Milan – Cremonese 1-1: ma qualcuno si vergogna???

Inaccettabile. Il solito pareggino strappato all’ultimo contro la solita squadra che si chiude, con i soliti giocatori in campo nel solito 2-8 che si contraddistingue per palloni alla difesa e spazzate allo spera in dio. Uno pensa anche che dopo Milan-Lecce Pioli avesse imparato la lezione: si mettono i titolari, si prova a chiuderla, si fanno i cambi. E invece niente – va in scena l’ennesima partita che grida “pareggio” contro una neopromossa il tutto per far riposare i giocatori in vista della Lazio – come se i tre punti valessero diversamente. La stessa andata con la Cremonese, Bologna ma anche in parte Empoli non hanno insomma veramente insegnato nulla.

Ma passiamo oltre – passiamo alla dura realtà dei numeri. Siamo in ballo ancora grazie al Monza che pareggia e grazie soprattutto al fatto che la Juventus sarà penalizzata quindi il quinto posto è un po’ come il quarto. Per il resto mancano cinque partite e dovessimo vincerle tutte saremmo a 73 punti. 13 in meno dell’anno scorso, una delle difese peggiori del titolo da campioni d’Italia. Eppure si continua a parlare come se la Champions League, vitale per il progetto del club, fosse in tasca. Basta un quinto posto e si ricomincia dalla stagione 2013-14, si ricomincia con stipendi non sostenibili per un buco di bilancio da 70 milioni che ti arriva all’improvviso e giocatori svalutati. E’ questo che vogliono?

Ad oggi nessuno si assume la responsabilità di tutto questo. Maldini va in giro per podcast, i giocatori pensano alla Champions League che gli ha evidentemente dato una vetrina per cui l’anno prossimo giocheranno altrove. Quelli che ci sono fanno schifo – su De Keteleaere non mi esprimo nemmeno dopo quel gol sbagliato. Davanti ci ha provato solamente Saelemakers con un bel gol purtroppo annullato.

Chi deve segnare al Milan? Giroud è una salma in dirittura d’arrivo per le grandi partite, Origi lasciamo stare, Diaz ha fatto 3 partite buone e si parla senza nemmeno un po’ di vergogna di riscattarlo per 22 milioni – De keteleare nemmeno quelle. Quanti soldi ha buttato questa dirigenza nei trequartisti pur di non dare 500mila euro in più al cornuto?

E’ bene realizzare due cose: la prima è che il ciclo è finito – la seconda è che azzeccare quattro acquisti in tre anni non fa di te un grande dirigente. E’ assolutamente impensabile pensare che il prossimo anno si possa ripartire con Stefano Pioli e 3/4 di questo organico – e ci metto dentro pure Leao perché non può essere il fulcro della squadra un giocatore che sparisce negli spazi chiusi.

Continuo a non capire se viviamo su marte o cosa perché qua l’intero progetto è saltato, la stagione in serie A è saltata ma continuiamo a fare finta che stia andando tutto bene perché siamo in semifinale di Champions League non sapendo come quando il massimo che può succedere è andare a fare da sparring partner a City o Real Madrid sperando di non prenderne più di quattro.

Ultima cosa: Charles De Keteleaere è un calciatore professionista, non un bambino autistico con la maestra di sostegno. E mi pare abbastanza chiaro che sia anche un bel bidone. Lo si giudichi come tale e la si smetta di trovare inutili attenuanti.

MILAN-CREMONESE 1-1
Marcatori: 77’ Okereke, 90’+3 Messias.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Thiaw, Ballo-Touré; Vranckx (dal 75’ Tonali), Bennacer (dal 46’ Krunic); Saelemaekers (dal 75’ Messias), De Ketelaere (dal 62’ Giroud), Díaz; Origi (dal 62’ Leao). A disp.: Mirante, T?t?ru?anu; Florenzi, Gabbia, Hernández, Kjær; Adli, Bakayoko, Rebi?. All. Pioli.

CREMONESE (3-4-1-2): Carnesecchi; Chiriche? (dal 72’ Ghiglione), Vásquez, Lochoshvili; Sernicola, Pickel, Meïté, Benassi (dal 56’ Okereke); Galdames (dal 84’ Castagnetti); Buonaiuto (dal 56’ Valeri), Afena-Gyan (dal 72’ Ferrari). A disp.: Saro, Sarr; Aiwu, Bianchetti Acella; Ciofani. All. Ballardini.

Arbitro: Pairetto di Torino.

NoteAmmoniti: 83’ Galdames, 90’+2 Vasquez, 90’+8 Ghiglione. Espulsi: 90’+6 Pickel. Recupero tempo: 1’ 1T, 5’ 2T.

Roma – Milan 1-1: in extremis

De Keteleaere ci stava costando la Champions League. Anche oggi è entrato, anche oggi lo ha fatto in maniera imbarazzante giocando a tre o più tocchi ed essendo incapace di proteggere il pallone – da qua nasce il gol della Roma che poteva portarci fuori dalla Champions League a -3 che erano -4 visto lo scontro diretto contro. Ci ha salvato Saelemakers all’ultimo secondo dopo l’ennesima partita bloccata che la Roma è stata brava a trasformare in una partita di rugby giocando in maniera scorretta e a fare botte, con l’avallo di Orsato designato appositamente per questo fine da una Lega Calcio a noi ostile.

E’ da sei mesi che Pioli non sa cosa fare in queste partite e la situazione non sembra migliorare. La Roma ha fatto la partita che grazie al cielo non ha fatto – per presunzione – il Napoli in Champions League e quella partita ha portato di fatto la Roma ad avere le occasioni migliori oggi. Occasioni nate da errori tecnici dei nostri, come le palle perse di Calabria e Krunic o l’incapacità di controllare il pallone del bidone belga da 35 milioni. Se si vuole andare in Champions questo pippone clamoroso non deve più vedere il campo.

A noi il pari non fa schifo ma il problema non è tanto questa partita ma le prossime dove il pensiero sarà, inevitabilmente, all’euroderby di Champions. Fondamentale quindi la prossima contro la Cremonese, altra squadra chiusissima che già ci ha tolto punti dove si ripresenteranno i problemi di oggi. Inammissibile non finire nelle prime quattro – roba da licenziamento di allenatore e staff tecnico nonostante la semifinale di coppa. Semifinale dove mi aspetto di vedere un Inzaghi che farà giocoforza lo stesso gioco della Roma oggi.

La situazione di classifica rimane quindi per niente tranquilla a sei giornate dalla fine – era forse meglio chiuderla prima del derby di Champions che costerà parecchi punti ed energie nervose. Fino a Milan – Inter deve esistere solo il campionato e deve esistere anche a Spezia – Milan perché grazie al tecnico e alla società non siamo in condizione di poter sbagliare mezza gara. A trasformare questa stagione in un incubo ci vuole un attimo.

ROMA-MILAN 1-1 (primo tempo 0-0) 

Marcatori: 94′ Abraham, 97′ Saelemaekers
Assist: 94′ Celik, 97′ Leao
Ammoniti: 16′ Tomori, 24′ Matic, 71′ Ibanez, 75′ Krunic, 83′ Cristante.

ROMA: Rui Patricio; Mancini, Kumbulla (15′ Bove, 89′ Camara), Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Pellegrini, Spinazzola; Abraham, Belotti (46′ El Shaarawy).
All.: Mourinho

MILAN: Maignan; Calabria, Kjaer (73′ Kalulu), Tomori (46′ Thiaw), Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Diaz (56′ Saelemaekers), Bennacer (73′ De Ketelaere), Leao; Giroud (88′ Origi). All.: Pioli

Arbitro: Orsato 

Milan – Lecce 2-0: ritornati al campionato

Milan batte Lecce 2-0 in una partita dove per fortuna arbitro e VAR non sono riusciti ad incidere nonostante ci abbiano provato dal primo minuto. Anche oggi usciamo con un rigore dato e rivisto, sono quattro nelle ultime sei, con Theo che aveva anticipato Baschirotto prima che questo prendesse sì palla ma contemporaneamente al giocatore e con il solito fallo di mano nel secondo tempo dove il VAR sempre pronto a correggere quando il fischio è a nostro favore, come al solito dormiva.

