Barcellona – Milan 3-1: Up & Down

Un giocatore del Barça si allena per la postura area di rigore

Up

Il Barcellona: dopo calcio, pallacanestro e hockey su prato dopo gli episodi arbitrali di stasera aperta la ufficialmente sezione tuffi.

Lionel Messi: per segnare alle italiane ha bisogno del solito rigorino. Annullato ancora una volta da Nesta, si fa notare solo su regalo di Mexes. E becca 8: nemmeno Renzo Bossi a scuola era così raccomandato.

Antonio Conte: dopo aver visto così tanti rigori regalati alla squadra di casa, ha chiesto immediatamente nome e indirizzo dell’arbitro di oggi.

Massimiliano Allegri: “ho messo apposta Pato dentro come secondo cambio, sapevo di dover utilizzare con lui poi anche il terzo

Il Camp Nou: tributata la giusta standing ovation quando è uscito il migliore in campo per i catalani: Clarence Seedorf.

Antonio Nocerino: decimo gol in stagione. Fabregas chi??

Down

Immagini del passato…

Riccardo Montolivo: “Basta, vado via, persino Nocerino segna al Camp Nou!”

Adriano Bacconi: “Abbiamo una ricostruzione 3d che mostra come sul gol la palla di Nocerino non sia entrata.”

Giuseppe Marotta: “Rigore fischiato a gioco fermo? Questa mi mancava!”

Alexandre Pato: Ora… ad Atlanta si era capito tutto no? Come è possibile che si rompa dopo 14 minuti di gioco? Luminari…

Lo sceicco del PSG: “Quanti milioni hanno rifiutato quelli del Milan per quella pippa col sette?”

Inter, Juventus, Napoli: facciamo i complimenti comunque alle altre italiane per la grande serata di ieri. A differenza nostra, non hanno preso alcun gol al Camp Nou

Barcellona – Milan 3-1: Porquè?

Al 45′, su twitter, in testa ai Top Tweet mondiali trovavate il seguente hashtag: #roboalmilan. Tutto il mondo ha visto, tutto il mondo ha visto come dopo il pareggio di Nocerino sia stato regalato ai catalani un rigore che non si vede fischiare nemmeno nelle categorie inferiori per la doppietta di Messi, incapace ancora una volta di bucare su azione una difesa italiana. La rabbia è doppia, la prima è perché tra noi e loro non c’è tutto questo divario che si pensava ci fosse e poi per aver visto, come già accaduto in altre occasioni il solito aiutino – manifestatosi in un rigore vergognosissimo dopo il pari di Nocerino prima, e di un altrettanto rigore solare negato a Ibrahimovic dopo: un 3-1 che si legge 2-2. Sono più forti, forse avrebbero meritato lo stesso e passato il turno, ma perché arrivano sempre questi aiutini?

Ci abbiamo comunque messo del nostro, soprattutto sul primo gol: inammissibile perdere palla da rimessa laterale per noi in attacco. E’ la solita solfa che andavo ripetendo: perché Mexes non spazza via il pallone? Perché il pallone viene passato all’indietro? Perché regaliamo un gol così? Perché dietro non abbiamo un gioco degno di tale nome? Perché non si ha l’umiltà di correggerle queste cose prima quando accadono col Novara, col Parma invece di aspettare e pagarle quando conta? La Champions è una questione di dettagli – e i dettagli il signore nella foto li avrebbe già sistemati prima: non vedo colpe sul primo gol che non siano puramente tattiche. Abbiamo sfruttato male anche le poche opportunità su calcio piazzato: angoli battuti corti, punizioni battute all’indietro…. insomma Berlusconi tutti i torti, dopo la gara di andata, non li aveva. Ma la differenza minima vista tra le due squadre poteva e doveva essere colmata con un mercato migliore.

Singoli: dalla Champions League Ibrahimovic esce a testa altissima, con l’assist del gol e il rigore negato. Inguardabili Boateng, leziosissimo, ha passato tutta la partita a cercare colpi di tacco improbabili, Clarence Seedorf, che ha giocato una partita, appunto “alla Seedorf” – guai a chi gli rinnova il contratto. Pato… vabbè dai… non infierisco oltre, si insulta da solo. Ci sono mancati forse Thiago Silva e Mark Van Bommel con cui si sarebbe potuto, forse, passare il turno. Aspettiamo ora il solito massacro mediatico che esalterà Messi (ancora a secco su azione con le italiane), denigrerà Ibrahimovic, il Milan, parlerà di stagione fallimentare e di contraccolpo morale per lo scudetto – con quei tifosi che finiranno la stagione con zeru tituli tornati per un giorno a parlare fuori dai loro igloo.

Concentriamoci appunto sul torneo italiano, ora le distrazioni sono finite e giocare una volta alla settimana ci aiuterà, soprattutto nella fase finale di stagione. Lo scudetto agli altri ladri, quelli nostrani, non glielo voglio lasciare.

BARCELLONA-MILAN 3-1 (Primo tempo 2-1)
MARCATORI: Messi (B) su rigore all’11’ e al 41’, Nocerino (M) al 33’ p.t.; Iniesta (B) all’8’ s.t.
BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piqué (dal 30’ s.t. Adriano), Mascherano, Puyol; Xavi (dal 18’ s.t. Thiago Alcantara), Busquets, Iniesta; Messi, Fabregas (dal 33’ s.t. Keita), Cuenca (Pinto, Tello, Sanchez, Pedro). All: Guardiola
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Mexes, Antonini; Nocerino, Ambrosini, Seedorf (dal 16’ Aquilani); Boateng (dal 24’ s.t. Pato, dal 38’ s.t. Maxi Lopez); Robinho, Ibrahimovic (Amelia, Yepes, Bonera, Emanuelson). All: Allegri
ARBITRO: Kuipers (Olanda)
NOTE: Spettatori 90.000. Ammoniti Antonini (M), Nesta (M), Robinho (M), Mexes (M), Nocerino (M), Mascherano (B), Cuenca (B) per gioco scorretto, Seedorf (M) e Maxi Lopez (M) per proteste. Angoli 2-4. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t.

Barcellona – Milan: LIVE!

