Sapevamo che sarebbe successo ed è accaduto. Eccoci qua a commentare una sconfitta, la prima dell’era Seedorf in campionato – la seconda in assoluto dopo quella in Coppa Italia. Non era comunque al San Paolo che il Milan di Seedorf era chiamato a fare punti ma la prestazione ancora una volta mostra molte, moltissime ombre e pochissime luci: tutto ampiamente preventivabile. Eppure ecco i pennivendoli venire fuori, accusare il professore di scelte errate e di inesperienza – tifosi rimpiangere Allegri dopo averne detto peste e corna e chi più ne ha più ne metta. Ma dai? Pensavate davvero che potesse cambiare tutto in un mese? L’obiettivo primario a breve termine, per questo campionato, è che Clarence Seedorf porti a casa almeno 23 punti dimostrando così che il cambio in panchina ha dato i suoi frutti – i punti portati a casa finora sono sette contro i soli quattro del Conte Max.
L’allenatore in questo momento non è giudicabile: sta facendo da traghettatore con una squadra creata e costruita da un altro, una squadra che aveva dimenticato come si gioca a calcio e lo deve reimparare – mi accontento di vedere nei giocatori la voglia di correre e soprattutto i tentativi di giocare al pallone che si sono visti anche nella gara del San Paolo. Il raffronto con la gara d’andata è semplicemente impietoso: a San Siro, in casa nostra, mai in partita se non quando sul 2-0 i partenopei ce lo hanno gentilmente concesso mentre sabato sera abbiamo subito il gol dell’1-3 dopo essere andati vicini a quello del 2-2. La strada da percorrere è quindi quella giusta anche se manca ancora una condizione fisica al limite del decente.
Servirà un mercato per tornare grandi: la rosa di oggi non è scarsa come si vuole credere ma è stata ormai “bruciata“ dal girone di andata. I giocatori scendono in campo demotivati – dovrebbero essere professionisti ma alcuni non lo sono e questo è inaccettabile. Però la colpa è di Balotelli, l’unico che se gioca veramente male piange, giusto? Questi sei mesi devono servire prima di tutto a capire chi può dare qualcosa e chi no alla causa rossonera, non a vincere qualcosa, non ad arrivare in Europa League e nemmeno a fare più punti possibili e credo vada vista in questo senso anche la scelta di Seedorf di provare il centrocampo che giocherà in Champions League.
Non basterà però il mercato: il passo più importante tra tutti dovranno farlo i tifosi. Si dovrà ripartire come è partita la Juventus di Antonio Conte al primo anno: tra la fiducia generale dei tifosi, in un San Siro possibilmente non mezzo vuoto. Si dovrà ripartire sapendo che l’obiettivo è il terzo posto dato che per tornare grandi ci vorranno almeno due sessioni estive fatte come si deve. Si dovrà ripartire senza preconcetti su ogni acquisto prima di vederlo in campo. Si dovrà ripartire evitando di storcere il naso al primo pareggio in campionato. Si dovrà ripartire ben sapendo che sui media nazionali continueranno ad alimentare il malcontento nei confronti dei nostri colori. Ci hanno distrutto in primo luogo dall’interno azzoppando l’entusiasmo che è base per i successi di ogni squadra: se non sono i tifosi i primi a supportare i giocatori in campo, perché questi dovrebbero rendere al massimo?