Arsenal – Milan: niente errori

Emirates Stadium, ore 20.45. Il ricordo va inevitabilmente lì – a quella notte al Riazor di La Coruna del 2004. Il 4-0 di quella notte (da annoverare insieme ad Istanbul nelle imprese Europee di Carlo Ancelotti), che ribaltò una qualificazione in semifinale già scritta e, di fatto, ci costò la Champions League 2004 dato il blasone delle finaliste, ci porterebbe comunque solamente ai tempi supplementari. Arsenal – Milan sembra come quella volta una partita pro-forma, una di quelle solamente da disputare per garantirsi la qualificazione ai quarti di finale. Eppure troppe esperienze negative in passato, a partire proprio da quella notte galiziana, insegnano a non dare nulla di scontato nonostante sia il momento in cui – più di tutti – siamo vicini alla qualificazione ai quarti di finale dopo la vittoria del 2007.

L’Arsenal è infatti chiamato a segnare almeno quattro gol per passare il turno, sei in caso di rete rossonera questa sera – rete che probabilmente spezzerebbe subito le gambe ai londinesi, che proveranno a dare il massimo nella prima mezz’ora di gara sperando poi in nostri contraccolpi psicologici. Gunners che prove generali per questa partita le han già fatte in campionato, con i cinque gol nel derby con il Tottenham dopo i sette rifilati sempre in casa al Blackburn Rovers. I quattro gol subiti nel 2004 infatti porterebbero la partita solamente ai tempi supplementari e, sempre a differenza di quella annata, siamo stati già abituati in serie A a spezzoni di partita del genere in cui bisogna gestire un risultato – l’ultimo proprio a Palermo in questo sabato – e ad aver effettuato la stessa impresa a cui è chiamato oggi l’Arsenal, in trasferta a Lecce, in soli 45 minuti.

Il Milan affronterà la partita in emergenza per quanto riguarda invece il centrocampo, con Muntari indisponibile ed Emanuelson incerto dopo l’infortunio nella gara di Palermo che si vanno a sommare alla squalifica di Massimo Ambrosini. Confermato infatti Van Bommel, tenuto a riposo proprio sabato, il centrocampo dovrebbe essere completato da Nocerino e Mesbah con El Sharaawy al suo esordio assoluto in Champions League nel ruolo di trequartista alle spalle di Robinho e Ibrahimovic. Difesa invece confermata con Mexes e Thiago Silva al centro mentre nel ruolo di terzini davanti ad Abbiati agiranno Abate ed Antonini. L’Arsenal si presenterà invece offensivo con un 4-2-3-1 che vedrà Gervinho, Rosicky e Walcott dietro a Van Persie e il centrocampo completato da Song e Arteta. Gibbs, Vermaelen, Koscielny e Sagna completeranno la fase difensiva davanti a Szczesny. Wenger ieri in conferenza stampa si è detto convinto di potercela fare – ad Allegri rispondere evitando la figuraccia europea nel nostro habitat naturale: uscire stasera significherebbe fallire la stagione.

Il vento sta cambiando…

Il vento sta cambiando, e questa giornata di campionato appena trascorsa è solo la conferma delle sensazioni già avvertite, già pregustate nelle settimane precedenti. Il Milan fa quello che vuole contro il rimaneggiato Palermo e il ritorno di Ibrahimovic fa solo bene ai rossoneri. Per quel che riguarda la Juventus, è una squadra sempre di più in calo da un punto di vista fisico che non riesce a conquistare i tre punti nemmeno nel proprio stadio, smentendo quella che di fatto era stata la tradizione della prima parte della stagione.

Ma andiamo per gradi, guardando come prima cosa in casa nostra. Della prestazione vista al Renzo Barbera sicuramente ciò che rimarrà impresso sarà la prestazione di Zlatan Ibrahimovic, che con tre gol sembra voler zittire tutte le critiche arrivate nei suoi confronti per l’episodio con Aronica che aveva causato le tre giornate di squalifica. La sua prestazione di ieri è stata sicuramente eccelsa, ma non va sottovalutata l’assenza totale della difesa avversaria: troppo facile giocare contro un terzino e un centrocampista che provano a fare i difensori centrali. Le qualità tecniche dello svedese sono indubbie e nessuno le mette in discussione, sta di fatto che il suo compito ieri è stato nettamente agevolato dagli avversari. Ciò che c’è di più buono, al di là del singolo, è il gioco che finalmente da Udine in poi il Milan sembra aver ritrovato: squadra veloce, che pressa e si difende con tanti elementi, e sempre pronta a ripartire appena recuperata palla. Niente a che vedere con la squadra lenta e svogliata che ci aveva fatto saltare sul divano dalla rabbia al ritorno dalla sosta natalizia. Allegri sembra aver intrapreso finalmente la strada giusta e anche le sue scommesse, Emanuelson e Muntari, si stanno dimostrando sempre più azzeccate; l’olandese ha dimostrato molta personalità nelle ultime gare e si sta ritagliando un ruolo importante in squadra, mentre il centrocampista ex-inter dà ulteriore forza e sostanza al centrocampo in fase di pressing.

Per quel che riguarda i nostri rivali nella lotta al titolo, il calo è evidente ed anche abbastanza preoccupante per loro. Infatti anche nella gara interna contro il Chievo la Juve ha dimostrato di fare fatica a tener testa ad una piccola che è riuscita a correre di più. La condizione fisica, per come Conte ha impostato il suo gioco, sembra essere un fattore chiave, senza il quale la Juventus rischia di sciogliersi come neve al sole; mancano infatti le individualità e il talento dei singoli, che possono farti vincere le partite anche quando non hai le gambe per correre. Alla lunga la squadra sembra stia pagando il lavoro svolto a mille dall’inizio del campionato ad ora, andando magari ad incrinare anche le certezze di allenatore e dirigenti. Persino dal punto di vista degli infortuni la situazione non è più così idilliaca, avendo perso ieri per infortunio Chiellini che non sarà a disposizione nelle prossime settimane. Tutti questi fattori non devono far altro che stimolare l’ambiente rossonero a premere sull’acceleratore in questo momento della stagione, perché fare un Marzo al massimo con questa Juve che sembra essere in calo, potrebbe garantirci un bel salto in avanti verso il 19°.

