Milan – Empoli 3-0: tre gol per la Champions

Terza vittoria consecutiva, segnando nove gol e prendendone uno. Come a Bergamo il Milan gioca male il primo tempo ma accelera nella ripresa segnando due gol a colpo ravvicinato e chiudendo rapidamente la partita. Diversamente dalle ultime partite c’è da registrare un Donnarumma che è sempre meno incidente perché il primo tiro verso la porta arriva nel recupero con Ucan che arriva al tiro da palla persa da Biglia.

Il Milan continua a non subire gol e continua a non farlo nemmeno nelle fasi di sofferenza in cui non riesce ad impostare l’azione. Questo fa sì che a differenza delle partite del girone d’andata al primo gol la partita è vinta, un po’ come succede – in piccolo – alla Juventus della prima parte di stagione. La differenza al momento, con le dovute proporzioni, è che il Milan accelera solo quando la squadra avversaria è stanca nel secondo tempo mentre i bianconeri essendo superiori la chiudevano subito e poi si mettevano a giocare in ripartenza. Abbiamo una squadra che va a sprazzi ma quando decide di vincere, se l’avversario è di caratura inferiore, vince.

L’altra notizia di serata è che in un momento in cui la squadra gira anche le alternative si fanno trovare pronte. Castillejo non fa rimpiangere la squalifica di Suso, Conti – giustamente preferito a Calabria in una gara dove saper difendere è marginale – riesce a mettere a segno un assist. E’ risorto persino Calhanoglu alla seconda partita positiva consecutiva: non so se tutto questo fosse causato dai suoi problemi con la moglie, in ogni caso abbiamo bisogno del suo apporto nel finale.

La chiave del Milan rimane quanto accaduto nei primi giorni di gennaio: Higuain è già virtualmente a Londra in attesa che si sblocchino Piatek e Morata. Gattuso è con un piede fuori da Milanello prima della Spal. Il mercato e la mancanza di sostituti riescono a salvarlo così come riesce a salvarlo il modo di giocare del Milan che diventa comunque una squadra molto più coperta: 4 gol subiti in campionato nelle ultime 11 partite, diventano 5 su 13 con la Coppa Italia. Di solito con questo score dall’inizio si gioca per qualcosa di più di una qualificazione Champions.

Era sbagliato criticare Gattuso? Assolutamente no ed era giusto farlo nel momento in cui non si riusciva a segnare. Lo confermerei in caso di quarto posto? Vediamo come finisce la stagione e se riuscirà a far giocare il Milan per novanta minuti. Ora c’è la semifinale di Coppa Italia a Roma di cui onestamente mi importa in maniera marginale: l’obiettivo quarto posto è finalmente lì a portata di mano e sarebbe una beffa farselo scappare.

P.s. ci avevano raccontato che i giocatori da 30-35 milioni avevano bisogno di sei mesi o anche un anno per rendere. Paquetà e Piatek ci dimostrano che ci avevano detto un mare di cazzate. Il più grande acquisto del Milan resta Leonardo.

Milan-Empoli 3-0  (primo tempo 0-0)

Marcatori: 4′ st Piatek (Mi), 6′ st Kessie (Mi), 22′ 
st Castillejo (Mi), 

Assist: 4′ st Calhanoglu (Mi), 6′ st Castillejo(Mi), 22′ st Conti (Mi)

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Conti, Romagnoli, Musacchio, Rodriguez; Kessié, Bakayoko (Dal 34′ st Biglia), Paquetà (Dal 24’st Borini); Castillejo, Piatek (Dal 24′ st Cutrone), Calhanoglu. A disposizione: A.Donnarumma, Plizzari, Abate, Calabria, Laxalt, Strinic, Bertolacci, Biglia, Mauri, Borini, Cutrone. Allenatore: Gennaro Gattuso.

EMPOLI (3-5-2): Dragowski; Veseli, Silvestre, Dell’Orco; Di Lorenzo, Acquah (Dal 20′ st Ucan), Bennacer, Krunic, Pasqual (Dal 29′ st Pajac); Caputo, Farias (Dal 20′ st La Gumina). A disposizione: Perucchini, Provedel, Rasmussen, Diks, Maietta, Nikolau, Pajac, Brighi, Capezzi, Traoré, Ucan, La Gumina, Oberlin. Allenatore: Giuseppe Iachini.

Ammoniti: 10′ st Di Lorenzo (Emp), 26′ st Calhanoglu (Mi)

Milan – Empoli: le ultime da San Siro

Orario insolito per gli ultimi anni senza Champions, ma il calendario mette di fronte Milan e Empoli (esclusiva Sky) proprio venerdì sera. Si comincia alle 20.30.

Sfida in casa, avversaria in lotta per non retrocedere, vietato abbassare la guardia proprio per questo. Avere l’esatto doppio dei punti non mette il Milan del tutto al sicuro, visti alcuni risultati di stagione: starà alla squadra cercare di mettere in ghiaccio il tutto subito. Nella lista del giovedì dei 23 convocati si rivede Strinic, mentre non c’è Suso che sconta una squalifica e raggiunge Caldara, Zapata e Bonaventura nella lista assenti. La squadra ormai è “lunga” anche senza i primavera, che hanno tamponato molte assenze in stagione.

G. Donnarumma; Conti, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Castillejo, Piatek, Calhanoglu. Lo spagnolo “di scorta” sostituisce Suso a destra mentre Conti dovrebbe partire titolare (una delle pochissime volte in un anno e mezzo di Milan). 3-5-2 per l’Empoli con Dragowski; Veseli, Silvestre, Dall’Orco; Di Lorenzo, Acquah, Bennacer, Krunic, Pasqual; Farias (La Gumina), Caputo. Occhio alle altre sfide: domani sera c’è Frosinone-Roma, mentre bisognerà aspettare fino a domenica sera per Fiorentina-Inter. Nel mezzo Torino-Atalanta, domenica alle 15, e il rinvio di Lazio-Udinese per la concomitanza con Sei Nazioni e andata di Coppa Italia proprio col Milan.

Atalanta – Milan 1-3, la partita tattica

16 Febbraio 2019, Atleti Azzurri d’Italia. Il Milan espugna in rimonta il campo dell’Atalanta dopo 90 minuti combattuti.

Formazione Atalanta
Djimsiti centrale e Palomino per Mancini sono le uniche novità nel 3-4-1-2 di Gasperini rispetto al match di domenica scorsa contro la Spal.

Formazione Milan
Non ci sono novità nell’undici iniziale di Gattuso.

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Aggressività contro densità
Atalanta al solito aggressiva nel cercare a tutto campo l’1vs1 a uomo, andando a prendere sul nascere la costruzione del Milan con i quinti alti sui terzini rossoneri e lasciando 3 contro 3 la fase difensiva contro il tridente del Milan.

Rossoneri che rispondono con il consueto 4-5-1 basso che cerca di dare densità davanti all’area, per ripartire con rapide ripartenze.
A creare pericolo alla difesa ospite nelle battute iniziali è la posizione di Kessie, che per due volte taglia senza palla nel cuore dell’area e servito dai compagni potrebbe portare il Milan in vantaggio.

Atalanta sulle fascie
L’aggressività senza palla nell’uomo contro uomo a tutto campo degli orobici, si trasforma in un ordinata e paziente fase di possesso che si appoggia su Gomez lungo tutto l’asse centrale del campo come fulcro per spostare la palla sulle corsie laterali dove gli uomini di Gasperini portano sempre 3 uomini per cercare di trovare la superiorità tramite triangoli, Castagne-Freuler e Palomino a sinistra e Hateboer-Ilicic e Toloi a destra. Sempre presente il terzo centrale nel gioco offensivo dell’Atalanta.

