People from Ibiza

Il 17 luglio del 2022, a meno di un mese dall’inizio del campionato (14 agosto), il Milan aveva riscattato da 10 giorni Messias ed era impantanato nella trattativa De Ketelaere – il tutto con la squadra campione d’Italia, due acquisti saltati e dopo aver riscattato Florenzi ed annunciato il solo Origi a parametro zero. Il 17 luglio del 2023 il Milan ha chiuso il quinto acquisto: Sportiello, Loftus-Cheek, Romero, Pulisic e, appunto, Rejinders.

Un modo diverso di ragionare e di lavorare, su più tavoli e per più giorni – capita, quando a gestire cose da manager c’è un manager che appunto lavora 7 giorni su 7 e non passa i venerdì sera ad Orio al Serio per imbarcarsi verso il weekend ad Ibiza tornando a trattare lunedì mattina. Questi acquisti sono stati chiusi in tempi accettabili – senza trattare troppo ed eventualmente mollando il giocatore e non stanno fermando un progetto che è pienamente in fieri.

Ceduto Tonali, passato da mai titolare in nazionale al nuovo Roberto Baggio appena passati i confini d’albione, il Milan ha già rimpiazzato lui e Bennacer – infortunato – con altri centrocampisti e nuovi ne arriveranno perché non è ancora finita. C’è un budget – definito – non eccessivo ma in linea con gli obiettivi. E’ forse, finalmente, una sessione di mercato normale, senza veti, senza trattative lunghe, consultando il tecnico con le sue esigenze. Può andare bene o male ma finalmente questa è la via su cui si lavora.

Molti – in malafede – paragonano questa sessione a quella di Fassone-Mirabelli. La differenza fondamentale è che Fassone-Mirabelli ereditarono una buona base che era appena rientrata in Europa vincendo una supercoppa a cui mancavano dei campioni. Loro invece di provare a prendere questi ultimi rifecero la base. Qua il Milan tre campioni li ha: Theo, Maignan e Leao – ed è necessario costruire una base intorno. Una base che abbia della profondità – quella profondità mancata lo scorso anno dove una mediocre inter priva di campioni è riuscita ad avere la meglio grazie alla panchina lunga.

Lo scorso anno si privilegiò la quantità sulla qualità arrivando ad avere 28-29 giocatori che – per ammissione di Pioli – nemmeno lui sapeva gestire. Quest’anno forse ne avremo di meno ma chi entrerà dalla panchina non sarà un Vranckx che tocca 2 palloni con la Roma e ne sbaglia 3 portando la squadra dal 2-0 al 2-2. Ah, tra questi ci sarà anche Krunic – decisivo nel finale dello scorso campionato e decisivo quest’anno in Champions League per dare equilibrio alla squadra – non capisco perché esaltarsi per le pippe dal belgio quando hai giocatori superiori in casa.

Ripeto – siamo in mano a professionisti che lavorano e non mettono il loro ego nelle battaglie personali. Abbiamo tutti contro, a partire dai media per cui Lukaku in 24 ore è un traditore e Cuadrado una grande risorsa che non si tuffa più. Se il tifoso non ci casca e ticketing e merchandising non escono danneggiati dall’ennesima campagna mediatica e San Siro rimane San Siro che non fischia al primo passaggio sbagliato quest’anno ci toglieremo tante soddisfazioni. Soddisfazioni a due stelle.