan Channel e per tre interminabili anni ho guardato le immagini di nostri calciatori allenarsi a ritmi inferiori alla squadra di ultrasessantenni di cui faccio parte.

Ma tutti questi sentimenti sono descritti molto bene dagli articoli pubblicati da Rossonerosemper, ed ora io ho, come tutti noi Veri Tifosi, un solo desiderio: voltare pagina a fianco del nostro grande Presidente, a Sua figlia Barbara,ad al migliore allenatore del mondo nei prossimi trenta anni. Sacchi docet, Capello, docet, Ancelotti docet. Il Presidente, quando non e’ stato condizionato e/o mal consigliato o addirittura ignorato, non ne ha mai sbagliata una. Tutti sono arrivati in vetta fino al Real,vedremo anche Clarence un giorno lassu’. Ma intanto godiamocelo, aiutiamolo, sosteniamolo e vogliamogli bene.

Amici,ma quali tifosi hanno avuto la felicita’ che ci e’ stata data per quasi trenta anni? Nessuno,dico nessuno al mondo e’stato tifoso felice quanto un Milanista nell’era Berlusconi. Ed ora, per finire e dire la mia come amiamo fare i tifosi italiani, ripeto che il massimo sarebbe il ritorno di Fabio Capello in un ruolo alla Fergusson con Seedorf allenatore e Barbara AD.

Galliani lascera’,ed e’ giusto cosi’. Tassotti penso che avra’ un ruolo diverso, più distante dalla squadra.certamente si debbono cambiare immediatamente tutti gli addetti alla preparazione atletica e tutto lo staff medico: ci vogliono rapporti nuovi e nuove abitudini.Inoltre,per arrivare prima e con meno bocconi amari ad un vero gioco di squadra, conviene praticare per adesso un semplice e compatto 4-4-2 che favorisce la creazione delle geometrie e degli automatismi. Solo saltuariamente, durante momenti opportuni nel corso delle partite si può passare al 4-2-3-1 oppure al 4-3-1-2. Montolivo e De Jong centrali con Poli, Cristante ed un buon acquisto. Kaka e Honda a sinistra ed a destra con Saponara, Il Faraone quando torna, lo stesso Poli, Abate se giova,Emanuelson.Per la difesa prenderei subito Santon ed abbiamo De Sciglio, Zapata, lo stesso Abate ed altri. Balotelli con Pazzini in attacco e poi abbiamo Petagna, Robinho e lo stesso Faraone. Mi piacerebbe Quagliarella, magari in prestito. Non ci giova altro per questo finale di annata ma giovano pazienza volontà ed entusiasmo da parte di Tutti. Sara’un sogno, ma ci sara’ una finale della Champions con due squadre……. chissa’….

Saluti

Vittorio

Nessuna luce in fondo al Tunnel

AC Milan v Udinese Calcio - Serie APensavo di essermi abituata, pensavo di non stupirmi più delle sconfitte e delle pessime prestazioni, pensavo di non arrabbiarmi più così tanto e di aver accettato quest’annata un po’ così. Mi sbagliavo. L’eliminazione in Coppa Italia è stata una “brutta botta”, ma l’aspetto più preoccupante non è la partita in sé, ma la prestazione e l‘atteggiamento della squadra. Non vedo nessuna luce in fondo a questo tunnel. Perdere contro l’ennesima squadra nettamente inferiore al Milan pone enormi interrogativi sul futuro di questa stagione: dove può arrivare realmente questa squadra? Possiamo davvero scendere ancora più in basso di così? Il mio pessimismo deriva non solo da un’assoluta mancanza di idee e da uno spaesamento da squadra di categoria inferiore, ma anche da una preoccupante condizione fisica. La squadra ha retto non più di 20 minuti, prima di un crollo verticale, effetti di una preparazione errata, per l’ennesima stagione. Problema che ha riguardato tutti, nessuno escluso: mercoledì si è salvato solo Mario, che ha lottato come un leone, abbandonato dal branco.

L’eliminazione della Coppa Italia non è il vero problema: saremmo potuti arrivare in finale ma, dopo aver visto Roma-Juve, vincere la competizione sarebbe stato pressochè impossibile. Certo, era l’unica possibilità di raggiungere l’Europa: ma eravamo così sicuri di voler giocare una competizione come l’Europa League, storicamente fuori dalle corde del Milan, che comporta trasferte non agevoli e faticosissime? Non è quindi l’eliminazione il vero problema, è la modalità di come è avvenuta. Ribadisco, l’Udinese è una squadra nettamente in crisi, che ha perso lo smalto e il gioco delle passate stagioni: una squadra sulla carta nettamente inferiore a questo Milan. Sbaglia chi addita come colpevole il nuovo allenatore, che di certo non poteva compiere miracoli in due giorni: le colpe sono pregresse, riguardano la preparazione atletica, gravi lacune difensive, mancanza di identità e un mercato senza alcun senso. Le strategie societarie, quasi unicamente basate sull’acquisto di giocatori a parametro zero, ha portato al Milan giocatori completamente inutili al gioco della squadra. Ma non solo. Con la rosa attuale è palese che sarà impossibile giocare con il modulo voluto da Seedorf, non avendo giocatori che possano farlo rendere al meglio. A questo punto è necessaria una seria riflessione sul futuro del club, su come sarà il Milan del futuro. Perché se le basi sono queste, la luce in fondo al tunnel continua ad allontanarsi.