Vantaggio bergamasco che si concretizza con Hateboer che manda Ilicic in possesso nel centro destra dell’area, grande giocata dello sloveno che trova il preciso rimorchio di Freuler ed un incerto Donnarumma.

Fase difensiva negativa per il Milan
Nel primo tempo non funziona la fase difensiva rossonera, la linea a 5 non si dimostra mai aggressiva senza palla, limitandosi ordinatamente a seguire gli uomini di Gasperini ed arretrare per dare densità, ma viene facilmente disordinata dal paziente possesso degli orobici che riescono sempre a scaricare dalla fascie per l’uomo libero tra le linee.
Poco dopo il gol di Freuler, è Gomez ad essere liberato ancora una volta con un pallone dalla destra, l’argentino libero tra le linee conclude a lato di poco.
Difficoltà anche in possesso per i rossoneri con l’Atalanta abile a trovare sempre il riferimento in marcatura e raddoppiare costantemente attorno al portatore di palla rendendo difficile ai rossoneri la risalita.

Gattuso
Gattuso nel tentativo di disordinare la forte marcatura a uomo di Gasperini cambia diverse volte la posizione dei suoi, portando prima Calhanoglu ad alternarsi la posizione con Paquetà e poi accentrandolo vicino a Bakayoko con Kessie a coprire la fascia sinistra davanti a Rodriguez.
A fine primo tempo la mossa di Gattuso paga, Kessie inusualmente largo a sinistra impegna la marcatura di Hateboer, Toloi resta basso sul movimento a ricciolo di Calhanoglu, ne consegue maggiore libertà a Rodriguez, lo svizzero avanza sulla trequarti crossando in mezzo, Piatek taglia davanti a Djimsiti e calcia al volo sul palo lungo la rete dell’1-1.
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Milan positivo
Milan che inizia il secondo tempo con un atteggiamento più positivo, gli uomini di Gattuso sulla costruzione Atalantina si dispongono alti per tentare il recupero immediato, denotando però difficoltà quando l’Atalanta muove palla trovando il quinto che generalmente non viene mai pressato in posizioni alte dai terzini rossoneri.
Milan rapido a compattarsi e aggressivo nell’uscire all’altezza del terzo difensivo, ma è a palla recuperata la netta differenza rispetto al primo tempo. Possesso rossonero caratterizzato dallo sfruttamento delle doti tecniche e di protezione del pallone di Paquetà e dal rapido attacco allo spazio centrale di Piatek e Kessie che costringe l’Atalanta a dover correre all’indietro, dalle zone laterali dove era in attacco a quelle centrali lasciate libere e dove i giocatori del Milan si propongono.

Rossoneri che continuano a muoversi in modo ordinato cercando Paquetà cui viene data libertà in possesso, con i movimenti senza palla di Calhanoglu e Kessie e con Suso che entra nel campo per offrire soluzioni di passaggio diverse al portatore di palla.

Milan che in questa fase trova il 3º gol direttamente su corner, il primo della stagione, ancora con Piatek.

Gestione del risultato
Gattuso gestisce il vantaggio con la maggiore aggressività acquisita dai suoi rispetto al primo tempo.
Nella ripresa, anche a vantaggio raggiunto, il Milan è pronto a salire quando il possesso avversario raggiunge il terzo offensivo, in questo contesto Bakayoko è determinante nell’andare continuamente a caccia dell’avversario muovendosi in diagonale e a gettarsi in numerosi break palla al piede sfruttando le proprie doti fisiche.

In possesso il giocatore chiave è Paquetà che è sempre preciso e presente nel farsi trovare libero, gestire il possesso, distribuirlo e quando serve proteggere il pallone dalla pressione avversaria permettendo ai compagni di salire e liberarsi.

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Atalanta – Milan 1-3: ancora nel segno di Piatek

C’è un preciso esatto momento in cui stasera la partita gira. 44esimo minuto: Atalanta in vantaggio per una rete a zero. Milan in campo in maniera orribile con due occasioni divorate da Kessie e Atalanta predominante sul piano territoriale che tuttavia passa all’unica occasione avuta. In quel momento il Milan batte una punizione a centrocampo retropassando al portiere, quasi aspettando inerte la ripresa. Un paio di azioni dopo, in pieno recupero, Piatek riceve poi il cross di Rodriguez insaccando a rete.

Se si va a vedere il gesto tecnico di Piatek si scopre che questo non è per nulla banale. Anticipo e colpo a giro – un gol tecnicamente difficilissimo. Piatek toglie al Milan le castagne dal fuoco dopo un primo tempo pessimo, con un giocatore peggiore dell’altro. Ma ribalta psicologicamente le partite di Milan ed Atalanta con la seconda che si ritrova acciuffata. Nel secondo tempo il Milan fa uno dei migliori parziali alzando il baricentro e l’aggressività e facendo rintanare l’Atalanta nella propria area di rigore. Abbiamo fatto forse oggi il secondo tempo che dovevamo fare a Roma.

La seconda scintilla la dà Calhanoglu: pessimo fino al gol, addirittura colpevole sul gol subito con quella palla persa. Riesce, finalmente, dopo 62 tiri, a trovare il primo gol in campionato con un tiro da lontano e da quel momento trasforma completamente la sua prestazione anche rispetto al resto della stagione arrivando anche a servire l’assist per il secondo gol. Solo psicologica? Lo scopriremo nel prosieguo della stagione.

In attesa delle gare di domani, la classifica inizia a sorriderci. Il Milan ha buttato una bomba nella lotta per il quarto posto, tornando a vincere un big-match di campionato – cosa che non accadeva da Roma – per di più fuori casa. Lo ha fatto dominando tutto il secondo tempo in un campo dove la Juventus non è passata per due volte e dove la Roma si è fatta rimontare tre gol.

Gattuso ci ha sicuramente messo del proprio ma gli acquisti di Gennaio più di tutti hanno trasformato questa squadra in una squadra che nel mese di dicembre aveva segnato in campionato solamente alla Spal in una squadra che è riuscita a riprendere il ritmo, giocandosela alla pari con le grandi, compresa una supercoppa rubacchiata per motivi di copione del primo trofeo bianconero di Ronaldo.

La squadra funziona bene e quando la squadra funziona bene è il momento di macinare punti: le prossime tre si chiamano Empoli, Sassuolo e Chievo – due di queste in casa. Con nove punti ci presenteremmo al derby con un’altra classifica, magari davanti all’Inter. E’ il momento di azzannare la classifica e la stagione – domani forza Genoa, Sampdoria e Bologna.

ATALANTA-MILAN 1-3

ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer (20′ st Gosens), Freuler, de Roon, Castagne; Ilicic, Gomez (14′ st Kulusevski); Zapata (23′ st Barrow). A disposizione: Pessina, Pasalic, Ibanez, Rossi, Masiello, Gollini, Reca, Mancini. Allenatore: Gasperini

MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà (42′ st Laxalt); Suso (32′ st Castillejo), Piatek (23′ st Cutrone), Calhanoglu. A disposizione: Conti, Borini, Plizzari, Biglia, Abate, A. Donnarumma, Montolivo, Bertolacci, Mauri. Allenatore: Gattuso

ARBITRO: Pasqua di Tivoli

MARCATORI: 33′ pt Freuler (A), 46′ pt Piatek (M), 10′ st Calhanoglu (M), 16′ st Piatek (M)

NOTE: Ammoniti: de Roon (A), Suso, Rodriguez (M). Recupero: 1′ e 4′. Calci d’angolo: 5-2 per l’Atalanta

Atalanta – Milan: le ultime dal campo

Diretta Dazn per la ventiquattresima giornata di Serie A, con una sfida sempre insidiosa per il Milan. Di fronte ancora l’Atalanta di Gasperini.

