Ripartenze

Non è stato un weekend favoloso: in pochi minuti, in quell’unica azione, è svanita tutta la serata di prima, passata a prendere per il sedere i compagni di ventura nerazzurri. Nota per i vicini: mi scuso per l’urlo “ODDO! L’corn ca tiin!” Il gol d’Inzaghi m’aveva fatto sperare, ma…è andata come è andata.
L’importante è non demoralizzarsi, perché lo spirito di squadra c’è. Anche più dei cugini. E abbiamo un allenatore che riesce a coniugare il meglio dei due aspetti:
L’amico di tutti: uomo di spogliatoio che riesce ad avere un buon rapporto con i giocatori, ma riesce scarsamente ad imporre le sue decisioni rischiando di essere relegato e di perdere di autorità
L’autoritario: le sue decisioni vengono benissimo imposte, ma i giocatori serbano rancore e vengono intimoriti dall’allenatore, destabilizzando lo spogliatoio.
In sostanza, l’allenatore può essere visto come un professore, e la sua squadra come una classe.

Ma non è questo quello di cui voglio parlare. Oggi voglio condurvi in un breve excursus delle infermerie delle due pretendenti allo scudetto (sono del parere che la Roma non abbia la consistenza necessaria per il finale di stagione), in ordine (almeno per ora, si spera) di classifica, seconda e prima squadra di Milano.
INTER: Oltre al lungodegente Chivo, c’è solo Sneijder in dubbio: un lieve affaticamento per lui.
MILAN: La situazione è molto, ma molto peggiore: stagione finita certamente per Beckham e quasi per Nesta e Pato, i due uomini (insieme a Thiago Silva) che hanno retto il Milan nelle acque difficili della prima parte di stagione.

Quello che si può dire è che la formazione titolare c’è, ma la panchina è cortissima. A giugno servono, oltre che due difensori laterali e un centrocampista, almeno due giocatori per ruolo: per una volta la seconda squadra di Milano c’insegna che avere un buon turnover paga.

Il mercato dei miei sogni:
In entrata: Sirigu, Bonucci, Bale, Yepes, Poli, Krasic, Dzeko/Balotelli + 2 primavera (1 portiere e 1 centrocampista)
In uscita: Dida, Storari, Roma, Kaladze, Favalli, Oddo, Gattuso, Hunteelar

Ma tanto si sa, non sarà possibile.

Lo vogliamo così

https://i0.wp.com/4.bp.blogspot.com/_Z0ppHT8JOvc/SglecP0sg3I/AAAAAAAARpk/QiG4HazmTes/s400/galliani.jpg?resize=400%2C306

Non rispondo a Oriali perchè gli interisti non meritano risposte sugli arbitri. Ci sono altri che criticano, ma almeno lo fanno in modo garbato. E non parlo dei loro arbitraggi in Champions

In attesa di quella sul campo si conferma la nostra superiorità indiscussa fuori dal terreno di gioco.

Chapeau

Le pagelle di Milan-Napoli

Abbiati 6,5 Il gol non è da imputare a lui. Non è colpa sua se due giocatori gli rovinano addosso e gli impediscono di alzarsi. Sicuro per tutta la partita, non compie miracoli ma non sbaglia nulla.
Oddo 4,5 Disastroso. Goffo sul gol del Napoli quando cade su Abbiati, Campagnaro fa più o meno quello che vuole sulla sua fascia. Poco incisivo anche in fase offensiva.
Thiago Silva 6,5 Buona gara, nel secondo tempo prova anche a spingersi in avanti. Ma senza Nesta al suo fianco è meno sicuro.
Favalli 6 Come al solito non sbaglia quasi nulla, come al solito va in difficoltà contro gli avversari veloci e reattivi. Per l’età che ha fa pure troppo.
Zambrotta 5.5 Meglio di Oddo, ma l’età si fa sentire anche per lui. Impreciso e precipitoso per tutta la partita, Campagnaro si tranquillizza quando lui va sulla destra.
Pirlo 7 Forse la sua migliore partita quest’anno. Corre come un dannato e contrasta. Non sempre lucido quando imposta.
Flamini 7 Lotta come un leone e corre come un forsennato. Sbroglia almeno 3-4 pericoli sulla trequarti e compie un paio di recuperi sui contropiedi degli avversari che nessun altro centrocampista della squadra avrebbe compiuto.
Seedorf 5,5 Lo conosciamo, ci fa vincere una partita e poi gioca sottotono i successivi tre incontri. Ma l’assist a Mancini è roba per palati fini.
Ronaldinho 8 Semplicemente il miglior giocatore di tutto il campionato di serie A. Magico.
Inzaghi 6,5 Lo avevamo dato per finito troppo presto. Fossi in Borriello mi preoccuperei.
Antonini 6 Non è un campione e si vede che non è ancora al 100%, ma è nettamente superiore a Oddo.
Mancini 6 Fa delle cose buone, salta qualche volta l’uomo e si dimostra pimpante. Ma sbaglia l’occasione più importante della partita.
Huntelaar s.v. Entra, ma nessuno se ne accorge.

