A che serve la qualificazione in Champions?

Siamo a + 12 dalla quarta. A sei giornate dalla fine significa che a meno di suicidi clamorosi siamo qualificati direttamente alla Champions League della prossima stagione. Come sapete io da mesi affermo che l’obiettivo poteva essere solo questo, che non si poteva pensare ad altro. E in effetti, a dispetto della distanza esigua dalla capolista, siamo di fatto virtualmente fuori dalla lotta-scudetto, e abbiamo già parlato dei motivi in queste ultime settimane.

Ora che il traguardo è stato raggiunto, però, mi chiedo: ma a che serve qualificarsi in Champions League? Nel senso che se è solo per vedermi un paio di partite di coppa, non me ne frega niente. La Champions, si dice, porta soldi, e anche tanti. E quindi qualificarsi a questa competizione dovrebbe garantire una campagna acquisti degna del Milan, la prossima estate. Invece l’unico acquisto, per ora, è Yepes, e non si parla di altri movimenti. Se il livello è questo allora meglio non farla proprio la Champions, perchè finiremo per prendere quattro pappine come a Manchester, o peggio ancora a farci dare lezioni di calcio dallo Zurigo.

Ieri si stava a discutere sul fatto che certi giocatori che ho consigliato in questo periodo non sembrano essere da Milan. Può essere, non sto qua a discutere se Astori diventerà un campione, se Marchetti è il migliore dopo Buffon o se Poli diventerà un centrocampista di livello mondiale. Ognuno la pensa come vuole e giudica un calciatore secondo le prorpie idee, e si prende le responsabilità a seconda di quello che si dimostreranno questi ragazzini fra 2-3 anni.

Il punto, piuttosto, è che ormai si ragiona come una squadra provinciale. Io gioco a fare il mercato del Milan e propongo campagne acquisti che mi accorgo essere videntemente di basso livello. Perchè Marchetti, Astori e Poli sono semplicemente tre ragazzi promettenti, niente di più, e non mi sognerei mai di dire che grazie a loro il Milan tornerà a essere una grande squadra. Non l’ho mai scritto e ovviamente mai pensato.
Fosse per me il terzino da comprare dovrebbe essere Lahm, il difensore centrale Vidic, i centrocampisti De Rossi ed Essien, l’attaccante esterno da prendere subito Robben.
Ma la società sta dimostrando di non avere i soldi per potersi permettere neanche uno di questi giocatori che ho citato.

Ecco cos’è accaduto: noi milanisti (la maggior parte) non riusciamo più a sognare in grande. Penso che al di là degli scarsi risultati del Milan in queste ultime stagioni, la prova più evidente del fatto che la nostra squadra del cuore sta crollando sia proprio questa.

Notizie dal mondo – 4° puntata

https://i0.wp.com/www.gazzetta.it/Media/Foto/2007/06/19/moratti--346x212.jpg?resize=346%2C212Intercettazioni di Moratti: sconcerto del presidente dell’Inter. Ha subito telefonato a Tronchetti.

Intercettazioni /2: ma l’Inter era così scarsa che doveva  telefonare per arrivare terza?

Intercettazioni /3: c’è chi chiedeva più attenzione per i guardalinee… mica che ci capitavano quelli che fanno l’occhiolino

Vieri fa ricorso per revocare all’Inter lo scudetto. E’ solo geloso perché a lui non hanno mai telefonato.

Ancelotti espugna anche Old Trafford. Il Chelsea si conferma imbattibile negli scontri con le big e fragile con le piccole. Magari agli ottavi di Champions avessero pescato una big!

Allegri conferma il suo calcio Champagne: è talmente offensivo che segna in entrambe le porte.

Simpatico evento per Favalli durante Cagliari – Milan. E’ diventato bisnonno

Formula 1: Ferrari entrambe fuori nel Q1. Colajanni smentisce: non è tornato Luca Badoer

Evidenti problemi per il Bologna. Sapevamo fosse messo così male, ma non così tanto da far segnare due gol a Thiago Motta.

Il Bari si lamenta dell’arbitraggio: a loro non è stato concesso di segnare alla Roma con tre uomini in fuorigioco

Mancini espugna 6-1 il campo del Burnley. Dopo essersi fatti eliminare anche dalla coppa del nonno (pardon, granfather’s cup) queste sì che sono soddisfazioni.

Continuano gli infortuni a Milanello. Si sono rotti anche i medici di Milanlab. Le palle.

Ma possiamo chiamarli medici?

Il 2-2 del Cagliari è stato viziato da un errore di Pirlo. La cosiddetta Pirlata.

E oggi è pasqua. Sebastian Giovinco specifica in una nota che la sua testa non è un uovo di pasqua. E nemmeno un ovetto kinder.

Champions League: Balotelli torna sulla partita dell’Inter. “Siamo tristi per questa sconfitta, ma possiamo recuperare a Mosca

Champions /2: Lippi: “Il CSKA non rappresenta il calcio russo

Champions /3: Dato il passaggio dell’inter ai quarti e l’antico proverbio che l’Inter passa gli ottavi di Champions ad ogni morte di Papa, papa Benedetto XVI starebbe pensando alle dimissioni per evitare la maledizione.

Damiano Cunego ha appena terminato la Milano – Sanremo

Fiorentina. Prandelli: “ho detto ai miei ragazzi che spero di non fare l’Europa league l’anno prossimo, ma ci sto ripensando

Pasqua ad Appiano: domani Mourinho finalmente ascenderà al cielo.

Udinese fuori dalla lotta salvezza. Che culo giocare con la Juve eh?

Intercettazioni /4: caro Moratti, almeno Moggi le SIM svizzere le sapeva usare.

BUONA PASQUA A TUTTI

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Finalmente la vittoria!

