Si è voluto fermare lui e lo ha fatto al termine di una carriera in cui ha vinto tutto – mondiale compreso. L’ha voluto fare in grande stile in una stagione dove è stato costretto a causa della sua età a giocare poco – ma quel poco si è poi tradotto in prestazioni di altissima qualità con Leo Messi che ancora si ricorda la gara del Camp Nou in cui fu cancellato dal campo. Nesta ci lascia e lo fa a testa alta, altissima – la testa di chi per questa squadra è potuto scendere in campo sapendo di aver dato sempre il massimo, di chi non ha mai fatto una polemica per una sostituzione, una panchina o una tribuna di più.
Se gli anni ’80 sono stati quelli di Baresi, gli anni ’90 quelli di Maldini e gli anni 2010 saranno quelli di Thiago Silva – tra i grandi campioni al centro della nostra difesa gli anni 2000 non possono non essere quelli di Alessandro nesta. Sin dal 2003 l’ho sempre considerato un secondo capitano sul campo – vuoi per l’esperienza alla Lazio, vuoi perché comunque ha sempre avuto la personalità dei grandi campioni. Nesta ha sempre parlato poco, ma quando l’ha fatto è sempre stato vangelo – mi sono tornate in mente subito, forse casualmente, forse no, le dichiarazioni di quel Novembre 2009 quando il Milan di Leonardo pareggiò a Bergamo dopo una serie di sconfitte per le quali si era parlato, addirittura, di lotta per non retrocedere, con un gol all’ultimo minuto di Ronaldinho. La sfortuna? Macché. C’è troppa confusione in fase d’attacco, perdiamo palloni e subiamo il contropiede. Abbiamo perso le distanze. Dobbiamo ritrovarle. Lapidario, come lo è sempre stato in campo. Ha voluto lasciarci e lo ha fatto da vero uomo fino in fondo – rifiutando altre squadre italiane tra cui chi fiutata un secondo affare-Pirlo e lasciando a noi tifosi il ricordo prima di tutto di un grande uomo, poi quello del difensore più forte degli anni duemila. Se si è ritirata la tre e la sei, non vedo perché, a questo punto, mantenere la tredici.
Nello stesso modo lascerà anche Gattuso che, a differenza di chi ha cercato un ingaggio tanto sicuro quanto il posto in panchina o in tribuna, ha saputo riconoscere i propri limiti e farsi da parte. Anche per lui potrei citare come episodi le due coppe dei campioni o gli scudetti vinti – ma preferisco che a parlare per il numero otto sia la gara di Chievo di quest anno quando tornato titolare per l’emergenza è uscito dal campo a testa non altra, ma altissima – da signore e padrone ancora una volta di quello che è stato il suo reparto. Ci lascerà anche Pippo Inzaghi – un’altro grande campione, probabilmente uno dei centravanti più forti di sempre – un’altro che è stato quasi commovente nella voglia che ci ha messo in ogni partita giocata in questa stagione pur non trovando mai quella rete che manca da quella nottata indimenticabile contro il Real Madrid a San Siro con quella doppietta proprio come quella di Atene per la quale rimarrà sempre nei pensieri di noi tifosi.
Lascerà il Milan, infine e per fortuna, anche Clarence Seedorf che dopo averci regalato prestazioni indimenticabili in questa stagione – come Udine, Verona, Bologna e Napoli – avrà un addio diverso dagli altri tre. A casa con ignominia dopo il gesto di stizza nella gara casalinga contro il Bologna, chiusa tra i fischi del pubblico, messo fuori rosa e cacciato dalla squadra che lo ha reso grande per la quale ha contribuito alla vittoria di due coppe dei campioni – pretendendo ingiustamente per questo una pensione d’oro vita natural durante. Sarebbe tuttavia ingiusto giudicarlo unicamente per le ultime stagioni per le quali si è trascinato in mezzo al campo – per cui domenica, se andate a San Siro, applaudite anche lui per l’ultima volta: poi eventualmente – per stappare – c’è tutta la serata.
Del Milan del 2003 potrebbe rimanere quindi unicamente Ambrosini ultimando quel processo di rinnovamento della rosa che andava iniziato quattro anni fa nel post-Atene. Di eventuali sostituti e (non) mercato ci sarà tempo per parlarne in altri post – ma mi sembra giusto sottolineare una piccola curiosità: con l’addio di Inzaghi e Seedorf si libereranno due numeri pesanti come il nove e il dieci: sulle spalle di chi li vorreste, il prossimo anno?