Mangiamoci le mani, ma proviamoci ancora

Non ce n’è: ogni volta che ci si presenta un’occasione ghiotta per la classifica, noi non riusciamo ad approfittarne. E’ successo troppe volte negli ultimi anni, troppe. Sarebbe stata anche una partita divertente, se non fosse che a me di divertirmi oggi importava meno di zero. Volevo i tre punti, ne è arrivato uno e si rimane nel limbo.

Il primo tempo è stato tragico. Approccio sbagliato, troppo remissivo, squadra lunga, Pirlo e Flamini soli in mezzo al campo, Oddo è il solito Oddo, Thiagone e Favalli sono chiamati agli straordinari. Peccato che prendiamo gol nell’azione più brutta che potessero fare, un’oscenità la disposizione della nostra difesa in questo caso. Davanti facciamo fatica a pungere se non fosse per le solite giocate di un Ronaldinho costantemente triplicato e che ha dovuto subire ogni genere di falli da parte di Grava, sotto gli occhi di un Bergonzi troppo tenero, che, alla faccia del complotto, lascia liberi i partenopei di picchiare a piacimento. Fortuna che c’è SuperPippo, che non smetterà mai di stupirmi e fortuna che c’è anche un Super Abbiati. Si va al riposo sull’1-1.

Nella ripresa il copione cambia, il Napoli cala, prendiamo campo, cresce sulla destra Mancini, che si mangia un gol da due passi. Pippo è indiavolato, gli riescono più dribbling oggi che in tutta la sua carriera, si vede che ha voglia di spaccare il mondo. Ha voglia di spaccare anche Mathieu Flamini, che in effetti in un paio di entrate, rischia anche di spaccare qualcuno o qualcosa. Ma oggi la sua carica mi ha fatto piacere. Tanta fatica, tanta buona volontà, ma il gol non arriva e non arriverà. Il pareggio è il risultato più giusto, il Napoli è un avversario tostissimo.

Sì, le palle girano, ma purtroppo non possiamo farci niente. Restiamo lì, ci riproveremo più avanti, magari domenica quando ci sarà Roma-Inter. Prima però andiamo a Parma, tre punti d’obbligo, quelli là ospitano il Livorno e lo battono sicuro.

Sperando di non perdere altri pezzi, che oggi oltre a Nesta, Beckham, Ambrosini e Borriello abbiamo dovuto rinunciare praticamente da subito ad Alexandre Pato. Ennesima ricaduta ed ennesima farsa made in MilanLab. A questo punto bisogna veramente chiedersi come sia possibile servirsi di uno staff medico che da anni commette solo ed eslcusivamente errori.

Che qualcuno ci pensi, noi nel frattempo pensiamo al campo. Prendiamoci gusto e non molliamo, tentare non costa niente.

L’occasione dell’anno

https://i0.wp.com/images.alice.it/sg/sportuni/upload/mil/0009/milan_napoli_14.jpg?resize=267%2C174

Tu puoi dirmi che sono un sognatore, ma non sono il solo

è proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante

oggi per noi c’è la possibilità di continuare a sognare

battere il Napoli vuol dire testa della classifica. A 9 giornate dalla fine.

Forse non è ancora vero. Forse è tutto un sogno. Ma intanto… chissà…

DALLO STADIO SAN SIRO IN MILANO MILAN – NAPOLI, IL SORPASSO?

Questa è la partita che nessuno di noi si aspettava di giocare.