L’obiettivo principale in questo momento, a mio avviso, deve essere quello di recuperare il maggior numero possibile di giocatori infortunati e concentrare tutte le nostre forze sul campionato una volta ottenuto il passaggio del turno il Champions. Il calendario difatti sembra venirci incontro visto che il Febbraio di ferro è terminato e la maggior parte degli scontri diretti contro le big sono andati. Se avessimo fatto qualche punto in più in quelle gare (Juve compresa, ma almeno in quell’occasione non è stata colpa nostra) adesso avremmo al certezza di essere in testa da soli, senza tati conti da dover fare: così non è stato e speriamo di non pagare alla lunga quei punti persi. Adesso Champions e recupero della Juve a Bologna: andiamo incontro serenamente a questi giorni, consapevoli che il vento sta cambiando.

Palermo – Milan 0-4: Up & Down

Up

Zlatan Ibrahimovic: l’unica sua tripletta in serie A era datata 2005 e aveva la maglia della Juventus. Quindi, finalmente, è riuscito a farne una pulita.

Stefan El Sharaawy: grande prova di coraggio del piccolo faraone che sul 4-0 ha rischiato la propria vita: ha tolto palla su un tiro sicuro ad Ibrahimovic.

Gigi Buffon:I quattro gol del Milan non erano entrati, li ho visti chiaramente io!

Pato: finalmente trovata la posizione migliore in campo per il numero sette rossonero: è a Monza con Barbara Berlusconi.

I giornalisti gufi: “Il Milan non vince a lecce da…”, “non vince a Genova da…”, “non vince ad Udine da…”, “non vince a Palermo da…”… oh vaffanculo!

Down

I tifosi Juventini: dopo Cesena, Chievo, Catania, Palermo all’andata, Cagliari, Siena… le partite in cui spengono il televisore incazzati dopo 30′ di vana gufata stanno diventando un po’ troppe, no?

Antonio Conte: proteste sul gol di Dramè che è costato il pari in casa alla società bianconera. Il gol era chiaramente da annullare per fuorigioco. Di Bonucci.

Luca Antonini: scoperto il motivo per cui è titolare sulla nostra fascia sinistra. Era un ripiego dopo essere stato scartato ai provini del Cervia.

Maurizio Zamparini:ma perchè cazzo ho detto che non esoneravo Mutti anche se si perdeva…. ma vaffanculo va

De Ceglie:La vittoria del Milan non ci ha messo pressione“. – facevamo schifo uguale anche senza.

Palermo – Milan 0-4: E’ tornato Zlatan

Tripletta di Ibrahimovic a Palermo

Quattro gol al Palermo e – come già accade troppo spesso in questo campionato quando il Milan non affronta una delle prime sette – partita chiusa dopo trenta minuti. Ne sono bastati ancora meno per capire l’andazzo della gara con i ragazzi di Allegri entrati prepotentemente in campo col piglio di chi doveva reagire ad una  forte ingiustizia subita, con Ignazio Abate che dopo 40” già scodellava palloni in area. I rosanero vengono quindi puniti alle prime ingenuità difensive, con Robinho che recupera la palla persa da Migliaccio e serve ad Ibra che insacca in rete. Da lì la gara è in discesa anche grazie al ritorno dello svedese (“se gliela riduciamo poi chi li sente a quelli là?”) e al gol di Thiago Silva.

La partita di oggi dimostra ancora una volta come quando questa squadra è in condizione fisica sia seconda solamente a Real Madrid e Barcellona e come, ancora una volta, Ibrahimovic sia un valore in più da sfruttare e non un peso (semmai il peso è quello col numero sette, ma questo è un altro discorso). E’ il caso – come sostenevo io dalla scorsa stagione – di considerare appunto la nostra coppia d’attacco principale quella con Robinho con cui il numero 11 si trova meglio data la complementarietà dei valori tecnici. Non che Ibra abbia giocato una grande partita dal punto di vista della corsa – molto spesso, soprattutto nella prima parte di partita, rallentando le azioni – ma ha i colpi da campione per permettersi di farlo. Ad Allegri va – come già dicevo dopo la gara della Lazio in coppa Italia – il merito di essere finalmente riuscito, forse tardivamente, a creare un sistema di gioco in cui tutti rendono e possono giocare versatilmente in più posizioni anche durante la stessa partita – e ne stiamo finalmente raccogliendo i frutti.

Per il resto a centrocampo si conferma la crescita di Emanuelson, uno dei pochi giocatori in grado di dare fluidità di gioco (scommessa vinta da Allegri) e – note dolenti – le ennesime prestazioni inguardabili di Antonini e Bonera. Se contro la Juventus la mancata copertura laterale del terzino – che spesso in fase difensiva tende ad accentrarsi – ci è costata il gol, oggi ci siamo limitati ad attaccare unicamente sulla fascia di Abate nel primo tempo e solamente quando Mesbah – non un fenomeno ma, a differenza del numero 77, almeno un giocatore – è entrato in campo si sono viste le prime incursioni a sinistra. Effetto finito quando dopo il 4-0 la partita si avvia verso l’ennesimo “garbage time della stagione che ci permette di partecipare al solito giochino “vediamo-se-entra-Pippo-Inzaghi“.

In prospettiva scudetto (dove dopo i tabù di Lecce, Genova e Udine ne sfatiamo un altro) ne usciamo sicuramente rafforzati considerato il fatto che di partite relativamente difficili rimangono solamente quelle di Roma e il derby contro i prescritti. Delle 12 gare rimanenti ne giocheremo comunque otto sul campo di San Siro, con Parma, Chievo, Siena e Catania (questa la più insidiosa) da affrontare fuori casa oltre al derby di Milano – con i risultati ottenuti nel girone di andata i punti finali sarebbero 83, più che sufficienti a portarsi a casa il tricolore. In prospettiva Champions League abbiamo affrontato una mini-prova nei 45 minuti finali di partita chiusa utili per la gara di martedì – perché in fondo, tra chi lotta lassù, abbiamo anche un’altra competizione da onorare, noi.

