Il 9 maggio 2018 il Milan cinese giocherà a Roma per conquistare il suo primo trofeo. In finale ci andiamo noi, ci andiamo dopo una maratona che speriamo non si faccia sentire più di tanto domenica sera nel derby ma è una maratona che vale la pena vivere. Ci sono voluti 14 calci di rigore ma alla fine è passato forse chi ha più meritato in una partita decisamente equilibrata. La partita è stata molto simile a quella di domenica scorsa col Milan venuto fuori nel secondo e con tre occasioni pesantissime sui piedi di Calabria, sulla testa di Romagnoli e ancora sui piedi di Kalinic che potevano concludersi a nostro favore (quattro con quella dell’andata) contro un Donnarumma che comunque prima dei rigori non lascia parate degne di nota all’almanacco di questa partita.
La Lazio è il miglior attacco della serie A e contro il Milan di Gattuso ha segnato un gol in tre partite. Questo dovrebbe far riflettere sul momento di una squadra che ormai ha portato la voce “gol subiti” a zero come fosse una abitudine. Il Milan di Gattuso a Natale era a 18 punti dal quarto posto e con l’Inter capolista da affrontare in coppa Italia. Oggi si trova a giocarsi una finale da un lato e a poter tornare a quattro punti dalla Champions dall’altro vincendo il derby. A Gattuso va dato il merito di aver resuscitato una stagione data per morta da tutti, dirigenti in primis col non mercato di Gennaio che ci costringe ad un undici contato e pochi cambi di livello.
E’ un peccato non giocarla domani questa finale, nel nostro miglior momento di forma. E’ un vero peccato perché a Maggio non sapremo in che condizioni saremo. E’ una finale che a differenza di quella del 2015 ci siamo sudati con Inter e Lazio, avversarie decisamente migliori di Carpi ed Alessandria. E’ una finale di una coppa dove non abbiamo ancora preso gol per uno score che arriva a sei partite consecutive senza prendere gol, quattro nelle ultime 11 con 4 pareggi e 7 vittorie in attesa di Inter ed Arsenal.
La vittoria ai rigori può e deve essere il giusto viatico in vista di un derby che è l’ultima chiamata per l’obiettivo che conta davvero. Peccato giocarci tutto con un solo attaccante decente su tre, un undici contato con tre centrocampisti che non devono calare per nessun motivo visto che l’esterno a Gennaio non è arrivato. Vediamo per quanto continuerà questo miracolo, magari in attesa di partite più abbordabili. Della coppa Italia ne riparliamo a fine stagione, sperando che la partita si giochi in pari condizioni per tutte e due le squadre e che si veda Bonucci alzare una coppa in faccia alla sua ex squadra.