Io sto con Cardinale

Due considerazioni sul licenziamento di Maldini vanno scritte – ho preferito farlo a bocce ferme sia per mancanza di tempo, sia per analizzare la vicenda nei minimi dettagli. Sul licenziamento di Maldini si è scritto tanto, forse troppo, è la via che è andata per la maggiore è la favoletta per cui Maldini chiedeva soldi e non glieli hanno dati. Non c’è nulla di più falso e populista.

Il Milan negli ultimi 5 anni ha avuto un budget di 50 milioni più le cessioni ogni anno – che per la serie A è un ottimo budget. Avrà un budget di 40 milioni più le cessioni quest’anno – che per la serie A è un ottimo budget. Se andiamo a fare un po’ di fact-checking scopriamo che la scorsa sessione di mercato solamente il Monza ha speso più del Milan come saldo cartellini e negli ultimi cinque anni il Milan ha chiuso a -282 milioni complessivi di cartellini e – no – in questo saldo non c’è i il mercato di Mirabelli.

Perché Maldini è stato cacciato? Semplicemente perché il ruolo che ha chiesto lo scorso anno e che ha ottenuto – ovvero quello di poter avere un budget dentro il quale operare – non è compatibile con una azienda calcistica moderna. In una azienda tutto deve passare dall’amministratore delegato – tutto. Non è ammissibile che l’amministratore delegato (ai tempi manager), per dire, tratti Dybala, il precedente CEO sia d’accordo e il DS si impunti perché non lo ha scelto lui e lo faccia saltare.

Il Milan non voleva cacciare Massara – che infatti si è dimesso e non è stato esonerato – cosa che fa capire che il giudizio non è stato sul mercato del Milan ma è stato un giudizio sull’incompatibilità del ruolo che aveva Maldini nei quadri dirigenziali. Non solo questo – Maldini aveva praticamente litigato con chiunque da quando non è più al Milan. Galliani, Barbara Berlusconi. Fassone/Mirabelli, Gazidis, Pioli e ora Cardinale. E’ una figura nociva che nessuna società sana di mente si terrebbe in organigramma semplicemente perché non sa stare al suo posto.

Maldini voleva più soldi? Ma scusate, se volete 100 o 200 milioni di budget sul mercato allora serve veramente Maldini? Quei soldi sono capaci di spenderli bene tutti – anzi, quasi tutti, solo un certo calabrese ha fatto danni con quelle cifre.

C’è però, secondo me, un problema di fondo: quella del Milan è una tifoseria totalmente umorale. Il nome di Maldini pesa, pesa negli abbonamenti che infatti il 25% non ha rinnovato. Se vuoi aumentare i ricavi devi tenere uno stadio pieno come è stato quest’anno e – con tutto il rispetto – non puoi farlo con Kamada e Thuram. Mi chiedo perché Cardinale non sia stato consigliato da Furlani, che conosce meglio l’ambiente italiano, di preparare un colpo di mercato già in anticipo e che avrebbe, appunto, oscurato la cacciata di Maldini. Detto in parole povere, se annunci Milinkovic-Savic il giorno dopo ai tifosi del Milan di Maldini cacciato non frega più niente e tutti saltano sul nuovo carro.

Si fatica ad ammetterlo, ma ad oggi la differenza tra noi e le altre è che noi non abbiamo mai avuto il coraggio di fare player trading – una volta che abbiamo avuto un giocattolo pronto abbiamo cercato di toccarlo il meno possibile, anche se questo voleva dire riscattare Florenzi e Messias. Il Milan ha perso patrimonio giocatori a zero – e non una, ma più volte. Il Napoli ha vinto lo scudetto dopo una rivoluzione all’interno del proprio organico. Ci vuole coraggio, coraggio anche di vendere un Theo Hernandez e provare a rifare la squadra con quei soldi come fece la Juve ai tempi d’oro con Zidane.

Mi aspetto nel prossimo anno un Milan comunque migliore dello scorso anno – non che sia difficile perché affrontata la sostituzione di Diaz (e Kamada sembra ottimo) fare meglio di un mercato dove sono arrivati solamente bidoni a parte Thiaw (comunque non pronto nei primi sei mesi) non dovrebbe essere troppo complicato. Mercato che finalmente sarà gestito come in tutte le altre società – ovvero coinvolgendo l’allenatore e senza una figura egocentrica che impone i suoi giocatori e li mette in rosa senza nemmeno appurarsi che servano o meno.

L’errore fatto la scorsa estate, dove Gazidis non ha avuto il coraggio di liquidare le condizioni inaccettabili per rinnovare un contratto (e andava semplicemente cacciato per aver tenuto in ostaggio un mercato un mese per i suoi comodi) non c’è più. E solo per questo, ora, sono molto ottimista per il futuro. Un futuro a due stelle.