Girandola di emozioni al Sant’Elia, soprattutto nel primo tempo. Mettiamola così: è stata una partita di quelle che Maurizio Mosca pronosticava spesso col suo pendolino. Ciao Maurizio.

La partita. Torniamo al modulo 4-2-fantasia e torniamo a creare parecchie occasioni, anche se bisogna ammettere che la difesa del Cagliari è stata a tratti inguardabile. Lo è stata anche la nostra per la verità e così nella prima mezzora sono fioccati i gol. Dapprima Borriello che crea e finalizza l’assist di Seedorf. Al pareggio di Ragatzu risponde subito Klaas Jan Huntelaar che si vede poco, ma poi tira fuori giocate come queste, che in fondo ti fanno pensare che se messo in condizioni ottimali può essere un grande attaccante. Nuovo pareggio, ci purga Matri in contropiede e pochi minuti dopo Astori la infila nella sua porta, complice un intervento sbagliato di Marchetti. Fino al 45′ è un susseguirsi di occasioni, con Antonini e Borriello che sciupano un paio di palle per il quarto gol e Favalli che prima crea un casino, ma poi risolve salvando su Cossu.

Il secondo tempo si gioca su ritmi più bassi, è il Cagliari a rendersi più pericoloso e probabilmente a meritare un pareggio che non arriva. Non arriva grazie ad Antonini che si immola su una conclusione da due passi di Cossu e grazie a uno straordinario intervento di Dida.

Difficile trovare un migliore in campo, oggi si sono visti tanti errori. Di certo il primo tempo di Borriello è molto buono, se fosse arrivato un secondo gol sarebbe stato ottimo. Mi è piaciuto anche Seedorf, più di Ronaldinho, cresciuto nella ripresa, ma troppo impreciso. Pirlo e Ambrosini vanno in affanno e lasciano scoperta una difesa in cui stranamente Thiago Silva è sottotono. Buona prova di Antonini e promosso a piedi voti Dida che salva il risultato nel finale.

Dopo tre partite torniamo dunque alla vittoria, l’obiettivo della Champions è sempre più vicino, i tre punti di oggi danno morale in una situazione che nelle ultime settimane non si era fatta per niente facile. Per il resto si continua a tifare Roma.

Conclusione su Carlo Ancelotti che col suo Chelsea espugna l’Old Trafford e si riporta in testa alla Premier. Non vorrei sbagliare, ma mi pare che siamo sul 6-2 per Carletto nei confronti di Sir Alex. Mica male.

Vincere

https://i0.wp.com/static.blogo.it/calcioblog/cagliari-milan-1-2/ap071125012030.jpg?resize=301%2C207Oggi l’imperativo è vincere. Ma non, come purtroppo ancora sperano alcuni illusi, per rimanere agganciati al treno scudetto (un treno che abbiamo perso già da un bel po’), ma piuttosto per tenere a distanza di sicurezza le squadre dietro di noi, che com’era prevedibile ci stanno rosicchiando qualche punticino giornata dopo giornata, anche se la distanza è ancora tanta fra noi e loro.
Gli infortunati continuano a essere tanti, anche se rispetto alla totale emergenza di domenica scorsa rientrano Pirlo e Ronaldinho, che dovrebbero garantire un po’ più di qualità a una squadra in netto calo di testa e di condizione.
Ecco la lista degli indisponibili per la giornata di oggi: Abbiati, Bonera, Jankulovski, Nesta, Onyewu, Beckham, Adiyiah, Inzaghi, Mancini e Pato, ai quali va aggiunto Flamini, squalificato.

Io non so più con chi prendermela per questa situazione, voi avete qualche idea?

LE PROBABILI FORMAZIONI DI CAGLIARI – MILAN:

Serie A  32a giornata: il turno di Pasqua su SKY,  Mediaset Premium, DahliaCAGLIARI (4-3-1-2): 22 Marchetti , 15 Marzoratti , 21 Canini , 3 Astori , 31 Agostini , 4 Dessena , 5 Conti , 10 Lazzari , 7 Cossu , 32 Matri , 30 Ragatzu (24 Lupatelli , 14 Pisano , 8 Biondini , 6 Lopez , 20 Barone , 23 Larrivey , 27 Jeda) All. Allegri

Serie A 32a giornata: il turno di Pasqua su SKY,  Mediaset Premium, DahliaMILAN (4-2-1-3): 1 Dida , 20 Abate, 33 Thiago Silva , 19 Favalli , 77 Antonini , 21 Pirlo , 23 Ambrosini , 10 Seedorf , Ronaldinho, 22 Borriello, 11 Huntelaar (31 Roma , 4 Kaladze , 44 Oddo , 15 Zambrotta , 53 Strasser , 8 Gattuso, 17 Zigoni)

Dov’è la lealtà sportiva?

Moratti: E’ andata abbastanza bene fino adesso, non c’è stata polemica o casini…
Bergamo: Per fortuna sì, ma si può e si deve fare meglio…
Moratti: Senta, io ci tenevo ad incontrarLa…
Bergamo: Anch’io, perché ci tenevo per farLe una confidenza…
Moratti: Quando Lei aveva un minuto quando passa da Milano…
Bergamo: Lei verrà a Livorno a vedere la gara o la vedrà come?
Moratti: Non lo so, io evito sempre di venire fuori casa…
Bergamo: La settimana successiva…
Moratti: Io sono qua, io sono da quelle parti a Forte eh… sentiamoci un giorno prima del Livorno, se lei ci ha tempo, o due giorni prima…
Bergamo: Ci mancherebbe… io sono a Coverciano che riuniamo gli arbitri…
Moratti: Se vengo su, Lei mi dice ci troviamo qui o…

Bergamo: Presidente Moratti sono Bergamo..
Moratti: Volevo chiamarLa io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (Bertini) che si è comportato benissimo durante la partita che poteva finire in un pestaggio ben grave…
Bergamo: Era diventata la più difficile Inter-Sampdoria, hanno lavorato bene anche gli assistenti…
Moratti: L’ho detto a loro alla fine, guardate proprio bravi, perché era già due volte… bravi a beccarli, come cazzo fate voi a beccarli… mi hanno strizzato l’occhio…
Bergamo: Vediamo di fare dieci risultati partite utili di fila, eh!
Moratti: Pensavo di chiamarLa ieri sera perché poi sono andato dal ragazzo (Bertini); dopo che sono andato dal ragazzo, che si è comportato benissimo, io pensavo poi che era domenica e riceve sempre le telefonate di chi è contento e di chi non è contento…

A pensare a certi smoking bianchi, oggi, viene anche da sorridere.