Questa è la partita che potrebbe valere una stagione. Ci hanno fracassato i maroni per tutto l’anno che non eravamo all’altezza dell’Inter, che questa squadra era da Europa League, che non avremmo mai potuto lottare per lo scudetto. Oggi il Milan ha la possibilità di zittirli tutti. Vincere per superare l’ostacolo, vincere per raggiungere ciò che gli ecclesiastici del pallone avevano definito impossibile: la vetta della classifica della serie A per una squadra diversa dall’Inter. E qui c’è un deja-vu. Per farlo dovremo battere il Napoli in casa. Come un anno fa. Ma un anno fa era il girone di andata e si erano appena giocate dieci giornate. Qui dieci sono le giornate che mancano alla fine.

Oggi non è questione di formazione, di tattica. Oggi è questione di cuore. E noi di cuore ne abbiamo più degli altri. Voglio vedere i ragazzi andare a lottare su ogni pallone, voglio vedere i ragazzi crederci fino alla fine. Non importa che a giocare sia Nesta o sia Favalli. Bisogna andare a vincere questa partita.

Partiamo dalle parole quantomai profetiche di Leonardo. Le polemiche che riguardano il campionato italiano si vivono da parecchi anni. In passato ci sono stati problemi strutturali veri e ci sono state le giuste squalifiche. Mi dispiace che ci sia l’idea che esista qualcosa di sbagliato, ma io non ci voglio entrare. Non sono mai stato coinvolto in nulla e quindi sto zitto. A me interessa solo il gioco. Mi auguro nella costruzione di una nuova etica come quella che c’è in Champions League dove c’è il giusto rispetto per le organizzazioni. Mi auguro che il campionato italiano riesca a tornare a questi livelli. Semplicemente chapeau e profetico. Non sapeva ancora né della possibilità di Samuel di uccidere gli avversari senza essere espulso ne dei rigori in saldo alla Favorita. Oppure il capo del complotto è proprio lui, chissà.

Ma parliamo anche di formazione. In difesa confermato Favalli dopo l’accettabile prestazione contro il Chievo di domenica scorsa. Si dovrebbe rivedere Antonini largo a sinistra dopo Roma. A centrocampo Pirlo, Gattuso e Seedorf. E’ un trio che mi convince poco, soprattutto l’Olandese, nonostante abbia risolto l’ultima partita ha spesso rallentato la manovra. Ma non nascondiamoci, domani la differenza la farà soprattutto Dinho e Pato, lui il predestinato che col Napoli segnò il primo gol della sua carriera al Milan in quella partita dove Ronaldo fece doppietta per un ideale passaggio di consegne tra il fuoriclasse del passato che ha vinto tutto e quello del futuro destinato forse anche a superare il Fenomeno. Per chiudere c’è lui. Pippo Inzaghi. Non è Atene, non è coppa ma quando si parla di gol importanti Pippo c’è sempre. Chissà che non la metta dentro anche oggi. Andiamocela a prendere.

Notizie dal mondo – 3° Puntata

https://i0.wp.com/cronacaeattualita.blogosfere.it/images/mondo%20blog%202-thumb.jpg?resize=252%2C249Dopo il poster “eroi di Stanford Bridge” domani in edicola con la gazzetta un altro poster per celebrare un’altra straordinaria impresa sportiva nerazzurra: lo scudetto 2005/06.

Poster dell’Inter. Cuper imbufalito: “io a Londra avevo vinto 0-3″

Zaccheroni risponde a Cuper: “io a Londra ho appena perso 4-1″

Felipe Melo: “A Londra ho corso, cosa volete da me?”. Si, ha corso via dalla folla inferocita dei tifosi della Juve.

Sorteggi di Champions: Paolillo si lamenta del campo sintetico perché sfavorisce il gioco tecnico. Materazzi, Samuel, Cambiasso e Stankovic gli hanno detto subito che non c’è niente di cui preoccuparsi…

Yepes al Milan, è solo il primo di una serie di grandi colpi. Galliani ha infatti in canna il ritorno di Weah e di Maldini. Mancano solo i sì di George e Cesare.

Nesta vuole anticipare i tempi di recupero. La prossima volta si infortunerà prima.

Gli interisti intanto gridano ancora al complotto… magari arbitrasse Stark anche in campionato eh?

Lippi in visita nel ritiro del Napoli, vuole verificare di persona se dove passa Donadoni cresce ancora l’erba.

L’erba c’era. Poi però è passato Flachi.

Abramovich furioso. Non è da tutti farsi eliminare dagli zimbelli d’Europa.

Anche Perez furioso. Non sono bastate tutte le fidanzate di C. Ronaldo a consolarlo.

