Stesso Milan, tifosi diversi

Alla 23esima giornata del campionato 2021/22, terminato con la vittoria dello scudetto, il Milan ha 49 punti con 45 gol fatti, 27 subiti ed è terzo in classifica dopo l’eliminazione dalla Champions League in un girone di ferro contro Liverpool, Atletico Madrid e Porto. Eliminazione netta e meritata vincendo solamente una partita su 6. Alla 23esima giornata del campionato 2023/24, il Milan ha 49 punti con 46 gol fatti, 27 subiti ed è terzo in classifica dopo l’eliminazione dalla Champions League (con retrocessione in Europa League) in un girone di ferro contro PSG, Dortmund e Newcastle. Eliminazione meno netta e forse anche immeritata visti i due pareggi iniziali dove meritavamo molto di più.

Eppure le reazioni dei tifosi sono totalmente diverse. Quest’anno, improvvisamente, l’AD è tornato il principale responsabile di tutto (ma responsabile di cosa, di preciso?). Quest’anno, nonostante il miglior rendimento di sempre a febbraio 2024, una Champions League probabilmente già conquistata con anticipo (toccando ferro) i tifosi hanno sentenziato che la stagione è fallimentare. Le stagioni, apparentemente, si giudicano in base a “quando sei fuori da tutto”. Cioè abbiamo appreso che la stagione di Brocchi dove eri a pari ai supplementari di coppa Italia all’ultima partita è una delle migliori.

In fondo c’è anche chi salva una stagione dove siamo arrivati quinti. La salva per via di una Champions dove sei uscito non col Real Madrid, ma sei stato preso a pallate in un derby e hai passato un girone grazie all’aver beccato due squadrette. La salva perché “a maggio avevi ancora qualcosa”, come se vincere la Champions fosse facile – per coerenza comunque siamo ancora dentro in Europa League, trofeo difficile ma più facile da conquistare rispetto alla Champions eppure, apparentemente, quello non conta.

E’ inutile guardare avanti se non si affrontano il problema: siamo circondati da finti tifosi che dal 6 giugno hanno deciso di tifare contro, di avvelenare i pozzi e di godere alle sconfitte. Da tifosi che dopo il gol di Pulisic col Genoa sono finiti due settimane a soffrire nei tombini, che godono per i furti in coppa italia dell’Atalanta e spompinano il calcio rugbystico nerazzurro. E che chiedono la testa dell’amministratore delegato ogni due secondi, senza mai dire il motivo.

La linea che sta portando avanti il Milan è la stessa linea di Elliott, è la stessa identica dal 2020. Eppure fino a giugno andava bene, ora non va più bene, è l’AD che se ne deve andare. Le colpe dell’AD? Non aver esonerato Pioli – cioè l’allenatore che il direttore tecnico cacciato (secondo loro ingiustamente) ha rinnovato con un contratto top. Non averlo cacciato dopo una stagione che loro reputavano positiva per difendere la cacciata del loro idolo, ma diventa negativa quando si trattava di cacciare l’allenatore che doveva giocare con Messias titolare.

La cosa bella è che questi signori non possono ovviamente negare che il mercato sia stato ottimo (quanti g/a siamo dal mercato? 35?) quindi un AD dovrebbe pagare per una sola scelta tecnica sbagliata – peraltro nemmeno possibile – ricominciando daccapo. Almeno smettetela di fare i finti tonti e siate onesti, dite che l’attuale dirigenza ha fatto bene, ma se ne deve andare fuori dai coglioni perché ha cacciato maldini. Fareste meno la figura delle ridicole macchiette che siete.

Il Milan non sta facendo una brutta stagione – non lo dico io, che vorrei Pioli fuori domani – lo dicono i dati. I dati dicono che queste sono le 23 giornate migliori di sempre del Milan da quando si gioca la A a 20 squadre. Se poi ci sono altre squadre che stanno facendo molto meglio di noi, questo risultato non può ridimensionare il risultato del Milan che è in linea con quando ha vinto lo scudetto. Semmai c’è da considerare con onestà intellettuale che all’attuale proprietà questo risultato non va bene mentre la vecchia dirigenza parlava di parametri rispettati.

Furlani se ne andrà con ogni probabilità a fine stagione e visto cosa ha combinato andrà ringraziato sempre e comunque per aver tolto dai quadri societari una figura così incompetente e divisiva allo stesso tempo. Chi arriverà dopo, dirigenza e proprietà, potrà ripartire senza tale figura e senza la valanga di merda ricevuta per un atto dovuto e sacrosanto. Il Milan non può buttare via 200 milioni a fondo perduto ogni anno come ai tempi di Berlusconi – quel modello è morto, sepolto e non può tornare. Se ne faccia una ragione chi lo sogna.

Ai tifosi chiedo di isolare le vedove che hanno messo un ex calciatore sopra il Milan, di essere lo scarpone che vigilerà alla loro risalita sul carro il prossimo anno e di fare fronte comune contro chi cerca sempre e comunque di ridimensionare qualsiasi cosa la squadra faccia. Stiamo combattendo una guerra contro un fronte compatto che usa la propaganda mediatica come arma di offesa e difesa – specie per ipervalutare i propri giocatori in attesa del pollo che ci caschi. La guerra interna non ce la possiamo permettere.

Proprio per questo lo dico senza vergogna: il Milan a livello di punti non sta facendo una brutta stagione.