Lukaku è uno stronzo, Calhanoglu un eroe e i poliziotti rischiano la vita: la narniazione nerazzurra alla Sandro Curzi.

Tiene ormai banco sulla nerazzurretta dello sport da giorni il caso Lukaku. Ovvero un caso in cui un professionista, giocatore del Chelsea, ha deciso di andare dove prende di più una volta terminato un prestito annuale all’Inter. Siamo, quindi, già alla prima anomalia: Lukaku non è un giocatore dell’Inter, è un giocatore del Chelsea – un giocatore che l’Inter ha ceduto al Chelsea per garantire la continuità aziendale dopo il campionato 2020/21 e che ha portato all’Inter stessa un incasso a tre cifre con cui ha potuto pagare parte degli interessi sul debito e gli stipendi del campionato precedente.

Fino allo scorso mese Lukaku era big Rom, quello per cui si è arrivati ad inventare un razzismo di Ibrahimovic pur di cercare la squalifica e quello per cui la macchina organizzativa nerazzurra si è mossa strumentalizzando un razzismo che non c’è mai stato pur di togliergli una giornata di squalifica per fargli giocare il ritorno contro la Juventus, arrivando addirittura alla grazia di Gravina – quello che va a vedere ogni partita dell’Inter di fianco a Marotta – per via federale.

Questo fino al 15 luglio 2023. Dal 16 luglio 2023 Lukaku è diventato uno stronzo perché non firma per la squadra di partito. Pensate – in un momento in cui Zazzaroni scriveva che stava chiamando Milan e Juventus, l’Inter non si è mai preoccupata della cosa, ha sempre fatto finta che non esistessero altre pretendenti, salvo poi stupirsi se ci sono altre pretendenti (un po’ come la scena di Fantozzi e il panettiere). Quale è stato il terribile reato di Lukaku? Non rispondere al telefono.

Andiamo ora, però, al 10 giugno 2021. Hakan Calhanoglu è un giocatore del Milan che sta per rinnovare il contratto con il Milan. Chiama Paolo Maldini per dire che accetta la proposta, lo scrive persino nella chat di squadra come confermeranno molti tra cui Leao ed Ibrahimovic. Succede però che due giorni dopo, a Copenaghen, Eriksen ha un infarto in campo ed esce in barella – e allora ecco l’idea: chiamare l’Inter ed offrirsi per sostituirlo. Dal 12 al 21 giugno 2021 – giorno della firma con l’Inter, Calhanoglu non risponde ai compagni esattamente come Lukaku sta facendo oggi. Si può dare un prezzo alla propria parola e alla propria dignità? Lui lo ha fatto: 500.000€ l’anno.

Sempre nello stesso periodo c’era un altro personaggio che nicchiava e rifiutava confronti con Maldini – il portierone della nazionale, Gigi Paperumma. In quel caso però non si vedevano giornalisti fare appello alla riconoscenza, semmai appoggiare e giustificare la scelta di andare via a zero. Milan beffato, e pazienza se subisce un danno. L’Inter – che di danni non ne subisce – visto che Lukaku non era un loro giocatore e che semmai dovevano comprarlo, non venderlo – passa invece sui media come la parte incazzata e danneggiata.

Possono veramente i giornali appoggiare la narrazione della parola data dopo quello che hanno scritto sul Milan in questi anni? Può veramente l’Inter fare la parte lesa dopo che il suo dirigente da anni (anche quando era alla Juventus) contatta i parametri zero con largo anticipo per bloccarli e convincerli a firmare per loro fuori da ogni regola? Insomma, qualcuno dica al signor Lautaro, che oggi fa la morale a Lukaku, che di fianco a lui nello spogliatoio siede un giocatore che ha tradito la parola data dopo aver visto che poteva sfruttare l’infarto di un collega – peraltro suo ex compagno – per prendere più soldi. Tra il silenzio e il plauso di giornalisti conniventi.