Borriello assente per tonsillite. E’ passato al sesso orale?

Oggi parte la Milano – Sanremo. Per l’occasione a Milano le farmacie apriranno alle ore 6.00.

Armstrong non prenderà parte alla corsa. Lui la farmacia l’ha trovata chiusa.

Si rivede Inzaghi in campo. Quaresma in cerca di un compagno di Briscola per Domenica.

Quaresma ringrazia Mourinho per la buona volontà ma Balotelli non sa giocare a Briscola.

I Maya sono intenzionati ad anticipare la data della fine del mondo in caso l’Inter dovesse raggiungere la finale di Champions League.

I Maya specificano che comunque non ci dovrebbe essere pericolo.

Si chiude oggi il sei nazioni di rugby. Chissà se una volta perderemo con disonore.

Tuttosport intanto emula la gazzetta e regala un poster della grande impresa europea della Juventus in questa stagione: l’1-0 casalingo al Maccabi Haifa.

Da Favalli a Yepes

Mario Alberto Yepes Diaz, colombiano di 34 anni da qualche stagione in forza al Chievo, starebbe per firmare un contratto biennale col Milan. Almeno così recitano alcuni dei maggiori quotidiani e siti internet sportivi nazionali. Sapete bene come abbia sempre cercato di comprendere la società, anche e soprattutto quando la scorsa estate decise di chiudere i rubinetti e smettere di buttare i soldi come invece fa sistematicamente il petroliere della seconda squadra di Milano.
Ora però basta.
Il problema non è spendere poco, ma la totale assenza di un progetto. Mandiamo via finalmente Favalli, 38 anni, e invece di prendere un giovane facciamo un contratto a un 34enne? Non ha alcun senso. Qualcuno potrà dire che Yepes sta facendo una grande stagione, ma da titolare e leader indiscusso della squadra. Noi, se lo acquisteremo, è per sostituire Favalli, quindi per fare la riserva della riserva. Siamo sicuri che nelle poche partite in cui verrà utilizzato renderà allo stesso modo di adesso ? E poi, lo sappiamo bene, un giocatore di quell’età può crollare dal punto di vista del rendimento. Lo abbiamo visto con Emerson, che io consideravo uno dei più grandi centrocampisti del mondo. Quando arrivò da noi e sembrava un altro giocatore (già al Real vacillava), perchè a quell’età capita di avere un crollo verticale, è normale.

Ricapitando, gli acquisti del 2010 sono stati:
– Adiyah (20 anni), che non si è mai visto. Ma sta ancora con noi?
Mancini (29 anni), che purtroppo si è visto (poco) e per ora ha solo deluso.
– Beckham (34 anni), che si è visto fino a domenica scorsa, deludendo tutti, e che purtroppo ha concluso la sua stagione.
Se a questi si aggiungerà Yepes, la media d’età degli acquisti di quest’anno sarà superiore ai 29 anni.

E sarebbe questo il progetto giovani?

Speciale Europa League

… ecco il vero “mister 4 pappine”

La resa dei conti

La resa dei conti è arrivata, va tutto come volevo. L’inter ha l’obiettivo della Champions, la Juve dell’Europa League, la Roma di liberarsi dei Sensi…per il Milan c’è solo lo scudo. Che mai come quest’anno vale una tonnellata di oro zecchino, mai come quest’anno ci può permettere di ricominciare un ciclo. Certo, abbiamo i nostri infortunati, Beckham ha finito la stagione, Nesta quasi, ma anche la seconda squadra di Milano non è nel miglior periodo. Quelli hanno coinciso con i due derby, proprio quelli che, se avessimo vinto, ci avrebbero portato a +11. Ma non siamo tifosi da rosicate, insieme al nero sulle nostre sciarpe c’è il rosso.

Come ha vinto questi scudetti l’Inter? 2005-06 a tavolino, 2006-07 con gli avversari decimati (e non venitemi a fare la predica degli 8 punti diventati 32, quell’anno, senza Sheva, ci dovemmo concentrare sulla Champions), 2007-08 con la Roma campione all’intervallo (avevo già preparato lo striscione “Grazie Roma, 4 volte campione”), 2008-09 con il lama. Senza del succitato animalesco giocatore, l’Inter fatica. Sta calando lei coi suoi tre giocatori, e non è che poi lo schema sia cambiato molto…

Per dirla in termini di Football Manager, il “palla ad Ibrahimovic” diventa “palla a Sneijder e vediamo cosa si invita”: l’olandese è regista avanzato, fulcro del gioco, tutto, persino portafortuna.