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SIETE PRONTI PER L’IMPRESA? SIETE PRONTI PER ENTRARE NELLA STORIA DEL CALCIO. DALLE 20,45 DI MARTEDI’ SERA CI ASPETTANO NOVANTA MINUTI DI FUOCO. USCIRE IMBATTUTI ANCORA UNA VOLTA DAL CAMP NOU VORREBBE DIRE QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE – NON SARA’ FACILE, MA LA SPERANZA NON MUORE MAI. E ALLORA SPERATE CON NOI, QUI SU ROSSONEROSEMPER!

Barcellona – Milan: la nostra notte, per inseguire il sogno

Camp Nou, ore 20.45. Basterà ripetere il 2-2 della fase a gironi o l’1-1 del Trofeo Gamper 2010. Basterà non uscire sconfitti da un Camp Nou in cui non perdiamo dal 2004 – gol di Ronaldinho per assicurarsi la qualificazione alle semifinali e la strada spianata verso Monaco. Basterà una notte da Milan come quella con l’Arsenal per provarci fino in fondo a credere al sogno semifinale e per tornare finalmente protagonisti a casa nostra. Barcellona – Milan di stasera è soprattutto questo, la presunzione catalana di dominare sempre e comunque contro il cuore dei nostri ragazzi che sono riusciti ad arrivare ancora in gioco per la qualificazione alla gara di ritorno.

Zero i cambi del Milan rispetto all’undici dell’andataNesta (in diffida) a cui è stato concesso un turno di riposo in quel di Catania, confermato al centro della difesa di fianco a Mexes. Bonera e Antonini sulle fasce, Ambrosini a centrocampo dato l’infortunio di Van Bommel alla schiena (per lui rientro Sabato con Cassano) con Seedorf e Nocerino mentre Boateng agirà dietro Robinho e Ibrahimovic. La novità sarà nella panchina, dove siederà Alexandre Pato, pronto ad entrare per segnare come già fatto nella prima gara o per deludere le aspettative come già fatto nel resto della sua deludente stagione 2011/12 – se Ibrahimovic sarà ancora una volta annullato da Puyol, toccherà probabilmente al numero sette provare a decidere la qualificazione.

I catalani cambiano invece tutto – se all’andata lo 0-0 poteva tutto sommato anche andargli bene, in casa dovranno vincere, e vincere pesante. Come nella vittoria 3-2 a San Siro la difesa passa a tre uomini: Puyol – Masquerano – Pique. Daniel Alves sarà così impegnato come esterno di centrocampo insieme a Thiago Alcantara davanti a Fabregas che rimpiazzerà il grande assente in casa catalana, Xavi Hernandez. Iniesta agirà quindi alle spalle di Messi, Pedro e Sanchez. per una formazione che dovrebbe configurarsi come tremendamente offensiva.

Come giocare? Esattamente come all’andata. Concedendo poco e decidendo quando uscire alti e attaccarli per rendersi pericolosi. Non si può difendere 90 minuti, non si può attaccarli 90 minuti. Ma puoi avere in mano il pallino della partita decidendo quando attaccare e quando farli attaccare come è accaduto a San Siro. Di occasioni ne avremo poche – due o forse tre nei 90 minuti: vanno concretizzate tutte. Uscire comunque non sarebbe un dramma, nonostante ci sono fior fior di giornalai pronti a farlo passare per tale: abbiamo dimostrato finora maturità in Europa e non siamo più la squadra che perde con lo Zurigo o esce dal Tottenham – restituendo giustamente all’Inter il suo ruolo storico di collezionatrice di figuracce europee. Stasera torniamo a giocare per qualificarci e non per fare bella figura, proprio perché noi siamo finalmente tornati l’AC Milan: una città, due colori, sette coppe dei campioni.

L’equilibrio inesistente…

La giornata di campionato con un altro goal fantasma, la giornata con la Juve che vince contro il Napoli e si riporta a -2: è tutto finalmente concluso. Se tutto fosse stato normale, ci troveremmo a parlare di vantaggio invariato e di campionato quasi matematicamente chiuso. Invece gli episodi di Catania condizionano inevitabilmente, per l’ennesima volta, la classifica, lasciandoci un vantaggio risicato da dover mantenere con le unghie e con i denti. Otto giornate ancora da giocare, tutto aperto ma tutto nelle nostre mani visto che ad inseguire ci sono sempre loro.

Ma andiamo per gradi e cominciamo dal Milan. La squadra vista contro il Catania non è stata sicuramente una delle migliori della stagione ma bisogna anche dare i meriti delle nostre difficoltà a Montella, che ha saputo costruire un sistema di gioco spettacolare e molto fruttuoso che indiscutibilmente riesce a provocare grandi difficoltà ad avversari di qualsiasi caratura. Le notizie più preoccupanti vengono ancora una volta da Emanuelson, apparso fuori posto e totalmente spaesato alle spalle di Robinho e Ibra, ma anche da Nocerino che ha confermato il suo momento di difficoltà fisica. D’altronde è uno di quelli che è stato maggiormente impiegato e un calo fisiologico ci sta. Per quel che riguarda la coppia di attacco, non so chi dei due sia più stanco, se Robinho che comunque non sembra essere al meglio nonostante i goal, o Ibra che mi è parso particolarmente sofferente. Nonostante questo lo svedese ha il potere di riuscire a sbloccare le partite anche giocando a sprazzi e questo fa sicuramente la differenza in chiave scudetto. Sul reparto difensivo ho poco da dire visto che Antonini ha confermato lo stato di grazia così come Bonera, mentre Abate è tornato più voglioso di prima. Polemiche arbitrali a parte, di cui altri si sono già occupati, un pareggio a Catania non lo giudico un risultato negativo vista la difficoltà riscontrata durante i 90′. A questo punto abbiamo Fiorentina, Chievo, Genoa, Bologna, e Atalanta prima del derby. Tutte gare sulla carta abbordabili in sui non bisogna assolutamente perder punti, per cercare di arrivare alla gara contro l’Inter con un campionato già quasi assegnato.