PALERMO-MILAN 0-4 (Primo tempo 0-3)
MARCATORI: Ibrahimovic al 21′, 31′ e 35′ p.t.; Thiago Silva al 13′ s.t.
PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Munoz, Migliaccio, Mantovani, E. Pisano; Bertolo (dal 5′ st Aguirregaray), Donati, E. Barreto; Ilicic (dal 40′ st Zahavi),; Miccoli, Budan (dal 14′ st Della Rocca). (Tzorvas, Milanovic, Vasquez, Mehmeti). All.: Mutti.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera , Thiago Silva, Antonini (dal 1′ st Mesbah); Nocerino, Ambrosini, Muntari; Emanuelson (dal 9′ st El Shaarawy); Robinho (dal 37′ st Inzaghi), Ibrahimovic. (Amelia, Zambrotta, Yepes, Van Bommel). All.: Allegri.
ARBITRO: Orsato di Schio
NOTE – Spettatori: 22.246, per un incasso di 608.418,00. Ammoniti nessuno. Angoli 10-6 per il Milan. Recuperi: 1′ p.t. e 2′ s.t.

Palermo – Milan: LIVE!

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DOPO LECCE E UDINE CI SI GIOCA IL CAMPIONATO NELLA TRASFERTA PROIBITIVA DI PALERMO. RIUSCIRA’ IL MILAN CON IL RITORNO DI IBRAHIMOVIC A SFATARE CINQUE ANNI DI SCONFITTE? LO SCOPRIRETE SABATO, ALLE 18, SU ROSSONEROSEMPER.

Palermo – Milan: il futuro parte da qui!

Stadio Renzo Barbera, ore 18. Sarà Palermo-Milan: la sfida con la squadra che più ci ha fatto impazzire durante la gestione Allegri. Nell’autunno 2010 li abbiamo battuti in una delle partite che ci portarono in testa alla classifica della Serie A, poi, al ritorno, subimmo una brutta sconfitta per 1-0 a Palermo: la Domenica prima del derby, in uno dei rari lampi di gioia dell’effimera gestione del Palermo targata Serse Cosmi, che prese, tanto per dire, 4 pappine la giornata successiva nel derby contro il Catania – ma non è tutto: ci buttarono pure fuori dalla Coppa Italia, dopo una semifinale di ritorno giocata dai nostri, già certi di vincere lo scudetto, con la pancia troppo piena e con la mente non troppo lucida, secondo me, dopo gli alcolici festeggiamenti di Roma….

All’andata di campionato quest’anno, per fortuna, li abbiamo regolati con un secco 3-0, partita facilitata dalla totale mancanza degli avversari in campo; una sconfitta, unita al rendimento positivo solo in casa, che convinse Zamparini ad esonerare Mangia per il buon Bortolo Mutti, il cui Palermo, ironia della sorte ha palesato una buona personalità in casa – ed un accentuata fragilità fuori. Purtroppo oggi andiamo ad incontrarli sul loro terreno, e non sarà facile.

Allegri ritrova il genio svedese, dopo tre giornate di squalifica, ed il Milan ritrova il campo di gioco dopo i furti ed i torti subiti nell’allucinante scontro di San Siro con gli “amici” Juventini, perde invece Pato, ed è un bene: giocare con una situazione psicofisica instabile come la sua di questo inizio 2012, nuocerebbe innanzitutto a lui, e metterlo in coppia con Ibra, caricato come una molla e con la bava alla bocca sarebbe, agonisticamente parlando, un confronto davvero impietoso. Perde pure Mexes, un altro che si è beccato 3 giornate di squalifica, e questo non è un bene perché tra un Bonera non al 100% e un Nesta in forse, quanto a difensori siamo messi maluccio.

A casa Milan è comunque, finalmente, anche tempo di rientri: Flamini è a Palermo, in squadra. Il forte centrocampista francese rientra infatti dopo una sosta lunghissima per infortunio, ovviamente non stiamo parlando di un campione, ma di un giocatore che spesso si è rivelato molto utile alla causa – e del suo ritorno sono molto felice. Anche Gattuso si sta allenando a ritmi serrati, presto si riaprirà anche per lui, la caccia ad un posto da titolare.

Luci ed ombre insomma, e anche disgusto, ribrezzo e voglia di vendetta: ma non dobbiamo fermarci come ha fatto l’Inter a filosofeggiare sul senso dell’essere, noi siamo il Milan, e dobbiamo andare avanti alla nostra maniera: vincendo.
Per questo il mister domani schiera in campo, disposti col solito 4-3-1-2: Abbiati, Abate, Bonera, T. Silva, Antonini, Nocerino, Van Bommel, Muntari, Emanuelson, Robinho, Ibrahimovic.

Il Palermo, se sfidato nel suo habitat naturale è fortissimo, lo sappiamo, infatti in casa è reduce da 4 vittorie consecutive, durante le quali, ha regolato, tanto per dire, la Lazio per 5-1 ed il Genoa 5-3, e – anche se il rendimento fuori delle mura amiche della squadra siciliana è disastroso, praticamente da Inter, è ovvio che la nostra attenzione a questa partita dovrà essere massima. Con Bacinovic, Silvestre e soprattutto Balzaretti out, e con un Hernandez in forse, mister Mutti schiererà il Palermo a specchio sul Milan con: Viviano, Mantovani, Migliaccio, Munoz, Pisano, Bertolo, Donati, Barreto, Ilicic, Budan e Miccoli.

Non dobbiamo dimenticare che la guerra contro la Juve non si vince urlando in un corridoio, ma mantenendo sempre alta la concentrazione e gli stimoli in partite come quella di oggi, per questo vi voglio tutti presenti al nostro LIVE: i ragazzi avranno bisogno anche di noi!!

Punti pesanti

Mi pare ovvio che le discussioni sui due punti ingiustamente perduti a San Siro contro la Juventus non si siano ancora placate, il clamore suscitato dal quel metro non visto da Buffon rieccheggia ancora tra le mura degi uffici di Nicchi e compagnia cantante.

É altrettanto vero che se non riuscissimo a fare tre punti a Palermo, forse tutto potrebbe non avere senso. La squadra di Zamparini non sta godendo di un momento di forma straordinario, ma tra le mura di casa é sempre un avversario temibilissimo.

Il Milan dal canto suo sta viaggiando a vele spiegate, grazie al momento di forma ritrovato di molti giocatori e nonostante un numero impressionante e difficilmente spiegabile di infortunati.

Pato sta correndo la sua personalissima corsa contro gli stiramenti: la sua assenza contro il Palermo non fa piú alcuna notizia, la nostra abitudine alla sua mancanza in campo sta facendo dimenticare tutte le sue ottime prestazioni passate, lasciando inoltre un piccolo e crescente rammarico per la sua mancata partenza. Se avesse avuto ragione Galliani nel tentare di vendere il giovane brasiliano di Pato Branco?

