L’angolo del Tifoso – Finalmente il futuro

Seedorf-allenamentoE adesso che il passato con il fantasma del “Manichino che rideva sempre fresco come una rosa” non ci perseguiterà più. Senza l’incubo degli obiettivi da lui resi impossibili per mentalità e preparazione atletica inesistente (guardavo gli allenamenti su Milan Channel e mi sembrava di vedere pensionati). Adesso Seedorf può lavorare liberamente sul futuro. Questo significa innanzitutto dare a ciascun giocatore pari opportunità senza pressione o pregiudizi per valutare voglia e capacita’ di fare parte del progetto futuro ed un modulo più adatto a questo momento.

Ho scritto in Gennaio: “penso che Seedorf abbia chiaro che Kakà deve essere protetto e salvaguardato da infortuni sicuri se continua così. Per riconoscenza e per affetto tutti noi, tutto il Milan deve aiutare questo Campione,questo bravo ragazzo ad andare ai Mondiali che desidera e merita.Io ne sarei felice. Kakà è l’unico Pallone d’oro di questa squadra, non è cosa secondaria. Spero che Seedorf scelga presto di compattare maggiormente la squadra come era ai tempi di Sacchi: un 4,4,2 che diventava fluidamente in corso di partita
un 4,3,1,2. Ecco,allora era Donadoni l’artefice di tale duttilità e, Kakà potrebbe essere un sublime interprete di quel ruolo.

E,poi ho scritto in Febbraio:
ho scritto più volte per lamentarmi della conduzione tecnica di Allegri e per manifestare la mia contentezza dell’arrivo di Seedorf. Ma proprio perché ripongo molte speranze nel nostro allenatore e molta ammirazione e molta riconoscenza per il grande Campione che e’ stato sento l’obbligo di dire apertamente quello che penso.
Una squadra che ha perso il filo del gioco ed è sconfortata per i risultati negativi DEVE partire per la sua ricostruzione da un modulo di gioco SEMPLICE E COMPATTO CON I CALCIATORI NELLA POSIZIONE CHE E’ PER CIASCUNO PIU’ NATURALE. Successivamente, quando i risultati arrivano, intesa ed automatismi sono consolidati,l’autostima ritrovata,lo sconforto superato, solo allora il modulo si può evolvere per raggiungere gli obiettivi di gioco che vuole l’allenatore e magari la Società. Altrimenti,come purtroppo sta avvenendo si rischia di annaspare ed annegare come un nuotatore che affronta un percorso più difficile, in mare aperto ed agitato senza sapere ancora nuotare bene. Detto questo,che penso sia il pensiero di moltissimi di noi,specialmente dopo avere visto la partita di Napoli,debbo spiegare meglio cosa Vi propongo di chiedere tutti insieme all’allenatore: Giochiamo con un 4,4,2 piuttosto elastico come ai tempi di Sacchi. E’un modo di giocare piu’facile, piu’ compatto e meno rischioso e permette cambi momentanei di modulo durante la partita senza smarrire il filo del gioco. Si può fare molto meglio il turn over perché i giocatori trovano e mantengono più facilmente la posizione,e,sopratutto,non debbono imparare a giocare in modo troppo diverso dalle loro attitudini naturali. A Kaka’ si può tranquillamente chiedere di fare quel che faceva Donadoni,trasformando,solo se in possesso di palla il 4,4,2 in un più aggressivo 4,3,1,2 per ritornare poi appena finita l’azione in posizione di centrocampista esterno a destra oppure a sinistra,ma senza sfiancarsi in rincorse a tutto campo.Kaka’puo’e deve essere il faro del nostro gioco in attacco come solo Lui sa fare

Francamente sono rimasto perplesso nel non ricevere alcun commento a queste considerazioni. Malgrado lo avessi chiesto definendolo. “un appello ai tifosi” nessuno ha risposto. Per contro leggo talvolta biliosi sfoghi conditi da turpiloquio che mal si conciliano con la precisazione della redazione di censurare le oscenità. Io ora voglio rinnovare lo stimolo a discutere pacatamente e senza pericolosa fretta fra di noi e con l’allenatore e mi sembra logico più che mai il passaggio momentaneo per questo finale di stagione al modulo 4-4-2. con Kakà libero di inventare. E vorrei suggerire a Montolivo un bel gesto di esempio alla squadra e di prestigio a se stesso: cedere a Kakà la fascia di Capitano! Ultima considerazione:si favoriscano molto le possibilità di mettersi in evidenza ai giocatori con probabilità di essere convocati ai mondiali visto che avranno più motivazioni. Vi aspetto con le vostre considerazioni.

