Prima c’era il gioco del calcio, poi è arrivato il Milan. Da quel momento tutto è cambiato. (L'Equipe)

Articoli dell'autore

Non è un paese per gufi

Non è un paese per gufi, editoriale di Mattia Urbinati. Sosta, santa sosta. In attesa di un referendum che abolisca lo stop per le nazionali il Milan può e deve ringraziare la settimana di pausa, che arriva in un momento in cui di lucido c’è solamente la pelle di vitello che riveste il tacco dello …

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(Quasi) fatta

A meno dodici dalla risposta di Silvio alla cordata cinese, il milanista ha l’anima divisa in due: da una parte l’eccitazione da dodicenne al pensiero del suo Diavolo in mani ricche e sicure, dall’altra il terrore che l’ego del presidenterrimo faccia saltare tutto in favore dello slogan “giovani e italiani!”, che si può leggere anche …

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Ventisette Maggio

Ventisette maggio. Anni or sono di questo periodo molti di noi ricorderanno le imminenti vacanze estive, le ultime giornate di scuola in maniche corte, le giornate allungate, il profumo dell’estate nell’aria e qualche fortunato come il sottoscritto anche i primi ombrelloni aperti per i lidi lungomare. Oltre tutto questo, la fine di maggio per il …

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Assembleah

Assembleah – Editoriale di Mattia Urbinati Dopo la miccia cinese che ha fatto sfrigolare una piccolissima scintilla di entusiasmo, il tifoso milanista nella tiepida serata di ieri si ritrova faccia a culo con la nudocruda realtà al termine dell’assemblea dei soci che ha visto come protagonista indiscussa la figura barbina, ennesima, messa a punto dalla …

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Dateci realtà

L’esordio dei Brocchi’s a San Siro è quanto di più dimenticabile nella storia del Milan; partita moscia senza apparente voglia di vincere o quantomeno con troppe difficoltà nel provare a farlo. Donnarumma all’ottantanove ci ha messo una pezza per non rendere possibile lo psicodramma definitivo. Alcuni trovano confortante l’80% di possesso palla, altri, forse più …

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Nessuno come il Cholo

L’Atletico Madrid del pre-Simeone è una squadra abulica, destinata a vivacchiare nell’ombra dei due colossi Messialona e Cristiano Real, godendo solo sporadicamente di comparsate europee e briciole di coppa. Forti però del proprio scouting e settore giovanile sono riusciti in tempi recenti a consegnare al calcio due fenomeni come Torres e Aguero, giocatori che da …

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Elettrocardiogramma piatto

Elettrocardiogramma piatto – Editoriale di Mattia Urbinati Domenica terzo di aprile, alle ore sedici e quaranta circa si è materializzata in via definitiva quell’orribile, mostruosa certezza di cui ogni tifoso ha sempre avuto grande timore: il Milan è morto. Certezza che a dire il vero è oramai ridondante, considerando che sono tanti gli anni in …

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Società, la colpa è tua

Società, la colpa è tua – Editoriale di Mattia Urbinati Il Milan del dopo Ancelotti rappresenta un disastro sportivo che per i milanisti nati nella fine degli anni ottanta come me non ha eguali. Certo, la piccola parentesi dominata da Zlatan Ibrahimovic ha portato goderecce soddisfazioni, difficile infatti non innamorarsi di quel giocatore lungo due …

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Di Romagnoli e del futuro

Le settimane passano e ogni venerdì mi ritrovo a pescare dal mazzo stantìo un argomento di cui scrivere. Trovarne uno che non faccia male affrontare è ogni volta più difficile e soprattutto doloroso, per cui decido di giocarmi il jolly e andare a sottolineare una delle poche cose molto positive della stagione. Che i venticinque …

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Diego Lopez non c’è più

L’inaspettata fioritura di San Gigi da Donnarumma ha rappresentato, triste dirlo, il momento più alto della stagione milanista; in concomitanza con il lieto accadere, l’altra faccia della medaglia vede l’accantonamento di Diego Lopez, il cui acquisto è stato invece, triste ancora dirlo, il momento più alto della stagione milanista passata. Difficile non affezionarsi a uno …

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Coperta corta

Ogni milanista custodisce nella propria testa l’idea grossolanamente fastidiosa che il terzo posto sia utopia. Vuoi per la quadratura trovata troppo tardi, vuoi per la superiorità delle tre davanti il Milan con ogni probabilità finirà il campionato 2015/16 tra sesto e quarto posto. E se da una parte gli aggiustamenti di Mihajlovic fanno ben sperare, …

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Ricostruire da Sinisa

Ricostruire da Sinisa – Editoriale di Mattia Urbinati Leggo elogi a Sarri, ad Allegri, a Spalletti e a Paulo Sousa. Addirittura in stagione è stata messa sul piedistallo la capra Mancini. Ma Mihajlovic mai. Lui è stronzo a prescindere, allena una squadra antipatica e quindi noi della carta stampata ne parleremo sempre male, gne gne …

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Bachi da carta

Bachi da carta – Editoriale di Mattia Urbinati Il Milan vince e i giorni della settimana scorrono più fluidi, non si evitano le trasmissioni sportive, si legge il twitter con il sorriso, si prende perfino in modo simpaticamente distaccato l’incompetenza e la faziosità della rosea che spennella, macabra, il solito 6 striminzito al miglior difensore …

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Balo basta

Balo basta – Editoriale di Mattia Urbinati Nel calciatore, soprattutto in Italia, si tende a considerare prioritario l’aspetto tecnico rispetto al mentale. Quello che non sappiamo però, è quanto la testa sia l’unica cosa a fare la differenza tra dilettante, professionista e campione. Ho visto di recente la sfida uno contro uno tra Touzani e …

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Milan-Udinese 1-1: le pagelle

Donnarumma 7,5: il gol è inevitabile, i due miracoli nella stessa azione sanno di futuro. La sicurezza che trasmette fa risuonare strani i soli sedici anni che ha. Prendessero appunti gli strapagati trentenni. The Wall. Abate 6: sicuramente un giocatore trasformato. Oggi non come le ultime uscite ma è generoso sia davanti che dietro. Ci …

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Keep Calm

Keep Calm – Editoriale di Mattia Urbinati Dopo due partite vinte, ben giocate e dominate viene d’istinto caricarsi a molla e credere che ormai il bello debba solo venire. Sbagliato. O meglio, keep calm. Giusto godere appieno di quanto successo tra derby e Palermo, giustissimo, doveroso; ma sono ancora troppi i punti di domanda che …

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My Super Sweet Sixteen

Se dobbiamo trovare un calciatore su cui Mihajlovic ha deciso di puntare molto più dei (tanti) passati allenatori, questi è M’Baye Niang; il cedrone francese si è debitamente appropriato della casacca dei titolari per una motivazione molto semplice: non ha contenders. Luiz Adriano non è visto dal mister, Balotelli è meno in forma di Platinette …

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