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#Update ore 17.22

MILANO, 2 aprile – L’ex giocatore dell’Inter Christian Vieri ha chiesto alla Procura federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 della società nerazzurra e l’interdizione dalle cariche societarie per il presidente Massimo Moratti e del vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Questo sulla scorta degli atti dell’inchiesta penale milanese sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni.

Oggi è proprio una bella giornata

Storie di calcio – Milan – Steaua 4-0

Inizio questa rubrica con la partita che mi ha emozionato più di tutte da quando sono tifoso rossonero (cioè da sempre).

Era il 1989, all’epoca del massimo splendore di Arrigo Sacchi, grande innovatore che proprio in quegli anni stava pian piano cambiando il calcio italiano, fino a poco tempo prima ancora ancorato a vecchie teorie del passato che avevano dato lustro alla nostra nazione, ma che ormai rappresentavano un calcio che si stava man mano spegnendo.

Molti giocatori milanisti che ebbero l’onore di vestire la maglia rossonera in quel tempo, ancora adesso si ricordano di Milan-Steaua Bucarest come l’emozione (sportivamente parlando) più grande mai provata. Emozione derivata soprattutto dal grande esodo rossonero che ci fu a Barcellona, sede di quella finale di Coppa Campioni. Ottanta, dico 80mila milanisti giunti al Camp Nou, consapevoli della forza della loro squadra del cuore ma comunque timorosi e ancora non pienamente convinti della forza dei loro beniamini.

E fin dal primo minuto fu un dominio di Baresi e compagni. Di fatto lo Steaua la palla non la vide mai in quella gara. Fu un trionfo incredibile, con doppiette di Gullit e Van Basten, che di fatto diedero inizio al dominio nazionale e internazionale del Milan. La prima rete è firmata da Gullit, che sfrutta una serie di rimpalli favorevoli e da pochi passi mette dentro con un piattone. Il raddoppio è siglato da Van Basten, che raccoglie un perfetto cross di Tassotti e di testa segna con uno stacco imperioso. Il terzo gol porta ancora la firma di Gullit, che al limite dell’area raccoglie un lancio di Donadoni, stoppa la palla e fa partire un bolide imparabile per il portiere. Il quarto gol arriva all’inizio del secondo tempo, grazie a un’azione strepitosa di Rijkaard, che fa 30 metri palla al piede e pennella un assist al bacio per Van Basten che di prima col sinistro fa partire un diagonale che finisce nell’angolino. L’Europa è rossonera.

Fa impressione, adesso che siamo nel 2010, ricordare la spocchia dei rumeni, che alla vigilia dell’incontro espressero la volontà di fare tappa  a Milano prima di tornare a casa, per far vedere la coppa vinta da loro al popolo milanista. Vedendo in che condizioni è adesso quel Paese, che sta cercando pian piano di rialzarsi dopo anni durissimi, sembra impossibile. I ventenni sicuramente non capiscono di cosa sto parlando, ma chi ha dai 30 anni in sù sa bene di cosa sto parlando.

Ma quella partita, a mio parere, non fu solo questo che ho scritto sopra. Fu anche l’inizio del dominio del calcio italiano nel mondo, che vedeva nel Milan il suo massimo esponente, ma che a contorno aveva anche squadre come Parma, Napoli, Juventus, Fiorentina, Torino, Genoa, Sampdoria. Tutte protagoniste a livello internazionale di grandissime imprese, qualcuna andata bene, altre meno bene.

Purtroppo nel nuovo millennio abbiamo pagato amaramente gli sperperi di quei periodi. Ma questa è tutta un’altra storia.

Milan – Steaua Bucarest 4-0

Reti: 18′ e 39′ Gullit, 27′ e 46′ Van Basten

Milan: G. Galli, Tassotti, Maldini, Colombo, Costacurta (74′ F. Galli), Baresi, Donandoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (60′ Virdis), Ancelotti.  Allenatore: Sacchi.

Steaua Bucarest: Lung, Petrescu, Ungureanu, Stoica, Bumbescu, Lovan, Lacatus, Minea, Piturca, Hagi, Rotariu (46′ Balint). Allenatore: Lordanescu.

Arbitro: Tritschler

Destinazione Madrid. 1° Puntata: i quarti degli assenti

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Krasic, Fabregas, Puyol, Piquè, Robben, Rooney. Tutti questi settimana prossima la partita la guarderanno dalla tribuna. Tra infortuni e squalifiche la Champions League perde i migliori giocatori. Ma andiamo con ordine.

Bayern Monaco – Manchester United 2-1

Partiamo da Monaco, dove 11 anni dopo il Bayern è riuscito in parte a vendicare la finale del 1999. Sembrava tutto facile per il Manchester dopo il gol di Rooney dopo un minuto e mezzo. Lo United sembrava avviarsi verso la quinta vittoria su cinque gare in trasferta. Ma si sa che i tedeschi non mollano mai. E se a San Siro prima del loro gol il Milan doveva perlomeno essere sopra per tre gol a 0 questa volta i bavaresi non mollano e puniscono gli inglesi. Ci sarebbe da chiedere a Van Gaal perché gioca con Mario Gomes e tiene Klose in panchina fino a pochi minuti dalla fine. Ma il risultato gli da ragione. Manchester che resterebbe favorito per la qualificazione se non fosse che Wayne Rooney si è infortunato e salterà non solo la partita di Old Trafford ma anche e soprattutto lo scontro diretto con il Chelsea di sabato. E considerando che più del 50% del Manchester è Wayne Rooney il Chelsea di Ancelotti ora può ben sperare.

