Come spesso capita in quel gioco episodico che è il calcio, non sempre chi gioca meglio dell’avversario arriva poi alla vittoria. E’ successo questo, ieri, a San Siro tralasciando la marea di articoli che parla avendo probabilmente visto solo il risultato e non come questo è arrivato. Si legge di pesante assenza di Bonaventura quando il Milan non solo a livello di prestazione ha probabilmente giocato una partita migliore delle due precedenti, ma va anche considerato che il 28 nelle ultime due partite era in calo e se nel derby è riuscito a salvarsi con un assist, a Palermo era stato praticamente nullo.
Il Mister però senza Bonaventura commette due errori che risulteranno decisivi poi nell’andamento della gara. Il primo è quello di continuare col 4-4-2 quando con l’organico a disposizione forse il 4-3-3 era più adatto per la gara di ieri (la rosa del Milan sarà anche incompleta per un modulo, ma permette una duttilità tattica che molte delle altre rose della serie A non hanno – smettiamola di vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, adattare uno o due giocatori non è uno scandalo), il secondo è di inserire Kucka nel ruolo di ala per accentrare Bertolacci trovandosi così ad avere un giocatore fuori ruolo (Kucka) ed uno in una posizione dove è meno decisivo (Bertolacci). Il risultato è che se nel primo tempo concediamo poco (solo il gol subito) riusciamo sì a tenere palla ma non a tirare in porta.
La partita cambia quando si decide di togliere Kucka per inserire Mario Balotelli – che non farà una grande partita ma permette a Niang di adattarsi a fare l’esterno aumentando l’incisività del francese sulla partita. Da lì il Milan sfiora ripetutamente il gol salvo poi trovarlo, paradossalmente, su un ribaltamento di fronte dopo che Donnarumma salva il Milan da un 2-0 che sarebbe stato in fuorigioco.
L’equilibrio tattico muta nuovamente quando proprio il francese viene tolto per favorire l’inserimento di Boateng. Il Milan oggi dipende principalmente da due giocatori: Riccardo Montolivo e Mbaye Niang. Nelle migliori partite del Milan ci sono sempre le loro migliori partite – e non è un caso: il primo è decisivo perché ricoprendo due ruoli in uno (regista e mediano) anche se nessuno di questi eccessivamente bene permette di “risparmiare un uomo” dedicandolo ad altri compiti. Il secondo rispetto a Luiz Adriano dà velocità all’azione e permette un allargamento del fronte d’attacco che porta ad un maggior numero di occasioni create.
Non è quindi un caso che uscito Niang il Milan cali nuovamente arrivando sì all’occasione del vantaggio con Bertolacci ma tornando principalmente quello del primo tempo che staziona ai bordi dell’area di rigore avversaria creando relativamente poco favorita anche da un certo atteggiamento non punito dell’Udinese che ha continuato a picchiare imperterrita con Armero salvato da un rosso ed almeno un rigore negato per fallo su Antonelli (Irrati è lo stesso che non vede il penalty di Luiz a Carpi).
Le buone notizie arrivano dall’intensità della squadra che per la prima volta è stata viva e pimpante per tutti i 90 minuti di gioco, cosa che non era successa né nel derby, né a Palermo, confermando una condizione fisica effettivamente in crescita. A questo aggiungiamo una condizione mentale decisamente accresciuta dagli ultimi successi: lo testimonia una linea difensiva tenuta forse eccessivamente alta ma che favorisce il gioco dei rossoneri. Per raggiungere l’optimum vanno inseriti nelle rotazioni Luiz Adriano e Jeremy Menez che l’allenatore sembra non voler vedere.
Da qua in poi è quindi importante continuare su questa strada anche nelle prossime partite: il pareggio di ieri non è figlio del gioco ma degli episodi e in un momento di crescita della squadra ci possono stare partite così. Non so se il Milan arriverà terzo ma ha le carte in regola per farlo e ad oggi sta meglio di Fiorentina ed Inter: un sesto posto senza lottare sarebbe da me considerato un fallimento indipendentemente dall’esito della finale di Coppa Italia.
2 commenti
Si amico mio l’analisi tattica e pure l’indispensabilità dei due migliori giocatori del Milan di questo periodo. Però ti prego di rivedere il comportamento di alcuni giocatori dell’Udinese che entravano, vigliaccamente, per infortunare i giocatori del Milan. In un caso Carlos Bacca si è preso una ginocchiata volontaria(se rivedi la registrazione e rallenti l’azione ti accorgi della malvagità di questo intervento) con l’arbitro a non più di due metri che non si degna neppure di ammonire il killer udinese. Poi ancora la stessa sestina in edizione non vedenti così come già avvenuto a Modena con il Carpi. dapprima cerca di far raddoppiare i friulani ignorando un offside macroscopico e poi sorvola su tutta una serie di interventi, in area friulana, tiutti passibili di penalty (anche quando Bertolacci colpisce la travera). Ma come si fa a guardare queste partite dove il Milan viene massacrato?
Leggo ora un comunicato ufficiale per la lesione muscolare di Kucka.
Non ci voleva. Mi chiedo se Mihajlovic decidera’ di mettere De Jong accanto a Montolivo come suggerisce la logica.