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30 commenti
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Gran post. Però ti dico subito che ne farò uno anche io sugli addii specie su Nesta.
Giusto applaudire tutti. Seedorf per primo.
La 10? Ad El Shaarawi ovviamente. La 9 a Maxi Lopez e la undici a Higuain dopo che lo avremmo scambiato assieme a qualcun altro con Ibra.
Anche Gattuso lascia? Meno male. Tutta salute dai. Sono felice che ci siano tutti questi cambiamenti. Magari su questo Allegri ha avuto dei meriti.
post per metà buono, per l’altra metà una ciofeca….
Gattuso per me resta, troppo importante nello spogliatoio, cosa che sia Galliani, che Berlusconi, che Allegri sanno, è forse quello che quando parla, sia che alzi la voce o non lo faccia, riesce a farsi ascoltare da chiunque nel gruppo, da Ibra a Thiago, passando per Cassano.
Su Clarence le solite cose; rompiamo il cazzo alla stampa italiana perchè mistifica e giganteggia ogni comportamento di Ibra (aaah se avesse avuto una reazione alla Zanetti con De Sciglio nel derby che sarebbe successo… un fungo atomico!!!), e ora ci mettiamo a parlare del “gesto di stizza” di Seedorf, che è stato messo FUORI ROSA??????
FUORI ROSA??? E’ uscito qualche comunicato della società e non ce ne siamo accorti??? L’hanno multato??? L’hanno sospeso??? Gli hanno bloccato lo stipendio??? No Diavolino, niente di tutto questo… ed è strano che uno come te, che se ne viene fuori con le solite tiritere (“chi dice che il Milan non ha una rosa forte, e non si critica Allegri, è solo un tifosotto politicizzato”) che sfracassano dopo un po’, sia costretto ad inventarsi puttanate così megagalattiche… tra il non essere convocato e l’essere messo fuori rosa c’è una differenza abissale, e per chiarire, tra un gesto di stizza di un Ljajic o di un qualsiasi altro giocatore che viene sostituito, e quello che fece Seedorf col Bologna (ovvero sia andare negli spogliatoi subito), anche quà, l’abisso è ancora più profondo.
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Non gioca e non viene convocato – di fatto è fuori rosa
non dire cagate sopra altre cagate, fuori rosa è un conto… non convocato è un altro.
hai detto una cazzatina, stop.
L’anno prossimo non so se sarà la stessa cosa. Io ci sono cresciuto con questa gente, di fatto più di metà della mia vita calcistica l’ho passata con questi Signori del Calcio.
Penso che almeno nelle prime partite dell’anno prossimo mi sembrerà di tifare per degli estranei. E che cazzo me ne fotte della maglia, io mi affeziono pure a certi giocatori. E che giocatori.
Alla fine di questo ciclo mi resta l’orgoglio di avere visto giocatori di IMMENSO valore calcistico e umano. Grandi persone. Non basteranno 100 campagna acquisti low cost a farmi dimenticare questi anni, quindi GRAZIE a chi reso possibile tutto ciò, e questo lo sanno che gli ingrati tifosotti.
La 10 ad Antonio, la 9 a Carlitos. La 8 a Gattuso, checcazzo Rino, almeno tu resta, mica potete abbandonarci tutti assieme. 😥
E a proposito di grandi Signori, auguri a Cesc. <3
detto da un altrettanto signore mi fa gonfiare il petto, proprio come lo gonfiava nesta quando usciva palla al piede…. grazie mille!!! <3 <3
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Auguri a cesc che ormai fa parte della “famigghia” e alle sei pere del derby <3
pochi possono vantarsi di aver ricevuto un cosi grande regalo ome il derby delle sei pere, dal milan e dal suo PRESIDENTE!!!! grazie diablo!!!!!!
auguri uomo <3
grazie mille caro <3
Momento…
La 10 a Kakà!
O la 8 a Kakà dato che la 22 ce l’ha Noce. O la 8 il Noce e la 22 Kakà.
NON Boamerd. Diablo vergogna per averci pensato.
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Mi piacerebbe anche il Boa con la 10, ma penso vada a Cassano.