La difesa, orfana di Rocky Mexes, dovrà contare su Thiago Silva e, forse, Yepes o Bonera, anche se la presenza di entrambi i centrali non é cosi scontata. A centrocampo i soliti Nocerino, Emanuelson, Ambrosini e Van Bommel dovranno contendere i palloni ai siciliani, cercando cosí di innescare gli attacchi di Ibrahimovic e compagnia.

Sicuramente la prestazione dello svedese in Nazionale ha dato l’ennesima dimostrazione che, se lasciato riposare per qualche giorno senza eccessivi sforzi, l’apporto alla manovra cresce in maniera esponenziale, soprattutto a livello mentale.

Una vittoria a Palermo, oltre a sfatare un tabú, darebbe un grandissimo slancio e ci permetterebbe di mantenere, nel peggiore dei casi, invariate le distanze con una Juventus impegnata in casa contro un Chievo orfano del proprio capitano valdostano, squalificato per una giornata (deja vu di moggiana memoria).

Ecco la parità di trattamento!

Post flash non in scaletta – ma non posso non diffondere questo video che avrei voluto io stesso realizzare. Si dice che le immagini valgano più di mille parole, e allora ecco qui (in inglese) i reali motivi per cui siamo (potenzialmente) dietro la Juventus in classifica

httpvh://www.youtube.com/watch?v=__LwsOwviL4

Si ringraziano @drrossoneri e @altaqui per la realizzazione del video

Italia – USA 0-1: Up & Down

Up

Il codice etico: nuovi guai per Balotelli. A rischio la convocazione all’europeo dopo essersi scaccolato in pubblico.

L’Inghilterra: sì, ha fatto schifo. Sì, ha preso tre gol in casa. Sì, ha perso miseramente. Ma vuoi mettere per loro farlo con un CT inglese in panchina?

Giampiero Gasperini: ricomincia là dove aveva lasciato. Da quando ha sostituito Ranieri al commento tecnico della nazionale i risultati parlando chiaro: due sconfitte casalinghe in due partite. Insuperabile.

Andrea Pirlo: Situazione veramente difficile per il numero 21 nella partita di ieri. Non essendo protetto dall’indossare una maglia bianconera ha dovuto finire la partita senza tuffarsi in area per simulare un rigore o tirare una gomitata ad un avversario.

Germano Mosconi: Defunto questa mattina il giornalista veneto. Sappiamo tutti come avrebbe commentato la prestazione di ieri della nazionale.

Down

Zlatan Ibrahimovic: nuovo rischio squalifica per lo svedese. Dopo aver rotto il crociato di Majstorovic in allenamento la Juventus ha chiesto la prova TV.

Sebastian Giovinco: ennesimo caso di evasione fiscale in Italia. Prima della partita si è infatti recato all’acquario di Genova dove, scambiato per un bambino in gita con una scolaresca, è entrato gratis.

Gigi Buffon:Sul gol di Dempsey non mi sono accorto che la palla era entrata. Ma non l’avrei certo detto all’arbitro“.

Lucio Dalla: Se ne è andato anche lui proprio questa mattina. Gli ermellini ringraziano.

Gesù Cristo: Recentemente risorto un’altra volta si è presentato ai microfoni per dichiarare: “quella volta con Lazzaro fui molto fortunato. Se provassi a dire <alzati e cammina> a Pato, non cambierebbe un cazzo“.

Italia – Usa 0-1: Degli esperimenti riusciti, ma il resto…

Giovinco in azione con l'orrifica nuova maglia da trasferta.

Per fare uno sguardo generale della partita, basti dire che è stata una serata molto scialba e priva di vere e proprie emozioni. Tutti i giocatori – con l’eccezione di quegli americani che giocano in MLS: è stata forse questa la chiave del successo statunitense, la maggiore freschezza di alcuni giocatori – hanno fatto vedere scarsissimo interesse per il risultato finale, puntando solo a non consumare energie preziose. E’ una fase delicata per il campionato: quale altra importanza può avere un’amichevole del genere, se non quella psicologica già analizzata nel prepartita?  

Note positive, comunque, non mancano nemmeno in questa sconfitta, ed arrivano da dove meno le si potrebbe aspettare: i migliori in campo sono stati Ogbonna [da decenni, se si escludono le stagioni in B di Milan e Juve, un calciatore della serie cadetta non partiva titolare in azzurro] e, nel suo spezzone di partita, Borini. Attaccante della Roma, unica nota positiva nel reparto offensivo esattamente come nella sua Roma domenica scorsa, l’ex Chelsea ha colto la sua occasione per mettersi in luce in chiave convocazione. Perché Rossi e Cassano convalescenti, non è difficile capirlo, non offrono tutte queste garanzie. Soprattutto se si continua con questa storia del codice etico… Gli altri? Tutti tirati, tutti attenti a tirare indietro la gamba nei contrasti [emblematico Giovinco, diverse volte incerto davanti a un inguardabile Howard]. E, di conseguenza, non si può dire che gli States non abbiano meritato questa vittoria. 

Dempsey dopo aver segnato a Buffon. Ops, sbagliata immagine...

Dempsey dopo aver segnato a Buffon. Ops, sbagliata immagine...

Ho già citato il prepartita di ieri: si parlava di Milan-Juventus. Ma questa stessa sfida ha nascosto diversi riferimenti alla squadra bianconera. Dai giocatori in campo in Nazionale [lo stesso Buffon: citando il Codice Etico, si può anche capire come questo non sia uguale per tutti], al regista avversario Bradley, che affronterà proprio i bianconeri nella prossima giornata con il Chievo, alla stessa azione del gol: Dempsey che insacca alle spalle di Buffon non può che richiamare alla mente una delle più fulgide giornate della storia recente bianconera, quella grande sera a Londra dove la Juventus fu riportata al posto che le spetta. Niente da segnalare, invece, per quanto riguarda i rossoneri: metà partita per Nocerino e uno spezzone per Abate, entrambi senza acuti.

Ma la partita dell’Italia non è stata la sola di questo mercoledì: per fare una carrellata delle più importanti, la Spagna ha dilagato contro il Venezuela mentre la Francia ha battuto la Germania per 2-1 a Brema (con i tedeschi che però hanno segnato, nei minuti di recupero, per la prima volta dopo ventidue anni contro i Bleus). Inghilterra-Olanda, invece, si è conclusa con una vittoria degli orange: 2-3, con cinque gol tutti nel secondo tempo. Uno-due rapido di Robben e Huntelaar, con l’ex rossonero che poi esce sanguinante dopo un contrasto con Smalling. All’ottantacinquesimo segna il neo-Chelsea Gary Cahill [da non confondersi con l’australiano Tim] e al novantesimo pareggia Young. Ma appena dopo il gol inglese, Robben sigla la doppietta personale che consegna la vittoria all’undici di van Marwijk. Cara stampa inglese, sei ancora sicura che il problema fosse il tanto vituperato Capello?

