31 ottobre 1993, stadio Marassi, Genova. L’invincibile armata rossonera di Fabio Capello sfida la grande sospresa del campionato, la Sampdoria allenata dal bravissimo Ericksson e che annovera tra le sue fila ex di grandissimo spessore colme Gullit ed Evani. I blucerchiati giocano con il coltello fra i denti fin da subito, ma la superiorità dei rossoneri è imbarazzante e lo si vede anche dai giocatori in campo. Capello si affida al turnover, parola che ai quei tempi conoscevano solo i tifosi rossoneri, e in virtù della regola che ancora imponeva alle squadre italiane di schierare massimo tre stranieri in campo decide di mandare in campo tante alternative ai titolari: gente come Ielpo, Panucci, Boban, Laudrup, Savicevic e Simone fino a quel momento avevano giocato poco o nulla.
Milan che parte in quarta e passa subito in vantaggio all’11’ con Albertini, che raccoglie una corta respinta della difesa avversaria e dal limite dell’area fa partire un piatto destro preciso che non lascia scampo al portiere. Dopo un palo preso dai doriani cion Sacchetti, i rossoneri ribadiscono il loro dominio dal punto di vista tecnico-tattico con il raddoppio firmato da Laudrup al 25′: Donadoni sulla sinistra umilia il suo diretto avversario come al solito, dal fondo fa partire un cross di esterno destro incredibile per il danese, che stoppa di sinistro e di destro mette dentro con un perfetto rasoterra.
Partita chiusa? Macchè, ci pensa l’arbitro a cambiare le sorti dell’incontro. Al 56′ Katanec sulla trequarti prova un lancio in area che già vede un uomo blucerchiato in fuorigioco. La palla viene respinta dal Milan e raccolta ancora dalla Sampdoria, che riprova con Evani a lanciare Gullit sulla fascia, in fuorigioco pure lui di due metri. L’arbitro lascia inspiegabilmente continuare e lo stesso Katanec di testa accorcia le distanze. Al 71′ il fischietto è l’unico in tutta Italia a vedere un inesistente fallo di Costacurta su Mancini, che poi trasforma dagli 11 metri. La cosa più vergognosa accade però qualche minuto dopo: Baresi effettua un rilancio che viene intercettato con la mano in modo volontario da Mancini, che poi dà un gran pallone a Gullit che dalla distanze con un bel diagonale batte Ielpo.
Il Milan proverà a buttarsi in avanti, ma è la Samp a rendersi pericolosa in contropiede e la partita finisce così.
Una vera e propria vergogna. Il Milan di quegli anni (che vinse lo scudetto in tranquillità) si poteva battere solo in questo modo.
Nota di colore: grande stagione dell’Inter, che conquistò una memorabile salvezza conquistata nel finale e si andò a piazzare al sest’ultimo posto.
SAMPDORIA: Pagliuca, Mannini, Rossi (55′ Bertarelli), Gullit, Vierchowod, Sacchetti, Lombardo, Katanec, Platt, Mancini (89′ Serena), Evani. All.: Eriksson
MILAN: Ielpo, Panucci, P. Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi, Donadoni (87′ Al. Orlando), Boban, Laudrup, Savicevic (64′ Massaro), Simone. All.: Capello
Arbitro: Nicchi
Reti: 11′ Albertini, 25′ Laudrup II, 56′ Katanec, 71′ rig. Mancini, 78′ Gullit
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