Arriva la terza vittoria consecutiva in campionato, la quinta nelle ultime sei per un ruolino che nonostante venga sminuito continua ad essere importante. Se il Milan dovesse fare 7 punti su 9 nelle tre contro Udinese, Bologna e Frosinone, per dire, arriverebbe ad eguagliare i punti dell’anno dello scudetto. Il campo anche oggi dice che il Milan – o meglio la squadra costruita da Furlani e Moncada – è molto più forte della Roma e riesce a vincere grazie alle individualità. Che è un po’ il copione di tutto il campionato finora.
Rispetto alla follia vista in settimana non cambia il metro arbitrale (manca un rigore nel primo tempo e il secondo giallo a Mancini) e la cosa non deve andare sotto silenzio. Cambia invece la formazione con Pioli che finalmente mette tutti nel suo ruolo a partire da Theo Hernandez a sinistra. La partita segue il copione della classica partita del Milan in questo campionato – ovvero che siamo più forti e andiamo sul 2-0. Poi arriva il momento blackout che in questo caso coincide con un errore di Calabria (che stava giocando benissimo fino a quel momento) sulla linea dell’area e la Roma che trova un gol che non merita.
Qualcuno dice che qua ci sono le basi per una squadra forte – io continuo a dire che invece questa squadra è forte. Datela ad un allenatore che sa allenare i giocatori anche mentalmente e ne vedremo delle belle. Il problema non è tecnico, questa squadra di tecnica ne ha più di tutti, anche più dell’Inter che tra un pompino e l’altro dei nostri “tifosi” gioca con un metro arbitrale a parte di cui sembra essersi accorto solo il presidente della Salernitana.
Vorrei spendere due parole per Gabbia la cui ottima partita ovviamente passerà sotto silenzio dai soliti giovanilisti che vogliono i primavera in campo a tutti i costi invece di essere – appunto – in primavera. Il resto lo dedico al centrocampo dove onestamente da un lato abbiamo capito che Adli anche se resta lento qualcosa può fare sgravato da compiti difensivi mentre Loftus-Cheek ha fatto una partita da spettatore non pagante. Leao invece in campionato è semplicemente frustrante e credo che in caso di arrivo di Conte sarebbe il primo a volare via.
Ora abbiamo una fase interessante perché per un mese giocheremo una sola volta alla settimana: tre infrasettimanali liberi consecutivi in cui non avremo partite. E’ la parte in cui dobbiamo per forza recuperare gli infortunati prima del ciclo finale con il ritorno delle coppe ed evitarne, possibilmente, di nuovi. Di solito in queste fasi, con una gara a settimana, diamo il meglio.
MILAN-ROMA 3-1
Marcatori: 11’ Adli, 56’ Giroud, 69’ Paredes (r), 84’ Theo Hernandez.
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria, Kjær, Gabbia, Hernández (dal 89’ Jimenez); Loftus-Cheek, Adli (dal 89’ Zeroli), Reijnders; Pulisic (dal 79’ Musah), Giroud, Leão (dal 79’ Okafor). A disp.: Mirante, Nava; Bartesaghi, Simi?, Terracciano, Romero; Jovi?, Traorè. All.: Pioli.
ROMA (3-5-2): Svilar; Kristensen, Mancini (dal 46’ Pellegrini), Llorente (dal 79’ Huijsen); Çelik (dal 79’ Zalewski), Cristante, Paredes, Bove, Spinazzola; Lukaku, El Shaarawy (dal 61’ Belotti). A disp.: Boer, Rui Patrício, Karsdorp, Pisilli, João Costa. All.: Foti (Mourinho squalificato).
Arbitro: Guida di Torre Annunziata.
Ammoniti: 43’ Mancini, 71’ Kjaer, 81’ Huijsen.
Recupero: 1′ 1T, 5’ 2T.