Abbiamo rimesso la testa in carreggiata e stiamo cercando di raggiungere l’obiettivo minimo – perché ad oggi, 23 aprile, abbiamo ancora tutte le possibilità aperte tra stagione ottima e stagione catastrofica. Per il resto ci confermiamo squadra Leaocentrica, lo siamo stati anche lo scorso anno nel finale di stagione e lo siamo a maggior ragione adesso. Abbiamo un piccolo vantaggio però, a differenza degli altri anni: mentre ad Aprile la preparazione ci abbandonava ora è il nostro punto di forza.

Fisicamente stiamo bene – nella partita di oggi abbiamo tenuto e abbiamo rischiato veramente poco, anche se con alcuni errori gravi, vedi Thiaw a vuoto sul loro palo. Tonali ha preso la squadra e l’ha portata per mano anche oggi con uno schema da corner che porta ad un inaspettato gol di testa di Leao – qualcuno parlava di stagione sottotono ma come dice Repice, questo Tonali gioca in Real Madrid o Manchester City.

C’è poco da dire se non che il 90% della nostra corsa CL si giocherà contro la Roma settimana prossima e mi aspetto un Milan al 120% come sempre quando è contato qualcosa quest’anno. Della Champions per ora non ne voglio parlare, arriverà più avanti e quanto fatto in queste settimane non conterà nulla.

MILAN-LECCE 2-0

Marcatori: 40′, 74′ Leao

Milan (4-2-3-1): Maignan; Kalulu, Thiaw (dal 59′ Kjaer), Tomori, Theo Hernandez; Tonali (dal 60′ Bennacer), Krunic; Messias (dal 59′ Saelemaekers), Brahim Diaz (dal 78′ De Ketelaere), Leao (dal 79′ Origi); Rebic. A disp.: Mirante, Tatarusanu, Florenzi, Gabbia, Ballo-Touré, Vranckx, Bakayoko, Adli. All.: Stefano Pioli.

Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey (dal 79′ Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin (dal 75′ Gonzalez), Hjulmand, Oudin; Banda (dal 79′ Maleh), Ceesay (dal 66′ Voelkerling), Di Francesco (dal 65′ Strefezza). A disp.: Bleve, Brancolini, Askildsen, Tuia, Helgason, Ceccaroni, Cassandro, Pezzella. All.: Marco Baroni.

Ammoniti: Thiaw

Arbitro: Chiffi di Padova

Quelle notti di vent’anni fa

Esattamente vent’anni dopo sarà ancora euroderby di Champions League – ed esattamente come vent’anni fa sarà andata al mercoledì in casa del Milan e ritorno al martedì in casa dell’Inter. La stessa cosa è successa anche nel 2005. In quell’anno entrambe le formazioni arrivano in semifinale a zero titoli grazie alla rimonta della Juventus nel girone di ritorno con una classifica che prima dell’andata dice Juventus 68, Inter 60, Milan 58 e Lazio 54. Qualificazione Champions League ipotecata anche se all’epoca solo le prime due andavano direttamente al girone e tra le milanesi c’era quindi in ballo anche la lotta per evitare il preliminare.

Quello che molti non ricordano di quella stagione è che ad un euroderby ci siamo andati molto, molto vicini già l’anno precedente. In Coppa UEFA le semifinali sono Inter – Feyenoord e Borussia Dortmund – Milan ma finisce molto male per le milanesi: l’Inter perde l’andata in casa mentre il Milan perde addirittura 4-0 a Dortmund. Il Milan in quella coppa, però, ci aveva giocato dall’inizio mentre l’Inter ci arrivava da eliminata dalla Champions League.

La Champions noi l’avevamo mancata dopo essere usciti male l’anno prima mentre l’Inter ci rientrava dopo un anno di assenza, uscendo comunque male al girone. In campionato invece non c’è stata storia – è il campionato del 5 maggio 2002 con l’Inter che sembrava aver già vinto tutto mentre noi, invece, abbiamo dovuto qualificarci alla Champions all’ultima giornata. Insomma l’Inter in quella Champions entra comunque in prima fascia insieme alla Juventus – tra le protagoniste assolute (ai tempi le fasce erano solo di merito), noi entriamo dalla porta di servizio, fascia 3.

Qualcosa, ricorderete tutti, si intuisce già dall’andamento della competizione – in entrambi i gironi il Milan passa dopo 4 partite su 6, vincendole tutte. Tutto questo fino al gol di Tomasson al 93′ in Milan-Ajax, quarto di finale, che rimette un po’ in dubbio le certezze ma è anche vero che la stessa Inter faticò e non poco a Valencia il giorno prima, passando solo per i gol in trasferta. L’Inter era comunque una squadra forte – e lo sapeva – noi eravamo i più forti di tutti, ma ancora non lo sapevamo.

Per il Milan è un periodo molto sfortunato. Shevchenko in questa stagione non ha mai ingranato, arriverà sempre in doppia cifra nelle altre. Pirlo è rotto nella gara d’andata, Maldini si opera all’occhio – salterà quella di campionato ma ci sarà andata e ritorno. Ormai lo sapete tutti, all’epoca c’era la regola del gol fuori casa e Ancelotti punta tutta la partita d’andata sul non prendere gol in casa – è una partita di cui ci si ricorda poco o niente: un paio di tiri molli dell’Inter nel primo tempo e l’occasione più ghiotta di tutte arriva sulla parata di Toldo su un tiro di Gattuso.

Ben diversa la gara di ritorno dove complice il ritorno di Pirlo il Milan è molto più aggressivo. Nei primi 35 minuti Shevchenko ha già due occasioni colossali e si è giocato solamente nella metà campo dell’inter il tutto fino all’1-0 dell’ucraino, a poco dalla ripresa. Nel secondo tempo esce l’Inter ma non è mai pericolosa proprio fino alla fine dove al minuto 83 Maldini si fa saltare e dribblare da Martins.

In fisica la dilatazione del tempo, in accordo con la teoria della relatività ristretta, è il fenomeno per cui la durata di un medesimo evento risulta maggiore se misurata in un sistema di riferimento in moto rispetto a quello assunto come solidale con l’evento. Da quel momento alla fine di minuti ne mancavano solamente nove, ma è come se ci fosse stata un’altra partita. Ci innervosiamo, Kaladze prende un giallo, poi sbaglia di nuovo un intervento subito dopo su Kallon dove Abbiati farà la parata che vale manchester.

Già, Abbiati. Cosa ci faceva lì Abbiati? Tra andata e ritorno Dida si era infortunato contro il Brescia in campionato un dito della mano per uno scontro fortuito con Kaladze. Dida non finisce nemmeno tra i convocati. Tra Dida ed Abbiati c’è sempre stato un dualismo strano, Abbiati era il titolare, poi perde il posto per un infortunio fino al famoso petardo di Glasgow. Va in giro per prestiti per giocare, uno anche alla Juventus, poi va all’Atletico Madrid tornando a casa nel 2008 e riconquista il posto, salvo poi perderlo nuovamente perché infortunato per Storari e poi nuovamente Dida nel 2010 – fino a ritornare il portiere titolare dello scudetto 2010-11.

Di parate di Abbiati ce ne sono due, anche se la seconda su colpo di testa di Cordoba su corner è molto più facile. Sono però 9 minuti in cui è successo quello che non doveva succedere e siamo completamente in bambola ad aspettare il triplice fischio. C’è tempo per un cambio per far perdere qualche secondo, poi con soli due di recupero l’euroderby diventa storia.

E’ un finale che Adriano Galliani non vede in campo perché dopo l’1-1 di Martins è in infermeria, sul lettino, imbottito di tranquillanti. Al fischio finale si liberano sei giorni di tensioni dove a Milano non volava una mosca. Il derby non è mai stato una partita di calcio perché è prima di tutto una partita mentale dove bisogna essere bravi a non sentire la tensione. Quanto varrà questo Euroderby secondo me lo scopriremo più nei prossimi anni che nelle prossime tre settimane. Scopriremo se come quell’anno ci arriverà una squadra molto forte che non sa ancora di esserlo o se sarà un fuoco di paglia in una Champions fantastica per il calcio italiano.