La sorpresa degli ultimi anni di A è anche la squadra che ha forgiato numerosi giocatori rossoneri, dai “nuovi” Kessié e Conti passati al Milan nell’estate 2017, ai vari Bonaventura e Montolivo. E ancora una volta gli orobici sono diventati una contendente seria per il quarto posto, che quest’anno vuol dire Champions League e non più Europa come due anni fa; in pratica da Roma (pareggiata) e Bergamo passa una bella fetta di ritorno nell’Europa che conta. Il quinto ex Caldara, l’acquisto più recente tra i transitati da Bergamo, non è tra i convocati; con lui Zapata.

G. Donnarumma; Calabria (Conti), Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Suso, Piatek, Calhanoglu il probabile undici. 3-4-1-2 per l’Atalanta con Berisha; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne (Gosens); Gomez; Ilicic, D. Zapata. Le due squadre dovranno tenere d’occhio, domenica, Genoa-Lazio (15), Inter-Sampdoria (18), e il posticipo di lunedì Roma-Bologna (20.30). Arbitro della partita Pasqua, con Orsato-Manganelli al Var.

Milan – Cagliari 3-0, la partita tattica

10 Febbraio 2019, San Siro. Il Milan si conferma al 4° posto in vista della sfida di sabato prossimo a Bergamo contro l’Atalanta.

Formazione Milan
11 iniziale confermato da Gattuso con Musacchio accanto a Romagnoli, Conti parte ancora dalla panchina.

Formazione Cagliari
Pisacane centrale e Luca Pellegrini terzino sinistro dal primo minuto, c’è Ionita per l’infortunato Birsa dietro al tandem Joao Pedro-Cavoletti.

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Milan sicuro
Avvio di gara sicuro per i rossoneri con il Cagliari che si dispone subito su due linee da quattro e con Joao Pedro e Pavoletti davanti, i rossoblu non offrono grande aggressività, ma cercano di creare densità.

Milan che imposta sicuro nel giro palla muovendo palla con in difensori e puntando sul cambio di campo con Calhanoglu e Rodriguez per disordinare le linee cagliaritane che dimostrano subito difficoltà negli scivolamenti laterali, prima quando Calhanglu viene liberato al tiro su cambio di fronte salvato da Cragno, poi quando i rossoneri dopo un prolungato possesso in cui cambiano gioco due volte mandano Suso al tiro dal vertice dell’area, sfortunato rimpallo tra Cragno a Ceppitelli per l’1-0.

Piatek
Le caratteristiche di costante attacco allo spazio e protezione del pallone del numero 19 permettono al Milan di difendere con il suo 4-5-1 basso e lasciare molto spazio verso la porta avversaria perché il polacco è molto bravo a farsi trovare sulla corsa ribaltando il fronte offensivo o associandosi con i compagni per lanciare Calhanoglu e Suso in velocità.

Arriva in transizione il raddoppio con pallone giocato verticalmente proprio su Piatek che serve Calhanoglu in velocità, la prima azione sfuma, ma sullo sviluppo è Paquetà a tagliare alle spalle di tutti per la rete del 2-0, evidenziando nuovamente i limiti per un 4-4-2 piatto come quello rossoblu contro un 4-3-3 nel coprire le corsie.

Ci sarebbe spazio per il 3-0, con Piatek lanciato in verticale che attacca lo spazio, ma sbaglia il pallonetto contro Cragno.

Cross Cagliari
Il Cagliari è la squadra in Serie A ad affidarsi maggiormente ai cross e lo dimostra anche a San Siro, la posizione piu interna in possesso di Padoin e Faragò che si smarcano allargandosi crea lo spazio per il cross arretrato di Pellegrini e Srna, Cagliari che crea così un paio di situazioni pericolose, su una delle quali Padoin viene liberato al cross dall’affondo senza palla dj Pellegrini, incornata di Pavoletti e Donnarumma deve superarsi per lasciare il match sul 2-0.

Milan nello spazio
Il Cagliari nel secondo tempo alza la testa, sfruttando al solito le corsie laterali per liberare il cross, lo fa sopratutto a sinistra dove Suso resta spesso alto vicino a Piatek e con Kessie stretto su Padoin che parte da posizione interna la corsia sinistra resta libera per Pellegrini che può arrivare in corsa dalle parti di Calabria che lo aspetta basso, costringendo nuovamente Donnarumma agli straordinari su Joao Pedro prima che il brasiliano sul tap-in colpisca la traversa.

Milan che può giocare nel modo che preferisce sfruttando lo spazio lasciato dai tentativi del Cagliari di pareggiare è sempre pericoloso in transizione, vanificandone almeno tre di potenzialmente pericolose per la scarsa qualità di Kessie al momento dell’ultimo passaggio, efficace invece il feeling tra Paquetà e Calhanoglu che si scambiano spesso mezzo spazio e esterno a sinistra con il brasiliano a servire un buon pallone al turco che al solito pecca di freddezza al momento decisivo.

Partita chiusa definitivamente su un lungo lancio direttamente per Piatek che mette pressione a Ceppitelli e si fa chiudere da Cragno, il pallone arriva a Calhanoglu che nuovamente sbaglia, sul rimpallo Piatek segna il 3-0.

Passano pochi minuti e nuovamente una transizione porta Suso a rifinire per Calhanoglu che dal cuore dell’area spara nuovamente su Cragno.

Ci sarebbero anche altre occasioni per un Milan mai in difficoltà, che ha sofferto un po’ troppo a sinistra salvato da Donnarumma, ma che ha gestito con sicurezza la partita alimentando nel secondo tempo lo spazio da attaccare in transizione, in una partita che didatticamente è utile per spiegare come il 4-4-2 nelle sue interpretazioni più piatte e meno aggressive sia in forte difficoltà negli scivolamenti difensivi contro un 4-3-3.

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Milan – Cagliari 3-0: vittoria in scioltezza

Arriva la prima vittoria convincente della stagione in campionato dopo il 2-0 al Napoli in Coppa Italia. Milan-Cagliari dura una trentina di minuti, quelli necessari ad andare in doppio vantaggio col cross di Suso deviato da Ceppitelli e con il bellissimo gol di Paquetà che è sembrato molto più facile di quello che è. Una vittoria in tranquillità che quest’anno in campionato non era ancora arrivata.

Siamo passati in settimana con l’intervista di Suso che dice che a Roma lui e Calhanoglu facevano i terzini. Passato il pareggio di Roma è stato il momento di tornare a proporre gioco ed il Milan che vince col Cagliari esce con tre gol segnati e altrettanti sbagliati, due da Calhanoglu ed uno da Suso. Per la prima volta il turco fa una buona partita anche se ci sono due errori clamorosi sottoporta, il secondo su assist di Suso da cui poi nascerà il 3-0 quasi imperdonabile.