Lione – Bordeaux 3-1

Derby francese, peraltro di questi tempi unico modo per portare una francese in semifinale. Il pronostico diceva Bordeaux ma ha vinto il Lione. Si parla tanto di Dzeko sul mercato ma nessuno ha mai pensato a Lisandro che sta facendo molto bene in Francia in questa stagione. Da notare peraltro l’ennesima buona partita di Cissockho, al di là del mal di denti c’è qualcuno che ha preferito Abate ed Antonini. Bordeaux che tra due settimane per me potrebbe anche passare il turno vincendo 2-0. Da notare che nel pregara in settimana il Bordeaux si era lamentato perché il Lione era riuscito a farsi anticipare la partita al venerdì. A quanto pare i Paolillo che non sanno mai quando è il buon momento di tacere esistono anche in Francia.

Inter – CSKA Mosca 1-0

Passiamo ora alla seconda squadra di Milano, impegnata nel difficile impegno contro la più scarsa delle squadre rimaste nella competizione (dopo l’Inter stessa) passata ai quarti più per grazia divina nei sorteggi che per propri meriti. E nonostante tutto è passata solo grazie alla papera di Palop. Tutto esaurito a San Siro (con parte del terzo aello chiuso, al solito, altrimenti non riescono) per una partita più da Europa League che da Champions. Chi ieri sera avesse visto diretta Gol si sarà reso conto subito della differenza abissale di ritmo tra Milano e Londra. E’ un 1-0 che paradossalmente ridimensiona l’Inter stessa, considerando la dimensione dell’avversario (tranquillamente una Lazio) e che con i campioni in carica di Russia del Rubin, 4 mesi fa aveva fatto 2-0. Inter che non dovrebbe problemi a passare il turno considerata la squalifica di Krasic. E visto l’avversario ci mancherebbe altro.

Arsenal – Barcellona 2-2

Doveva essere la partita più spettacolare del turno e così è stato. Fortunato l’Arsenal, che nel primo tempo finisce 0-0 grazie a degli interventi di Almunia uno più strepitoso dell’altro. Rientrati in campo però gol a freddo, stupendo di Ibrahimovich che porta avanti il Barça. Farà il paio con quello dopo. 3 gol in 4 partite ad eliminazione diretta con il Barça. Ora è ufficiale: se negli ottavi non segnava mai non era colpa sua. Qualsiasi altra squadra si sarebbe rassegnata alla Goleada, ma l’Arsenal non molla e riesce a strappare il pari anche grazie ad un rigore inventato su Puyol. Al ritorno resta favorito il Barça. L’Arsenal sarà senza Fabregas, il Barça senza i due centrali di difesa titolari Puyol e Piqué. Al loro posto però Milito e Marquez. Non come qualcuno che quando si rompono Nesta e Thiago Silva ci costringe a giocare con Bonera e Favalli. Vero società?

Obiettivo giovani

Adiyah, Zigoni, Hottor, Beretta. Tutti giovanissimi acquistati dal Milan, giustamente. Ma per la Primavera.
Quando società e dirigenza avevano annunciato che si sarebbe puntato su una politica che mirava ai giovani, evidentemente sono stati fraintesi. Perchè io, non so voi, avevo capito che i giovani su cui si sarebbe puntato sarebbero stati subito utilizzabili per la prima squadra, non per le giovanili. Anche perchè è normalissimo andare in giro per vedere i giovanissimi giocare e portare con sè quelli più promettenti, lo fanno tutte le società. Ma un conto è prendere un calciatore di 16, 17, 18 anni, un conto è acquistare giovani già pronti per la prima squadra, che solitamente hanno minimo 20 anni. E’ la differenza, tanto per fare un esempio, tra Zigoni e ThiagoSilva. Io non metto in dubbio che Zigoni potrà diventare un grande attaccante, ma quando hai 18 anni non sei ancora in grado di giocare stabilmente in serie A (a meno che non ti chiami Maradona, Rivera, Messi, Pato o Balotelli) . Il brasiliano è stato preso che aveva 24 anni ed è a tutti gli effetti un giovane che si sta dimostrando importante per la prima squadra. Anche lui, se fosse stato acquistato 4-5 anni fa, mica avrebbe reso come sta rendendo adesso. Stesso discorso per Flamini, anch’egli preso a 24 anni, giovane ma nello stesso tempo maturo per la serie A.
Insomma, se per loro puntare sui giovani vuol dire comprare solo 18enni, allora c’è poco da fare: dovremo resistere con questi vecchietti ancora per un po’ di tempo, perchè i ragazzini della Primavera prima di fiorire (e non tutti diventeranno grandi giocatori, anzi) ci metteranno ancora due, tre anni, forse di più. Se si vuole garantire un ricambio a questa rosa logora bisogna invece prendere giovani  come Astori, Poli, Criscito, Bonucci, Galloppa, Bale. Sono questi i calciatori su cui bisogna puntare, perchè gli Hottor e i Beretta sono scommesse che è giustissimo prendere, ma sui quali non si può avere la sicurezza che diventeranno grandi campioni.
Il Milan non è il Barcellona, che ha una rosa giovane e che quindi può permettersi di prendere giovanissimi e aspettare la loro maturazione. Il Milan ha bisogno di un ricambio generazionale immediato. Che temo non avverrà.