Napoli – Milan 1-1: ha vinto l’umiltà

Era destino che fosse il Milan ad eliminare il Napoli, ed era destino che succedesse in un anno in cui si era comunque sopravvalutata una squadra che in una stagione anomala era in testa, meritatamente, ma non col distacco che si era visto. Nelle tre partite il Milan ha preso e ha detto al Napoli che anche se vinceranno lo scudetto la squadra più forte rimane il Milan – tre partite difensivamente perfette, con una sola sbavatura finale per un passivo di 6-1 il cui gol arriva alla fine.

Il Milan è meritatamente in semifinale di Champions – ci torna dopo 16 anni, da quel 3-0 al Manchester United e ci torna a 20 anni dall’euroderby che probabilmente si ripeterà nuovamente visto che l’Inter era praticamente passata. Ci torna contro tutto e contro tutti, contro gli errori arbitrali dell’andata e contro una stampa ed un ambiente che ha parteggiato per la nostra eliminazione dall’inizio alla fine.

Il Milan elimina giustamente una società provinciale che ha avvelenato i pozzi di questo incontro dal primo all’ultimo minuto con scene che la UEFA non dovrebbe nemmeno tollerare tra i fuochi sotto l’albergo e i cori razzisti a Leao, come sempre passati sotto silenzio in quanto non è un giocatore di Inter o Juventus. Sono contentissimo di non aver più a che fare con il più fazioso e penoso circo mediatico in italia, una banda di provinciali che non sa rapportarsi col tifo e non sa rispettare l’avversario. Per come si comportano questi in Champions League non dovrebbero più giocare.

La partita è stata bruttina e maschia – una partita di Champions League col Napoli a farla e noi in contropiede. Nel primo tempo loro hanno avuto tante palle e tante occasioni, noi le migliori (il rigore, il gol di Leao, la parata di piede di Meret a botta sicura di Giroud). Nel secondo abbiamo giocato forse male, quasi ad aspettare il novantesimo anche se per 80 minuti non abbiamo rischiato niente.

Partite monumentali di Calabria, Kjaer e Krunic – malino Bennacer che non è stato mai in grado di pressare o rilanciare l’azione. Sarà sicuramente da rivedere in ottica semifinale il secondo tempo perché per me non ci si può permettere di giocare una partita del genere in Champions. Oggi però ci si gode nuovamente il rientro tra le prime 4 d’europa e un 50% di possibilità di tornare sul luogo del delitto, da supersfavoriti, a vendicare il 2005.

Vorrei concludere con la cavalcata di Leao, prima e dopo fuori partita e discontinuo – ma è stata una cavalcata che ha ricordato tanto un signore che qualche anno fa ci ha portato a vincere questa coppa con la 22 sulle spalle. Mancano 3 partite e il momento per provare a fare qualcosa di straordinario, proprio come l’anno scorso, è qui ed ora.

Napoli-Milan 1-1 (primo tempo 0-1)

Marcatori:
 43′ p.t. Giroud (M), 48′ s.t. Osimhen (N).

Assist: 43′ p.t. Leao (M), 48′ s.t. Raspadori (N).

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani (29′ s.t. Ostigard), Juan Jesus, Mario Rui (34′ p.t. Olivera); Ndombele (18′ s.t. Elmas), Lobotka, Zielinski (29′ s.t. Raspadori); Politano (34′ p.t. Lozano), Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Krunic, Tonali; Brahim Diaz (14′ s.t. Messias), Bennacer, Leao (39 s.t. Saelemaekers); Giroud (23′ s.t. Origi). All. Pioli.

Arbitro: Marciniak (Polonia).

Ammoniti: 46′ p.t. Theo Hernandez (M), 51′ p.t. Maignan (M), 52′ p.t. Di Lorenzo (N).

Espulsi: –

Bologna – Milan 1-1: derubati da Massa

Che il Milan non debba andare in Champions League il prossimo anno in nessun modo possibile ormai lo si sta capendo un po’ ovunque. Lo si capisce anche oggi dove nonostante due occasioni nette mangiate da Diaz esce da Bologna con due rigori negati ed un gol irregolare perché nato da fallo su Ballo-Touré. Sappiamo benissimo che in Serie A c’è una società tra le prime cinque che rischia di portare i libri in tribunale se non andrà in Champions League e sappiamo benissimo che tale società ha un forte potere mediatico e arbitrale.

Le abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo visto il rigore negato con l’Empoli, quello tolto fuori protocollo con la Salernitana ma gli arbitraggi in questa seconda parte di stagione ci stanno togliendo quello che una squadra tra le prime otto d’europa dovrebbe ottenere senza problemi e di diritto – la qualificazione alla prossima Champions.

Oggi nonostante il turnover è stata comunque una buona partita dove molte riserve hanno risposto presente mentre altre come Vranckx e De Keteleaere sono state ancora una volta tra i peggiori in campo spiegando di fatto perché si era arrivati a preferire Bakayoko. Mi è piaciuto molto Pobega, autore del gol e vicino anche al secondo nella ripresa nell’1-2 con Leao, perfetto a centrocampo a spezzare e recuperare palloni. Così così invece il rientro di Kalulu.

Alla fine ne usciamo con un punto e tantissimi rimpianti per uno score deficitario che potrebbe non bastare a fine anno. La società ha in mente solo la partita di martedì che potrebbe però finire molto male di fatto condannandoci ad una corsa senza fine da qua alla trentottesima. Se abbiamo abbandonato a se stesso il campionato – lo dicano – ci vorrebbe un po’ di casino sull’ennesima vergogna andata in scena oggi.

Bologna – Milan: 1-1 (primo tempo 1-1)

Marcatori: 1’ pt Sansone (B), 40’ pt Pobega (M).

Assist: 1’ pt Posch (B).

Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Soumaoro, Lucumi, Kyriakopoulos; Ferguson, Schouten (40’ st Medel); Dominguez, Aebischer (28’ st Moro), Barrow (28’ st Lykogiannis); Sansone (12’ st Zirkzee). All. Thiago Motta.

Milan (4-2-3-1): Maignan; Florenzi (12’ Calabria), Kalulu, Thiaw (36’ st Gabbia), Ballo; Vranckx, Pobega; Saelemaekers (12’ st Messias), De Ketelaere (25’ st Diaz), Rebic; Origi (25’ st Leao). All. Pioli.

Arbitro: Massa di Imperia.    

Ammoniti: 10’ st Florenzi (M), 13’ st Posch (B), 24’ st Dominguez (B), 35’ st Calabria (M), 36’ st Pobega (M), 42’ st Vranckx, 45′ st Kyriakopoulos (B).

Milan – Napoli 1-0: amaro in bocca

Il Milan torna a vincere un quarto di finale di Champions League in casa – non accadeva da Milan-Lione 2005-06. Eppure la vittoria di misura che lascia ancora tutto aperto e lascia ancora il Napoli grande favorito qualora dovesse tornare Oshimen. E’ stata la partita peggiore delle tre col Napoli anche se a differenza di quella persa in campionato è stata vinta. Vittoria che ci porta in vantaggio ma che lascia la qualificazione 50-50 in quanto è molto difficile contro questo Napoli fare risultato al San Paolo in Champions League.

Su questo tema sicuramente oggi con 15 minuti in 10 il Milan ha perso una grande occasione e l’ha persa sia per un Giroud oggi veramente sottotono e lontano dal gioco, sia per un Rebic che non andava messo in campo e ha di fatto vanificato l’espulsione di Anguissa. Certo, le squalifiche di Anguissa e Kim per la gara di ritorno sulla carta sono un grosso vantaggio per noi ma potrebbero anche caricarli.

E’ stata un’altra notte di Brahim Diaz, migliore in campo per la UEFA protagonista di un paio di giocate tra cui quella del gol decisivo – meno di Leao che ha avuto una occasione, ottima, ma l’ha sprecata. In generale non sono soddisfattissimo di questa partita considerato che il Napoli era partito meglio in entrambi i tempi e ha avuto anche dei numeri migliori alla fine della giornata in termini di xG e tiri in porta.

Alla fine è una partita di Champions e ogni metro conta – abbiamo fatto valere esperienza, fortuna e furbizia. Rimane l’ultimo metro da compiere in terra ostile dove si è appena vinto ma non conta niente ciò che si è appena fatto. Serve comunque salire di livello e ripetere la partita di campionato perché il Milan di stasera non basta per passare il turno – e devono capirlo tutti, Pioli in primis.