Suso è tornato a fare Suso, alla faccia dei suoi inspiegabili haters. Svincolato da impegni difensivi è libero di tornare a metter palloni in mezzo. Il cross sul primo gol è suo – la sua sfortuna è non poter incrementare i propri numeri perché le palle da lui messe in area hanno portato ad errori. Poi c’è Piatek.

Il Polacco mi ha smentito su tutta la linea – temevo un nuovo Vardy e lo avevo definito ‘fosso da scampare’. Questo ha fatto qualcosa di clamoroso, non tanto per i gol al Genoa ma perché ha fatto il salto di qualità dal Genoa al Milan in due partite. Non molla mai un pallone, non se la prende coi compagni e rimane a pressare gli attaccanti – dei quattro gol da lui segnati probabilmente nessuno di questi sarebbe stato segnato dall’Higuain attuale che appena sfumava l’occasione tornava lentamente a centrocampo.

Ringraziamo quindi Leonardo che a differenza del suo predecessore ha fatto buoni acquisti al momento giusto. E’ quasi impietoso ricordare che Mirabelli non avrebbe preso Paquetà. Non ci sono solo gli acquisti nella gestione della società ma anche tante piccole cose che ci fanno capire la differenza tra essere in mano a chi ne sa di calcio e chi no. Lo stesso Donnarumma è migliorato perché dopo essere stato messo alla porta lo scorso anno per essere rimpiazzato da Reina è stato protetto dalla società, anche sul tecnico che voleva lo spagnolo titolare in questo inizio di campionato.

Il Milan arriva quindi alla partita chiave, la trasferta di Bergamo, con cinque gol presi nelle ultime undici partite, tre nelle ultime nove. Dovrà andarci necessariamente per vincere visti gli impegni più facili di Roma e Lazio e ci arriverà con una intera settimana a disposizione per prepararla – cosa che come abbiamo visto oggi male non fa. La nostra Champions League passa soprattutto dagli scontri diretti e da Bergamo bisognerà tornare a vincerli.

MILAN – CAGLIARI 3-0

MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria (21′ st Conti), Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Lucas Paquetà; Suso, Piatek (20′ st Cutrone), Calhanoglu (32′ st Borini). A disposizione: Bertolacci, Biglia, Abate, Mauri, Plizzari, Laxalt, Castillejo, A. Donnarumma, Montolivo. Allenatore: Gattuso

CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Srna, Ceppitelli, Pisacane, Pellegrini; Faragò, Padoin (23′ st Deiola), Barella; Ionita (31′ st Despodov); Pavoletti, Joao Pedro (35′ st Bradaric). A disposizione: Romagna, Oliva, Leverbe, Rafael, Doratiotto, Aresti, Cerri, Cigarini, Lykogiannis. Allenatore: Maran

ARBITRO: La Penna di Roma

MARCATORI: 13′ pt aut. Ceppitelli, 22′ pt Paquetà, 17′ st Piatek

NOTE: Ammoniti: Faragò (C). Recupero: 0′ e 0′. Calci d’angolo: 5-2 per il Cagliari

Milan – Cagliari: le ultime da San Siro

Squadre in campo alle 20.30, esclusiva Sky, per la quarta giornata di ritorno: Milan-Cagliari.

I sardi sono sestultimi con 21 punti, un leggero vantaggio (non rassicurante) su Empoli e Bologna per il discorso salvezza. Il Milan deve vincere per mantenere la posizione della lotta Champions con Inter, Roma e Lazio, tutte e tre vincenti negli anticipi. Occhio alle spalle anche ad Atalanta e Samp, visto che basta un niente per essere risucchiati in giù con una classifica così corta (specie in vista di Bergamo). Nei 23 convocati di Gattuso spicca il rientro quasi record di Biglia, dopo tre mesi di assenza per infortunio. Zapata e i lungodegenti Reina, Caldara e Bonaventura gli assenti.

4-3-3 verso la conferma con: G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Suso, Piatek, Calhanoglu. 4-3-1-2 per il Cagliari di Maran con: Cragno; Srna, Pisacane, Ceppitelli, Pellegrini; Ionita, Cigarini, Padoin; Barella; J. Pedro, Pavoletti. Unico ballottaggio dato per probabile, Srna/Romagna nella difesa sarda. Fuori Birsa e Thereau, due tra i più pericolosi rossoblu (lo sloveno ha militato nel Milan 2013-14). Si scende in campo per ultimi, dopo Samp-Frosinone e Atalanta-Spal. Arbitro di stasera La Penna di Roma, con il duo Manganiello-Carbone al Var.

Roma – Milan 1-1, la partita tattica

3 Febbraio 2019, Stadio Olimpico di Roma. Un punto per il Milan al termine dei 90 minuti, a Donnarumma il merito di aver mantenuto il risultato in bilico sono al 90esimo.

Formazione Roma
Di Francesco sfrutta subito il rientro di De Rossi schierandolo titolare, a sorpresa Florenzi alto a sinistra in attacco con Schick a destra.

Formazione Milan
Gattuso risponde con l’indice consolidato nelle ultime settime, conferma per Piatek titolare in attacco.

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4-3-3 Roma
A discapito dei rumors circolati in settimana, Eusebio Di Francesco schiera la Roma chiaramente con il 4-3-3, con De Rossi vertice basso e Zaniolo e Pellegrini mezzali più avanzate, Florenzi e Schick sono le ali a supporto di Dzeko.

Chiaro l’apporto delle mezzali, in non possesso sull’uscita palla rossonera a disturbare il centrale lasciato libero da Dzeko o a pressare le mezzali rossonere quando la palla arriva loro dettando il tempo per l’aggressione quando la palla arriva a centrocampo, sempre in non possesso importante il compito affidato a Pellegrini di andare a portare pressione a Bakayoko quando riceve palla centralmente, nel 4-5-1 difensivo completano il lavoro gli esterni a chiudere l’uscita palla lungolinea.

La prima occasione nasce proprio da Suso costretto a giocare un brutto pallone centrale con De Rossi che lo recupera e serve Pellegrini, immediata verticalizzazione su Dzeko che costringe Donnarumma al primo intervento.

In possesso oltre ad allargarsi quando i terzini restano bassi, Zaniolo sfrutta la sua fisicità e le sue doti tecniche per rompere le linee, mentre Pellegrini si inserisce senza palla.
Inserimenti comunque alterni, uno dei due resta in genere in posizione intermedia fuori dall’area.
Uso degli esterni diverso dal solito anche per le caratteristiche atipiche degli uomini scelti da Di Francesco, sempre interni per favorire l’inserimento dei terzini, Florenzi resta più arretrato anche per sue caratteristiche creando un’alternativa al cross dal fondo che può contare anche sul movimento di Schick nell’avvicinarsi a Dzeko come riferimento per i palloni alti.

Milan lento
Il Milan inizia con il solito approccio fortemente compatto e basso in non possesso, tentando poi la risalita del campo palla al piede, ma l’organizzazione del 4-5-1 difensivo giallorosso e la lenta costruzione rossonera costringe il Milan a eccessivi scambi orizzontali che culminano in palloni persi a vantaggio della ripartenza giallorossa o in improbabili palloni lunghi a cercare Piatek oltre la linea di difesa.

Rossoneri che trovano comunque il vantaggio su iniziativa individuale di Paquetà che resta altissimo a pressare Pellegrini su un pallone ormai perso lanciato da Rodriguez per lo stesso brasiliano. Bravo il numero 39 a riconquistare il possesso in zona pericolosa, a proteggere il pallone dal ritorno di Pellegrini ed a servire in mezzo per il preciso guizzo di Piatek che brucia Fazio e Olsen per l’1-0.