Per quel che riguarda la Juve invece, nessuna difficoltà incontrata dai bianconeri nemmeno contro il Napoli di Mazzarri. Troppa stanchezza per i partenopei che alla fine ha portato ad una gara quasi completamente a senso unico. Come prevedibile, una volta ottenuto il loro personale risultato e averci fatto perdere altri due punti, i dirigenti e l’allenatore della seconda squadra di Torino decidono che adesso bisogna abbassare i toni. Copione già visto dopo Milan-Juventus e incredibilmente andato in scena anche ieri. Si stanno giocando tutte le loro carte, questo è evidente, da quelle prettamente sportive a quelle che invece dovrebbero essere oggetto di sanzione. Sta di fatto che la Juve fisicamente non si ferma, e anche ieri ha dimostrato di usufruire a pieno della mancanza della Champions al contrario di un Napoli spompato e sulle gambe. Per i bianconeri il calendario sembra essere leggermente più difficile, con le gare contro Palermo, Lazio, Cesena, Roma, Novara e Lecce. Le gare su cui maggiorente riporre speranze sono quelle contro le due romane e la trasferta di domenica prossima a Palermo. Resta il fatto che però la Juevntus si ritroverà a giocare in entrambi i casi allo Juventus Stadium e se ci fate caso, nel girone di ritorno, i bianconeri hanno disputato o disputeranno in casa le gare contro Udinese,Napoli, Inter, Lazio e Roma, mentre in trasferta solo quella contro di noi. Vi sembra una cosa equilibrata e corretta? A me no, visto che se facciamo il paragone con il Milan, noi siamo andati in trasferta contro Lazio, Udinese e idealmente Inter. Equilibrio contro realtà modificata, l’ennesima testimonianza dei mezzi utilizzati dalla Juve per vincere questo campionato.

Insomma qui siamo davanti ad un ennesimo campionato manipolato saggiamente e non dai dirigenti juventini che fanno quello che vogliono e con chi vogliono. A noi non resta che rimanere fieri nelle nostre posizioni, sapendo di lottare oltre che con gli avversari anche con innumerevoli forze esterne ostili alla nostra squadra. Ormai ci siamo abituati…andiamo avanti. Pensiamo piuttosto alla Champions e ad una storia ancora tutta da scrivere; perchè che piaccia o no ai nostri rivali, noi siamo ancora in corsa per un sogno a tutti gli altri proibito.

Sono dentro. Tutti.

Sono dentro. Tutti

Il torto ok, la presa in giro no

Adesso basta, io non ci sto più. C’è chi, tifoso di una squadra che dopo il gol di Muntari non convalidato si trova ancora in corsa per un campionato che non merita di vincere, ha ancora il coraggio di parlare. Mi riferisco a chi ha osato accusare il sito ufficiale della società che ha pubblicato in bella mostra i due gol scandalosi che stanno decidendo il nostro campionato di aver pubblicato una immagine fasulla, taroccata. Questa immagine che vedete, scattata da Galliani con il telefonino davanti ad una TV, è l’immagine che dimostra come il pallone fosse entrato e come quel gol fosse buono – se ne dubitate potete dare un’occhiata qua

Sì, perché che quel gol non ci fosse, a leggere Gazzetta e Tuttosport odierni, sembra essere già stato deciso a prescindere. La pravda rosea, in particolare, ha montato una linea editoriale chiara: mostrare solo immagini fuorvianti, come ad esempio dal fondo con la prospettiva schiacciata in modo da farla sembrare a contatto col piede quando non lo è, fino al capolavoro dell’immagine col palo coperto. Tuttosport invece va oltre e decide arbitrariamente che “nessuna immagine televisiva prova che la palla fosse effettivamente entrata“. Ciliegina sulla torta immagini monche del gol del Catania, il cui fuorigioco di Bergessio diventa “presunto” – insomma da vittime diventiamo carnefici, come era capitato anche a Bologna quando il mani di Seedorf aveva “cancellato” dalle menti dei giornalai i due rigori netti non dati ai rossoneri. E abbiamo visto anche in settimana come l’interpretazione sui giornali dell’episodio Sanchez-Abbiati, identico all’episodio Boateng-Siena (per cui si chiedeva la squalifica per simulazione del Ghanese) cambi a seconda del lato in cui è coinvolta una maglia rossonera.

Io non ci sto. Non ci sto prima che come milanista, non ci sto come tifoso di calcio in generale. Non ci sto che pur di negare quella che è l’evidenza dei fatti si arrivi ad affermare che una società di serie A, la più importante e prestigiosa d’Italia e una tra le più importanti d’Europa, pubblichi una foto taroccata sul proprio sito ufficiale e spero che l’A.C. Milan reagisca con querele pesanti nei confronti di quei giornalisti juventini nella direzione di siti apparentemente “imparziali” in modo da far prendere sul serio le loro notizie spacciandosi come fonte della verità, lo stesso sito che ha – per la cronaca – descritto come “sgorbio arbitrale” il primato del Milan. Sono forse la specie peggiore – dato che non vogliono apparire quello che realmente sono: meglio nascondersi dietro una finta aura di imparzialità.

Passi il torto, ma non il ribaltamento della realtà. Siamo ancora in pole per vincere questo campionato e non per farlo passare alla memoria degli albi d’oro come il campionato del gol di Muntari, anche se ci mancano sei punti. E’ forse questa la rabbia che scaturisce in corpo agli Juventini: sommando tutti i favori ricevuti nel girone d’andata e tutti i torti subiti dal Milan, non potranno far passare la nostra vittoria come quella di un campionato assegnato dai direttori di gara. E a loro, che di vittorie falsate sono esperti, questo brucia ancora di più.

Del Milan si ha paura, e l’unico modo per colmare il gap tecnico (di una squadra che è in grado di fermare due volte il Barcellona – a proposito belli gli articoli per la manita rimasti nelle tastiere, cari giornalisti, eh?), oltre a infortuni e impegno Champions (senza il quale, ad esempio, non avremmo certamente lasciato i tre punti a Catania) rimane quello di mettere pressione sull’arbitro affinché nel dubbio il fischio vada sempre contro la società rossonera. Ecco perché mi schiero apertamente a favore dello sfogo di Allegri nel dopopartita di Catania, ed ecco perché questo scudetto va portato a casa: non lo facessimo sarebbe un titolo più finto, indirizzato e falsato di quelli pre-2006. Scusate lo sfogo, ma io non ci sto.