ITALIA-USA 0-1
ITALIA (4-3-1-2): Buffon 6; Maggio 6 (27? st Abate 6), Barzagli 6,5, Ogbonna 6,5, Criscito 5 (1? st Chiellini 6); Nocerino 5 (1? st Montolivo 6), Pirlo 5,5, Marchisio 5 (27? st De Rossi 6); Thiago Motta 5 (13? st Borini 6,5); Giovinco 5,5, Matri 5,5 (13? st Pazzini 6). A disp.: De Sanctis, Balzaretti, Astori, Bonucci, Sirigu, Viviano. All.: Prandelli 5,5
USA (4-2-3-1): Howard 6,5; Cherundolo 6,5, Goodson 6, Bocanegra 6,5, Johnson 6,5 (31? st Spector sv); Edu 6, Bradley 6,5; Williams 6, Dempsey 7 (48? st Buddle sv), Shea 6,5 (28? st Kljestan sv); Altidore 6 (34? st Boyd sv). A disp.: Guzan, Rimando, Cameron, Parkhurst. All.: Klinsmann 7
Arbitro: Firat Aydinus (Tur)
Marcatori: 10? st Dempsey
Ammoniti: Chiellini (I), Bocanegra (U)

Italia – USA: emergenza attacco

Per una volta una amichevole della nazionale arriva al momento opportuno. Troppo importante in questo momento lasciarsi subito alle spalle le polemiche e i veleni di Milan – Juventus e tornare in campo, subito, anche se in settimana e solo per una amichevole della nazionale può servire a stemperare la (sacrosanta) arrabbiatura da parte dell’ambiente rossonero.

ATTACCO IN EMERGENZA – Balotelli ancora a casa per via del “codice etico” di Prandelli, Cassano con i problemi che tutti sappiamo, Rossi e Gilardino infortunati: sarà Matri a prendersi il peso dell’attacco con Giovinco in un attacco nel quale si era parlato anche di una possibile convocazione di El Sharaawy, relegato per ora all’Under 21 e a cui è stato preferito, per motivi a noi misteriosi, il romanista Borini. Mi soffermerei tuttavia ancora una volta sul presunto “codice etico” che, dopo le dichiarazioni di Buffon, il gioco antisportivo di Pirlo in partita sembra essere una scusa per punire i soliti e giustificarne l’esclusione. La scusa che non trovò Lippi, incapace di giustificare l’esclusione di Cassano per motivi disciplinari e per questo messo in croce e cacciato: vediamo quando e come sarà applicato questo codice nelle convocazioni per i prossimi europei – la sensazione è che ci sarà da ridere.

MILANISTI (ANCORA) MESSI DA PARTE – Sono bastate le voci di contratto con il Milan la prossima stagione per far passare Montolivo dalla formazione titolare alla panchina di oggi. Lo stesso dicasi per Ignazio Abate a cui oggi viene preferito Maggio sulla fascia destra: unico milanista titolare Antonio Nocerino e – considerata la non presenza del faraone nelle convocazioni –  rimane sempre la sensazione che i nostri per indossare la maglia azzurra debbano sempre fare quel qualcosa in più degli altri. Altri che oltre al miglior difensore del mondo secondo tuttosport – all’anagrafe Barzagli, si chiamano Ogbonna, Criscito, Marchisio, Pirlo, Giovinco e Matri più il brasiliano Thiago Motta.

MILANISTI ON THE ROAD – Un occhio anche al resto della serata dove sono ben due i piatti forti: il primo sarà a Londra e vedrà l’Olanda di Van Bommel ed Emanuelson affrontare l’Inghilterra a Wembley mentre nel secondo a Brema si affronteranno la Germania e la Francia di Philippe Mexes. Viaggi in America per Yepes e Muntari: il primo con la Colombia giocherà col Messico a Miami, mentre il secondo se la vedrà contro il Cile a New York. Completa il quadro ovviamente Ibrahimovic che torna in campo dopo la gara con l’Arsenal con la sua Svezia in campo in Croazia: per uno come lui, più di un derby.

Tornati quello che son sempre stati

Dopo 60 ore abbondanti di Milan – Juventus e di tutte le polemiche del caso, prendiamo una bella pausa ricreativa per dedicarci al nostro passatempo preferito: prendere in giro la seconda squadra di Milano. A dire il vero ci riescono benissimo da soli, ma noi li aiutiamo per tenerci in allenamento.

A Napoli l’Inter di Ranieri perde la quinta partita consecutiva (quattro in Campionato, una in Champions League), la settima in otto gare (esce con il Napoli in Coppa Italia – l’ottava gara è il 4 a 4 casalingo con il Palermo). Insomma, le remuntada si è fermata a metà gennaio, da allora 1 punto in campionato su 18 a disposizione, condite dalle umiliazioni casalinghe con Novara e Bologna.  Eurosport, forte dell’anticipo del sabato, piazza Buffon in copertina e la sfida Milan – Juventus nella TOP 10 delle notizie, mentre la banda di Moratti la domenica è la news numero 16 (quarta pagina) mescolata assieme a tutti i risultati, il lunedì addirittura ventunesima (quinta pagina). Non c’è traccia di articolo dedicato. Chapeu.

La stagione dell’Inter inizio con il derby di Pechino in Supercoppa di Lega perso con Gasperini in panchina, allenatore cacciato e reputato il male della squadra. Arriva dunque Ranieri, quarto allenatore in 14 mesi, chiamato a ricostruire dalle macerie di una stagione, quella precedente, passata agli annales come il Triplete più triste e patetico della storia, dove vendere Eto’o e prendere Forlan (non schierabile in Champions, ma a Branca non lo avevano detto) è stato fatto passare come una grande manovra di mercato. Dove le riconferme di Maicon e Sneijder sono state chiamate acquisti, dove “vedrete chi è Alvarez” e “Coutinho è il nuovo Kakà” imbrattavano ogni forum. Poi iniziano a piovere le sberle, da ogni parte, da chiunque, e in ogni competizione. A Ranieri vendono perfino Motta, il suo amichetto, l’unico che gli garantiva il panettone anche dopo Natale.