Il tema non cambia
Il trend della partita non cambia, con i rossoneri liberi di far circolare palla sino a centrocampo, dove scatta la pressione giallorossa che impedisce ai rossoneri di costruire concretamente, il dato del primo tempo è indicativo, il Milan vince per possesso palla (55%), ma solamente il 29% di questo è nella metà campo avversaria, il 45% della Roma è invece equamente distribuito.
Rossoneri che riescono a dare la sensazione di pericolosità solo quando riescono a servire in velocità gli avanti, diversamente evidenziano difficoltà nella costruzione manovrata e pagano in qualità quando la transizione è appoggiata a Kessie.

La Roma continua con il logorante accerchiamento dell’area rossonera creando seri problemi però solamente con gli inserimenti di Zaniolo che al 35′ costringe Donnarumma al secondo grande intervento, evidenziando la difficoltà delle linee rossonere nel leggere questo continuo movimento del giovane giallorosso e la scarsa aggressività in fase di difesa posizionale.
Al 43′ è Florenzi a crossare per Schick e nuovamente Donnarumma salva il risultato, evidente come con questa soluzione Di Francesco avvicini il Ceco a Dzeko per sfruttare la doppia torre sui cross a rientrare dell’italiano.

Ad inizio ripresa la Roma è brava a trovare il Milan aperto ed a raggiungere in velocità Karsdorp per il cross, ma sugli sviluppi del cross è ancora Zaniolo a irrompere per l’1-1 con Kessie in ritardo che lo lascia libero, certificando la difficoltà dei rossoneri a leggere questa situazione tra le linee, tasto dolente di vecchia data che recentemente sembrava superato.

Reazione e contro-reazione
Gattuso reagisce al pareggio dando indicazione a Calabria di sganciarsi con regolarità, dando ai rossoneri maggiore ampiezza quando il possesso raggiunge il terzo offensivo, dando origine ad un quarto di ripresa in cui il Milan è stabilmente nella metà campo avversaria senza però produrre pericoli reali, vanificando per imprecisione un paio di potenziali situazioni interessanti ed in generale appiattendosi nel cercare Piatek sul quale Manolas è sempre attento a scappare in anticipo per coprirlo.

La Roma che inserisce El Shaarawy per Florenzi e Kluivert per Schick, sfrutta questo momento più attivo dei rossoneri per rapide ripartenze che producono l’ennesimo miracolo di Donnarumma su corner ed il palo di Pellegrini quando la mezzala si inserisce con perfetto tempismo sul cross di Kolarov.
Ancora mezzali giallorosse sugli scudi quando Zaniolo all’81’ si allarga in profondità e combina in velocità con El Shaarawy che sul pallone di ritorno perde il tempo per la conclusione dal dischetto.

L’ultimo squillo è rossonero nell’unico rapido cambio di gioco effettuato dai rossoneri, con Castillejo che trova Laxalt, sulla conclusione dell’uruguayano è attento Olsen.

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Roma – Milan 1-1: si salva solo il punto

Pareggiare e pareggeremo. Con una Roma in difficoltà in settimana il Milan va all’Olimpico a fare barricate soffrendo i giallorossi ed uscendo imbattuto grazie a Maresca e ad uno strepitoso Donnarumma autore di quattro parate. La Roma esce da San Siro con 16 tiri in campo, il Milan esce facendo la figura del Chievo di turno – peraltro malgestendo i contropiedi visto che i palloni su Kessie finiscono sempre con l’ivoriano che fa sempre la scelta sbagliata.

La partita di oggi spiega perché nonostante la classifica è ancora molto difficile che il Milan arrivi quarto. Non ha un gioco e vive di speculazione sugli errori avversari. Rispetto alla Roma si è vista una netta differenza in termini di velocità e costruzione dell’azione. Non si crea nulla difendendo e basta.

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Nel non-gioco del Milan si incastra l’arbitraggio pessimo del signor Maresca, uno dei tanti che il Milan dovrebbe ricusare se si potesse. Alla Roma manca il secondo giallo a Zaniolo e a Pellegrini oltre ad un rigore clamoroso che ancora non si capisce come non sia stato fatto rivedere al VAR. Evidentemente le due squadre sponsorizzate direttamente da Sky devono andare in Champions League. Al di là della fortuna sugli episodi rimangono gli ennesimi abbagli del direttore di gara e gli ennesimi giocatori del Milan ammoniti alla prima protesta.

I giocatori: come sempre i peggiori sono quelli di Mirabelli. Calhanoglu e Kessie male, Musacchio malissimo tanto da far preferire Abate centrale. Malino anche Bakayoko che è stato annullato nel pressing a centrocampo. Oltre a Donnarumma prendono la sufficienza solo Romagnoli, Piatek e Paquetà – gli ultimi due inspiegabilmente sostituiti. Per le prossime partite proverei Laxalt e Castillejo in campo al posto di Rodriguez e del turco.

La classifica è l’unica cosa che ci sorride e ci dice che rimaniamo quarti dopo Genoa-Napoli-Roma, con lo scontro diretto a nostro favore. Più che a tenere dietro la Roma, però, rimango del parere che dovremmo cercare di andare a prendere i cugini che sono e restano degli inguardabili sopravvalutati. Al momento credo però che a questo Milan manchi ancora qualcosa sul piano del gioco per poter finire poi a fine anno nei primi quattro posti. Iniziamo, magari, col lasciare in campo i migliori invece di cambiarli.

ROMA-MILAN 1-1

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Karsdorp (86′ Santon), Manolas, Fazio, Kolarov; De Rossi, Pellegrini; Schick (80′ Kluivert), Zaniolo, Florenzi (65′ El Shaarawy); Dzeko. A disp.: Fuzato, Mirante, Marcano, Pastore, Riccardi, Coric, Cangiano. All.: Di Francesco.

MILAN (4-3-3): G.Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessiè, Bakayoko, Paquetà (77’st Castillejo); Suso (87′ Laxalt), Piatek (86′ Cutrone), Calhanoglu. A disp.: A.Donnarumma, Plizzari, Abate, Conti, Mauri, Montolivo, Bertolacci, Castillejo, Borini. All.: Gattuso.

ARBITRO: Maresca di Napoli.

MARCATORI: 26′ Piatek (M), 46′ Zaniolo (R),

NOTE: Ammoniti: Manolas, Zaniolo, Pellegrini (R); Suso, Paquetà, Kessiè, Calabria (M). Recupero 1’pt e 3’st. Calci d’angolo 9-2.

Roma – Milan: le ultime dal campo

Sfida sempre da decifrare quella contro una Roma reduce dalla scoppola in Coppa Italia contro la Fiorentina. Squadre in campo alle 20.30 all’Olimpico, conoscendo già i risultati di Inter-Bologna e Udinese-Fiorentina. Atalanta e Lazio giocano invece lunedì.

La vittoria dell’andata a San Siro è l’unico precedente in stagione contro una Roma che nonostante tutto, come il Milan, è in lotta per il quarto posto a -1 da noi. Quasi in vetta a un gruppone che arriva fino al Parma, dodicesimo a quota 29 punti. Dalle dichiarazioni della vigilia si cerca di non sottovalutare i giallorossi, che soprattutto all’Olimpico (per vicende molto lontane dal calcio giocato, in verità) vivono questa come una delle partite “della vita”. Roma priva degli squalificati Nzonzi e Cristante oltre che di Juan Jesus, Perotti e Mirante.