Catania – Milan 1-1: Up & Down

Up

La Gazzetta dello sport: semplicemente fantastici. Pensavo di aver visto tutto dopo i fotomontaggi di Pepe con il Genoa con tanto di linea falsa. La rosea si supera: il fuorigioco sul gol del Catania diventa “presunto”, il gol di Robinho non è entrato e la dimostrazione avviene attraverso immagini con prospettiva falsata. Prostituzione intellettuale? Non saprei, ma di puttane ne vedo parecchie.

Iker Casillas: Trovata una funzione ai bambini che entrano in campo coi giocatori prima della Champions League – lui li ha utilizzati come fazzoletto.

Robinho: svelato il motivo per cui il guardalinee ha annullato il gol del brasiliano: “vedere ballata due volte <ai seu te pego> era troppo anche per me

Nicolas Spolli: dopo il gol di oggi segnato alla difesa rossonera l’argentino potrà raccontare ai propri figli di aver fatto, per una volta, meglio di Messi.

Roberto Mancini: ciuffy ciuffetto rimane comunque il grande eroe di giornata, dopo il 3-3 a Sunderland che può portare lo scudetto nelle mani dello United. Una squadra di campioni e vincere solamente una FA Cup in 4 anni – grande impresa della Roberta! 

Down

Il professore in tutta la sua eleganza

Il campo di Pamplona: per chi avesse visto la gara del Real Madrid, alle 20 – semplicemente indecente. La parte bassa del campo era completamente coperta di macchie sull’erba. Eppure, caro Guardiola, il Real ha vinto lo stesso 5-1…. 

I parrucconi dell’IFAB:non serve la moviola in campo, tanto quando il gol fantasma non riguarda il Milan non sbagliano mai

Clarence Seedorf: scoperto il motivo del mancato utilizzo a Catania – Allegri gli ha concesso il giorno libero per festeggiare i 60 anni.

Giuseppe Marotta: ricordato in occasione della gara rossonera contro il Barcellona un altro record della squadra di Antonio Conte: contro i catalani, sotto la gestione Guardiola loro non hanno mai né perso né subito gol!

Catania – Milan 1-1: ora i gol fantasma sono due

Dopo Muntari... gol annullato a Robinho

E’ bastato uno sfogo di Marotta su Tuttosport (ci abbiamo fatto anche una vignetta in giornata), una partita che per le condizioni che sapevamo (leggasi Champions League) poteva essere decisiva, una gara in equilibrio e il solito arbitraggio. Allegri così furioso non l’avevamo mai visto – ma lo sfogo è risultato sacrosanto: “nelle quattro gare in equilibrio abbiamo dovuto subire torti arbitrali“. E ancora: “bisognerebbe stare zitti perché il gol di Muntari falsa tutto il campionato“. Qualcuno si attaccherà forse al gol annullato al Catania, dove però Bergessio che serve Gomez parte in posizione regolare – gli episodi contro il Milan, come spesso accade per fermarci, sono invece ben tre: il primo lo vedete nella foto, è il gol regolare annullato a Robinho che fa il paio con quello di Muntari nello scontro diretto – il secondo e il terzo sono due fuorigiochi: il primo di Ibrahimovic che poteva servire agilmente Robinho a porta vuota, il secondo di Kevin Prince Boateng lanciato in solitaria addirittura dalla propria metà campo – dove, lo sanno anche in eccellenza, non esiste fuorigioco.

Passando a noi questa partita va comunque vista in ottica “stanchezza” Champions League – paradossalmente il più indecente, per distacco netto, è però Urby Emanuelson che mercoledì ha giocato uno spezzone di partita. Robinho prende una sufficienza stiracchiata per il gol segnato (grandissimo assist di un Ibrahimovic che comunque mi pare stanco e bisognoso di un turno di riposo), Bonera e Antonini confermano la buona prestazione di mercoledì mentre Aquilani manca di quel dinamismo necessario per far ripartire l’azione (si, a costo di scrivere una bestemmia, preferisco il cadavere Seedorf ora come ora al romano). Abate, al rientro, sembra aver migliorato qualcosa in copertura mentre in fase offensiva mi piacerebbe vedere qualche cross di prima. Abbiati rimane una delusione: il cross da cui arriva il gol di Spolli si può e si deve prendere in uscita. 

A proposito del gol del Catania su calcio piazzato oggi siamo stati da capelli in piedi – cito tre episodi su tutti: il primo dopo sette minuti del primo tempo quando viene battuto un corner e dentro l’area nessun giocatore se ne accorge, il secondo nel finale quando vediamo Ibrahimovic andare a battere i calci d’angolo, il terzo a due minuti dalla fine quando Bonera invece di tirare la punizione della disperazione in area la passa ad Abate e per poco non fa la frittata: c’è uno schema o viviamo alla spera in Dio? E se Berlusconi, in fondo, tutti i torti non li avesse? Sui primi 15 metri quando abbiamo la palla siamo da retrocessione – e c’è chi un gioco riesce a crearlo con giocatori più scarsi, vedi appunto il Catania di oggi – hanno accelerato dieci minuti e in quei dieci minuti han forse creato più di noi nel resto della gara.

Prospettiva campionato: è vero, se la Juventus batte il Napoli va a due punti – è altrettanto vero che avrà comunque la trasferta di Palermo, Roma e Lazio seppur in casa mentre il nostro calendario dice Fiorentina – Chievo – Genoa – Bologna – Cagliari – Atalanta. Impossibilea meno di partite da ufficio indagini FIGC – che gli uomini del parrucchino facciano 30 punti su 30 chiudendo ad 89 (quota che nemmeno noi siamo in grado di raggiungere) quindi pensiamo positivo, anche perché già da domenica prossima avremo dei rientri importanti. Se le partite le chiudiamo subito come al solito, non lasciandole in equilibrio come oggi, non potranno ulteriormente falsarcele.