L’undicesima sconfitta in Serie A in 25 partite è un record storico, mai l’Inter aveva perso così tante gare. Record che a pochi giorni di distanza va a fare braccetto con un altro record storico, ovvero quello di formazione più vecchia della storia della Coppa dei Campioni / Champions League (31 anni e 317 giorni). Terzo record, non ufficiale, sarebbe quello di aver reso Filippo “il bambino più preso per il culo d’Italia”, ma purtroppo la categoria non è ancora stata istituita. Provvederemo.

Nel frattempo godiamoci il ritorno in pompa magna della vecchia cara Inter, che ad onore di cronaca, si ritroverebbe anche un punticino in più in classifica. Evidentemente a loro non basta più nemmeno quello.

Nessuna novità: paga solo il Milan

Non si poteva non parlare dell’ultima appendice di Milan – Juventus, quella del giudice sportivo. E’ disponibile a questo indirizzo il comunicato del giudice sportivo Tosel. Analizziamolo nel dettaglio:

Philippe Mexes

Tre giornate sacrosante. La condotta violenta qui ci sta tutta – tuttavia il fatto che il difensore rossonero abbia preso tre giornate fa capire come la stessa entità fosse eccessiva per Zlatan Ibrahimovic.

Andrea Pirlo

Il giudice non ritiene la condotta violenta ma non si pronuncia circa la regolarità del gesto. Diciamo che possono essere due gomitate da giallo – stava all’arbitro (che si è discolpato in entrambi gli episodi dicendo di non aver visto nonostante le immagini dimostrino il contrario). Insomma tre cartellini gialli, considerato anche l’episodio contro il Catania, si riducono in un nulla di fatto.

Muntari e Liechsteiner

Pensavo l’arbitro avesse visto, invece la sentenza mi risulta quantomeno curiosa.

le immagini televisive documentano che, nelle circostanze segnalate, nel corso di un’azione offensiva della squadra rosso-nera, i due calciatori, nell’area di rigore bianco-nera, davano inizio ad un prolungato “corpo a corpo” con reciproche trattenute e divincolamenti, manate e spinte, ai limiti (e oltre…) del Regolamento.
Al termine del “contrasto”, Muntari, sottraendosi ad una trattenuta (ennesima..), colpiva con una (ennesima…) manata al capo l’antagonista juventino che cadeva al suolo.
L’Arbitro non interveniva in alcun modo, né durante né al termine della “colluttazione”, in quanto, come precisato su richiesta di questo Ufficio (e-mail delle ore 16.11 odierne) “non aveva visto” l’episodio.
Questo Giudice ritiene che il comportamento tenuto dal Muntari sarebbe stato decisamente meritevole di opportuna sanzione disciplinare qualora fosse stato “visto” dal Direttore di gara, ma ritiene anche che, considerato l’acceso contesto agonistico e la dinamica dei convulsi movimenti di entrambi i protagonisti, non sussista una prova certa circa quell’intenzionalità lesiva, che integra gli estremi della “condotta violenta” sanzionabile ex art. 35, n. 1.3 CGS .

Insomma praticamente una autorizzazione alla rissa in caso di “acceso contesto agonistico”. Quello che nessun giudice può però dire è che il primo episodio dell’azione riguarda proprio lo Juventino che prende per il collo il giocatore rossonero. A termini regolamentari, se l’arbitro avesse visto, era calcio di rigore per il Milan.

Tifosi bianconeri: 

Ammenda di € 10.000,00 : alla Soc. JUVENTUS per avere suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, indirizzato a calciatori della squadra avversaria cori costituenti espressione di discriminazione razziale; entità della sanzione attenuata ex art. 13 comma 1 lett. a) e b), e comma 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza.

Cori costituenti espressione di discriminazione razziale. Ma in questo caso, da regolamento UEFA, la partita non dovrebbe essere sospesa?

Arturo Vidal:

Una sola giornata nonostante il rosso diretto e il fallo grave (da dietro).

Silvano Ramaccioni:

Una giornata di squalifica

per avere, al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, formulato espressioni ingiuriose nei confronti della Società avversaria.

Adriano Galliani:

Ammonizione con diffida e ammenda

per avere, al termine del primo tempo, al rientro negli spogliatoi, rivolto ad alcuni tesserati della Società avversaria espressioni provocatorie ed irrispettose; infrazione rilevata dai collaboratori della Procura federale.

Prendiamone nota. A quanto pare Antonio Conte ha potuto apostrofarci impunemente come “mafiosi” mentre la presenza (ingiustificata come quella di Galliani) di Nedved, Marotta e Agnelli nella stessa zona rimane anch’essa impunita.

Rimangono impuniti anche Chiellini e Borriello che la gomitata a Mexes, la quale ha scaturito poi il pugno come reazione, l’ha tirata ben lontana dalle telecamere.

Cosa possiamo ricavare da tutto ciò? Innanzitutto il giudice sportivo ha preferito non aggiungere ulteriore tensione cercando di applicare la “grazia” il più possibile. Rimane però l’enorme ingiustizia nei confronti dei tifosi Milanisti sanzionata a livello dirigenziale facendo passare per impuniti insulti più gravi arrivati dall’altra parte.

Curiosità finale: è girata nel pomeriggio una immagine di Robinho ed Emanuelson che battono il corner su cui scaturisce il gol di Muntari con palla fuori dalla lunetta, appigliandosi all’irregolarità del calcio d’angolo come già accadde per gli interisti in un Milan – Lazio 1-1 (e questo fa capire a che livello sono ridotti). Ecco, andate a rivedervi quel corner e capite come nessuno sa mistificare la realtà come i tifosi della squadra di venaria reale.

Come volevasi dimostrare!

Come ci hanno insegnato a scuola, ogni problema ha una sua dimostrazione con la quale si cerca di rislolverlo. Il problema di Sabato era: ci sono Milan e Juve che si affrontano a S.Siro in una gara molto importante che può influire sul campionato. Nel Milan mancano Ibrahimovic e Boateng ma lo stato di forma è ottimale, nella Juve non manca nessuno, come al solito, ma è molto ingombrante la figura di dirigenti e allenatore sempre pronti a recriminare. Ad arbitrare la partita è Tagliavento, considerato il migliore arbitro italiano, insieme ai suoi fidati collaboratori Di Liberatore e Romagnoli. Come finirà la gara? Vincerà la correttezza e il risultato del campo o sarà ancora una vittoria delle scrivanie?