E stavo anche notando una cosa…questa stagione l’Inter è “milanizzata”, stanno assumendo le caratteristiche che più ci biasimavano, grande con le grandi e piccola con le piccole, quando gli altri anni avevano vinto lo scudetto contro Bologna e Siena. Valli a capire, gl’interisti…sono come le donne.

Un’ultima cosa per concludere: sono del parere che Balotelli sia un giocatore da Milan. Basti vedere com’era ridotto Ronaldinho due anni fa e come è il perno dello schema rossonero ora. Al Milan un giocatore che è già uno dei più forti attaccanti ITALIANI troverebbe la sua dimensione…io lo scambierei con Hunteelar, voi?

La moviola di Yoon Khon Soon – Terza puntata

https://i0.wp.com/i.ytimg.com/vi/E2N7n7oz83Y/0.jpg?resize=309%2C232Altro che complotto anti Inter.

Altro che errori arbitrali pro-Milan.

Riprendiamo la narrazione degli eventi da dove l’avevamo lasciata.

Per chi si fosse perso gli episodi precedenti:

Prima puntata

Seconda puntata

24a giornata: Napoli – Guido Rossi Team 0-0.
Una guido rossi Team fortunata e dominata dal Napoli riesce a strappar un punticino. Graziati Snejder (piede a martello su Gargano) e Cambiasso (calpesta Quagliarella): soltanto ammonito il primo e nessuna sanzione per il secondo. Come al solito in Italia 19 squadre giocano a calcio una a Taekwondoo.

25a giornata: Guido Rossi Team – Sampdoria 0-0
L’arbitro applica il regolamento fino alla seconda espulsione (giuste entrambe). Poi mancano:
– rigore su Semioli
– espulsione di Milito per entrata assassina su Palombo
– espulsione di Eto’o che dopo essere stato ammonito per sacrosanta simulazione è andato faccia a faccia con l’arbitro
– espulsione per Cambiasso che ha mandato a quel paese l’arbitro davanti alla propria faccia,
l’espulsione di Pazzini inoltre appare pura ed evidente compensazione.

26a giornata: Udinese – Guido Rossi Team 2-3
I piagnistei interisti fanno effetto: nel primo tempo nulla da segnalare, la ripresa è condita da due episodi di rilievo: al 73′ sulla sinistra Pepe effettua un cross in area nerazzurra Stankovic devia in calcio d’angolo il pallone con il petto ma anche con il braccio che si trova largo rispetto al corpo, calcio di rigore non fischiato per l’Udinese. Al 92′ sempre Stankovic effettua una brutta entrata da dietro a Sanchez a piedi uniti: fallo da sanzionare con il rosso ma Bergonzi estrae solamente il giallo.

28a giornata: Catania – Guido Rossi Team 3-1
Buona direzione di Valeri: finalmente dopo due anni e mezzo di omertà sportiva l’inter riceve il trattamento delle altre 19 squadre di serie A e i risultati si vedono: la corazzata era un bluff tenuto su da arbitri e media. In tutto questo però una piccola macchia: al 16’ Mariga è da giallo per fallo da dietro su Ricchiuti: graziato. al 24’: Biagianti stende Mariga, stavolta Valeri alza il giallo. Due pesi e due misure differenti.

E sorvoliamo sui 4 rigori di Inter – Chelsea. Qui parliamo solo di serie A. TIM.

Lo rimpiangiamo?

https://i0.wp.com/www.diariocalcio.it/files/2009/09/carlo-ancelotti.jpg?resize=260%2C260La partita di stasera ha dimostrato la tesi che sostenevo negli ultimi due anni: Ancelotti andava cacciato molto prima, dopo Atene.

Il Chelsea stasera ha perso la partita principalmente per colpa sua.

Ha messo in campo una squadra che ricordava molto il Milan degli ultimi due anni, ferma, remissiva, ad aspettare l’avversario. Ha apparecchiato la partita per l’Inter e gliel’ha messa a nozze.

Se con una squadra più debole di quella dell’anno scorso abbiamo quattro punti in più dell’anno scorso, un motivo ci sarà. Questa sera il Chelsea non ha corso un metro che sia uno contro una squadra bollita che venerdì ha preso tre pere a Catania.