CATANIA-MILAN 1-1 (Primo tempo 0-1)
MARCATORI: Robinho (M) al 34′ p.t.; Spolli (C) al 12′ s.t.
CATANIA (4-3-3): Carrizo; Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (dal 47′ st Seymour); Barrientos (dal 26′ st Llama), Bergessio, Gomez (dal 40′ st Lanzafame). (Kosicky, Bellusci, Ricchiuti, Catellani). All. Montella.
MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Mexes, Antonini; Aquilani (dal 40′ st Maxi Lopez), Ambrosini, Nocerino; Emanuelson (dal 8′ st Boateng); Ibrahimovic, Robinho (dal 28′ st El Shaarawy). (Amelia, Yepes, Zambrotta, Gattuso). All. Allegri.
ARBITRO: Bergonzi di Genova
NOTE – Spettatori paganti 11.047, abbonati 9.206, incasso 428.377 euro. Ammoniti Ambrosini e Mexes per gioco scorretto. Angoli 8-4 per il Milan. Recuperi: 2′ e 3′.

Catania – Milan: LIVE!

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TRA BARCELLONA E BARCELLONA CI SI VA A GIOCARE IL CAMPIONATO AL MASSIMINO. TRE PUNTI CONTRO QUELLA CHE DA GENNAIO E’ LA MIGLIORE SQUADRA DOPO IL MILAN CI GARANTIREBBERO IL DICIANNOVESIMO TRICOLORE, MA SARA’ DURISSIMA! SEGUITELA CON NOI, SABATO, DALLE 18, SU ROSSONEROSEMPER!

Catania – Milan: il match più importante

Ore 18. Stadio Massimino. Catania – Milan. Saremo impegnati in questa fondamentale sfida nel week end più complicato della stagione: nel bel mezzo dei due turni dei quarti di Champions, con organico ridotto e contro una squadra rocciosa e tenace. Ovviamente, parafrasando quello che Montale disse della poetica dannunziana, non posso “superare” l’andata dei quarti col Barcellona, senza “attraversarla”, perciò ne parlo un po’ anch’io.

Dopo il fischio finale del match, i milanisti me compreso, si sono ritenuti soddisfatti della prestazione disputata dai ragazzi: tutti i milanisti tranne uno, Silvio Berlusconi, che, lamentandosi dello scarso possesso palla del Milan durante la sfida con il team di Guardiola dimostra quanto il nostro presidente sia totalmente fuori dalla realtà del calcio, ormai da anni. Essere insoddisfatti del gioco espresso da Antonini, Bonera, Mesbah e Ambrosini nel confronto con Messi, Xavi, Iniesta, Sanchez e Dani Alves, è un opinione che lascia esterrefatti; ma la rispetto, perché chi ha vinto 5 Champions ha sempre diritto di parlare di calcio, anche se, non per questo deve avere ragione per forza.

In ogni caso non ripudio il mio tweet di Mercoledì sera alle 20:30 “Sta per iniziare la partita meno importante della settimana”: così ho scritto e oggi lo confermo. Essere usciti con un pari a reti bianche, da un confronto giocato in casa col campo secco per rallentare la velocità (ma chi l’ha detto poi che bisogna giocare in un campo così bagnato che per muoversi bisogna calzare due fuoribordo anziché le scarpe?), con 2 rigori solari negati al Barcellona (..e uno a noi) non deve farci andare in estasi – perché Martedì ci sarà il ritorno al Camp Nou, dove sarà tutta un’altra musica, ed un’altra velocità. Non dobbiamo esaltarci, ripeto, perché io di squadre fenomenali in questa Champions ne ho viste tante: il Napoli per esempio. Gioco bellissimo, veloce, tanto agonismo e… sono stati buttati fuori dai vecchietti del Chelsea.

Avevano dato tutto per andare avanti in questa competizione, cedendo pure molti punti in campionato, e ora si ritrovano ridotti a giocarsi un misero terzo posto in Serie A e la finale di Tim Cup, coi procuratori che volteggiano già come avvoltoi, pronti a contare milioni di provvigioni dallo smembramento della squadra di Mazzarri; cosa molto probabile nel caso mancasse anche l’obiettivo minimo che è la qualificazione Champions: guai a montarsi la testa e a cedere al narcisismo quindi !!

Siamo soddisfatti ed orgogliosi ma in realtà non abbiamo vinto niente, anzi, il risultato tutto sommato positivo di Mercoledì sera non ci deve distrarre dal nostro obiettivo principale, (oltretutto grazie ai pareggi in serie dei gobbi pure alla nostra portata), che è la vittoria dello scudetto. Abbiamo, ed è vero, rispetto ai gobbi, un calendario migliore, ma irto di pericoli, ad esempio il Catania fuori casa.

La squadra etnea è quadrata e mai doma, come lo sono le squadre composte per la maggior parte da atleti argentini; che purtroppo hanno, è risaputo, la tendenza a formare clan durissimi all’interno dello spogliatoio, atti a condizionare le scelte tecniche e sportive della società (per ulteriori info chiedere all’Inter). Ma nel caso del Catania, una dirigenza navigata e di buon senso sta riuscendo a cogliere il lato positivo degli argentini senza subirne i condizionamenti, e, proprio grazie a questo ci troveremo di fronte ad una compagine dal modestissimo valore individuale che si trova addirittura in settima posizione in campionato – non solo, ma può vantare una striscia di 5 risultati utili consecutivi, composta ad esempio da gare di grande valore psicologico come il pareggio esterno col Napoli e le vittorie casalinghe con Fiorentina e Lazio; dalla sfida con l’Inter ci aspettavamo qualcosa di più, ma è un match che è comunque servito a prolungare la permanenza di Ranieri sulla panchina nerazzurra, quindi possiamo definirlo un ottimo risultato – per il Milan.

Mister Montella, un tecnico cui nessuno dopo la disastrosa esperienza giallorossa, ci avrebbe puntato una cicca, si ritrova ad essere una delle guide tecniche più incensate della Serie A, secondo molti addirittura in odore di panchina interista (puzzerà tremendamente quindi, attenzione) – in realtà nel suo 4-3-3 scolastico non scorgo particolari elementi di novità o di interesse ma bisogna riconoscere che difficilmente questo modulo viene trasformato dal tecnico campano in una muraglia umana anticalcio: dispone i suoi uomini in modo da giocarsela sempre, confidando nelle risorse dei suoi giocatori : sufficientemente veloci, sempre concentrati e molto orgogliosi. Il Catania scenderà in campo con: Carrizo, Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese, Izco, Lodi, Almiron, Gomez, Bergessio, Barrientos.