La nazione calcio al voto

È tempo di tornate elettorali, e già si affollano i primi exit poll e le prime proiezioni. Anche nella grande nazione parallela a quella italiana (la nazione calcio) un bel po’di “regioni” vanno alle elezioni. Vediamo le tre “regioni” più importanti:

Regione Milan:

Percentuali bulgare per il PDL (Partito di Leonardo), attestatosi sull’70% secondo gli exit-poll del seggio di Via Turati. Guadagna consensi rispetto alle ultime elezioni il PML (Partito Marcello Lippi) che sembra arrivare ad un lusinghiero 20%. Riprende un po’di fiato il PMA (Partito Moderato Allegri), che, dopo essere arrivato quasi al 50% alle scorse elezioni (fu poi, un po’a sorpresa, chiamato Leonardo a formare il governo con alcuni ministri del governo Ancelotti) ora si attesta al 10%. Purtroppo, con un colpo di mano, il governo della regione potrebbe essere conferito al PML.

Regione Inter:

Dall’altra parte del Naviglio c’è il PSU (Partito Special Uan), che però, pur reduce da un buon risultato alle elezioni europee (un ottimo 40% alla regione di Madrid), si ferma al 50% rispetto al 90/100% dello scorso anno. Col 25% c’è, dall’Inghilterra, il PC (Partito Capelliano), mentre sul 10% a testa ci sono il francese PB (Parti Blancoise) e il PPP (Partito Prandelli Presidente). Al 5% il Partito Zenghiano.

Regione Juventus:

Qua la situazione è un po’ più complessa. Il PAZ (Partito Alberto Zaccheroni), dopo alcune richieste di impeachment, vede i suoi consensi calare fino al 15%, mentre è ormai sparito dalla scena politica il simbolo del Popolo Cioccolato: il Partito di Ferrara si è ormai dissolto. Il già citato PPP è al 40%, mentre il PB (Partito Beniteziano) è al 30%, in lieve flessione. 5% a testa per il PMA, il PML e il Partito con Vialli.

Ma le elezioni più importanti sono le politiche di agosto: diversi partiti in lizza, ma il Presidente della Repubblica Abete potrebbe dare l’incarico di governo al PPP, scatenando una reazione a catena in varie regioni.

Milan – Lazio 1-1. Le Pagelle

Dida 5. Colpevole sul gol della Lazio. Come al solito dimostra scarsa personalità nella presa e nell’uscita. Ma Flavio Roma non lo vogliamo nemmeno provare? Banana

Zambrotta 4,5. Se pensiamo che andrà ai mondiali siamo messi male. Come terzino è finito, non corre più e non sovrappone mai. Presentare un certificato di morte spiegherebbe molte cose oltre ad essere cosa gradita. Nonno.

T.Silva 7,5. Dicevano che senza Nesta si sarebbe visto il vero Thiago. Eppure come al solito è puntuale in fase difensiva e quando può salire ad impostare quella offensiva fa sempre male. Il corso per diventare il miglior difensore centrale al mondo continua. Muraglia.

Favalli 6. Solita partita sanza infamia e sanza lodo. Alla Favalli. Noè.

Antonini 6. Se non avesse fatto quell’errore sul gol della Lazio sarebbe stato il migliore in campo. Le azioni pericolose arrivano dalla sua parte. Colpisce una traversa mancando il primo gol in rossonero. Fulmine.

Abate 5,5. L’emergenza lo propone come laterale di centrocampo e ha qualche problema. Probabilmente mettere Gattuso qui e lui al posto di Zambrotta avrebbe risolto molte cose. Rivedibile.

Flamini 6/7. Rispetto a Gattuso è un’altra cosa e si vede. Da sostanza al centrocampo torna a pressare e ottiene un rigore netto per ostruzione avversaria. Peccato per quel vizio di prendersi sempre un cartellino giallo a partita. Killer.

Ambrosini 6. Partita mediocre condizionata dal fatto che il Capitano ha preso subito una ammonizione. Rischia più volte di farsi cacciare ma viene graziato dall’arbitro. Senza carisma.

Seedorf 4. Doveva essere lui a impostare il gioco e come al solito lo fa con presunzione provando giocate impossibili (che infatti non essendo Ronaldinho non gli vengono) e tiri al quarto anello. Spero che Leonardo capisca che l’Olandese in campo è un giocatore improponibile. Bravo a non dire nulla sui cori razzisti a suo carico, qualche altro ragazzino avrebbe fatto le solite patetiche sceneggiate. Resta comunque un’altra partita indecente dell’olandese. Moviola

Borriello 6. Buona partita rispetto al corpo estraneo che era a Parma, sopratutto nel primo tempo dove oltre a segnare il penalty si rende pericoloso in altre 2-3 occasioni. Ma con l’assenza di Pato ci vuole di più. Che fine ha fatto Borriellito? Fantasma

Inzaghi 5. Chiaramente un giocatore finito che non può segnare più di 3-4 gol all’anno. Ormai non riesce nemmeno a fare un controllo di palla decente. Il fatto che venga sostituito da Zigoni la dice molto lunga. Il fatto che giochi solo per la defezione di Huntelaar di più. Ma cosa ci fa ancora in squadra? Va bene la riconoscenza per le coppe che ci ha fatto vincere ma qui si esagera. Inadatto.