MILAN-NAPOLI 1-0
Marcatori: 40’ Bennacer.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kjær, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Brahim Diaz (dal 80’ Rebic), Bennacer (Dal 67’ Saelemaekers), Leao; Giroud. A disp.: Mirante, Ballo-Toure, Kalulu, Florenzi, Origi, Thiaw, Messias, Pobega, Gabbia, De Ketelaere. All. Pioli.

NAPOLI (4-3-3): Meret, Di Lorenzo, Kim, Rrahmani, Mário Rui (dal 81’ Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (dal 81’ Ndombele); Lozano (dal 69’ Raspadori), Elmas, Kvaratskhelia (dal 81’ Politano). A disp.: Idasiak, Gollini, Juan Jesus, Ostigaard, Gaetano, Bereszinski. All. Spalletti.

Arbitro: István Kovács (ROU)

NoteAmmoniti: 38’ Zielinski, 61’ Bennacer, 70’ e 74’ Anguissa, 70’ Di Lorenzo, 78’ Kim, 90’+3 Saelemaekers, 90+3 Rrahmani, Calabria. Espulsi: 74’ Anguissa. Recupero tempo: 4’ 1T, 5’ 2T.

Milan – Empoli 0-0: prima palla e poi piede

Altri due punti buttati nel cesso grazie al solito turnover che come per il resto della stagione non ha mai funzionato e non ha mai funzionato perché la dirigenza non è stata in grado di fornire all’allenatore un parco attaccanti adeguato alla competizione visto che il solo Giroud non può giocarle tutte e il resto non può giocare nemmeno nella cremonese. Abbiamo una partita di Champions League mercoledì – il Napoli a +20 e con lo scudetto in mano la gioca con tutti i titolari, noi invece decidiamo di farci male ancora una volta, passerà.

A dire la verità nonostante noi soffriamo le squadre che si chiudono la partita non la giochiamo nemmeno male, soprattutto nel secondo tempo perché l’Empoli non riesce a fare niente, si chiude in difesa e difende lo 0-0 – le occasioni le abbiamo e ce le mangiamo (una clamorosa a testa per Rebic ed Origi) ed è la classica partita maledetta in cui il gol non arriva.

Non sappiamo cosa fare se non abbiamo spazio nell’area avversaria e alla fine tocca mettere Diaz, Giroud e Leao per cercare disperatamente il gol come contro la Salernitana. Gol che arriva ma di mano e viene giustamente annullato – andrebbe tutto bene se non fosse che la partita poteva essere totalmente chiusa 20 minuti prima con questo rigore.

La cosa più scandalosa, oltre al rigore, è la spiegazione che viene data a Theo dal direttore di gara “ha preso la palla”. E se per qualcuno suonerà scandaloso voler vincere con un rigore contro l’Empoli, il grande ed imbattibile Napoli stava nella stessa situazione lo scorso novembre quando un carpiato di Oshimen risolse la questione.

Il Milan in serie A non prende un rigore senza l’intervento del VAR da Venezia-Milan del 9 gennaio 2022. Questo vuol dire che o ce li ha dati il var (3, in 29 partite) o il var ce li ha tolti come successo stasera. Non è un dato accettabile per una squadra che ha lo scudetto sul petto – non è un dato accettabile e non può spiegarsi in maniera razionale.

Per il resto si è capito che non possiamo giocare come stasera – è necessario scoprirsi e farsi attaccare per le caratteristiche che abbiamo anche se non in maniera eccessiva come successo ad Udine. La prestazione è positiva ma l’inconcludenza davanti è terrificante. Perlomeno mercoledì si giocherà una partita di calcio – il che va a nostro favore.

Ribadisco la mia impressione – comunque finisca la stagione Pioli non può essere l’allenatore del Milan nel 2023/24. Persino se dovesse compiere l’impresa di alzare la coppa. C’è tanto potenziale che questa squadra non esprime e partite come questa sono purtroppo ormai la regola.

MILAN-EMPOLI 0-0

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (dal 62’ Florenzi), Thiaw, Tomori, Theo Hernández; Bennacer (dal 62’ Brahim Diaz), Tonali; Saelemaekers (dal 84’ De Ketelaere), Pobega, Rebi? (dal 70’ Leao); Origi (dal 70’ Giroud). A disp.: Mirante, T?t?ru?anu; Ballo-Touré, Gabbia, Kjær; Adli, Bakayoko, Kruni?, Vranckx, Messias. All. Pioli.

EMPOLI (4-3-1-2): Perisan; Ebuehi, de Winter, Luperto, Parisi; Fazzini, Marin (dal 78’ Cacace), Bandinelli (dal 64’ Grassi); Baldanzi (dal 78’ Haas); Caputo (dal 64’ Cambiaghi), Piccoli (dal 88’ Satriano). A disp.: Štubljar, Ujkani, Stojanovi?, Walukiewicz; Degli Innocenti, Henderson, Destro, Pjaca, Vignato. All. Zanetti.

Arbitro: Marcenario di Genova.

Note: Ammoniti: 38’ Pobega, 90’+2 Cambiaghi, 90’+4 Satriano, Tomori. Recupero tempo: 7’ 2T.

Napoli – Milan 0-4: siamo stronzi

A metà gennaio, in tempi non sospetti, scrivevo “Unpopular opinion: i picchi di gioco del Milan visti quest’anno (derby, Juve) o fine anno scorso sono superiori a quelli del Napoli. Il problema è tenuta fisica + infortuni“. Oggi è successo esattamente questo: il Milan è andato al San Paolo e si è messo in campo a giocare a calcio con una partita che ricorda il derby d’andata, quella con la Juventus a San Siro o quelle di Maggio dello scorso anno – e se il Milan si mette a giocare a calcio in Italia non ce n’è per nessuno – nemmeno il Napoli. Ha fatto una partita che ti fa incazzare di aver buttato via una stagione, della supponenza di Udine o Firenze e di tutte quelle situazioni che anche oggi ci fanno essere lì a lottare per un piazzamento Champions invece di essere in lidi più sicuri.

E attenzione, perché la partita del Milan stasera non è nemmeno un granché – il Milan aveva giocato molto molto meglio la gara d’andata dove aveva creato tanto quanto stasera senza rischiare nulla, ma con grandissima disonestà intellettuale lo si era dimenticato. Così come con grandissima disonestà si era dimenticato che questo Napoli in Italia nei big match non è che avesse fatto chissà cosa al di là della Juventus – vinti o persi di misura, con gol sporchi e spesso giocando in difesa. Sono stati bravi con le piccole e gliene va dato merito – ma non ci sono i 20 punti di divario tra noi e loro che la classifica dice oggi, non ci sono mai stati.

E’ inutile dire che la testa della squadra era sulla partita di Champions e rimane sulla partita di Champions. Era 50-50 prima e rimane 50-50 oggi, semplicemente si è fatto vedere che sulla partita secca non conta nulla il campionato. Da notare a livello tattico che rientrati a quattro esce Thiaw e rientra Kjaer per l’infortunio di Kalulu e Kjaer porta un altro clean sheet a referto – bene anche Calabria che ha annullato Kvaraskelia anche oggi dopo il primo tempo dell’andata (e infatti, nonostante l’odio dei milanisti, lo vuole il Real Madrid)

Al di là delle sirene europee comunque inizia ora un campionato di 10 partite dove partiamo ad un punto su Inter e Roma e con ancora da affrontare Roma, Lazio e Juventus. E’ ancora lunga ed è ancora difficile e va affrontata una partita alla volta dimenticando la partita di stasera ma affrontando sempre ogni gara contro tutto e contro tutti come fosse la partita di stasera. A partire da Milan – Empoli, gara pre-Champions del venerdì santo, che già sa di beffa.

NAPOLI-MILAN 0-4

Marcatori: 17’ e 59’ Leao, 25’ Diaz, 67’ Saelemaekers.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim (dal 81’ Juan Jesus), Mário Rui; Anguissa, Lobotka (dal 68’ Elmas), Zieli?ski (dal 68’ Ndombele); Politano (dal 68’ Lozano), Simeone (dal 77’ Raspadori), Kvaratskhelia. A disp.: Gollini, Marfella, Østigård; Demme, Gaetano, Zedadka, Zerbin. All. Spalletti.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kjær, Tomori, Theo Hernández; Bennacer (dal 83’ De Ketelaere), Tonali; Brahim Díaz (dal 57’ Saelemaekers), Kruni? (dal 83’ Bakayoko), Leão (dal 74’ Rebic); Giroud (dal 74’ Origi). A disp.: Mirante, T?t?ru?anu; Ballo-Touré, Florenzi, Gabbia, Thiaw; Adli, Bakayoko, Pobega, Vranckx; De Ketelaere. All. Pioli.