Il Milan sta vivendo in quello che potrebbe definirsi un “paradosso atletico”: infatti se l’esagerata preparazione atletica a lunga gittata effettuata a Dubai, sta dando i suoi migliori frutti proprio in queste settimane, è proprio la stessa uno dei principali imputati dei numerosi infortuni muscolari che tormentano i nostri tesserati. Ci stiamo trovando nella situazione davvero assurda di avere pochi giocatori ‘abili e arruolati’ ma al 130% delle loro potenzialità fisiche (la prova in coppa di Bonera ed Antonini ne è la riprova) mentre altrettanti sono gli indisponibili (oppure rientranti con pochi minuti nelle gambe, e scarsa attitudine alla corsa) sempre per lo stesso motivo. Molti danno la colpa delle nostre sfortune al campo di San Siro, ma allora, come mai, l’Inter che gioca sullo stesso terreno, ma che ha svolto una preparazione durante le pause molto più blanda è fisicamente molto più scarica ma molto più integra dal punto di vista muscolare?

Non so darvi la risposta ma a questo problema dobbiamo aggiungere quello della stanchezza, come confermato dallo stesso Allegri: chi non si rompe vive un buon momento fisico, ma giocando sempre i soliti causa gli altrui infortuni, la stanchezza, a questo punto della stagione inizia davvero a farsi sentire. La nostra formazione potrà contare pure sul rientrante Abate e sulla carica agonistica dell’onnipresente Ibrahimovic, che, rimasto a secco nella sfida di Mercoledì sono sicuro che avrà un appetito arretrato e micidiale. Il mister livornese farà scendere in campo con il 4-3-1-2: Abbiati, Antonini, Mexes, Bonera, Abate, Nocerino, Ambrosini, Aquilani, Emanuelson, El Shaarawi ed Ibrahimovic.

Non sarà sicuramente facile: goleade a Catania non si sono mai viste, mai noi, cari gobbi, non molliamo e seguiremo il nostro Milan nel LIVE di Rossonerosémper.

Chiamati all’impresa

La serata di Gala a San Siro ha lasciato una sensazione di accresciuta sicurezza nei nostri mezzi, nonostante le mille difficoltà che stanno costellando la nostra stagione. Ad onor del vero, i miei pensieri, riguardo la formazione iniziale schierata da Allegri, si sono materializzati sui Social Network attraverso l’ampio uso di sane bestemmie; vedere il nome di Seedorf ai blocchi di partenza mi ha fatto andare in acido l’umore e non solo: era uno dei pochi che speravo di non vedere calcare il terreno di gioco.

Ma come, direte voi, come puoi anche solo immaginare di vedere questo Milan senza il suo giocatore più d’esperienza in campo! Grazie al suo contributo abbiamo retto moltissime folate offensive blaugrana e siamo ripartiti come dei tornado in avanti!

Cosa vi devo dire, non sono obiettivo con Clarence. Non lo voglio più vedere in questo Milan, non ce la faccio più: è un mio problema, ci sto lavorando, abbiate pazienza. Continuo ad essere certo che, con lui in campo, siamo pacificamente uno in meno, e giocare con il Barcellona in 10 contro 11, non mi sembra proprio un’idea geniale. Se al discorso di Seedorf affianchi un Robinho in condizione imbarazzante, si capisce che il gioco si fa duro sin dall’inizio. Bisogna però ammettere che, a livello tattico, Allegri ha saggiamente imbrigliato il gioco di Messi e compagnia nella parte centrale del campo, limitando al minimo il loro classico gioco, fatto di passaggi corti, decisi e precisi tra Iniesta, Xavi e Messi, i veri fautori del gioco spumeggiante catalano.

Il Pallone d’Oro in carica ha dato solo raramente dimostrazione delle sue immense doti tecniche, il lavoro di Mexes e compagnia ha limitato al massimo la pericolosità del suo sinistro velenoso: ancora una volta l’argentino è stato disinnescato alla grande dalle difese italiane, fatte da giocatori veri, non da burattini come in tutto il campionato spagnolo, ad esclusione di qualche giocatore del Real e del Barca stesso.

Nella partita di ritorno il gioco sarà completamente diverso: la spinta dei tifosi spagnoli sarà costante per 90 minuti, il campo non sarà un patatao, per dirla alla Dani Alves, e il Barcellona potrà contare probabilmente su un Adriano in più sulla sinistra: questo potrebbe permettere ai campioni del Mondo di spingere costantemente sia sulla destra che sulla fascia opposta.

Aumentando la spinta offensiva, però, diminuirà il controllo in fase difensiva, ed è li che Ibra e compagni dovranno sfruttare al 110% le occasioni che si presenteranno. La partita di ieri ha mostrato quello che, contro una squadra più forte, non dovrebbe mai accadere: sbagliare l’insbagliabile: il tiro di Ibra, ma molto di più l’occasione di Robinho, erano appuntamenti con la vittoria da non disertare.

Il ritorno, purtroppo, è già Martedì prossimo, troppo vicino per sperare che i rossoneri possano guadagnare chissà quale condizione, ma dobbiamo fare di necessità virtù: l’apporto alla manovra di Boateng, Aquilani e Abate è fondamentale e potrebbe veramente darci la possibilità di superare l’immenso scoglio del Camp Nou. Il Barcellona visto in campionato non ha nulla di marziano, né di imbattibile.

L’impresa è difficilissima e resa, se possibile, ancora più ardua dalla condizione dei nostri giocatori migliori, ma se riuscissimo a passare il turno, la via verso Monaco potrebbe diventare veramente tinta di rossonero. Sia il Chelsea che il Benfica sono avversari tranquillamente alla portata di un Milan anche in grossa difficoltà: primi in campionato e in corsa per la Champions contro un Barcellona a tutti gli effetti battibile, nonostante mezza squadra in tribuna e qualche anziano di troppo in campo: se questa di Allegri non è impresa, poco ci manca.