Poteva andare peggio

Uno a uno, e non possiamo certo prendercela con la squadra. Hanno fatto quello che hanno potuto, hanno addirittura sfiorato la vittoria in più di un’occasione. Un pareggio, vista la formazione  scesa in campo stasera, non si può schifare.
Certo che vedere quei pochi giovani che abbiamo correre e farsi in quattro per sopperire alle mancanze dei tanti vecchietti che oggi erano in campo, è davvero una pena. Abate, Flamini, ThiagoSilva e Antonini oggi hanno corso anche  per tutti gli altri.
Bisogna comunque fare i complimenti a Favalli, che a dispetto della sua età ha giocato una buona partita. Non è colpa sua se è titolare fisso.
Zambrotta disastroso, e oggi non ha neanche fatto gravi errori. E’ semplicemente un calciatore strafinito, e penso che solo lui non se ne sia reso conto, visto che anche l’allenatore pur di toglierlo ha messo Jankulowsky.
Nota positiva l’esordio del giovane Zigoni, ma non illudetevi: ha giocato solo perchè non c’era nessun altro…

Rialzati, Milan!

Abbiati, Nesta, Bonera,  Beckham, Pirlo, Mancini, Pato, Ronaldinho. Otto assenze otto. Otto assenze di un certo peso in quanto si tratta di titolari più o meno fissi. Aggiungiamoci i problemi in fase realizzativa, ma ancor di più in fase di costruzione (non tiriamo mai!), una condizione fisica nel complesso preoccupante, la quasi totale assenza di qualità in campo, la presenza di Dida e il quadro della situazione si commenta da sè.

E come se non bastasse, l’avversario è pure in forma, reduce da due vittorie consecutive che hanno allontanato l’incubo retrocessione e hanno ridato morale ai biancocelesti. Vi dirò di più: ci sono 4-5 giocatori che stasera vorrei scendessero in campo con la nostra maglia al posto di alcuni dei nostri. E invertirei volentieri le due panchine, nel senso di giocatori a disposizione (non di allenatori…).

Ciò detto, bisogna vincere. C’è poco da far filosofia, guardiamo il calendario e ci rendiamo conto che da qui alla fine sarà tutta in salita la strada, quindi dobbiamo al più presto mettere via quei punti necessari a chiudere la pratica Champions. Orgoglio, palle, fortuna, serve tutto stasera.

La formazione è pressochè obbligata. La difesa è quella delle ultime uscite (con Dida in porta), a centrocampo si giocano un posto Gattuso e Jankulovski: col primo sarebbe centrocampo a tre, col ceco a quattro presumibilmente. Seedorf è l’unico dai piedi raffinati e toccherà a lui innescare due tra Borriello, Inzaghi e Huntelaar (in rigoroso ordine di possibilità di scendere in campo).

Quattro primavera convocati: Romagnoli in difesa, Strasser a centrocampo, Verdi e Zigoni in attacco. Almeno un paio siederanno in panchina, concedergli qualche minuto è una buona idea? Può essere, di sicuro Strasser non può essere peggio di questo Gattuso, ad esempio. D’altronde se vuoi scoprire un talento, prima o poi dovrà giocare…chi non risica non rosica.

Dobbiamo vincere per noi stessi, per ritrovare serenità e non creare eccessive ansie per il posto in Champions. Al campionato ho praticamente rinunciato, la Roma è una bella squadra, ha sicuramente più chances di noi.

PROBABILI FORMAZIONI

MILAN (4-3-3) 1 Dida; 15 Zambrotta, 33 Thiago Silva, 19 Favalli, 77 Antonini; 8 Gattuso, 16 Flamini, 23 Ambrosini;  10 Seedorf, 9 Inzaghi, 22 Borriello. A disposizione 75 Roma, 4 Kaladze, 44 Oddo, 20 Abate, 18 Jankulovski, 40 Adiyah, 52 Verdi. All. Leonardo.

LAZIO (3-5-2). 86 Muslera; 80 Dias, 28 Stendardo, 26 Radu; 2 Lichtsteiner, 32 Brocchi, 24 Ledesma, 5 Mauri, 11 Kolarov; 9 Rocchi, 20 Floccari. A disposizione: 88 Berni, 25 Biava, 13 Siviglia, 33 Baronio, 4 Firmani, 17 Foggia, 10 Zarate. All. Reja

Dato che mi sono stancato delle vostre chiacchere…

Qualcuno ha ancora in coraggio di gridare al complotto dopo il fuorigioco chilometrico dell’inter in occasione del gol?

Come volevasi dimostrare, quelle interiste sono solo chiacchere da tifosi frustrati…

In attesa di infilarci lo Scudetto, caro interista-complottista, IL COMPLOTTO METTILO NEL CULO!!!

Il punto sul mercato – 5° puntata. Tutto nuovo?

Torniamo ad aprire una finestra sul mercato, consapevoli del fatto che lì fuori non ci sia un grande movimento. A questo punto della stagione iniziamo però ad avere qualche certezza. Innanzitutto il disimpegno di Silvio Berlusconi è sempre più tangibile, non sono arrivate nemmeno delle fantomatiche promesse in questo periodo pre-elettorale. Peraltro l’eliminazione col Manchester non consente alla casse di Via Turati di trarre un grosso giovamento. Mercato di secondo piano, dunque? Sì, tutti i segnali portano in quella direzione.

AFFARI FATTI: Mario Alberto Yepes Diaz, difensore 34enne che arriva a parametro zero con un contratto di due stagioni a (si dice) 900 mila euro. Buona riserva per alcuni, colpo mortale al progetto giovani per altri: io sono per la seconda ipotesi, mi sa tanto di acquisto a caso, il primo tappabuchi passato sotto mano. Mi rallegra invece il sempre più probabile rientro alla base di Davide Astori, classe 1987, centrale di belle speranze e di un discreto presente, fatto per ora di 27 presenze al Cagliari. Più Astori, meno Yepes!

CHI ARRIVA: Un nuovo allenatore? L’ipotesi non è da scartare a priori, Leo non intravede cambiamenti di scenario da parte della società e potrebbe intraprendere l’avventura di CT del Brasile, in vista dei mondiali del 2014, da giocare proprio in Brasile. A quel punto ci sarebbero tre strade per il Milan: prendere un allenatore emergente (Allegri), ma le cose vanno per le lunghe e nel frattempo lui si accorderà con un’altra squadra, soluzione interna (Tassotti-Galli) ma mi auguro di no, oppure l’ultima strada porta a Lippi che si libererà a luglio. La mia opinione: meglio che se ne torni alla Juve.