Nel Milan, invece, restano fuori i “soliti” (Caldara, Biglia, Bonaventura) a cui si aggiungono Zapata e Reina. Si va verso la conferma del 4-3-3 con: G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Suso, Piatek, Calhanoglu. 4-2-3-1 per la Roma con Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Kolarov; De Rossi, Pellegrini; Florenzi, Zaniolo, El Shaarawy; Dzeko. Ballottaggio Santon/Karsdorp in difesa, l’unico di fatto. Ex della partita Romagnoli e El Shaarawy. L’arbitro sarà Maresca di Napoli, con Calvarese-Di Liberatore al Var.

Milan – Napoli 2-0, la partita tattica

29 Gennaio 2019, Stadio San Siro. Milan che approda in semifinale di Coppa Italia dopo una partita di grande concentrazione contro il Napoli. Ottimo esordio dal 1° minuto per Piatek, protagonista con la doppietta decisiva.

Formazione Milan
Sono 5 i cambi di Gattuso rispetto al match di campionato di 72 ore fa sempre contro il Napoli. Abate e Laxalt per Calabria e Rodriguez e l’intero tridente con Castillejo, l’esordio di Piatek dal primo minuto e Borini per Suso-Cutrone-Calhanoglu.

Formazione Napoli
Ancelotti risponde con altrettanti cambi, Meret Maksimovic Ghoulam Diawara Allan sono le novità, 4-4-2 con falsi esterni confermato.

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Terzini alti e pressione
Ruiz falso esterno di destra che naturalmente si accentra per giocare con il suo mancino, libera la corsia per Malcuit che spinge insieme al collega Ghoulam sull’altra fascia nel chiaro tentativo di allargare il più possibile la compattezza dei rossoneri, questa è una novità per il Napoli di Ancelotti, controllo della ripartenza affidato al quadrato composto dai due centrali di difesa e di centrocampo che restano più arretrati e che gestiscono anche il possesso basso prima di distribuirlo verso le corsie laterali.

Sulla palla a Donnarumma, Diawara altissimo a chiudere l’uscita centrale su Bakayoko.

Grave disattenzione della linea di difensiva partenopea, in particolare di Maksimovic, che si fa saltare da un pallone lungo di Laxalt dovuto alla pressione alta dei compagni con Piatek che non perdona.

Da segnalare il taglio verso sinistra di Paquetà che ha l’effetto di distrarre Maksimovic.

Pressione alta rossonera e compattezza
Milan che dal primo minuto risponde andando a prendere il Napoli altissimo, recuperando il pallone o sporcando l’uscita di palla azzurra rallentando la salita dei partenopei.
A prima linea saltata il Milan si compatta rapidamente su due linee da 4 e da 5, con gli esterni che con grande applicazione aiutano i terzini a gestire le coppie di esterni azzurre.
Notevole aggressività dei centrali che su ogni pallone ricevuto di spalle dagli avversari si alzano per spingere in alto la linea.

Piatek sempre pronto a raddoppiare in aiuto dei centrocampisti è fondamentale nel ripartire senza palla cercando sempre la corsa alle spalle dei centrali per non dare riferimenti, su palla recuperata Paquetà è bravo a vedere il taglio del polacco e servirlo in profondità, Piatek poi punta la difesa e insacca il 2-0.

Densità centrale Milan
Ounas e Mertens sono i cambi di Ancelotti che toglie un Allan fuori dalla partita e Diawara, tornando alla formazione di sabato scorso con il solo Ounas per Callejon.
Napoli che mantiene la supremazia sul pallone, ma Milan che mantiene la compattezza ed aggressività del primo tempo concedendo al Napoli solamente lo sfogo laterale senza mai perdere di densità centrale.

Densità costruita attorno a Bakayoko, il francese è determinante in questo spazio ristretto muovendosi sempre in diagonale, chiudendo in supporto ai centrali e andando a caccia dell’intercetto in avanti quando la palla è scoperta.
Fondamentale con la sua fisicità nel vincere gli 1vs1 e dare superiorità con i suoi break per far uscire il Milan.

Non è un caso che il solo pericolo corso dai rossoneri su azione nel secondo tempo nasca da Ounas che da posizione decentrata si accentra e impegna Donnarumma da fuori area.
Rossoneri che in questa fase cercano forse troppo frettolosamente la ripartenza sulla profondità di Piatek prima e Cutrone poi, rinunciando di fatto a provare a gestire il pallone e tornando immediatamente sotto pressione.

Gattuso vs. Ancelotti
Al terzo incontro stagionale, di cui gli ultimi due nello spazio ristretto di 72 ore, Gattuso esce vincitore dal confronto con il vecchio allenatore. Concettualmente differenti, Gattuso espone le difficoltà del Napoli costringendolo ad attaccare ripetutamente due linee molto compatte e dense centralmente, lasciano agli avversari il dominio sul pallone e lo spazio solamente sulle linee laterali. Gattuso ed il Milan hanno pagato per buona parte della stagione sinora una minore aggressività ed applicazione nel gestire la doppia linea difensiva, da valutare se riusciranno a mantenere il livello dell’ultimo mese da qui alla fine.
Il Napoli è alle prese con un momento negativo in cui paga la mancanza di aggressività senza palla e la velocità e ripetizione dei movimenti offensivi tipici del ciclo di Sarri, attraverso i quali i partenopei hanno raggiunto un livello superiore a quello del valore medio dei giocatori a disposizione. Questo il rebus che Carlo dovrà tentare di risolvere.

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Milan – Napoli 2-0: PUM, PUM, PUM

La migliore partita della stagione. Il Milan torna a battere una grande e accade come l’anno scorso ai quarti di Coppa Italia. Lo fa con due gol uno migliore dell’altro di Piatek che viene servito solo davanti al portiere prima e si beve Koulibaly poi. Il secondo tempo invece è di pura sofferenza con un Napoli che sì attacca ma non ha, di fatto, quasi mai occasioni pericolose. Finisce con un 2-0 netto e meritato che certifica un Milan che nonostante la sofferenza ha saputo gestire egregiamente, forse da grande.

L’ho spesso criticato ma non si può non dare meriti di questa partita a Gattuso che ha definitivamente registrato la difesa, facendola tornare impenetrabile come ai tempi di Pisa. Il Milan ha preso un solo gol quest’anno – da Cristiano Ronaldo. Ha preso solo tre gol nelle ultime nove partite. Non ha preso gol in 104 minuti contro il Napoli di Ancelotti. E’ una seria candidatura per il quarto posto, sicuramente una evoluzione in meglio della scorsa squadra. Erano quattro anni che il Milan non batteva il Napoli a San Siro, dai tempi di Inzaghi. Nemmeno la Juventus aveva una striscia di imbattibilità così lunga.

A livello di singoli stasera molto bene Musacchio a cui evidentemente la panchina ha fatto bene. Benissimo anche Laxalt che dall’inizio fa la prima buona partita stagionale. Bakayoko si è confermato a centrocampo come migliore del reparto per distacco netto – Piatek ha colpito toccando due palloni e mettendoli entrambi in porta con il secondo gol che mi ha ricordato un altro signore dell’est che portava la numero sette. Ora attendiamo di sapere contro chi giocheremo il 27 febbraio ed il 24 aprile, Lazio o Inter. Domenica si riparte con il campionato e lì è tutta un’altra storia. 