Sorvolerei sul fatto che a Thiago Motta e Samuel sono consentiti i placcaggi in area, ma una squadra così indecente come il Chelsea di Ancelotti non l’avevo ancora vista.

Meglio per noi. Si illuderanno e perderanno altri punti in chiave scudetto. Stanotte sono anche capaci di fare i caroselli, perché loro a certi livelli non ci son abituati.

Tanto finché dentro ci sono Manchester United e Barcellona sulla vittoria finale non c’è pericolo.

Scomodi a qualcuno?

Sappiamo tutti perché la situazione è cambiata, del perchè il Milan è arrivato fino a -1, e preferisco non parlarne. Se parlo, mi becco almeno altre tre giornate di squalifica.

Ora è ufficiale: hanno paura.

A volte invece di cercare complotti un po’ di sana autocritica sul perché si è vinto una sola partita delle ultime sei basterebbe.

Vai Carletto: affondali tu.

Il canto del cigno

Non c’è mai modo di godersi come si deve una vittoria, di questi tempi. Con l’Atalanta il primo pensiero è andato a Pato, ieri sera ci siamo giocati fino alla fine della stagione David Beckham. E soprattutto lui si è giocato mondiale e probabilmente il resto della carriera. Dipenderà da lui, da quello che vorrà fare una volta che tornerà, adesso è troppo presto, ma è praticamente certo che la sua carriera ad alti livelli sia finita ieri.

Mi dispiace tantissimo per questo ragazzo. Lo avevo definito un acquisto assurdo, frutto solo di logiche pubblicitare e di merchandising. Sti cazzi! Mi ha fatto rimangiare parola per parola tutto quello che su di lui avevo detto. Sei mesi, quelli dello scorso anno, giocati ad altissimi livelli, non solo tecnici ma anche atletici. E soprattutto mica ha mai fatto la fighetta, anzi… Quando c’era da mettere la gamba, l’ha sempre fatto, lottando e sudando con tutti gli altri. Perchè lui in campo è come tutti gli altri. Umile e generoso, non è mai sembrato un divo di Los Angeles. La professionalità fatta a persona.

La stessa professionalità l’ha dimostrata nuovamente dal suo ritorno a Milano, anche quando è stato messo in panchina. I risultati sono stati meno buoni di quelli di un anno fa, ma tutto sommato ha sempre dato equilibrio alla squadra. E per la squadra ha sudato.

D’altronde quando a distanza di anni uno stadio come l’Old Trafford ti saluta in quel modo, significa che sei davvero uno speciale. Fenomeno non lo è mai stato probabilmente, ma un grandissimo giocatore sì. Chiedete a Fabio Capello, che a Madrid lo aveva messo fuori rosa, salvo poi reintegrarlo in fretta e furia per vincere la Liga.

Fabio Capello che al Mondiale lo avrebbe portato di sicuro. E invece un fottuto tendine impedirà a David di coronare l’ultimo sogno della sua grande carriera. Un sogno per il quale non aveva esitato un solo attimo a rinunciare alle comodità hollywoodiane per rimettersi in gioco, a 34 anni, in una squadra che di certo non gli garantiva grandi successi.

Un grandissimo giocatore, ma soprattutto un uomo vero. Oggi il Popolo Milanista è triste per te, caro David. Meritavi ben altra conclusione per la tua carriera, diciamo un’uscita di scena degna di una stella di Los Angeles e al contempo di uno dei più grandi giocatori degli ultimi anni.

Good luck, David…see you soon

– 1

Dopo una partita così che dire? Gara difficilissima come avevamo immaginato tutti, contro un Chievo che si è dimostrato un’ottima squadra. La vittoria, ai punti, non è meritata, ma adesso non è questo che conta. Ciò che conta è che siamo a un solo punto dall’Inter, cosa inimmaginabile solo qualche mese fa.
Bisogna ringraziare Seedorf (incredibilmente fatto entrare solo nel finale), uno dei tanti vecchi campioni che abbiamo nella nostra squadra. Un tempo il buon Clarence ci regalava queste perle  spesso e volentieri, ultimamente un po’ meno, ma l’importante è che l’abbia fatto oggi.
A quanto pare abbiamo perso per un po’ anche Abate e per tutta la stagione Beckham, purtroppo continuiamo a perdere i pezzi senza avere gli adeguati ricambi. Pazienza, anche perchè oltre a essere a un solo punto dall’Inter, siamo soprattutto a + 12 sul Palermo, una distanza più che rassicurante, anche se ancora non bisogna distrarsi.
Ho letto che qualcuno ha avuto coraggio di criticare Ronaldinho, semplicemente perchè questa volta non è riuscito a saltare tutti gli avversari da solo e mettere i compagni 20 volte soli davanti al portiere. A parte che anche oggi ha fatto assist illuminanti, Ronaldinho è un fuoriclasse, ma non fa miracoli. Senza di lui adesso il Milan sarebbe a metà classifica, ricordiamocelo, non può essere ogni partita il migliore in campo.
E a chi dice che siamo stati favoriti dall’arbitro per il gol annullato al Chievo, si guardi bene il fallo non concesso a Borriello nel primo tempo. Era rigore.