Sul fronte dei giocatori, nulla di nuovo. Per Dzeko servono tanti soldi, su Krasic ci sono gli occhi di mezza Europa. I ripieghi si chiamano Pizarro (32 anni!) in scadenza di contratto e Joe Cole (29), stessa situazione contrattuale.

CHI PARTE: L’elenco è lungo, ma non quanto vorremmo. Favalli smette, Dida non rinnova, Kaladze verrà piazzato da qualche parte, Onyewu torna in America oppure viene prestato in Italia (chi lo vuole?). Questi i sicuri, sul resto bisogna vedere. Il City insiste per Mathieu Flamini, ma il Milan non molla e anzi sembra intenzionato a rinnovare il contratto al francese. Huntelaar potrebbe restare vista la fase di stallo dell’operazione Dzeko. Non si esclude una ricca offerta spagnola per Pato e non si esclude che la società ci pensi seriamente. Con i soldi della sua cessione si aprirebbero nuovi scenari sul mercato, ma il recente passato (cessione di Kakà) non lascia tranquilli. Quindi non voglio sentirne parlare, Pato è destinato a lasciare l’Italia, lo faranno tutti i grandi campioni, ma non prima di qualche anno.

Arriveremo terzi, e poi?

La classifica sta cominciando a diventare reale. Eravamo una squadra da terzo posto, anche se qualcuno faceva finta di non saperlo, e arriveremo terzi.

Il Milan è una squadra vecchia, senza mordente, con giocatori che hanno vinto tutto e che non hanno più bisogno di dimostrare qualcosa. I pochissimi giovani che abbiamo non convincono, a parte Pato e ThiagoSilva. Abate non si capisce che ruolo abbia, Adiyah non fa la differenza neanche nella primavera, DiGennaro lo abbiamo dato in prestito e fa fatica a giocare anche nel Livorno già retrocesso, Albertazzi, Strasser e Zigoni hanno collezionato mezza presenza in tre.

Il futuro è incerto visto che l’unico acquisto sicuro è quello del 34enne Yepes. Evidentemente la società ha cambiato idea, il progetto giovani non è più in cima alla lista degli obiettivi.
Sono sfiduciato, i tifosi non meritano questo trattamento. Stanno svalutando una squadra che fino a poco tempo fa era la più conosciuta al mondo. Ci ridono tutti dietro, abbiamo giocatori che non giocherebbero neanche in serie B, un allenatore apprendista che ogni tanto si diverte a fare strani esperimenti tecnico-tattici grazie ai quali buttiamo via intere partite, e a questo aggiungiamo anche la sfortuna di avere due dei tre giocatori più forti fuori per infortunio.

Arriveremo terzi, e sarà giusto così. Ma il futuro non lo vedo roseo.

Da dubbio a certezza: fuori le intercettazioni dell’Inter!

Calciopoli, introvabili le telefonate di Moratti a Bergamo

moRAtti

Quelle telefonate di cui si parla nell’infor­mativa dei carabinieri del 19 aprile 2005 non si trovano da nessuna parte. Ne parlano tra loro i plurintercettati Berga­mo e Maria Grazia Fazi, ma non si trovano trascrizioni e sonoro

NAPOLI, 24 marzo – Dal controesame di Attilio Auricchio, co­sì come dal dibattito vivace tra difesa e pm che obiettano, s’op­pongono, parlottano col teste durante le pause dell’udienza, al­cune perle significative. Come questa che fa chiarezza, anzi no su una delle domande ricorrenti di Moggie Bergamosui con­tatti con Facchetti del designatore, amico del presidente in­terista scomparso. Quelle telefonate di cui si parla nell’infor­mativa dei carabinieri del 19 aprile 2005 non si trovano da nessuna parte. Ne parlano tra loro i plurintercettati Berga­mo e Maria Grazia Fazi, ma non si trova trascrizioni e sonoro.

Avv. Prioreschi (difesa Moggi):
«Colonnello Auricchio, le ci­to un’intercettazione del 5 gennaio 2005, ore 14.30, tra Maria Grazia Fazi e Bergamo, dove il designatore riferisce telefona­te di Moratti e di una cena che aveva organizzato con Facchet­ti perché si lamentavano degli arbitri quelli dell’Inter, poi di un’altra telefonata del 29 marzo 2005 in cui Bergamo riferi­sce di colloqui con Moratti. Ora, noi abbiamo cercato queste interlocuzioni tra Bergamo e Moratti, ma non le abbiamo tro­vate. Lei, tenente colonnello Auricchio, sa spiegare perché que­ste telefonate non ci sono, visto che i telefoni di Bergamo era­no intercettati?»

Ten. Col. Auricchio: «Non so dare spiegazioni».

Pm Narducci: «E’ l’avvocato che lo dice, ma non può dimo­strare nulla».

Avv. Prioreschi: «Dottor Narducci, lei ha messo sotto inter­cettazione tutti i telefoni di Bergamo».

Pm Narducci: «Qualcosa sarà sfuggita, magari non tutti i te­lefoni erano sotto controllo».

Auricchio: «Tutte le telefonate intercettate sono state ripor­tate, e quelle che non sono state riportate sono state compen­diate. Facchetti avrà chiamato su altro numero».

Giudice Casoria: «Va bene, avvocato, non lo sa spiegare».

Avv. Trofino (difesa Moggi): «Perché ci interessa? Beh do­po tutto quello che è venuto fuori al processo Telecom…»

Avv. Prioreschi: «Magari il pm può appellarsi al Segreto di Stato…».

