E’ il capolinea del Milan di Allegri ed arriva nel giorno di morti. Morti come quelli che si sono visti oggi in campo in quella che credo sia la Caporetto dell’era acciuga poiché perdere con una Fiorentina apparsa veramente modesta era difficile se non impossibile. Eppure eccoci qua: 0-2 e a casa, un punto nelle ultime tre gare con i soliti problemi quasi di apatia: il problema del Milan è nell’atteggiamento alle partite troppo passivo, distratto, quasi goffo: puoi correre e sudare ma quando non ci sei di testa non puoi farci nulla. Il problema panchina è talmente evidente che chi lo nega è in malafede: non riusciamo ad arrivare davanti se non con errori degli avversari o giocate dei singoli come quella di Kakà contro la Lazio. Credo che il Milan stasera sia uscito da San Siro senza aver fatto un tiro in porta – il che è abbastanza scandaloso per la squadra non dico del passato ma anche solo di sei mesi fa.
L’unico che si è dannato è il 22, gli altri non hanno idea di cosa voglia dire indossare la maglia del Milan anche perché in panchina c’è un allenatore che non è degno di sedervisi sopra. Si continua a parlare di mercato ma il mercato ad oggi è ingiudicabile – e lo è perché è palese che i singoli non rendano al 100% per colpa di un demotivatore completamente incapace di preparare le partite sia sotto l’aspetto tattico, sia sotto l’aspetto psicologico che conta più del 50% nel calcio moderno (vedasi Josè Mourinho ed Antonio Conte).
Gli errori tattici sono troppi e sono grossolani: la difesa non solo è posizionata palesemente male, troppo alta (basta vedere una qualsiasi gara della Juventus per capirlo) coi terzini chiamati ad impostare l’azione perché non vi è ormai alcun collante tra i mediani e l’attacco lasciando fuori dal gioco i trequartisti. Abbiamo un 4-3-3 che è diventato un 4-1-2-1 con i due dietro Balotelli a slargarsi sulle fasce rimanendo completamente fuori dall’azione, spesso soli, senza inserimenti dei compagni e quindi possibilità di lanciarsi creando azioni pericolose: pochi tiri da fuori e mal costruiti, uno-due completamente inesistenti e mi fermo qui.
“Ma i singoli”: ma i singoli una beata cippa di minchia. Montella lancia due giovani semisconosciuti titolari con sette infortuni mentre Allegri tiene dentro il suo pupillo Muntari ancora una volta (grande vaccata sulla barriera, fuori uno e l’altro)… guardo i nomi e i nomi dicono che la qualità a centrocampo c’è (Kakà, Montolivo, Poli, Saponara) e se questa non combina nulla forse il problema è da un’altra parte. Allegri dovrebbe saltare oggi ma, purtroppo, ormai il danno è fatto e la stagione è compromessa: chi arriva può fare 8-10 punti in più ma ormai la base tattica è bruciata e bisogna ripartire da zero con prospettiva Europa League (che personalmente vorrei evitare in quanto fastidio nella stagione successiva) se va di culo.
La realtà ci dice che Allegri è solo, sfiduciato completamente da tutto lo stadio insieme a Galliani che ha grave colpa di aver avallato in buona fede ogni acquisto richiesto da Acciuga e proposto a Berlusconi (che comunque, da 27 anni a questa parte è colui che mette il placet sull’allenatore). Voglio comunque dare credito agli ultimi due, sia perché glielo dobbiamo per il loro passato, sia perché come sapete non amo i concorsi di colpe poiché generalizzare le colpe vuol dire non individuare un responsabile, assolvendo tutti. La colpa maggiore ad oggi è del signor Massimiliano Allegri e passerà al sig. Galliani Adriano qualora questo non richieda l’esonero al presidente Berlusconi entro domenica prossima poiché è palese che questo allenatore non ha più né le capacità, né le motivazioni per risiedere sulla nostra panchina. Capisco però la necessità di Barcellona dove sono convinto che la squadra farà una buona partita dato che, come l’andata, è una gara che sul piano motivazionale si prepara da sola.
Credo che a questo punto la società debba prima un esonero e poi delle scuse ai tifosi, in particolare a quelli della curva accusati troppo spesso di essere prezzolati e filosocietari rimasti invece ultimo baluardo insieme ai giocatori, fino ad oggi. Poi l’esonero, dovuto anche solo per dare una scossa perché ad oggi chiunque arrivi è sicuramente migliore, infine una bella pressione mediatica come ai bei tempi poiché anche oggi grazie all’arbitraggio a senso unico del signor Mazzoleni abbiamo capito quanto sia importante in serie A lamentarsi in continuazione mettendo pressione all’arbitro cosa che noi non facciamo. E poi ripartiamo perché mercoledì c’è La partita e un buon risultato potrebbe già scacciare i fantasmi alle spalle dato che la squadra ha bisogno di togliersi di dosso un po’ di pressione: fa male pensare che con un Mazzarri a quest’ora eravamo a giocarci l’accesso diretto in Champions League.
Milan-Fiorentina 0-2 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Vargas al 27′ p. t., Borja Valero al 28′ s.t.
MILAN (4-3-3): Gabriel; Abate, Zaccardo, Zapata, Constant; Montolivo, De Jong, Muntari; Birsa (dal 12′ s.t. Niang), Balotelli, Kakà. (Amelia, Abbiati, Robinho, Saponara, Matri, Poli, Cristante, Emanuelson, Vergara). All. Allegri.
FIORENTINA (4-3-1-2): Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani, Ambrosini (dal 34′ p.t. Vecino), Vargas; Borja Valero; Matos, Rossi. (Lupatelli, Munua, Alonso, Roncaglia, Compper, Rebic, Joaquin, Wolsky, Iakovenko, Olivera).
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo
NOTE: Spettatori 44.261 per un incasso di 1.186.253,94 euro. Ammoniti Matos per c.n.r., Aquilani, Balotelli per gioco scorretto. Angoli 10-3. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.