Arbitro: Rapuano di Rimini.

NoteAmmoniti: 35’ Giroud, 40’ Lobotka, 63’ Krunic. Recupero tempo: 4’ 1T, 2’ 2T.

Udinese – Milan 3-1: così da gennaio, quando cacciamo Pioli?

Resuscitata l’Udinese che in casa non vinceva una partita da Settembre. E’ la nuova impresa di un Milan bruttissimo che va in scena alla Dacia Arena contro la solita avversaria che decide di giocarsela all’arma bianca, pressing e botte come fosse la finale del mondiale. Al 18 aprile siamo ad undici sconfitte stagionali da campione d’Italia, una delle peggiori difese del titolo di sempre – un mercato da 50 milioni di Euro che ha fortemente peggiorato la squadra e un allenatore che rimane in sella nonostante 12 punti nelle 11 partite – il peggior rendimento di sempre.

Non si può continuare in una società dove non c’è accountability. Leao se ne frega perché deve rinnovare? Gioca. Pioli fa schifo? Non è in discussione. In rosa possono giocare bene o male ma giocano sempre gli stessi. Il ciclo di Pioli al Milan è finito – è andato, morto, sepolto. Rimangono i giocatori che si automotivano nelle grandi partite. E’ vero che il pesce puzza dalla testa ma è anche vero che tutti colpevoli significa nessun colpevole – iniziamo a cacciare chi ha fatto 12 punti in 11 partite un rendimento che non può essere giustificabile a prescindere dal resto.

Andiamo a Maldini che ha avuto una cinquantina di milioni sul mercato ed è riuscito a peggiorare l’organico. Il direttore dell’area tecnica non ha comprato un giocatore che ha chiesto l’allenatore e questo è grave. Ha rinnovato un contratto fuori da ogni logica – ha peggiorato la squadra campione d’Italia in maniera pesante. Abbiamo un dirigente che non risponde ai suoi errori, che si nasconde dietro l’allenatore, che viene fuori solo quando c’è da battere cassa e fare l’amicone dei giornalisti.

Difendere Pioli e approvare questa roba è sì mentalità da Leicester d’Italia. Così male in termini di punti nemmeno con Inzaghi o l’ultimo allegri. In difesa facciamo ridere e concediamo 6-7 palle gol a partita – in attacco si vive di iniziative, non c’è un attaccante decente ormai e si vive dei guizzi di Giroud. Questa squadra arriverà quinta e lo abbiamo già capito a gennaio – il problema è che probabilmente non pagherà nessuno.

Non andare in Champions significa ricominciare dal via, significa ricominciare dal 2014-15 senza possibilità di investire per il FFP, dovendo cedere i migliori e avendo i vincoli. E’ una tragedia di cui non frega nulla a nessuno, perché in questa squadra non frega nulla a nessuno del proprio ruolo da quando non c’è più il cane da guardia (Gazidis). Non frega nemmeno ai tifosi contenti di farsi rubare soldi ogni domenica per vedere pareggi con la Salernitana o sconfitte col Sassuolo.

Tra due mesi e mezzo sarà finita una stagione in cui siamo passati dall’insegnare calcio a farcelo insegnare. In cui veramente chiunque ha alzato la cresta e si è vista la peggior difesa di un titolo di sempre. Allora dico dateci almeno la soddisfazione di vedere fuori tutti dai coglioni – fuori Leao e Bennacer, fuori Tomori e che si faccia una squadra vera in cui c’è voglia. Fuori il pippone belga – anzi, tutti e tre. Fuori l’allenatore e fuori il direttore sportivo. Fuori tutti quelli non degni di restare al Milan.

P.s. non me ne sono dimenticato, ma il gol del 3-1 con fallo di Success su Thiaw non fischiato è una vergogna assoluta.

UDINESE-MILAN 3-1

Marcatori: 9’ Pereyra, 45’+4 Ibrahimovic, 45’+6 Beto, 70’ Ehizibue.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Bijol, Perez; Ehizibue (dal 88’ Ebosele), Samardzic (dal 74’ Lovric), Walace, Pereyra (dal 81’ Arslan), Udogie (dal 88’ Zeegelar); Beto, Success (dal 74’ Thauvin). A disp.: Padelli, Piana, Abankwah, Nestorovski, Pafundi. All. Sottil

MILAN (3-4-2-1): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori (dal 76’ Calabria); Saelemaekers, Tonali, Bennacer, Tourè; Diaz (dal 76’ De Ketelaere), Leao; Ibrahimovic (dal 76’ Origi). A disp.: Tatarusanu, Mirante, Adli, Rebic, Bakayoko, Kjaer, Florenzi, Pobega, Krunic, Vranckx, Gabbia. All. Pioli

Arbitro: Doveri di Roma 1.

NoteAmmoniti: 27’ Perez, 61’ Kalulu, 69’ Walace, 90’ Ebosele, 90’+2 Tonali, 90’+2 Becao. Espulsi: 45’+2 Sottil. Recupero tempo: 2’ 1T, 7’ 2T.

Milan – Salernitana 1-1: quando cacciamo il pelato?

Nemmeno nei peggiori sogni si poteva pensare di vedere la Salernitana giocare un calcio migliore del nostro a San Siro semplicemente rimanendo compatta dietro e accelerando con una precisione di passaggio che i nostri si sognano. Quanto visto stasera dovrebbe far pensare che il prossimo anno comunque vada in Champions dove – diciamocelo – siamo stati molto fortunati a trovare una squadra di rugby peggiore della nostra – si riparta da una nuova guida tecnica.

Anche oggi come nell’ultimo mese, come in un girone di ritorno dove hai fatto 10 punti in 7 partite, roba da banter era Inzaghiana, ma forse nemmeno lui così male. Ci limitiamo a carambolare e tirare in porta a caso senza mai aver veramente costruito qualcosa con la palla che spesso gira tra Thiaw, Tomori, Kalulu e Maignan in una delle peggiori versioni del Milan allegriano, senza nemmeno poter giocare su Leao che da Gennaio fa semplicemente schifo e perde palloni su palloni forse come ripicca per il rinnovo mancato, forse pensando alla sua prossima squadra.

L’unica Champions che importa è la prossima ed essere lì a giocarsela oggi è già fallimento comunque finisca la stagione. Essere a 20 punti dal Napoli il 13 marzo è una vergogna di cui qualcuno deve rispondere. Così come è una vergogna questo continuo non giocare, speculare, sperare di non prendere gol e cavarsela – se il Milan da Gennaio in poi avesse messo Allegri in panchina con la maschera di Pioli nessuno avrebbe notato la differenza.

Farsi palleggiare in faccia dalla Salernitana a San Siro e prendendo gol come quelli dell’1-1 è una roba vergognosa che qualcuno bollerà come sfortuna citando il numero dei tiri in porta, spesso imprecisi o costruiti male. E’ una roba vergognosa ostinarsi ancora con De Keteleare che è nettamente il bidone d’oro del 2022-23 se non degli ultimi 10 anni. Giocare con lui è come giocare in 10 in campo e si nota subito la differenza con Diaz che cerca il pallone e prova la giocata a costo di sbagliarla. Si continua a dire che va messo in campo per tutelare l’investimento ma il rischio è che più questo gioca, più si svaluti.

Ringraziamo Giroud per essere riuscito a mettere dentro la meta in un corner dopo un primo tempo abbastanza orribile in cui Maignan fa un intervento da fuoriclasse rischiando anche un rosso. Ringraziamo l’allenatore per aver messo dentro i due peggiori del mercato estivo in un momento in cui serviva segnare gol togliendo ogni possibilità di farlo. Ringraziamo i talebani della difesa a tre che hanno tolto ogni possibilità di avere un minimo di gioco.