Articolo tratto da tuttosport

Ciao ciao scudetto

https://i0.wp.com/www.pupia.tv/includes/tiny_mce/plugins/filemanager/files/fm/01_immagini/07_sport/calcio_italiano/00_allenatori/ancelotti_leonardo.jpg?resize=244%2C184Dalla lettura delle formazioni si sapeva che questa sera sarebbe finita così. Non puoi far giocare contemporaneamente moviola-se-corro-mi-fa-male-il-culo Seedorf e Dinho. Non puoi lasciare un Borriello così fuori forma da solo al centro dell’attacco. Il Parma è riuscito a impostare la partita come voleva, in contropiede cercando di strappare lo 0-0 ed è stato premiato da un rinvio alla spera in dio di Abbiati.

Non voglio parlare però del fatto che al minuto 87 Huntelaar viene abbattuto in area a palla lontana. Sarebbe rigore. E’ rigore, non per il metro dell’arbitro Morganti oggi che ha legalizzato qualsiasi cosa ai giocatori del Parma, ammonendo persino Ronaldinho alla prima protesta pur sapendo che il giocatore era in diffida. Ma non c’era il complotto? Mah… magari avessimo affrontato noi una squadra con atteggiamento rinunciatario come il Livorno.

Ma al di là degli episodi arbitrali si è rivista una squadra timida. Alzi la mano a chi di voi non girano i cosiddetti ad ogni passaggio dei nostri centrocampisti verso la difesa quando non sanno cosa fare. E nessun rischio nello stretto, lasciato da solo Borriello la davanti. Leonardo ha fatto il gioco del Parma. Questa sera è stato suicidio tattico.

Ci sarebbe da dire anche che senza Nesta e Pato si fa una fatica tremenda. Se l’11 titolare può lottare e ha lottato per alti traguardi non abbiamo riserve all’altezza. Ma questo è un altro discorso. Vero società?

Lotta scudetto chiusa? Per noi si. Ma una sconfitta di quelli là sarebbe comunque una vittoria. Forza Roma.

Abbiati: 5. Incolpevole come al solito sul gol. Non riesce mai a rilanciare una azione dalla rimessa come si deve, quando rimette lungo è sempre palla agli avversari. Bradipo.

Zambrotta: 4. Si fa trovare raramente, quando arriva sul fondo non sovrappone mai, non mette un cross decente che sia uno. Se questo è il titolare della nazionale al mondiale c’è da toccarsi in quel posto. Nonno infelice.

Thiago Silva: 6. Il meno indecente, difende quanto può, è bravo a non farsi ammonire pur sapendo che è in diffida. Cosa ci fa ancora al Milan? In vendita?

Favalli: 5. Indecente per la serie A. Se a ritmi bassi può reggere in fase difensiva è assolutamente improponibile quando si parla di impostare l’azione. Sciagura.

Antonini: 6,5. Prova positiva nel complesso, fa tanti inserimenti ma non viene mai premiato. Non basta correre se non c’è l’intesa con i compagni. Probabilmente il problema non è lui. Sufficiente.

Gattuso: 4. Dov’è finito il guerriero spartano? Oggi Gattuso non è sceso per niente in campo, non ha mai impostato, mai pressato e lasciato imporre il gioco agli avversari. Cagnolino.

Pirlo: 7. (il migliore). Gli lasciano spazio e riesce a impostare come vuole. Ma non affonda mai in maniera decisiva. Temporeggiatore.

Flamini: 6. Nel complesso una buona partita, peccato che se non ci lascia il giallo in campo… fa quello che dovrebbe fare Gattuso. E’ anche l’unico che tira da lontano peccato che i piedi non siano buoni. Decente.

Seedorf: 3. Forse era meglio che non avesse segnato quel gol contro il Chievo, almeno ce lo saremmo levato dalle scatole queste ultime due partite. Come al solito ha la grande capacità di bloccare le azioni in velocità, dare palla ai compagni coperti e perderla. Cosa aspettiamo a pensionarlo? VAI A LAVORARE.

Ronaldinho: 6/7. Viene limitato eccellentemente dai giocatori del Parma ma riesce comunque a fare 3-4 giocate. Si prende inspiegabilmente una ammonizione per proteste, che poteva evitare essendo diffidato. Peccato che giocatori del genere in Italia non siano protetti. Funambolo.

Borriello: 3,5. Fuori dal gioco per tutta la partita, non riesce mai ad anticipare il difensore, viene sempre servito male, non si rende mai pericoloso, è fuori tempo quando si parte in contropiede. Che fine ha fatto il miglior centravanti italiano? Chi l’ha visto.

Abate: 6,5. Vedi Antonini. Da quella velocità in fascia che è mancata con Zambrotta. Costava così tanto metterlo dal 1′? Pendolino.

Inzaghi: 5. Sicuramente meglio di Borriello. Ma quel colpo di testa non si sbaglia. Giocatore finito.

Huntelaar: s.v. Ci sarebbe un rigore netto su di lui ma sorvoliamo. L’olandese comunque non va utilizzato così. Ingiudicabile.

Leonardo: 3. Torna al 4-4-2 di Udine senza risultato. O meglio con lo stesso risultato del Friuli. Milan che torna quello noioso di Ancelotti e mai in partita. Ma come si fa a far giocare ancora Zambrotta, Seedorf e Gattuso? Masochista

Morganti: 2. Entra in campo visibilmente condizionato dalle polemiche e consente al Parma anche di fare triplici omicidi in campo senza essere punita. Si inventa un giallo a Ronaldinho e un rosso a Pirlo, non fischia mai un fallo a nostro favore nonostante il Parma giochi sulle caviglie. E’ il primo caso di metro arbitrale diverso nella stessa partita. Se aggiungiamo che manca un rigore ad Huntelaar… ma il complotto??? Interista.