La fine di un’era calcistica per noi fantastica, un gruppo meraviglioso, giocatori che rimarranno nella historia del club! il club più titolato al mondo anche grazie a loro!!
grazie nesta! su di te già ho detto molto… sei il più forte difendore che io abbia mai visto, come mi sono entusiasmato per il tuo acquisto non lo dimenticherò!!!!
grazie pippo! ad ogni tuo gol era una sorta di orgasmo,il gol con l’ajax per me rimarrà il top… ma è tutta quella champions che rimarrà nel mio cuore!!!
grazie clarence! clarence che dire, uno con il carisma come il tuo dovrebbe fare il presidente degli stati uniti, quanta invidia e rancori hai subito dai tuoi stessi tifosi, ma è quello che accade ai migliori, guarda il tuo presidente/amico… dicono che uno cosi o lo ami o lo odi… io lo amo a priori… clarence, spero un giorno di rivederti come dirigente o come allenatore!!!
sui ringraziamenti a gattuso aspetto l’ufficialità del suo addio… troppe addii rischio l’anno prossimo di confondere il milan con la nocerina…. sulla 10 a boateng, beh sarebbe il giusto segnale della resa milanista…. io lo darei a fantantonio…. ma se robinho restasse il mio cuore direbbe lui….
la dieci sicuramente a Cassano o al massimo a Boateng , a Robinho non darei nessuna maglia e lo cederei se lo pagano bene, è uno dei candidati alla cessione
in quel ruolo vedo meglio Cassano e in prospettiva il faraone
sicuramente è la fine di un ciclo vincente con giocatori di qualità , che rimpianti
per il futuro avremo giocatori più muscolari ,
sinceramente è una tristezza che ho già vissuto l’altra volta con la fine del ciclo di Baresi e degli olandesi
il problema è che questa volta la proprietà non investe per riaprire un altro ciclo vincente su calciatori di qualità
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Quale ciclo? Abbiamo vinto uno scudetto in cinque anni. Se sommiamo anche il ciclo di ancelotti, un ciclo con soli 4 trofei importanti in 10 anni è un ciclo perdente – senza cazzi.
Questo è stato un gruppo fantastico. Dovrei dire ben vegano i ricambi. La vita và avanti, chi ha dato tanto deve lasciare a chi divrà dar tanto.
Che dire una squadra indimenticabile. Un gruppo indimenticabile.
Nesta grande giocatore, il miglior difensore degli ultimi dieci anni, ma come già detto ancor prima grande uomo.
Si parla tanto del Barcelona, ma guardate quel gruppo lì artefice di grandi successi così come artefice di rocambolesche sconfitte, sì voglio ricordare anche quelle, ecco credo che quella squadra lì non era per nulla inferiore al Barcelona.
Abbiamo vinto tanto.
Abbiamo gioito a Manchester, abbiamo pianto a Tokyo per poi ritornarci da grandi campioni.
Abbiamo versato lacrime dal retrogusto amaro ad Istambul, non riuscivamo a credere ai nostri occhi a La Coruna, ma poi con un impeto d’orgoglio solo come i grandi sanno fare ci siamo ripresi tutto.
Ecco un omaggio ad una delle squadre più forti di sempre.
Grazie ragazzi.
Possano i nuovi prendere spunto da voi.
Il VERO ciclo è quello di Ancelotti:
1 scudetto vinto, 1 rubato e uno perso contro una Juve meravigliosamente forte.
2 Champions vinte di cui una partendo dalle macerie di calciopoli con un preliminare giocato con 10 giorni scarsi di preparazione, 1 Champions levati dal destino stronzo, 1 finale levataci dagli arbitri filo-catalani nel 2006.
Il tutto contro avversari ben più consistenti di quelli del Barcellona. Grazie Carlo.
Autore
2 rubati: 2005 e 2006
Mi piacerebbe anche il Boa con la 10
Da un punto di vista di marketin avrebbe una sua logica, perchè tutti quelli che si bagnano per il Boa come te, dopo aver comprato la sua maglia 27, ricomprerebbero pure la 10.
Da un punto di vista di Istoria calcistica, dare a Boamerd il numero di Rui Costa e Seedorf sarebbe il gesto peggiore che Galliani possa fare in tutta la sua vita. Peggio di farsi fotografare con Tevez e giocarsi il prestito gratuito.
dai che la prende sicuramente Cassano la numero 10
non ci sono dubbi , piuttosto sono curioso di vedere chi giocherà mediano davanti alla difesa la prossima stagione
l’unica notizia positiva di mercato , siamo vicinissimi a Ogbonna
Autore
No, il gesto peggiore è stato non darla a Kakà e non darla a Dinho per lasciarla sulle spalle di un cadavere.
Non vedere Ronaldinho con la 10 nel Milan mi fa ancora piangere il cuore. Io avrei venduto il culone un anno fa e tenuto Dinho.
io avrei tenuto Rui Costa ancora oggi invece….
ma vaaaaai vaaaaai!!!!