Una volta preso atto della traccia del problema, iniziamo a risolverlo. Le dichiarazioni degli ultimi tempi di dirigenti, allenatore e giocatori della seconda squadra di Torino, hanno acceso non poco una gara che si sperava fosse condizionata solamente da episodi di calcio giocato, con la vittoria di una o dell’altra squadra a seconda di quanto si fosse visto in campo. Invece l’atmosfera è stata molto più che tesa e qualcuno dalla parte dei bianconeri aveva già raggiunto il primo dei loro obiettivi prima ancora che la gara iniziasse, rendendola una contesa bellicosa.  Il momento clou arriva, come tutti ormai già sappiamo, al momento del goal non concesso a Muntari dal grande Romagnoli (quello che anche a Firenze aveva provveduto a negare una vittoria al Milan). Sull’episodio ormai si è detto di tutto e di più, anche se sarebbe bastata una sola parola per definirlo al meglio: scandaloso. Le conseguenze dell’ignobile scelta arbitrale si vedono prima dentro il campo, con proteste infinite da parte di tutti, poi all’interno degli spogliatoi nell’intervallo, dove Galliani si scontra verbalmente con Conte. Con questo comportamento viene meno alle regole e allo stile che dovrebbero far parte di un dirigente, ma incarna perfettamente i sentimenti di ogni tifoso rossonero.

La seconda parte dello svolgimento prevede l’analisi del pugno di Mexes a Borriello, il quale già dalla partita di Coppa Italia non aveva fatto altro che provocare e chiedere falli ad ogni minimo contatto, confermando la sua indole di attore. Sta di fatto che nessuno della quaterna arbitrale vede l’episodio (come potevano vederlo cari juventini se era a 50 metri dalla palla???) e che probabilmente verrà invocata la prova TV. La partita procede fino all’ennesimo episodio arbitrale, stavolta a sfavore della Juve con un goal annullato a Matri per fuorigioco dubbio. Niente di paragonabile al primo episodio, ma comunque un errore. Nel post partita gli animi si accendono con Chiellini e Conte che dimostrano di incarnare al meglio lo spirito dello juventino medio: provocazioni contro tutti che scatenano una rissa finale e dichiarazioni inammissibili di chi invita ad abbassare i toni quando non ha fatto altro che alzarli da un mese a questa parte.

Questi i fatti, questa la cronaca di una gara nella gara. L’impressione che tutti abbiamo avuto è stata quella che il Milan, dai dirigenti fino ai giocatori, si sia un po’ stancato del modo in cui la Juve sta conducendo questo campionato sia dentro ma soprattutto fuori dal campo. Lo stile Milan va a farsi benedire ma quando è troppo è troppo. Sbrocca anche Allegri nelle dichiarazioni post partita, lanciando frecce avvelenate contro Marotta ed invitandolo al silenzio, cosa che sarebbe stata più gradita nelle settimane scorse. Se tutto questo non fosse successo, avremmo parlato di calcio vero: mi sarebbe piaciuto analizzare la grande prestazione del Milan senza Ibrahimovic (l’ennesima, che conferma la regola!) e Boateng, avrei voluto analizzare il modo in cui abbiamo letteralmente sotterrato una squadra fisica e veloce con le sue stesse armi, avrei voluto parlare dell’ennesima prestazione inguardabile di Pato, sempre più elemento estraneo della squadra. Sarebbe stato più bello, e forse anche più interessante, ma quando la situazione oltrepassa certi limiti, non ci sono più le forze per nasconderla.

La traccia del nostro problema è stata risolta, grazie a quello che si è visto dentro e fuori da terreno di gioco. E’ finita nel modo peggiore, ma forse qualcuno lo sentiva già prima che arrivasse il fischio d’inizio. Possiamo dirlo: Come Volevasi Dimostrare!

The day After Tomorrow. Nulla sarà più come prima

Sabato 25 Febbraio è una data da segnare nel calendario come un giorno che passerà alla storia del calcio. Nulla sarà più come prima: le uova si sono rotte, la frittata fatta, i cocci in mille pezzi. Il sistema calcio in italia non sarà mai più come prima. Le due storiche super potenze del calcio Italiano, che fino ad ora si erano tacitamente spartite i poteri forti del calcio, si sono scontrate e hanno presumibilmente rotto definitamente una tacita alleanza politica, sportiva ed economica che aveva caratterizzato gli anni del dopo calciopoli: The day After Tomorrow – è il film che mi è venuto in mente questa mattina al risveglio.

Chi è il principale responsabile del disastro arbitrale avvenuto ieri? Qualcuno ha indicato l’ arbitro Tagliavento e il suo assistente. Qualcuno il designatore Braschi. Altri il comportamento anti sportivo di Conte reo di aver frignato troppo su fantomatici errori arbitrali e di aver condizionato la prestazione dell’ arbitro Tagliavento. La verità tuttavia è diversa: gli uomini più direttamente responsabili del disastro arbitrale di ieri sono gli stessi direttamente responsabili, dei disastri arbitrali degli ultimi anni che hanno condizionato i vari campionati e riempito il calcio di polemiche. Sto naturalmente parlando dei Signori che governano il calcio . Sono loro che da anni contrastano con forza qualunque utilizzo della tecnologia in sostegno agli arbitri.

E pensare che già da circa 15 anni, saremmo stati in grado d’ inserire nel calcio tecnologia per aiutare gli arbitri e oggi avremmo avuto uno sviluppo tale da non avere dubbi nemmeno sui rigori, fuorigioco espulsioni e via dicendo. Inutile dire che lo sviluppo della tecnologia per il calcio, avrebbe generato lavoro e dato occupazione a tante persone e soprattutto avrebbe ridotto nel tempo, il margine di errore degli arbitri fino ad azzerarlo del tutto. Quanto successo ieri è solo l’ennesima dimostrazione di quanto determinate politiche siano state ridicole, penose stupide, fallimentari. Fino a quando non ci sarà tecnologia nel calcio, i campionati saranno sempre condizionati dal potere mediatico delle squadre che attraverso la polemica possono condizionano attivamente le prestazioni degli arbitri, sempre troppo terribilmente umani per non cedere alla sudditanza o alle pressioni mediatiche.