Solo sei mesi fa…


6 Ottobre 2009

comunque siamo da retrocessione.

pare che lo zoccolo duro della squadra (che io definirei zoccole dure) non abbia mai voglia di allenarsi, perchè “hanno vinto e rivinto”. questo era uno dei mali che il coglione di silvio pensava di risolvere mandando via ancelotti, invece pare sia peggiorato.

finchè saremo in mano a questi snob viziati figli di mignotta ( che vogliono l’amico billy come allenatore, magari per bersi anche qualche spritz) la serie B è una tristissima possibilità.

le robe da fare per una salvezza trnquilla sono:

-ingaggiare un allenatore che faccia correre queste mezze seghe viziate… un burbero rompicoglioni alla capello, che se non fai quel cazzo che dice lui, finisci in tribuna.

-mettere leo in dirigenza

-far fuori pirlo,gattuso,zambrotta,seedorf,favalli,dida,ronaldinho. metterli fuori squadra e rimpiazzarli con qualche giocatorino (non con fabregas e ramos, mi accontenterei anche di guarente e kolarov) che corra e che abbia un pò di stimoli.

e non venitemi a dire strasser e odumanade perchè bestemmio.

dichiarare che l’obiettivo stagionale è la salvezza, e che una volta conseguito quel cane di merda del presidente si adopererà in tutti i modi per vendere la squadra a qualcuno più degno di lui.

…al momento non viene in mente altro. e in ogni caso, non succederà un cazzo.

magari esonereranno leo, per la gioia di elbonito, e finiremo in B. (Zioalduccio)

per me siamo da ottavo-nono posto.

siamo decimi a due punti dal nono posto(che poi è anche il sesto)

ne consegue che per il momento non c’è nessun motivo per cambiare allenatore, anzi.

“Retrocedere è impossibile, bisongna impegnarsi seriamente.
Considerate che nonostante andiamo male ce ne sono 9 peggiori…”

dicevano la stessa cosa quell’anno li.

per me siamo da ottavo-nono posto.

Se aggiungi tre o quattro posizioni posso concordare.”

inter, roma, juve, fiorentina, genoa.
almeno queste, come minimo ci stanno davanti. (RDV)

“la rosa è da terzo posto” (elbonito)

Ora non esageriamo. Gattuso, Pirlo, Gattuso devono essere tranciati di netto. C’ è troppo potere in torno a lui. Tassoti lo stesso. Fin quando c’ è il gruppo Ancelotti cosi compatto sarà molto ma molto difficile che un allenatore riesca a metterci del suo. Leo ci aveva provato all’ inizio campionato. Ora è totalmente in balia degli eventi e pure dello spogliatoio. Si dimetta subito e ci siano dei grossi provvedimenti dall’ alto. Nel frattempo davanti a noi si muovono tutti. Se qualcuno non da una scossa è la volta buona che retrocediamo sul serio. (Dnarossonero)

14 Marzo 2010.
Con 55 punti in classifica, a +31 sul Livorno a 10 giornate dalla fine, è salvezza matematica.
Ciao Ciao cassandre…

Come cambiano le cose in sei mesi eh?

Vietato sbagliare

Forse le parole stavolta servono poco, è tutto così evidente: il Catania ci ha servito un assist meraviglioso, ci ha dato la possibilità di portarci per la prima volta dopo anni a un solo punto dalla vetta. E ancor di più ci ha messo su un piatto d’argento la possibilità di metterci alle spalle la disfatta di Manchester a soli cinque giorni di distanza.