Destinazione Monaco – 15° puntata: Certe tre su quattro

Kakà segna contro l'APOEL

Monaco è sempre più vicina: solo altre tre partite separano due delle otto contendenti del lotto dalla finale dell’AllianzArena. Ma per tre di queste otto squadre, la possibilità di arrivarci sembra, già dopo l’andata, un po’ meno remota. La prima di queste, come abbastanza prevedibile, è proprio la squadra di casa, coloro che accendono un sabato ogni due lo stadio con i propri colori: il Bayern München. I tedeschi battono l’Olympique Marseille: dispiace un po’ per coloro che ci hanno dato la gioia di buttare fuori le merde, ma i bavaresi hanno pienamente meritato. Un gol per tempo: Mario Gomez al 44′ e Robben al 69′, che sembrano chiudere la pratica anche per il ritorno di martedì prossimo.

La semifinale di questa parte del tabellone, dunque, sembra già scritta: contro il Bayern dovrebbe, salvo improbabili sorprese, presentarsi il Real Madrid. La squadra di Mourinho ha liquidato per 3-0 l’APOEL a Nicosia, ma la partita non è stata così facile come potrebbe sembrare dal risultato: per 75 minuti, infatti, i ciprioti hanno tenuto botta, rischiando anche di colpire il contropiede. Ma la doppietta di Benzema e il gol di un ottimo Kakà [che, strano ma vero, alla prima partita da campione della sua esperienza a Madrid viene subito incensato come campione] chiudono ogni speranza ad una squadra che, comunque, esce con l’onore delle armi. E con la consapevolezza di aver fatto una bella esperienza, di quelle che di solito si vedono solo a Football Manager. 

Dall’altra parte del tabellone i giochi non sono così decisi. Restando alle partite di martedì, infatti, il Chelsea vince 1-0 con il Benfica a Lisbona (un gol di Kalou nel secondo tempo), ma l’undici di Di Matteo fa vedere ben poco rispetto alla prestazione del ritorno col Napoli. Un Benfica molto impreciso avrebbe meritato di più, ma comunque, con una vittoria nemmeno tanto improbabile a Londra, i portoghesi passerebbero. E in più c’è anche da notare un mani di Terry in area: sarebbe stato rigore.

Ah sì, mani in area, ah sì, rigore…Si è discusso tanto, dal fischio finale, di cosa sarebbe successo tra Sanchez e Abbiati: il Barça – che, si vede, si è ambientato benissimo a Interello: sembravano proprio i perdazzurri nelle loro dichiarazioni del postpartita – ha lamentato il rigore, ma persino la Gazzetta, in un raro briciolo di imparzialità, ha ammesso: Sanchez, ben avvezzo al campionato e agli usi italiani, si è lasciato cadere su Abbiati persino prima del contatto. Bene ha fatto, dunque, l’assistente di porta. Anzi, c’è anche un rigore per un nettissimo fallo di mano di Puyol in area: ma noi siamo una squadra con stile, non come chi rosica per l’innaffiatura del campo. Non vinciamo solo il derby dello stile, vinciamo anche la Champions dello stile. 

Milan – Barcellona 0-0: Up & Down

Up

Riccardo Trevisani: dopo aver visto il “suo” Messi chiuso prima da Antonini e poi da Bonera ha lanciato gli occhialini del 3d dal secondo anello di San Siro.

Inter, Napoli e Juventus: non è solo del Milan l’impresa della serata – anche loro, infatti, sono riuscite stasera a non prendere gol dal Barcellona.

Luca Antonini: con Messi, Xavi, Iniesta proclamato uomo partita Sky. Abbiamo in esclusiva per voi la sua reazione: “eeeeeeeeeeeeeeeeeeeh?

Down

Massimo Marianella: capisco gli aneddoti nei periodi morti, ma il calciatore finlandese del Barcellona che negli anni dieci ha segnato più gol di Messi in maglia blaugrana da dove cazzo l’ha tirato fuori?

Il gioco del Barcellona: si… belli i passaggini… dai ora la tireranno dentro? No, ancora indietro… ora? No niente da fare… aspetta cross… no lungo… niente ora riprovano…. ancora fuori… rimessa dal fondo. La stessa concretezza di un paralitico a FIFA 12.

Lionel Messi: sette gare contro le italiane e un solo gol su rigore inesistente. Purtroppo per lui, mica si gioca tutti i giorni contro il Getafe di turno…

Milan – Barcellona 0-0: fermati (ancora) i presunti marziani

A San Siro non si passa. Fermati i marziani sullo 0-0 dopo 35 partite consecutive a segno in questa stagione e dopo 30 gare di Champions League in cui segnavano almeno un gol e fermati con una difesa che non comprendeva né Abate né Thiago Silva. La partita si può riassumere così: primo tempo meglio i catalani, secondo tempo usciamo alla distanza anche se, paradossalmente, le occasioni migliori le abbiamo avute nella prima frazione con Robinho e Ibrahimovic. Il possesso dice 65-35 per i blaugrana, la sostanza dice due nette occasioni da gol a testa – e se per averle devi tenere la palla molto più dell’avversario, nella mia modesta opinione, questo è un punto di debolezza, non di forza.

Lo 0-0 andava forse bene ad entrambe le squadre – anche al Barcellona che si è coperto schierando a centrocampo Keita dal primo minuto. Tagliati fuori Ibrahimovic e Messi dal gioco delle rispettive squadre – probabile che domani sentiremo le solite etichette sullo svedese, eppure il “tre volte pallone d’oro” con le squadre Italiane continua a sparire come e peggio del suo collega e non può essere solo un caso. Ibrahimovic è comunque rimasto solo come già a Londra proprio per l’impostazione della partita fatta da Allegri che ha costretto Boateng a rientrare per dare una mano nella fase difensiva. Unico appunto la fascia di Daniel Alves lasciata libera troppo spesso da un Antonini costretto troppo centrale – con la Juventus ci è costato il gol del pareggio, stasera siamo stati graziati.

Questione centrocampo: Nocerino conferma di essere inguardabile da un paio di partite, Seedorf ha alternato qualche giocata (tra cui un tunnel a Messi col tacco) buona ai soliti rallentamenti dell’azione con delle sanguinose palle perse. Boateng forse peggio dell’olandese. In difesa prestazioni maiuscole di Bonera e Antonini (man of the match) che confermano un buonissimo momento dei due, troppo presto bistrattati. Davanti Robinho fa quel che può, ma il Milan ci guadagna con El Sharaawy nel secondo tempo in corsa, anche se la partita, comunque positiva dell’egiziano, si riduce a una giocata su Pique vanificata poi da un cross lunghissimo.