Stanotte show del Ganzo:
http://www.youtube.com/watch?v=VJgZjoahRRY
Tutte le cose che state per leggere saranno sempre seconde, rispetto ad una. La prima e unica cosa che voglio che voi sappiate per sempre è questa: ho giocato e vinto per Noi. Giocare e vincere senza condividere le emozioni è nulla, invece io e voi, noi, abbiamo fatto tutto insieme. Abbiamo sperato, abbiamo sofferto, abbiamo esultato, abbiamo gioito. E abbiamo alzato le coppe e gli scudetti insieme ai nostri cuori. Siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda. E questo non ce lo toglierà mai nessuno.
Sapete, cari Milanisti, quando sono arrivato a Milano voi non lo sapevate. Ero in una stanza d’albergo e dovevo uscire il meno possibile, per non dare nell’occhio e per non compromettere quella trattativa di mercato fra la Juventus e il Milan. Le prime settimane, i primi mesi, mi avete studiato, ci siamo guardati.
Poi, ci siamo innamorati. Quella sera contro il Torino. Eravate arrabbiati, le cose in campo non andavano bene, eravate in silenzio. Mi sono tolto le stampelle, ho iniziato il riscaldamento e il vostro ruggito dedicato a me ci ha fatto vincere la partita, ci ha proiettati al preliminare di Champions League e poi alla nostra Finale di Manchester. Questi ricordi, insieme a tutte le persone che mi consolavano ad Anversa nei mesi difficili del 2004 e del 2005 e ai brividi che abbiamo provato insieme il 9 Agosto 2006, il giorno del mio compleanno, contro la Stella Rossa, saranno sempre sul comodino del mio cuore, accanto agli affetti più cari.
Atene. Il calcio ce l’ha regalata per un solo motivo: io e voi, noi, l’abbiamo voluta così fortemente, così intensamente, che non poteva concedersi. Certo, la realtà è andata oltre i nostri sogni più belli. Due gol, contro il Liverpool, due anni dopo Istanbul, la Settima Champions League. Il destino ci ha riservato quello che non osavamo sperare.
Io oggi voglio ringraziare con affetto e commozione il presidente Berlusconi e Adriano Galliani: la loro elettricità e la loro capacità di emozionarsi per me mi ha reso più forte, mi ha spinto oltre qualsiasi limite. Ma voglio rivolgere un pensiero anche a chi, dalle giovanili a tutte le splendide squadre dove ho giocato nella mia carriera, mi ha aiutato a diventare l’uomo e il calciatore che sono oggi.
Grazie Milan, grazie calcio. Concedetemi di chiamarlo mio il Milan, le persone di via Turati, di Milanello, gli uffici, i centralini, i magazzinieri, i fisioterapisti, i medici, le cucine, lo Stadio, gli addetti, lo spogliatoio. Tutte le persone che mi vedevano arrivare con il maglioncino alla domenica e vibravano già sperando nel mio gol. Ciao Mister Ancelotti, con te ho vinto tutto, ciao ai miei meravigliosi tifosi che mi seguono da tutto il mondo, sempre con affetto e con grande passione, ciao ai miei fantastici compagni di squadra, di oggi e di ieri.
E infine, concedetemelo, grazie, grazie, grazie alla mia famiglia: mamma Marina, papà Giancarlo, Simone e Tommaso. Non sarei arrivato fino a qui senza di voi. Siete la mia forza. Caro il mio Milan, Ti lascio solo perché è la vita, perché è il momento. Lo sai anche Tu.
Ciao a tutti e grazie,
Pippo Inzaghi
OI OI OI PIPPO INZAGHI segna per noi!!!!
e anche gattuso lascia…. GRAZIE RINO!!! UNO DI NOI!!!
Ganso è sempre nei pensieri della dirigenza rossonera
il problema ? ci vogliono almeno 25 mil. per portarlo a Milano
Silvio e dai su
caccia sti soldi
oppure un bello scambio Robinho per Ganso che dite ?
Che dire ragazzi, guardo e riguardo registrazioni delle scene vissute oggi, purtroppo non da me, sugli spalti di San Siro. Le terrò registrate in un CD, o nella ‘chiavetta’, per sempre. Trooppo bello piangere di gioia. Poi che importa se a questi atleti meravigliosi è stato tolto un titolo che meritavano come compendio ad una carriera meravigliosa. Saranno premiati dall’Assocalciatori. I campioni non usurpano titoli loro sono i titoli di una storia meravigliosa chiamata Milan!