La catastrofe del quinto posto è dietro l’angolo in un momento in cui la squadra ha veramente dato tutto ed esaurito ogni idea. Possiamo se volete parlare di fine ciclo o di scarsa voglia di osare sul mercato. Questa squadra non finirà nelle prime quattro – c’è chi l’ha già visto e chi vuole solo aspettare che succeda prima di parlare.

Nota finale, un applauso a La Penna che non vede un rigore netto su Theo Hernandez e poi usa il VAR fuori protocollo, facendo quindi giurisprudenza, per toglierne uno su Bennacer. Il Milan continua a non avere un rigore a favore dalla sesta giornata di campionato.

MILAN-SALERNITANA 1-1

Marcatori: 45+1’ Giroud, 61’ Dia.

MILAN (3-4-2-1): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori; Saelemaekers (dal 77’ Florenz), Bennacer (dal 85’ Tonali), Krunic, Theo; Diaz (dal 62’ De Ketelaere), Leao (dal 62’ Origi); Giroud (dal 62’ Ibrahimovic). A disp.: Tatarusanu, Mirante, Calabria, Kjaer, Ballo-Tourè, Gabbia, Vranckx, Adli, Pobega, Rebic. All. Stefano Pioli

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola (dal 68’ Lovato); Mazzocchi (dal 83’ Sambia), Coulibaly, Bohinen (dal 83’ Crnigoj) , Bradaric; Candreva (dal 68’ Bonazzoli), Kastanos (dal 56’ Piatek); Dia. A disp.: Fiorillo, Sepe, Bronn, Maggiore, Nicolussi Caviglia, Lovato, Vilhena, Botheim, Valencia. All. Paulo Sousa

Arbitro: La Penna di Roma 1.

NoteAmmoniti: 60’ Giroud, 85’ Sambia, 89’ Coulibaly, 90’+4 Tomori, 90+5 Dia. Recupero tempo: 1’ 1T, 6’ 2T.

Tottenham – Milan 0-0: ai quarti con merito

A dieci anni di distanza da quell’Arsenal-Milan 3-0 il Milan torna ai quarti di finale della Champions League e lo fa non subendo gol contro il Tottenham di Conte in una partita che è il proseguimento dell’andata dove il Milan difende bene, concede poco (paradossalmente l’ultima occasione con la parata di Maignan è la più netta tra andata e ritorno) e passa il turno. Passa con il rimpianto di un punteggio che poteva probabilmente essere più netto considerato sia i gol mangiati all’andata, sia i gol mangiati al ritorno a botta sicura che devono essere sicuramente finalizzati se si vuole continuare a stare qua e/o andare avanti nella competizione.

Per il resto è più il Milan con l’Atalanta che quello visto con la Fiorentina, gli spazi sono chiusi e si prova a lanciare in contropiede con un Leao comunque a mezzo servizio e Giroud a fare da ariete. Funziona e funziona anche perché a differenza di Firenze non gioca De Keteleaere ma gioca Brahim Diaz e la differenza si vede per il fatto che lo spagnolo tenta comunque la giocata, crea tempi di gioco e torna anche dietro a frapporsi fra le linee e recuperare.

Menzione d’onore per Theo Hernandez, partita da miglior terzino sinistro al mondo e come al mondiale è una partita dove vuol far vedere a tutti che c’è lui e poi il vuoto. E’ lui a creare occasioni su quella fascia, è lui a far espellere Romero che in realtà oggi non doveva nemmeno giocare. Se bisogna trovare una nota negativa è stato forse Krunic, preferito a Bennacer autore degli unici due errori nel secondo tempo.

Dove andiamo ora? Probabilmente – a meno che non passi l’Inter – saremo la squadra che tutti vorranno incontrare ai quarti di finale. Andiamo ai quarti senza nessuna pressione e/o aspettativa, con la mente libera e un ritorno economico che può sicuramente servire per rinforzare la squadra – non bisogna però dimenticare che c’è però un campionato in corso dove stiamo rischiando seriamente e dove bisogna tornare in carreggiata.

Tottenham-Milan 0-0 (primo tempo 0-0)

Marcatori: 
TOTTENHAM (3-4-3)
: Forster; Romero, Lenglet, Davies; Emerson (dal 24’ st Richarlison), Skipp, Hojbjerg, Perisic (dall’8 st  Porro) Kulusevski (dal 38’st Sanchez) Kane, Son. A disp.: Austin, Whiteman, Sanchez, Richarlison, Danjuma, Porro, Tanganga, Lucas Moura, Sarr, Devine. All. Antonio Conte.

MILAN (3-4-2-1): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori; Messias (dall’11 st Saelemaekers), Tonali, Krunic, Theo Hernandez; Diaz (dal 35’ st Bennacer) Leao (dal 43’st Rebic); Giroud (dal 35’ st Origi)A disp.: Mirante, Calabria, Bennacer, Ballo-Touré, Rebic, Kjaer, Florenzi, Origi, Pobega, Gabbia, Saelemaekers, De Ketelaere. All. Stefano Pioli.

Ammoniti: 17’ pt Romero (Tot), 21’ pt Lenglet (Tot), 21’ pt Conte (Tot), 47’ st Thiaw (Mil)

Espulsioni: 31’ st Romero (Tot)

Fiorentina – Milan 2-1: lezione di Italiano

Dopo la migliore partita dell’anno il Milan torna a giocare una delle peggiori prestazioni stagionali contro la Fiorentina a Firenze con una sconfitta di fatto netta visto che il gol di Theo arriva a 30” dalla fine. Una sconfitta senza gioco in cui nel primo tempo la squadra è stata sostanzialmente messa sotto non trovando spazio già nel primo pressing avversario e che solo per un miracolo sulla linea di Tomori non ha preso subito gol. Miracolo che lo stesso Tomori cancella immediatamente nella ripresa con un rigore molto ingenuo su Ikone andandolo a tirare giù per il braccio dopo essere stato nettamente saltato come già era avvenuto con Chelsea ed Inter.

Cosa dire della formazione? Siamo stati totalmente sorpresi dal primo pressing viola – sempre e costantemente incapaci di superare la prima linea di passaggio con qualcosa che non sia un lancione rugbystico dai piedi del portiere. Questo è quello che si produce con la difesa a tre e il baricentro all’ippodromo, roba che doveva essere una situazione emergenziale ed è diventata stabile.

Non si poteva comunque pretendere di più da De Keteleare, pippone belga strapagato che anche oggi ha fatto una solita prestazione scialba e innocua con un solo cross, peraltro lungo, all’attivo dopo che Dodò gli è scivolato davanti – è un corpo totalmente estraneo alla squadra che non corre, non pressa, non blocca le linee di passaggio e appena riceve palla invece di provare una giocata la passa all’indietro. Speriamo che Diaz torni presto e che questo torni al Bruges l’anno prossimo perché questa è la sua dimensione.

Nel secondo tempo facciamo qualcosina – poi vengono tolti Rebic e Giroud che stavano finalmente facendo qualcosa di pericoloso dopo un primo tempo pessimo inserendo Ibrahimovic ed Origi. Il secondo se ci fosse meritocrazia non vedrebbe più il campo visto che è un ex giocatore che è incapace di fare qualsiasi cosa di decente – di fatto lasciandoti in dieci.

Io non so cosa sia successo alla squadra che andava a dipingere calcio ad Old Trafford con Castillejo titolare ma questa roba rischia ad oggi di finire fuori dalle prime quattro dietro a squadre che non hanno niente più del Milan – anzi. Il tutto tra tifosi incapaci di chiedere ed ambire a qualcosa di meglio di un 41enne e due ultra 30enni in attacco, di esaltare mezze promesse come fossero giocatori fatti e campioni e vivere di rendita dopo lo scorso anno.

Continuo a ribadire che Pioli il prossimo anno non può essere l’allenatore del Milan qualsiasi cosa succeda. Se il direttore sportivo non può o vuole prendere provvedimenti che sia allora la proprietà a farlo – ma questa è una squadra che si sta giocando il proprio futuro sul campo in attesa di perderlo a zero nei contratti.

FIORENTINA-MILAN 2-1

Marcatori: 49’ rig. Gonzalez, 87’ Jovic, 90’+5 Theo.

