Milan – Napoli 1-0: vince “la noia”

Titolo di oggi dedicato alla canzone vincitrice di Sanremo nonostante 4 milioni di cellulari e 5 milioni di sim comprate in Campania per l’occasione. La noia è quanto si è visto oggi a San Siro tra due squadre che chiaramente non performano a livello di gioco come dovrebbero e vorrebbero – la vince il Milan che paradossalmente andando a 52 punti dopo 24 giornate è ancora in linea coi suoi migliori numeri di sempre nel campionato a 20 squadre e la vince da Milan, ovvero con un gol che è una giocata individuale di due campioni che solo noi abbiamo in serie A.

Per il resto non c’è niente da salvare – prima arriviamo alla quota Champions League e prima pensiamo alla prossima stagione e al prossimo allenatore. Anche stasera per larghi tratti in campo non sapevamo cosa fare, abbiamo sofferto il Napoli (che per poco non pareggiava nel finale) – una squadra come il Milan non può permettersi di recuperare palla a centrocampo e tornare sistematicamente indietro al portiere perché non sanno cosa fare.

Esibizione del centrocampo stasera ha rasentato il penoso, Bennacer è infartato dopo 50 minuti, Adli non ha fatto mezzo filtro, Loftus-Cheek ha sistematicamente sbagliato ogni appoggio. La squalifica di Rejinders è stata pesante ma non si può continuare a vedere quello che stiamo vedendo in campo ogni domenica. Due paroline anche su Doveri che sale in cattedra negando un rigore su Pulisic, interrompendo tre contropiedi non applicando il vantaggio e non dando un fallo di Anguissa nel finale per lanciare l’ultimo assalto. I cambi con Simic e Jimenez sono stati preoccupanti – in particolare il secondo dopo la pessima prestazione dell’Atalanta continua a mostrare evidenti lacune difensive perdendosi sempre e comunque sistematicamente l’uomo.

Dal punto di vista risultatistico rimane però che il Milan in termini di punti sta facendo un ottimo campionato – il migliore di sempre da quando la A è a 20 squadre, il terzo migliore considerato anche le 18 squadre. Facendo due conti mancano sei vittorie a quota 70 che è l’obiettivo minimo stagionale – quel quarto posto fallito lo scorso anno e per cui si è fatta rivoluzione estiva.

Chiusura finale per una situazione che non si può più ignorare: c’è un gruppo di presunti milanisti che dal 6 giugno tifa contro, avvelena i pozzi ed esalta gol degli ex. Vanno isolati, emarginati e abbandonati a se stessi – non ci si può permettere di accogliere nella tifoseria chi spera che si perda per spirito di rivalsa verso un dirigente pessimo. Vincere partite come stasera ci fa quindi godere un po’ di più – ci fa godere anche e soprattutto perché questi la prendono in quel posto come i vermi che sono. Andate a tifare Inter e sparit.e

MILAN-NAPOLI 1-0

Marcatori: 25’ Theo

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (dal 37’ Florenzi), Kjær (dal 66’ Simic), Gabbia, Theo Hernández; Bennacer (dal 65’ Musah), Adli; Pulisic (dal 80’ Jimenez), Loftus-Cheek, Leão; Giroud (dal 80’ Jovic). A disp.: Mirante, Sportiello, Terracciano; Musah, Victor, Okafor. All.: Pioli.

NAPOLI (3-5-1-1): Gollini; Østigård (dal 46’ Politano), Rrahmani, Juan Jesus (dal 90’ Ngonge); Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, Zieli?ski (dal 76’ Lindstrom), Mazzocchi (dal 76’ Olivera); Kvaratskhelia; Simeone (dal 55’ Raspadori). A disp.: Contini; Natan; Cajuste, Dendoncker, Traorè. All.: Mazzarri.

Arbitro: Doveri di Roma 1.

Ammoniti: 85’ Juan Jesus, 90’+6 Theo.

Recupero: 3′ 1T, 5’ 2T.