5 milioni spesi per quattro rinforzi, tutti sotto i 30 anni. Provate voi a fare di meglio con tale cifra. E’ il sunto del mercato rossonero 2011/12. Fuori giocatori inutili, dentro rinforzi, anche se non di primo ordine. Fuori l’inutile Pirlo, tanto rimpianto dal primo giorno in bianconero come mai negli ultimi due anni in cui ha costituito un peso gravoso per la squadra. Fuori Jankulovski, Sokratis, Legrottaglie e Oddo dentro Mexes, Taiwo, Aquilani e Nocerino. Non è un non mercato, e non nemmeno è un mercato a vuoto come negli anni precedenti. Vengono rinforzati infatti i due reparti dove più si necessitava il bisogno, quello difensivo e quello di centrocampo. La squadra si è quindi non solo indubbiamente rinforzata rispetto allo scorso anno ma si è anche mossa nell’ottica di un progetto di rinnovamento e verso l’introduzione del Fair Play Finanziario (che, lo ricordiamo per i fan dei “caccia i soldi”, vieterà alle proprietà di ripianare nei prossimi anni). Positivo quindi il rinnovamento in un centrocampo che perderà l’anno prossimo i tre senatori (a cui approvo il rinnovo di contratto di un anno in modo da spronarli ancora alla resa massima, ci sono pochissimi giocatori migliori in giro) e il rinforzo di una difesa che ora può contare su quattro centrali di livello. A queste operazioni vanno poi aggiunte le trattative quasi certe per i primi due acquisti di Gennaio: Ganso (casella extracomunitario lasciata vuota appositamente) e Montolivo.
E’ mancato il colpo di mercato, ma a dire la verità è mancato in tutta europa. Eravamo sull’unico “top player” che si è mosso in questa sessione tra squadre di Champions League: Cesc Fabregas ma che ci ha bellamente presi in giro e usati per andare a Barcellona. E’ stato il mercato della scelta di vita di Samuel Eto’o di andare in Daghestan a prendere 20 milioni l’anno “ma non per soldi“, scelta che ha indebolito la nostra principale avversaria scudetto. E’ stato il mercato di un ottimo Napoli diventato forse, con una incognita legata al doppio impegno, la principale avversaria per lo scudetto e di una Juventus che inconscia degli errori passati ha continuato a dilapidare tanti soldi per mezzi giocatori come nel passato recente.
Da questo mercato usciamo sulla carta primi in Italia e probabilmente tra le prime quattro-cinque squadre d’Europa. L’anno scorso il campo e l’allenatore sono riusciti a confermare il primo asserto ma non il secondo. Quest anno sono chiamati a fare meglio in Europa, eliminazioni col Tottenham o goleade dal Barcellona non sono sicuramente imputabili all’organico.