Ora andiamo a Barcellona e godiamoci sei giorni di fegati esplosi di coloro (milanisti e non) che si aspettavano vedere volare manite, che esalteranno le presunte prodezze di Messi viste solo in un loro film mentale, che parleranno di fortuna del Milan (e senza il rigore regalato su Xavi saremmo ancora imbattuti contro i catalani) – insomma dare addosso a questa squadra rimarrà sport nazionale. A proposito di tifosi, San Siro mi è parso ancora una volta un po’ troppo silenzioso e freddino: penso che una grande squadra meriti una grande curva, e quella rossonera dallo scioglimento della fossa non lo è più.

MILAN-BARCELLONA 0-0
MILAN (4-3-1-2): Abbiati, Bonera; Mexes, Nesta (dal 30’ s.t. Mesbah), Antonini; Nocerino, Ambrosini, Seedorf; Boateng (dal 22’ s.t. Emanuelson); Ibrahimovic, Robinho (dal 7’ s.t. El Shaarawy). (Amelia, Yepes, Aquilani, Maxi Lopez). All.: Allegri.
BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Piquè, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Keita; Sanchez (dal 32’ s.t. Pedro), Messi, Iniesta (dal 20’ s.t. Tello). (Pinto, Montoya, Muniesa, Thiago Alcantara, Fabregas). All.: Guardiola.
ARBITRO: Jonas Eriksson (Sve); assistenti Wittberg, Klasenius. Assistenti di porta: Strombergsson, Johannesson. Quarto uomo: Stalhammar
NOTE – Spettatori 76.169 per un incasso di 4.689.255 euro; record assoluto a San Siro. Ammoniti Seedorf, Nesta, Keita, Ambrosini per gioco scorretto. Angoli 0-2. Recuperi 0’ p.t., 3’ s.t.

Milan – Barcellona: LIVE!

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C’E’ CHI E’ A CASA DAVANTI ALLA TV, C’E’ CHI E’ AL CINEMA E C’E’ CHI PROVA L’IMPRESA. SIAMO RIMASTI SOLAMENTE NOI A RAPPRESENTARE L’ITALIA IN EUROPA, MA L’OSTACOLO E’ IL PIU’ DURO POSSIBILE. RIUSCIREMO A SUPERARLO? SCOPRITELO MERCOLEDI’, DALLE 20.45, IN DIRETTA, SU ROSSONEROSEMPER!

Milan – Barcellona: alla caccia della semifinale

San Siro, ore 20.45. Doverosa premessa: chi pensa che verremo umiliati, perderemo malamente, chi pensa che siamo una squadraccia senza gioco e siamo ai quarti perché l’Arsenal era scarso, chi è a San Siro per la prima volta quest anno e ci è andato per vedere Messi e compagni e non i ragazzi stia a casa e non la guardi nemmeno: noi siamo l’AC Milan, la Champions League la giochiamo per vincerla e queste sono le nostre notti.

Si gioca per passare il turno – e per farlo occorrerà un risultato positivo già da stasera dato che ribaltarlo al Camp Nou sarà pressoché impossibile. L’avversario è il Barcellona campione in carica – non il peggiore possibile data la seconda piazza dei catalani nel campionato spagnolo – ma comunque, sulla carta, a noi superiore. Le due gare del girone hanno tuttavia definito un solo gol di scarto tra noi e i catalani – arrivato peraltro su uno dei soliti favori arbitrali (tre dei cinque gol segnati erano irregolari) dei quali i ragazzi di Guardiola sono soliti godere nei momenti di difficoltà (ricordate il sacco di Stamford Bridge?): crederci è doveroso per quello che rappresenta questa maglia e per chi l’ha indossata prima di coloro che scenderanno in campo stasera.

Non facile la formazione rossonera, con Van Bommel squalificato e Thiago Silva infortunato. In dubbio Nesta che dovrebbe partire di fianco a Mexes mentre Robinho mentre improbabile sarebbe un recupero di Ignazio Abate. A destra dovrebbe quindi giocare Bonera mentre a sinistra viene preferito Antonini a Mesbah. A centrocampo dovrebbe partire Ambrosini davanti alla difesa, mentre Nocerino e Seedorf dovrebbero giocare ai lati dietro Boateng, autore di un gran goal nella fase a gironi che proverà a servire Robinho e Ibrahimovic in posizione di trequartista. Il Barcellona giocherà con il solito 4-3-3 decisamente offensivo con Alves, Puyol, Masquerano e Pique davanti a Valdes, centrocampo con Xavi, Iniesta, Busquets mentre davanti – ma solo formalmente – ci saranno Messi, Cuenca e Fabregas.

Sarà soprattutto la partita di Ibrahimovic, che non a caso era presente nella conferenza stampa di ieri di fianco ad Allegri. “Il passato è il passato, oggi è oggi e domani è un altro giorno.” è il passaggio dell’intervento che vorrei sottolineare. Gli occhi stasera saranno ancora una volta tutti su di lui, pronti a riattaccargli quella etichetta di “non decisivo” che aveva ai tempi in cui vestiva neroblu. “Senza compagni non sono nessuno, conta solo la squadra.” sono state le sue parole ieri. La squadra non lo ha supportato a Londra e dovrà farlo oggi: impossibile che una eventuale qualificazione non prescinda dalle giocate dello svedese nella sua miglior stagione della carriera.

Saremo di nuovo soli, come ai bei tempi di Ancelotti, con tutta l’Italia lassù in piccionaia a gufare. Nessuno parla di ranking, d’altronde quello conta solo quando giocano Inter e Napoli – di fatto non giochiamo per il calcio italiano, giochiamo per noi stessi – e se va male pazienza, in fondo potremmo sempre chiedere alla Nike di organizzare un torneo europeo ad inviti, vincerlo, e proclamarci campioni d’Europa, no?

Buon derby del mondo a tutti i tifosi rossoneri – per quest anno noi lo giochiamo, gli altri comunque vada, possono solo sognarlo.