Milan batte Sampdoria 3-0. Il primo dei sei ostacoli che ci attendevano è stato spazzato via. Superato il catenaccio doriano, partita vinta in scioltezza, purtroppo arrivano comunque cattive notizie dall’infermeria, in particolare dall’infortunio dell’unica punta in organico, cioè Pato. Saluta il tricolore l’inter, che perde la quarta partita delle ultime cinque. Ma andiamo con ordine.
LA PARTITA – Allegri conferma il Milan di Firenze, col cambio forzato Ibra-Robinho. La Samp recupera Gastaldello, esclude Ziegler e si affida a Pozzi-Maccarone davanti.
Primo tempo secondo copione, la Samp alza le barricate. Per segnare servirebbe un calcio da fermo, non proprio il nostro forte. Ma mai mettere limiti a Clarence Seedorf, che sblocca su punizione. Il resto è gestione e infortuni: Abbiati e Pato vanno k.o.
Secondo tempo: la chiude Cassano su rigore in meno di dieci minuti. Diventa pura accademia e c’è spazio per il terzo gol. Spettacolare azione Cassano-Seedorf, col barese che mette Robinho in condizione di non poter sbagliare. 3-0. Inizia un forsennato zapping tra Bernabeu (per il Clasico) e Tardini (per la Leomuntada). A San Siro non c’è partita, si segnala il rientro di Pirlo, qualche occasione per il poker e, sottolineamolo, tanto impegno fino al 90′.
CHI BEN COMINCIA – Come con l’inter, come con la Fiorentina, il gol del vantaggio arriva relativamente presto. Abitudine piacevole, già avuta in passato, durante il filotto di ottobre-novembre, con le reti nei primi minuti a Bari, inter, Brescia, Bologna. Era importante soprattutto oggi, davanti ad avversari che difficilmente ci avrebbero impensierito e che quindi puntavano tutto sul rosicchiare secondi su secondi. Una volta segnato, di fatto, non c’è stato più match, quello di Seedorf è stato una sorta di golden gol.
SPUNTATI – La nota dolente, dicevamo, è il problema muscolare di Pato, primo del 2011, ma ennesimo della carriera. Aspettiamo gli esami, ma a sensazione, almeno un paio di settimane le salterà. Stante la sciocchezza di Ibra, siamo senza attaccanti di ruolo. Cassano-Binho-Boateng possono in qualche modo compensare, bisognerà lavorare bene sui tre superstiti e fare di necessità virtù. Nel frattempo Pippo scalda i motori.
CIAO INTER – Per quanto mi riguarda erano già fuori dalla sera stupenda del 2 aprile. Ma in molti Milanisti si è creata negli anni una sorta di riverenza verso di loro, sfociata spesso nel ritenerli più pericolosi di quanto effettivamente fossero. Adesso son fuori dai giochi, 8 punti (che diventano 9) in 5 partite sono fuori portata anche per Leonardo, il formidabile Leonardo.
Leonardo inciampa nella corsa a ostacoli
PAGELLE & DINTORNI -Amelia entra ma è come se non giocasse (s.v), Abate (7.5) è impeccabile nelledue fasi, Thiago e Marione danno sicurezza (6.5), in particolare mi chiedo se il colombiano non abbia raccolto meno di quanto potesse in carriera. Zambrotta strappa mezzo punto più del solito (6.5). Sufficienza per Gattuso e Van Bommel, sui quali dovrei ripetere le cose che vengono dette settimanalmente. Seedorf (10 con lode e inchini) è magnifico e tappa la bocca agli scettici. Manca solo il gol al Principe, quello integro, giocatore totale (6.5). Binho (7) trova la via della porta oltre alla consueta buona gara, Pato (5.5) ci lascia presto, sostituito da un Cassano (7) delizioso, ma facilitato da un avversario che non c’è.