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodô, M. Quarta, Igor, Biraghi (dal 74’ Ranieri); Bonaventura (dal 81’ Castrovilli), Amrabat (dal 91’ Barak), Mandragora; González (dal 91’ Sottil), Cabral (dal 81’ Jovic), Ikoné. A disp.: Cerofolini, Sirigu; Milenkovi?, Venuti, Bianco, Duncan, Saponara; Brekalo, Kouamé. All.: Italiano.

MILAN (3-4-3): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori; Messias (dal 74’ Saelemaekers), Tonali, Bennacer (dal 66’ Bakayoko), Hernández; De Ketelaere (dal 83’ Adli), Giroud (dal 66’ Ibrahimovic), Rebi? (dal 66’ Origi). A disp.: Mirante, T?t?ru?anu; Ballo-Touré, Calabria, Dest, Florenzi, Kjær, Pobega, Saelemaekers, Vranckx. All.: Pioli.

Arbitro: Di Bello di Brindisi.

NoteAmmoniti: 11’ Thiaw, 29’ Cabral, 35’ Messias, 59’ Ikone, 70’ Gonzalez, 80’ Kalulu. Recupero tempo: 2’ 1T, 5’ 2T.

Rivalità immaginarie

C’è una nuova polizia morale su Twitter. Non contenti del Bayern Monaco d’Italia dopo una stagione con gli stadi chiusi, ora tocca sopportare i tifosi del Real Vesuvio. Bon ton, educazione, decenza vorrebbero che se arrivi a vincere un trofeo importante dopo 30 anni non vai a rinfacciare il mondo a chi per questi 30 anni hai guardato vincere – più e più volte. I tifosi del nuovo Leicester, invece, per una annata anomala in cui è girato tutto bene, di educazione e decenza hanno dimostrato di averne zero.

Buona educazione vorrebbe essere quella di godersi un campionato del genere. Perché negli ultimi anni dove Milan, Inter e Juventus lottavano e vincevano sul Napoli nessuno ha detto nulla. Ora che stanno facendo un buon campionato anche grazie a partite in cui veramente gli è girato tutto bene ed un mondiale che i loro giocatori hanno visto da casa non ci capiscono più niente. Guai a non trattarli come fossero la squadra italiana più forte di sempre – il calcio fino a ieri? Conta zero. Di fatto se vincesse il Napoli eguaglierebbe ciò che ha fatto il Milan lo scorso anno e l’Inter il precedente. Eguaglierebbe, appunto.

Insomma, alle provinciali l’aria di alta classifica dà alla testa – lo spettacolino tra tifosi e giornalisti addetti ai lavori con una arroganza ed una presunzione che nemmeno gli juventini nel 2012 è una roba inqualificabile. A differenza del Milan lo scorso anno peraltro il Napoli può contare su un buon supporto mediatico in quanto non si fa incazzare nessuno a fare dei complimenti – a differenza di quanto abbiamo dovuto subire noi tra overperformance, stadi vuoti eccetera. Immaginate cosa si sarebbe detto del Milan in un campionato fermo per un mese e mezzo per un mondiale dove nessuno dei suoi giocatori più forti partecipa.

Il Napoli potrà vincere un titolo ma alla fine dell’anno il Milan rimane il Milan, la Juventus rimane la Juventus e il Napoli rimane il Napoli. Quello che sta succedendo è come se i tifosi di Esteban Ocon nel mondiale di Formula 1 del 2022 fossero andati a prendere per il culo quelli di Hamilton e Verstappen dopo la vittoria del Gran Premio di Ungheria. Come se i tifosi di Brescia andassero a misurarsi con quelli di Bologna e Milano dopo averle battute una volta nella coppa Italia di basket. Con tutto il rispetto ci sono dimensioni e dimensioni e il livore e l’inventare rivalità immaginarie non accentua altro che il provincialismo di chi da sempre è inferiore.

Pensavo che lo scudetto potesse un po’ calmare il nervoso dall’imminente fine del reddito di cittadinanza – evidentemente mi sbagliavo. Allora, per quieto vivere, guai a dire che a Milano il Napoli ha avuto fortuna, che quest’anno è stata molto brava contro le piccole ma con le milanesi tutta sta differenza non si è vista, guai a parlare di mese buttato dal Milan e guai a dire che il Milan al 100% è e resta superiore. I morosi del belpaese si offendono.

Siamo i primi a fare i complimenti al Napoli per non aver sbagliato niente. Ma non ci sentiamo né inferiori né ci prostriamo a nessuno da campioni d’Italia sul petto. Anzi, a scudetto andato il desiderio può e deve essere quello di rimettere in chiaro le cose sia nello scontro diretto di Aprile, sia eventualmente in Champions League. Una tifoseria così frustrata ed incapace di godersi un titolo senza voler tirare in ballo gli altri l’avevamo già vista due anni fa – ma lì c’era una rivalità cittadina, qua cosa c’è?

Complimenti, insomma, ai peggiori tifosi d’Italia, a quelli più piangina e vittimisti che in cerca di una validazione esterna si stanno rovinando da soli un meritato scudetto.

Milan – Atalanta 2-0: siamo tornati?

Un 2-0 che va stretto ma che chiude la migliore partita dell’anno e rimette il Milan in carreggiata per la lotta Champions. Battuta l’Atalanta e spedita fuori, si spera, ne rimangono 4 per 3 posti. Oggi si è rivisto il Milan campione d’Italia, la più forte del campionato, Napoli incluso, quella che ha preso a pallate l’Inter per 70 minuti, la Roma per 85 e la Juventus per 90. Lo ha fatto continuando non solo a non subire col ma nemmeno a subire tiri in porta contro l’Atalanta di Gasperini che ha preparato la partita a porte chiuse come fosse la sua solita finale – certificando un periodo di imbattibilità che sale a cinque partite, Champions compresa.

C’è una differenza sostanziale però tra questo Milan e quello dello scorso anno ed è Malick Thiaw che comporta il dover giocare con la difesa a tre, rinunciando a fare la partita tenendo noi la palla – nonostante questo, però, a differenza delle ultime cinque le occasioni da gol non sono mancate, due divorate da Giroud ed una da Messias che poi raddoppia su una palla clamorosa di Leao che fa la giocata della partita con un assist che se fosse stato fatto da Dybala o Kvarastkelia ci sarebbero le prime pagine dei giornali.

Dovranno spiegarci cosa è successo a Gennaio perché perdere con una squadra del genere è comunque un fallimento e fa male. E’ stato il mondiale? E’ stato il non mercato? Col campionato totalmente andato per questa squadra resta solo un obiettivo – quello impossibile che porta ad Istanbul. Theo Hernandez oggi è tornato il miglior terzino sinistro del mondo – non solo grazie al gol, ha retto il centrocampo nonostante l’assenza di Bennacer (che dovrebbe tornare a Firenze).

Segnaliamo il solito sicariaggio di Mariani che non riuscendo a trovare un modo per favorire l’Atalanta non ha espulso Toloi, non ha dato un rigore su Leao che ha ammonito poi frettolosamente così come Krunic anche se il massimo rimane interrompere platealmente la corsa di un giocatore mettendosi in mezzo, arrivando a causare ben due contropiedi. Credo di non aver mai visto niente del genere.

A questo punto della stagione – sfumato ogni obiettivo – non chiedo altro che riscattare questo campionato affrontando il Napoli ai quarti di finale di Champions in caso riuscissimo ad eliminare il Tottenham. Ridimensioniamo questa banda di overperformanti mai rotti che si basano su due giocatori e la fortuna del loro allenatore e che hanno sfruttato il mondiale per riposare a loro vantaggio.

MILAN-ATALANTA 2-0

Marcatori: 26’ Aut. Musso, 87’ Messias.

MILAN (3-4-3): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori; Messias (dal 89’ Saelemaekers), Tonali, Krunic, Theo Hernandez; Brahim Diaz (dal 74’ De Ketelaere), Giroud (dal 74’ Ibrahimovic), Leaoc(dal 88’ Rebic). A disp.: Tatarusanu, Mirante, Ballo-Tourè, Adli, Bakayoko, Kjaer, Origi, Pobega, Vranckx, Gabbia. All.: Pioli.