Vittorio

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1 commento

  1. Che ti devo dire ‘diablo’…per l’ennesima volta sono in perfetta sintonia con il tuo ragionamento. Indubitabilmente Kakà a cui io, martedì sera, ho dato 6 per la prestazione, trasformato in 8 per l’abnegazione e la volontà dimostrata. ‘Ricardino nostro’ è la conferma che campioni si nasce e non si diventa.
    Una persona squisita a cui nessuno potrà mai fare appunti di alcun genere. Non saprei dire cosa sarebbe potuto accadere se a fianco di Kakà avessero giocato campioni come Weah e perché no anche Shevchenko…forse saremmo ancora in Champions League e saremmo certamente in lotta per lo scudetto.
    Per risponderti circa l’aiuto che si dovrebbe dare ai giocatori che vorrebbero un posto, nella nostra e nelle loro nazionali, vorrei dirti che questo fu un problema che ebbe anche Nereo Rocco nel 1970. Il ‘ Paron’, era riuscito ad assemblare una squadra fantastica ed aveva vinto tutto con giocatori a fine carriera, definiti dalla stampa d’allora, scarti di altre squadre. Invece si trattava di gente straordinaria con la ferrea volontà di rivincita contro tutto e tutti, uomini con gli attributi:
    Fabio Cudicini, Anquilletti e Schnellinger.. Rosato, Malatrasi e Trapattoni. Hamrin, Lodetti, Sormani, Rivera e Prati(prime riserve Mora e Fogli).
    Come aneddoto vorrei raccontare le sensazioni vissute, sugli spalti di San Siro, in una serata indimenticabile. Il Milan, sfavoritissimo, era chiamato ad una sfida determinante, in semifinale contro il Manchester United di Bobby Moore e Bobby Charlton, Rivera, ad inizio partita, si infortunò e venne sostituito da Romano Fogli.
    Eravamo in ottantamila a San Siro, rabbrividimmo e lo stadio s’ammutolì. Romano Fogli, al suo approdo al Milan, era stato descritto come uno scarto del Bologna. Un vecchio da pensionare così come Hamrin. Ma quella squadra, a differenza di quella che è scesa in campo a Madrid, martedì sera, era composta da veri uomini prima ancora che da grandi campioni un po avanti con l’età. Il Milan, pur privo di Rivera, vinse con il classico punteggio all’inglese: 2-0.
    Quella era una squadra fantastica assemblata magistralmente da Rocco che produceva spettacolo, gioco e gol. Vinceva competizioni a mani basse.
    L’anno prima aveva vinto il campionato agevolmente ed aveva dominato, in Coppa delle Coppe vincendola nella finale di Rotterdam per 2-0 con due reti di Hamrin (Kurt aveva 35 anni ed era rapidissimo come un ventenne). Quel Milan vinse, in due finali epiche, anche la coppa Intercontinentale.
    Nel 1970 molti giocatori di quel Milan, nelle diverse nazionali, andarono ai mondiali in Messico.
    Ma il confronto tra quel Milan, di campioni attempati, ed il Milan di oggi, in parte composto da giocatori attempati e svogliati, non è proponibile.
    Non tanto per la differenza che passa tra un maestro come Rocco ed un bravo apprendista come Seedorf , quanto per la volontà che alcuni giocatori, titolari sia nella nostra che in altre nazionali, non hanno dimostrato a Madrid.
    Quelli della fine anni 60 si dimostrarono veri uomini e campioni inappellabili anche in Messico. Al momento quelli di oggi potrebbero ancor più accentuare il loro essere dei dei ‘bambini capricciosi’. i
    Caro ‘diablo’ la differenza tra il Milan di oggi e quello del 1969/70, per me, sta tutta nella differenza, rapportata ai tempi, che c’è tra Romano Fogli ed Essien, tra Pierino Prati e Mario Balotelli, oppure tra Kurt Hamrin e Robinho. Allora per quei campioni mi spellavo le mani…oggi…concretamente potrei coscientemente farlo? .

    ps. Ho escluso ‘Ricardino nostro’ e Rivera perché in Brasile Kakà potrebbe rivivere la brutta storia che Rivera visse con l’Italia in Messico. Questo perché ritengo Impossibile che kakà non faccia parte della rosa dei giocatori brasiliani…sarebbe un insulto al gioco del calcio. Poi se riserveranno anche a Kakà lo stesso trattamento che riservarono a Rivera… spero che anche questa volta Pelè possa dire : ” Non gioca Kakà? E’ una giornata di lutto mondiale per il calcio”
    ps Ho volutamente tralasciato a parte Kakà ( per me equivale al Rvera di quel Milan anche se Gianni era un autentico fenomeno) perché è l’unico che ancora mi strappa degli applausi.

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