Milan- Napoli (primo tempo 2-0)

Marcatori: 11′, 27′ pt Piatek (Mil)

Assist: 11′ pt Laxalt (Mil)

Milan: Donnarumma, Abate, Musacchio, Romagnoli, Laxalt; Kessié, Bakayoko, Paquetá (dal 40′ st Rodriguez), Castillejo, Piatek (dal 33′ st Cutrone), Borini (dal 15′ st Calhanoglu). A disp: Donnarumma A., Plizzari, Calabria, Conti, Rodríguez, Bertolacci, Mauri, Montolivo, Cutrone, Çalhanoglu, Suso, Tsadjout. All. Gattuso

Napoli: Meret, Malcuit, Koulibaly, Maskimovic, Ghoulam, Fabian, Allan (dal 1′ st Ounas), Diawara (dal 13′ st Mertens), Zielinski, Insigne, Milik. A disp: Ospina, Karnezis, Luperto, Mario Rui, Hamsik, Ounas, Mertens, Callejon, Gaetano.  All. Ancelotti

Ammoniti: 35′ pt Milik (Nap), 40′ pt Koulibaly (Nap)

Milan – Napoli: le ultime da San Siro (Coppa Italia)

È replica dopo tre giorni. Ne sopravviverà solo una per sfidare la Juve e le altre nel secondo trofeo “domestico” tra Milan e Napoli.

Si gioca alle 20.45, a 72 ore dalle polemiche per il rosso a Fabian Ruiz e la successiva espulsione di Ancelotti dalla panchina. Conferme tra i convocati rossoneri, dove c’è Conti così come Il primavera Tsadjout in attacco. Assenze nel Napoli, privo di Hysaj e Albiol in difesa, mentre ci sarà Ruiz che sconta in campionato la squalifica.

4-3-3 rossonero con G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetá; Suso, Cutrone, Borini. Risponde con il 4-4-2 Ancelotti. Meret; Malcuit, Koulibaly, Maksimovic, Ghoulam; Callejon, F. Ruiz, Allan, Zielinski; Insigne, Mertens. Arbitro della partita Giacomelli di Trieste.

Milan – Napoli 0-0, la partita tattica

26 Gennaio 2019, Stadio San Siro. Rossoneri che trovano un punto prezioso in ottica corsa al 4° posto, costringendo il Napoli per vie orizzontali, ma non sfruttando appieno il proprio potenziale offensivo.

Formazione Milan
Assente Zapata, torna Musacchio accanto a Romagnoli, Calabria terzino destro. A centrocampo rientra Kessie, con Paquetà che torna mezzala sinistra e Calhanoglu ala sinistra, Gattuso nel suo 4-3-3 abbandona il centrocampo a maggior qualità visto a Genoa.
Parte Cutrone in attacco al posto di Piatek.

Formazione Napoli
Se Gattuso abbandona il centrocampo a maggior qualità, Ancelotti che rinuncia ad Hamsik schiera invece da subito tutti i suoi uomini migliori, centrali Ruiz e Zielinski, Insigne a centrocampo a sinistra con Mertens a supporto di Milik.
Ospina per Meret tra i pali.

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Equilibrio in due forme diverse
Primo tempo di grande equilibrio a San Siro, evidenziato anche dai numeri, divisione praticamente equa del possesso palla e dei tiri verso la porta avversaria, dei calci d’angolo e persino nella quantità e precisione dei passaggi.

Questo equilibrio viene però in due forme diverse, apparentemente più intraprendente il Napoli che attacca stabilmente con quattro uomini quasi in linea, con Rui che si porta sulla linea di Mertens e Milik ed in Insigne che entra nel mezzo spazio, più la presenza di Callejon sempre pronto a tagliare sul suo palo partendo da posizione arretrata, meccanismo che però funziona solo al 10′ del primo tempo, con lo spagnolo ben arrivato dal cambio di gioco di Insigne e Donnarumma attento nel chiudere lo specchio.
Napoli che lascia indietro 4 uomini con Malcuit che prende una posizione più centrale, Albiol e Koulibaly sul centro sinistra, è Zielinski a coprire l’avanzata di Rui decentrandosi a sinistra in una posizione “alla Kroos” per facilitare anche il giro palla dal basso ed avere la visione su tutta la squadra. In mezzo alle due linee c’è Fabian Ruiz che dovrebbe essere l’uomo preposto alla verticalizzazione improvvisa o all’inserimento da dietro.

Il Milan risponde con il suo 4-5-1 basso, marchio di fabbrica ormai dei rossoneri di Gattuso, che esclusa l’occasione al 10′ per Callejon, “imbriglia” il gioco del Napoli togliendo ai partenopei lo spazio per allungare e di conseguenza lasciando agli azzurri uno sterile possesso orizzontale.
Rossoneri che provano a reagire principalmente con l’arma del contropiede, andando però incontro ai soliti problemi evidenziati da inizio stagione, quali poco sfruttamento dell’ampiezza ed imprecisione nei passaggi.
Paquetà parte positivamente combinando bene con Calhanoglu e portandolo dentro il gioco, il che rappresenta un problema per il Napoli che su quel lato ha solo Malcuit più Callejon che deve tornare per coprire, poco dopo l’occasione per lo spagnolo è infatti un rapido 1-2 tra Paquetà e Calhanoglu a mettere il turco nelle condizioni di verticalizzare bene per Cutrone, che sul taglio giusto calcia sul primo palo prima della chiusura in Koulibaly, fuori di poco.
Con il passare dei minuti il brasiliano esce progressivamente dal gioco, con i partenopei che cercano rapide puntate in pressing quando la palla esce centralmente su Bakayoko o lateralmente su Kessie costringendo i rossoneri ad uscite palla molto approssimative.
Un Kessie poco propositivo, forse più impaurito dalla spinta sulla sua fascia non si propone quasi mai oltre a Suso, isolando di fatto lo spagnolo del Milan, che mostra grande impegno, ma ha poche occasioni per incidere.

Avvio Rossonero
Inizio ripresa che inverte il trend della partita, sono i rossoneri a prendere l’iniziativa ed a schiacciare il Napoli a ridosso della propria area, Milan che pecca di freddezza con tre occasioni nitide costruite attaccando con 5 uomini lasciando i 4 difensori più Bakayoko più arretrati.
La prima è una bella azione corale nata da un preciso cambio di gioco di Calhanoglu che porta Suso a puntare gli avversari in area, ma lo scarico per l’accorrente Calabria è impreciso e la palla si perde sul fondo, poi sono nuovamente il turco e Paquetà a combinare bene dentro l’area, ma il brasiliano è troppo timido nella conclusione centrale, la terza è forse la più nitida di tutte con Kessie che finalmente si sgancia in avanti e viene servito dentro l’area, si porta palla sul sinistro, ma viene rimpallato in angolo all’ultimo istante da Malcuit, macchinoso nel prepararsi alla conclusione l’ivoriano.

La posizione più avanzata di Kessie permette al Milan di uscire meglio e più alto, ma allo stesso tempo lascia aperto lo spazio al contropiede partenopeo di Insigne perché la linea difensiva rossonera resta troppo bassa e non accompagna il movimento dei compagni d’attacco, fortunatamente per Gattuso il Napoli evidenzia poca lucidità in queste situazioni.