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Tóloi, Djimsiti, Scalvini (dal 84’ Palomino); Zappacosta (dal 84’ Ruggeri), De Roon, Koopmeiners (dal 84’ Vorlický), Mæhle; Lookman (dal 69’ Muriel), Éderson (dal 63’ Boga); Højlund. A disp.: Rossi, Sportiello; Okoli, Soppy; Chiwisa, Muhameti. All.: Gasperini.

Arbitro: Mariani di Aprilia.

NoteAmmoniti: 27’ Toloi, 28’ Leao, 58’ Gasperini, 66’ Thiaw, 90’ Krunic. Recupero tempo: 1’ 1T, 4’ 2T.

Monza – Milan 0-1: horto muso

Una partita orribile in cui il Milan trova i tre punti e trova il terzo 1-0 consecutivo dopo non averne mai fatti in stagione. Il Milan sbanca il campo di un Monza che da quando c’era Palladino viaggiava sul nostro ritmo, aveva fermato l’Inter e aveva battuto la Juventus – vince male e vince soffrendo nel finale, negli ultimi 30 minuti con un Monza che probabilmente meritava il pareggio ed è stato fermato da un paio di buone cose di Tatarusanu, al terzo clean sheet consecutivo.

Non cambia il copione della squadra – la coperta dietro (leggasi Thiaw, che non è che gioca perché ora è meglio che a novembre ma gioca perché stiamo giocando a 3 dietro e lui è un difensore per la difesa a 3 – appena si tornerà a 4 si accomoderà di nuovo in panca) ci toglie l’uscita della palla pulita e ci crea sterilità davanti dove Leao non può fare la seconda punta perdendo il 90% del suo potenziale. Davanti ne usciamo onestamente ancora peggio perché Origi non fa il 20% del lavoro che fa Giroud in una partita e ne usciamo sostanzialmente in 10 in campo.

Usciamo verso la fine del primo tempo e troviamo il gol con Messias meritato ma fortunoso – nel secondo Theo manca il raddoppio poi i cambi mandano completamente in palla la squadra. E qua arriviamo alla nota dolente – ovvero il pippone biondo da 35 milioni che entra in campo ed è completamente fuori dalla partita. Anche oggi un gol sbagliato che lo avrebbe messo dentro pure Gullo del Cervia che grida vendetta e nonostante tutto tocca sorbirci le sue groupié che lo vorrebbero in campo dall’inizio e che credono basti un golletto a caso perché diventi Zidane. Ma meno male che non gioca, perdio!

Nel mentre Pioli mette le cose in chiaro sul mercato estivo e fa capire che piuttosto che Vranckx (che in fondo ha regalato il 2-2 alla Roma l’ultima volta che ha giocato) va a ripescare Bakayoko dalla lista dei dimenticati e lo mette in campo. Ne esce di fatto nuovamente una partita da trofeo sei nazioni e da un Milan allegriano che vince senza convincere e mette tre punti in cascina. Guai a vedere questa formazione come la soluzione e la panacea a tutti i mali – insomma – occorre tornare a giocare a calcio e occorre tornare farlo con la nostra formazione.

Lo scrivo e lo ribadisco comunque al 18 febbraio 2023 – il ciclo di Pioli al Milan è finito. Va pensato un nuovo tecnico pure se dovesse vincere la Champions o recuperare 18 punti al Napoli. Questa squadra ha smesso di giocare a calcio e non può più circolare – ho paura di come potrà finire nelle prossime due contro Atalanta e Fiorentina. In Champions, infatti, non ci siamo ancora e toccherà tornare a vincere qualche scontro diretto per poterci arrivare.

MONZA-MILAN 0-1

Marcatori: 31’ Messias.

MONZA (3-4-2-1): Di Gregorio; Marlon (dal 70’ Gytkjær), Marí, Izzo; Birindelli (dal 59’ Carboni), Rovella (dal 70’ Sensi), Pessina, Ciurria; Mota Carvalho (dal 84’ Valoti), Caprari; Petagna (dal 59’ Machin). A disp.: Cragno, Sorrentino; Antov, Caldirola, Donati; Barberis, Colpani, Ranocchia; D’Alessandro. All.: Palladino.

MILAN (3-4-3): T?t?ru?anu; Kalulu, Thiaw, Tomori; Messias (dal 64’ Saelemaekers), Tonali, Kruni? (dal 83’ Bakayoko), Theo Hernández; Brahim Díaz (dal 64’ De Ketelaere), Origi (dal 64’ Giroud), Leão (dal 79’ Rebic). A disp.: Mirante, Vásquez; Ballo-Touré, Dest, Gabbia, Kjær; Adli, Pobega, Vranckx, Ibrahimovi?. All.: Pioli.

Arbitro: Rapuano di Rimini.

NoteAmmoniti: 27’ Marlon, 34’ Krunic, 54’ Birindelli, 62’ Rovella, 63’ Machin, 69’ Thiaw. Recupero tempo: 2’ 1T, 5’ 2T.

Milan – Tottenham 1-0: dna europeo

Il Milan torna a vincere una gara ad eliminazione diretta in Champions League e lo fa 10 anni dopo il 2-0 al Barcellona firmato Boateng e Muntari, contro un Tottenham che sapevamo essere non più forte del miglior Milan ma sapevamo anche che arrivavamo a questa partita con seri problemi dopo il gennaio di crisi. La musichetta ha fatto il suo e si è visto subito un Milan totalmente diverso da quello delle ultime gare di campionato, basti pensare che Leao e Giroud tornavano indietro a tutta fascia per novanta minuti.

Non si ricordano quindi azioni pericolose del Tottenham mentre noi usciamo dal campo con il rammarico di non aver fatto il secondo che potevano mettere sia De Keteleaere prima che Thiaw poi. Purtroppo il rischio è che al ritorno sarà un’altra partita e difficilmente il gol basterà – soprattutto ora che il gol fuori casa non vale più doppio. Rimane il rammarico anche per la mancata espulsione di Romero per fallo, nettissimo, su Tonali che ci avrebbe lasciato in 10 e avrebbe tolto due titolari agli spurs nella gara di ritorno.

Per il resto possiamo dire che abbiamo registrato la difesa e potrebbe non essere un caso che lo abbiamo fatto quando è uscito Tomori che in questa stagione è purtroppo stato di gran lunga il peggiore. Si è rivisto oggi Kjaer che ha fatto una partita da leader del livello di quelle della scorsa stagione e ha dimostrato che l’esperienza conta – partita monumentale anche di Giroud che ha dato veramente tutto e anche di più per questa maglia.

Siamo guariti? Servirà vedere un Milan del genere in campionato perché la lotta per le prime 4 è ancora viva e nessuno regala niente. In Champions per ora si vive partita a partita tirando a campare, ma questo è il vero Milan che si poteva e doveva vedere nei derby di Gennaio e che li avrebbe vinti anche abbastanza agilmente. Registriamo che intanto abbiamo sistemato la difesa con un solo gol subito nelle ultime tre gare dopo la goleada casalinga contro il Sassuolo.

Non penso che passeremo perché un gol purtroppo è poco e perché non va fatto passare sottotraccia l’ennesima porcata arbitrale di un fischietto che al di là proprio dell’espulsione di Romero ha arbitrato all’italiana per noi e all’inglese per loro. Non è bastato. Ma al ritorno, ovviamente, mi aspetto di tutto e di più.

MILAN-TOTTENHAM 1-0

Marcatori: 7’ Diaz.

MILAN (3-4-3): Tatarusanu, Kalulu, Kjaer, Thiaw; Saelemaekers (dal 77’ Messias), Krunic, Tonali (dal 86’ Pobega), Theo, Brahim Diaz (dal 77’ De Ketelaere), Giroud, Leao (dal 90’ Rebic). A disp.: Mirante, Gabbia, Calabria, Ballo-Touré, Origi. All. Stefano Pioli.

TOTTENHAM (3-4-3): Forster; Romero, Dier, Lenglet (dal 80’ B. Davies); Emerson, Skipp, Sarr, Perisic; Kulusevski (dal 70’ Richarlison), Kane, Son (dal 80’Danjuma). A disp.: Austin, Whiteman, Sánchez, Pedro Porro, Tanganga, Moura, Devine. All. Antonio Conte

Arbitro: Sandro Schärer (SUI).

NoteAmmoniti: 48’ Romero, 64’ Dier, 80’ Tonali, 90+2 Theo. Recupero tempo: 3’ 1T, 6’ 2T.