Siamo a + 12 dalla quarta. A sei giornate dalla fine significa che a meno di suicidi clamorosi siamo qualificati direttamente alla Champions League della prossima stagione. Come sapete io da mesi affermo che l’obiettivo poteva essere solo questo, che non si poteva pensare ad altro. E in effetti, a dispetto della distanza esigua dalla capolista, siamo di fatto virtualmente fuori dalla lotta-scudetto, e abbiamo già parlato dei motivi in queste ultime settimane.
Ora che il traguardo è stato raggiunto, però, mi chiedo: ma a che serve qualificarsi in Champions League? Nel senso che se è solo per vedermi un paio di partite di coppa, non me ne frega niente. La Champions, si dice, porta soldi, e anche tanti. E quindi qualificarsi a questa competizione dovrebbe garantire una campagna acquisti degna del Milan, la prossima estate. Invece l’unico acquisto, per ora, è Yepes, e non si parla di altri movimenti. Se il livello è questo allora meglio non farla proprio la Champions, perchè finiremo per prendere quattro pappine come a Manchester, o peggio ancora a farci dare lezioni di calcio dallo Zurigo.
Ieri si stava a discutere sul fatto che certi giocatori che ho consigliato in questo periodo non sembrano essere da Milan. Può essere, non sto qua a discutere se Astori diventerà un campione, se Marchetti è il migliore dopo Buffon o se Poli diventerà un centrocampista di livello mondiale. Ognuno la pensa come vuole e giudica un calciatore secondo le prorpie idee, e si prende le responsabilità a seconda di quello che si dimostreranno questi ragazzini fra 2-3 anni.
Il punto, piuttosto, è che ormai si ragiona come una squadra provinciale. Io gioco a fare il mercato del Milan e propongo campagne acquisti che mi accorgo essere videntemente di basso livello. Perchè Marchetti, Astori e Poli sono semplicemente tre ragazzi promettenti, niente di più, e non mi sognerei mai di dire che grazie a loro il Milan tornerà a essere una grande squadra. Non l’ho mai scritto e ovviamente mai pensato.
Fosse per me il terzino da comprare dovrebbe essere Lahm, il difensore centrale Vidic, i centrocampisti De Rossi ed Essien, l’attaccante esterno da prendere subito Robben.
Ma la società sta dimostrando di non avere i soldi per potersi permettere neanche uno di questi giocatori che ho citato.
Ecco cos’è accaduto: noi milanisti (la maggior parte) non riusciamo più a sognare in grande. Penso che al di là degli scarsi risultati del Milan in queste ultime stagioni, la prova più evidente del fatto che la nostra squadra del cuore sta crollando sia proprio questa.