Anche in questo momento più propositivo dei rossoneri, quello di Gattuso resta più un 4-5-1 che un 4-3-3 con Suso a ricevere palla troppo basso all’altezza del centrocampo e non accompagnare la salita di Calabria o gli inserimenti di Kessie,

Milan lungo
Attorno al 60′ Milan molto lungo, la linea rossonera non sale quando il Milan prova a risalire il campo ed il Napoli inizia a portare in avanti con più decisione anche Malcuit e Zielinski con il polacco che serve un pericolosissimo rimorchio per Milik che spara centrale, in mezzo evidente calo di Paquetà che perde alcuni pericolosi palloni in costruzione e fatica a coprire sulle rapide ripartenze del Napoli a campo aperto, giusto cambio di Gattuso che arretra Calhanoglu mezzala e inserisce Borini ala per il brasiliano.

Piatek
Al 70′ debutto per Piatek al posto di Cutrone che si mette subito in mostra con un profondo movimento in verticale sul quale Koulibaly è miracoloso ad intervenire un istante prima del tiro del polacco, sull’angolo successivo ancora il polacco spiazza una palla sulla quale Musacchio in acrobazia costringe Ospina al grande intervento.
Impatto di Piatek che rivitalizza l’attacco rossonero
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Aggiramento Napoli
Napoli che risponde con Ghoulam per Rui e Verdi per uno spento Mertens e appare subito evidente come Ancelotti cerchi di aggirare la difesa rossonera allargando il gioco dal centro ai lati per poi cercare rapidi e veloci palloni in mezzo, in questa fase si contano un paio di potenziali occasioni per Verdi chiuso da Musacchio, Callejon rimpallato in area e due volte Zielinski dal limite ed una pericolosissima dal dischetto.

A pesare negativamente in questa fase anche il cambio di struttura difensiva rossonera che dal 4-5-1 passa a chiudersi con il 4-4-2, ma con Kessie alto su Koulibaly e Suso esterno sinistro di centrocampo che paga le sue scarse doti difensive.

Struttura rossonera sporca
Rossoneri che con l’ingresso di Borini nel finale sembrano quasi abbozzare un 3-5-2 con Musacchio-Romagnoli e Rodriguez dietro e Calabria-Borini esterni, per difendersi dal Napoli che cerca di sfondare lateralmente, ma la posizione di Calabria resta ibrida, tra l’arretrare largo per ricevere palla e non fidarsi nell’avanzare perché Suso resta isolato a sinistra per la posizione molto avanzata presa da Kessie specie in non possesso.
Ne consegue che i rossoneri perdono la compattezza avuta per gran parte della partita e concedono troppe situazioni potenzialmente pericolose al Napoli nel finale di gara.

Milan – Napoli 0-0: altro giro a reti bianche

Premessa doverosa: seguire questa partita con i dispositivi DAZN che continuavano a saltare e switchando tra Sky Q, applicazione nativa della Smart TV, Chromecast con PC di Backup mi ha portato via il 20% del tempo della partita. In attesa che caccino questa sciagura dall’Italia o che si decidano a trasmettere su satellite come dio comanda, perdonatemi se per questo troverete qualche idea un po’ confusa visto l’andamento a scatti della visione del match.

Il Milan ha giocato una partita sostanzialmente alla pari con la squadra di Ancelotti soffrendo nel finale e riuscendo a portare a casa un pareggio grazie alle solite parate di Donnarumma nonostante – comunque – gli sia capitata sui piedi di Musacchio la più grossa occasione della gara. Rimane forse l’amaro in bocca per comunque essere riusciti per l’ennesima volta a non vincere uno scontro contro una grande, specie per essere risultati un po’ rinunciatari dopo essere cresciuti a cavallo tra primo e secondo tempo.

I problemi del Milan sono sempre gli stessi: Kessie e Calhanoglu – i due peggiori in campo che vanno sostituiti prima possibile con l’esterno e col centrocampista dal mercato. Dal momento in cui il Milan toglie Paquetà per Borini si gioca per portarsi a casa lo zero a zero. Ci riusciamo dimostrando comunque una solidità difensiva che da dicembre ci ha visto subire solamente tre gol dopo un periodo in cui la porta veniva bucata ogni partita. Non va comunque dimenticato che vincere una partita e perderne due equivale a pareggiarne tre.

Siamo sicuramente cresciuti in fase difensiva, ma restano abbondanti deficit nel palleggio e nella fase offensiva, dove il Milan sembra allegrianamente aspettare una giocata del campione che però non ha. Superata la gara con la Roma lo scopo deve essere tornare a costruire azioni offensive degne di tali nota altrimenti non si riuscirà ad arrivare quarti. Non possiamo fare il Chievo di turno e non dobbiamo fare il Chievo di turno – quando l’avversario è in difficoltà non bisogna difendere ma bisogna osare. Andava messo forse Castillejo al posto del turco e andava dato spazio a Conti quando le squadre erano stanche – non si capisce perché continui ad uscire Paquetà.

Ora c’è la partita in Coppa Italia in cui schiererei volentieri undici primavera visto che domenica sera si va a Roma per lo scontro diretto con quella che più della Lazio è ad oggi la favorita per arrivare quarta. Usciti da queste due ci sarà il primo filotto di partite in cui è invece necessario fare i punti e dove sarà necessario un diverso atteggiamento rispetto a quello visto fino adesso. Speriamo di vedere una diversa squadra visto che questo Kessie non ha nulla più rispetto a Montolivo e questo Calhanoglu, giustamente fischiato all’uscita, è una tassa da pagare in campo. Leonardo, fai presto col mercato.

MILAN – NAPOLI 0-0

MILAN (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Bakayoko, Paquetà (69′ Borini); Suso, Cutrone (71′ Piatek), Calhanoglu (90′ Laxalt). A disp: A. Donnarumma, Plizzari, Abate, Conti, Bertolacci, Mauri, Montolivo, Castillejo. All.: Gennaro Gattuso

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Malcuit, Albiol, Koulibaly, Mario Rui (72′ Ghoulam); Callejon, Fabian, Zielinski, Insigne (88′ Ounas); Milik, Mertens (80′ Verdi). A disp: Meret, Karnezis, Maksimovic, Luperto, Hysaj, Hamsik, Diawara. All.: Carlo Ancelotti

Arbitro: Daniele Doveri (Roma)

Ammoniti: Cutrone (M) Fabian, Albiol (N)

Espulso: al 93′ Fabian (N).

Milan – Napoli: le ultime pre-partita (Serie A)

Due sfide “gemelle” in tre giorni, prima in campionato poi in Coppa Italia. Inizia stasera alle 20.30 un momento chiave della stagione milanista, con il “secondo atto” contro il Napoli.

L’ex della partita non ha certamente bisogno di presentazioni, trattandosi di Carlo Ancelotti, il tecnico che in quasi 8 anni ha vinto tutti i trofei possibili e immaginabili (Uefa a parte) con il Milan. Non c’è invece l’altro grande ex sulla bocca di tutti, quello di sponda Milan, Gonzalo Higuain che ha terminato anzitempo il suo prestito trasferendosi al Chelsea di Sarri. Nella lista convocati milanista c’è subito Piatek, fuori per infortunio Zapata e Reina. Ripescato dalla tribuna Plizzari come terzo portiere.

G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà; Suso, Cutrone, Calhanoglu l’undici probabile di Gattuso. Il suo ex maestro Ancelotti risponde con Meret; Maksimovic, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Ruiz, Diawara, Zielinski; Milik, Insigne. Panchina per Mertens e Hamsik, che pure è tornato arruolabile. Diretta Dazn, aspettando Atalanta-Roma, Torino-Inter e Lazio-Juve di domani.