Quali le conseguenze del dopo Milan Juventus del 25/02/12?
1) Il Milan delle riserve (senza Nesta, Aquilani, Boateng, Ibrahimovic e con Pato di rientro da un infortunio lontano da una condizione accettabile) è uscito dallo scontro con la Juve con la certezza di essere nettamente la squadra più forte d’ Italia e di meritare questo scudetto
2) Allegri ne esce trionfatore e riqualificato.
3) Conte colpevole di aver sbagliato la formazione ne esce drasticamente ridimensionato
4) La tifoseria milanista da sempre divisa dalle varie correnti interne (favorevoli ad Allegri e contrari, stimatori e detrattori di Seedorf, stimatori e detrattori di Berlusconi), abbandonerà le rispettive rivalità per concentrarsi sull’ obbiettivo comune.
5) I rapporti fra Milan e Juventus come detto, non saranno mai più gli stessi.Non solo fra le tifoserie. Anche fra i rispettivi dirigenti. Oltre tutto vorrei sapere con quale coraggio Conte rinfaccia a Galliani di essere noi la mafia del calcio. Forse Conte, pilastro della Juve di Moggi non ha ben chiaro in mente i fatti di calciopoli e il destino capitato alla Juventus e ai suoi ex dirigenti. Forse è il caso che ci rifletta su abbondantemente prima di uscirsene con simili STRONZATE.
6) Il campionato non sarà più lo stesso da qui in avanti. Le partite a torto o a ragione saranno viste con sospetto e la polemica sarà al centro di qualunque dibattito.
7) Le persone che contrastano l’ utilizzo della tecnologia come supporto agli arbitri, ne escono ulteriormente sconfitte e ridimensionate. Come la loro politica del resto. prima o poi il calco si libererà di loro e allora diventerà uno sport normale, come tanti altri. Come al solito la cultura americana domina. Anche nello sport.

Milan – Juventus 1-1: Le pagelle

Abbiati 7 – Provvidenziale su Quagliarella, incolpevole su Matri. Per il resto controlla con sicurezza

Abate 5,5 – Prestazione mediocre del biondo terzino, i cui cross a bersaglio ormai si contano sulle punta delle dita… di una mano

Mexes 4,5 – In campo non demerita, ma cadere nelle provocazioni di Borriello potrebbe costare caro, Nesta non è recuperato e Thiago Silva è in evidente carenza d’ossigeno

Thiago Silva 5,5 – Ultimamente le sbavature del brasiliano sono tante, segnale che non sta benissimo ma la mancanza di alternative lo tengono in campo anche in queste condizioni. Ha bisogno di ricaricarsi psico-fisicamente, il duo Mexes-Nesta potrebbe concederglielo, infortuni ed episodi permettendo

Antonini 5,5 – Vedi Abate, è un giocatore mediocre che va bene in Serie A quando giochi contro 2/3 delle formazioni ma solo perchè il nostro è un campionato mediocre dove la permanenza in A è obbiettivo stagionale di 10/12 squadre

Nocerino 7 – Ottavo goal e una buona gara a centrocampo, il su diretto avversario è Marchisio e non è pervenuto

Van Bommel 6,5 – Qualcuno ieri sera ha onestamente rimpianto Pirlo davanti alla nostra difesa?

Muntari 6,5 – Sarebbe stato incredibile, due goal in due partite al Milan. Una rondine non fà primavera, ma le rondini son già due

Emanuelson 6 – Sufficienza, senza infamia e senza lode

Ambrosini 6 – entra in partita quando la Juventus alza il ritmo

Robinho 6,5 – partita di gran sostanza la sua, rincorre gli avversari, recupera palloni, faà ripartire le azioni. Se solo il suo connazionale avesse la sua abnegazione

Pato 3 – Ectoplasma. Prova d’appello fallita, il primo giorno di mercato va messo su un aereo

El Shaarawy 5 – Il Faraone ieri non ha inciso, corre molto ma sbaglia altrettanto. Poca cattiveria

Allegri 6 – formazione obbligata, toglie Pato per El Shaarawy ma lascia l’attacco rossonero per 49° senza un vero attaccante. Gli ultimi minuti, soprattutto con la pressione che saliva, inserire Inzaghi avrebbe tenuto la Juventus qualche metro più indietro e con il fiato sul collo.

Milan – Juventus 1-1: Up & Down

La coreografia della curva Sud in Milan - Juventus

Up

Clarence Seedorf: stucchevole tentativo del numero 10 rossonero di giocare questa sera. Nonostante la maschera e la maglietta di Pato, è stato immediatamente rimesso in panchina nell’intervallo.

Adriano Galliani: era talmente incazzato, ma talmente incazzato che a sto giro si è dimenticato di dire che Milan-Juve è il vero derby d’Italia. Finalmente.

Il bambino Filippo: nuovo striscione del bambino più amato dagli Italiani: “per favore, riprendete Muntari, altrimenti domani a scuola mi prendono in giro?

Il codice etico della nazionale:Non me ne sono reso conto e sono onesto nel dire che se me ne fossi reso conto non avrei dato una mano all’arbitro” (Gigi Buffon). Oh Prandelli, com’era quella dell’etica?

Giorgio Chiellini:Senza Ibra non cambia nulla“, “Milan favorito“, “Avete rubato“. Oh, ora sul suo naso ci atterrano direttamente gli aerei cargo.

Down

Il mio portafoglio: l’ho lasciato sotto il televisore mentre mi guardavo la partita in 3d… ed è improvvisamente sparito. Qualcuno sa chi può avermelo rubato?

La Juventus: apparso sul nuovo sito ufficiale un nuovo comunicato che chiede la parità di trattamento: i gol regolari degli avversari vanno annullati tutti, come vi siete permessi di dare il gol a Nocerino???

Il guardalinee Romagnoli: dopo il gol annullato a Seedorf, ora il gol annullato a Muntari. C’è del razzismo tra i direttori di gara? Non si sa, ma intanto l’hanno visto con la maglia di Suarez.

Beppe Bergomi: aumentano i sospetti circa la sua iscrizione ad uno Juventus fan club dopo il “perfetto” detto in telecronaca a Caressa che faceva notare come la Juventus fosse in vantaggio nello scontro diretto.

Zlatan Ibrahimovic: in arrivo altre tre giornate di squalifica per l’attaccante svedese. Ha provato a sparare a un cervo mentre la stagione della caccia era chiusa e purtroppo per lui il cervo ha chiesto a Tosel la prova TV.

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