Un anno fa questa partita era uno scontro diretto per la Champions League, finito malissimo, dando il via alla crisi. Quest’anno – invece – era l’ultima spiaggia ed è finita con un pareggio che ci esclude definitivamente dalla corsa Champions e regala lo scudetto alla Juventus. Se non altro è un upgrade rispetto alle ultime prestazioni casalinghe col Napoli ma rimane l’amaro in bocca per non aver mai provato a vincerla come già successo negli ultimi big-match. Si parla tanto di Montella ma anche oggi si è visto che il problema del Milan è e rimane l’assenza di un vero ed autentico centravanti. Il Milan ha fatto punti finché Cutrone ha retto, poi si è trattato di alzare l’asticella e anche oggi si vede come Kalinic e Silva non siano attaccanti compatibili con la qualificazione in Champions League.
Il Napoli non è una squadra da scudetto. Non lo è quando non fai un gol in casa alla Juventus, non lo è quando non ne fai uno in 180′ all’Inter o pareggi a San Siro. Troppo indietro rispetto alla Juventus per poter competere per lo scudetto. Per quanto riguarda il Milan c’è da registrare che ha messo in difficoltà bene o male tutte le grandi di questo campionato tranne l’Inter – cosa non successa nel girone d’andata di quest’anno (ma in quello di andata di un anno fa). Rimangono però delle difficoltà oggettive dettate dai limiti della rosa che fanno sì che comunque la posizione finale in classifica sia giusta: questo organico non è da primi quattro.
Settimana scorsa ho scritto che Gattuso fa un calcio molto basilare ma è anche vero che oggettivamente non si riesce in questo momento a creare qualcosa di più e visto che l’unica possibilità di creare qualcosa passa dai piedi delle nostre ali che ali non sono. Non è un caso che nel secondo tempo il Milan cresce quando cresce Suso, anche grazie all’uscita di Bonaventura. In sostanza resta una squadra che sicuramente vale più del girone d’andata ma che ha bisogno ancora di 3-4 innesti per poter evitare di suonare sempre lo stesso spartito ed un attacco che vale metà classifica (e qualcuno ha pure avuto il coraggio di parlare di 240 milioni per gettare le basi)
L’unica lieta nota della giornata arriva dalla difesa con Zapata che comunque si fa sempre trovare pronto quando chiamato in causa – è un reparto che non dovrebbe essere toccato nel mercato estivo, Donnarumma compreso. Comunque vada a 7 giornate dalla fine del campionato il Milan sarà a 7 o 8 punti dalla Champions League che era l’obiettivo stagionale dichiarato. La speranza è che non ci vada l’Inter che con quei soldi potrebbe aprire un gap incolmabile mentre – qualora ci andasse la Lazio – questi finirebbero in tasca a Lotito e ci sarebbe ancora una piccola speranza per il 2018/19.
MILAN-NAPOLI 0-0
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Musacchio, Zapata, Rodríguez; Kessie, Biglia, Bonaventura (80′ Locatelli); Suso, Kalinic (70′ Silva), Çalhanoglu. A disp: Storari, A. Donnarumma, Borini, Gomez, Abate, Antonelli, Mauri, Montolivo, Cutrone. All.: Gennaro Gattuso
NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan (87′ Rog), Jorginho, Hamsik (66′ Zielinski); Callejon, Mertens (66′ Milik), Insigne. A disp.: Rafael, Sepe, Chiriches, Tonelli, Milic, Machach, Diawara, Ounas. All.: Maurizio Sarri
Arbitro: Luca Banti (Livorno)
Ammoniti: Zapata, Çalhanoglu (M), Hysaj, Koulibaly (N).