Addio, bidone immondo

Se come sembra dalla gazzetta di oggi il Milan dovesse liberarsi di Charles de Keteleare riuscendo anche a ricavarci dei soldi (perché 28 milioni non è il suo valore – che è zero – ma è il valore sotto il quale non devi scendere per non fare minusvalenza a bilancio) il mercato diventerebbe automaticamente positivo a prescindere dalle entrate e dalle uscite. Parliamo di un giocatore che è stato assolutamente insufficiente e deludente nonostante le chances che gli sono state fornite soprattutto nella prima parte di stagione e che ha subito perso il posto per Brahim Diaz (6 gol + 6 assist) sul cui tema della sostituzione, così come per Kessie, si è parlato poco.

Eppure, per i nostri tifosi non evoluti, De Keteleare era la stella e Diaz – che ora è un giocatore del Real Madrid – il bidone. Il 17 maggio Maldini disse testuali parole

De Ketelaere è un esempio di giocatori che devono crescere, è normale. Sarebbe stato molto più semplice e molto meno oneroso per noi andare su un giocatore come Dybala all’inizio dell’anno. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato giusto e condiviso dalla proprietà? No. Sappiamo che abbiamo un’idea e abbiamo la volontà di costruire una squadra giovane e talentuosa. Quando prendi ragazzi giovani si rischia, si rischia che facciano fatica. È stato così per Tonali il primo anno, è stato sicuramente così per Charles quest’anno, ma questa è la nostra idea di calcio, la nostra idea di come investire. È una cosa condivisa con la proprietà. Se avessi dovuto fare una formazione più forte oggi magari avrei fatto un altro tipo di mercato. Non è così perché abbiamo un progetto che stiamo sviluppando insieme. Ci vuole tempo, essendo sempre consci che siamo il Milan. Questo lo sappiamo, chi meglio di me lo può sapere che abbiamo sulle spalle una storia grandissima?

Paolo Maldini

Ecco, proprio queste parole sono il simbolo di cosa è andato male nel Milan lo scorso anno. De Keteleare è la presunzione sia da parte della dirigenza, sia da parte del tifoso di non poter sbagliare mai. Viene quasi da pensare che se butti tutto il budget su un giocatore scarso, ma il giocatore scarso è giovane, puoi sempre vendere fumo e dire che quel giocatore crescerà. Prendere Dybala è facile, ma se tu prendi Dybala e Dybala fa male non puoi vendere fumo e provare a tenerti il posto.

Il Milan però gioca in Champions League e gioca per vincere la Serie A – e se giochi secondo questi criteri i tuoi risultati vanno valutati anno per anno. I giovani li prendi quando puoi inserirli ma lo sbocciare o meno non deve compromettere la stagione. I numeri sono impietosi sia al Milan, sia in nazionale – qualcuno ha detto un problema di testa, come ultima scusa pur di difendere questa pippa colossale, ma se non hai la testa per giocare a San Siro questa è una aggravante, non una scusa.

Gli highlights della seconda parte di stagione di questa sola tremenda sono stati il non riuscire a fare gol con la Sampdoria retrocessa, la palla persa a Roma tra le urla dei compagni che ci stava costando la Champions League e il meraviglioso primo tempo di Milan – Sassuolo dove qualcuno ebbe pure a dire “eh ma non puoi sostituirlo ora, poverino“. De Keteleare è un giocatore di calcio, non un ragazzo con qualche malattia con la maestra di sostegno che gioca perché siamo associati a qualche caritas. E come tale va trattato. E’ proprio in questo che si vede la differenza tra chi il calcio lo segue e chi è vittima di esterofilia e giovanilismo ad ogni costo – una delle piaghe del tifoso da social.

Pobega e Calabria – che non sono giovani o belgi ma Italiani – sono stati giudicati giustamente come giocatori di pallone e criticati anche negativamente nonostante due stagioni positive nel loro ruolo di riserva e terzino. C’è una logica perversa, quasi malata, nel voler prendere a tutti i costi giovani, giustificarli sempre e comunque e aspettarli anche a costo del risultato sportivo. Una logica – francamente – non da Milan.

Ben venga allora la cessione di De Keteleare che vuol dire monetizzare un bidone e smantellare l’ultimo mercato estivo di cui si è salvato solo Thiaw – e si è salvato perché dopo sei mesi ha ingranato. Origi si sta cercando di piazzarlo, disaster pranckx è stato rispedito al mittente, Dest idem e ad un certo punto della stagione lo han mandato in nazionale pur di non vederlo a Milanello. Ben venga eradicare la piaga del giustificare i giovani ad ogni costo anche quando non han fatto vedere niente. Ben venga che i tifosi del Milan tornino a ragionare da tifosi del Milan.