E’ tutto così semplice? No, perché l’elenco delle partite che potevano cambiare la stagione e che sono state miseramente fallite nell’arco degli ultimi anni è lunghissimo. Non è semplice perché siamo ridotti maluccio, la difesa piange. Non lo è perché il Chievo è una buona squadra che tradizionalmente vende cara la pelle a San Siro. Ma che cazzo, se non vinciamo stasera siamo veramente degli stupidi.

Poi, nel caso, quel che sarà è tutto da vedere, molto (se non tutto) continuerebbe a rimanere in mano all’Inter, ma il nostro dovere è quello di essere sempre lì, abbiamo visto che non sempre reggono la pressione. E poi ovviamente c’è il complotto, arbitri e media son tutti con noi…

Ma torniamo alla partita e teniamo gli occhi ben aperti. Serve carattere, non sarà facile. Occhio alla difesa, Nesta, Bonera e Antonini sono out, sulla destra Abate non è al meglio, potrebbe tornare Oddo, così come sull’altra corsia potremmo rivedere Zambrotta, che è pur sempre meno peggio del pessimo Jankulovski. In bocca al lupo a Thiago Silva dunque, che dovrà anche fare da badante a Favalli. Ah Thiago, sei diffidato, occhio…

Da centrocampo in su la formazione non è ancora decisa. Secondo me vedremo Beckham insieme a Pirlo e Ambrosini e in avanti lo stesso tridente di Roma e Manchester. Che, per inciso, non mi convince molto, l’importante è ritrovare la via del gol persa nelle ultime due gare. Bisogna segnare, non si scappa. Con questa difesa un gol potrebbe anche non bastare.

Così come non si scappa dal fatto che questo è il momento di stringersi attorno alla squadra e all’allenatore, il tempo per le critiche non mancherà, ora dobbiamo pensare ad altro: a non mettere a repentaglio una stagione, nel complesso, buonissima. Tra tanti alti e bassi siamo lì, chissà, forse a un solo punto dai cugini. Dipende da noi, niente scherzi.


L’ora di fermarsi a riflettere

Secondo eliminazione consecutiva agli ottavi di finale in Champions. Arsenal e Manchester sono state le squadre che ci hanno giustiziato, distruggendoci dal punto di vista fisico. Arsenal e Manchester, due squadre inglesi.

Andiamo avanti e allarghiamo il giro. Il Manchester stesso ha eliminato negli ultimi anni pure la Roma (due volte) e l’Inter. Inter che si è inchinata al Liverpool di Rafa Benitez nel 2008. Mentre l’anno scorso la Juve è uscita agli ottavi col Chelsea di Guus Hiddink.

In pratica, dal 3-0 del Milan a San Siro sul Manchester del 2007 nessuna squadra italiana è più riuscita a eliminare una inglese. Non solo: le eliminazioni sono state nette, perentorie, nessun alibi per il nostro calcio.

Dunque, gli inglesi giocano più di noi (hanno una coppa nazionale in più) eppure non ce n’è: corrono il doppio, il triplo di noi. Sono sempre freschi, energici. Il divario di questi ultimi anni è imbarazzante. E se andiamo a guardare gli infortuni, bisogna ammettere che oltremanica il numero è inferiore di molto a quello dei nostri club. Questo nonostante il freddo, l’umidità, i campi pesanti, le tante partite, lo stress e tutti i fattori che causano problemi fisici siano ben presenti anche in Premier.

La situazione è preoccupante, qui non si parla di casi, ma di eliminazioni sistematiche. Se tutto andrà bene tra pochi giorni aggiungeremo alla lista delle vittime pure l’Inter di Mourinho (che comunque è la squadra più inglese d’Italia), vittima del Chelsea di Carletto (la più italiana della Premier?)

Già, Mourinho…poverino, non è tutta colpa se da anni prendiamo pallate all’estero però, da profondo conoscitore del metodo inglese, avrebbe potuto giovare al nostro calcio e invece ha solamente accentuato ancora più i nostri difetti aggiungendo polemiche a polemiche.

Parlare di meno e giocare di più, questa è la strada da seguire per non diventare gli zimbelli d’Europa, occhio alla Francia che probabilmente piazzerà due squadre ai quarti e alla Germania, un calcio in crescita.

E ricordo che Kakà e Ibrahimovic, per distacco le più grandi stelle della Serie A, stanno facendo una fatica immensa a ripetersi all’estero. Continuiamo pure a guardare il nostro orticello, a lanciare assurde campagna per tizio o caio pallone d’oro, a piangere per un fuorigioco di qualche centimetro…