Ecco perché anche Maldini deve andarsene

C’è in atto tra i tifosi rossoneri una vera e propria discussione che assolverebbe Maldini dal mercato estivo per via di acquisti come Bennacer ed Hernandez e che sarebbe dispiaciuta dal vederlo partire e che scaricherebbe le colpe di Maldini sulla sola scelta di Marco Giampaolo. Ragionamento molto pericoloso – ci teniamo quindi a precisare perché è giusto – anzi sacrosanto – che anche Maldini levi le tende prima possibile.

Limitare le colpe di Maldini alle scelte di Giampaolo è limitativo. Molto. La scelta di Giampaolo non è una scelta di allenatore, è una scelta anche di un modulo e di uno stile di gioco. Giampaolo è un allenatore che gioca col 4-3-1-2 e Giampaolo non è stato comprato né un trequartista obbligando Suso a giocare in quel ruolo e rovinando quindi un patrimonio tecnico, obbligandoci a svenderlo al Siviglia. La seconda punta presa, Leao, è una seconda punta che ad oggi ha più o meno la stessa media gol di Brignoli – se lo metti insieme alla prima punta che non segna più manco con le mani è ovvio che il risultato è questo (seconda punta presa svendendo un altro patrimonio tecnico, Patrick Cutrone).

In tutto questo il Milan ha un solo centrocampista tecnico, Bennacer, che passa così per due mesi buoni e anche perché considerato che il titolare è (era) Lucas Biglia, persino Oscar Pistorius lì calcerebbe meglio dell’argentino. (A proposito, c’è chi lo darebbe subito al City per 50 milioni e chi prende la 104). Il Milan ha rotto l’equilibrio del 4-3-3 dello scorso anno con Bakayoko che recuperava la palla saltando una linea di pressing, avendo quindi gli attaccanti con meno uomini addosso. 

La squadra andava ritoccata cambiando solamente il modo di giocare con meno passaggi verso il portiere e un atteggiamento meno difensivo. La scelta di Giampaolo (che non è un pessimo allenatore, anzi) ci sta se cambi anche i giocatori per il modo di giocare Giampaolo. Non è un caso che la svolta tecnica l’abbia data Ibrahimovic, giocatore fuori dagli schemi ma placebo temporaneo che nasconde le lacune del progetto. Il fallimento di Giampaolo non è un fallimento di Giampaolo, ma un fallimento di Maldini. Lo stesso Maldini che poi lo ha protetto più e più volte dall’esonero finché ha potuto – al solo scopo di salvare la propria reputazione.

Il solo Hernandez non può salvare Maldini. Non può salvarlo in primis perché non è questo grande campione – è un buonissimo terzino che segna ma che concede anche troppo in fase difensiva, dove è inadatto. Detto in parole comprensibili agli analfabeti: segna parecchio ma fa segnare parecchio anche l’avversario. Se dovesse arrivare una buona offerta in estate non farei lo stesso errore fatto con Piatek. 

Al di fuori dall’aspetto tecnico Maldini ha dimostrato per l’ennesima volta di non saper convivere nei quadri di una società, di non rispettare i superiori e di voler avere sempre l’ultima parola e comandare – anche a discapito del progetto e della visione di insieme. Lo ha fatto tramite i giornalisti dove a differenza di Boban raramente ci ha messo la faccia – quella faccia che dopo le partite ha messo l’ultima volta dopo la vittoria di Bergamo, più di un anno fa, quando la Champions League sembrava cosa fatta.

L’ultimo appiglio è la presunta scusa di una offesa di Maldini per le interviste che lui e il compare Boban fecero a Sky negli ultimi anni di Milan. Gente povera di spirito, che rinnega gli anni di Berlusconi ma è sempre pronto ad esaltare e ricordare le vittorie in Champions a Maggio (di preciso, chi si è riempito la bocca col Giannino, dovrebbe essere coerente e non parlare di Manchester, la loro ultima coppa campioni è quella del 1969). Non si sono nemmeno resi conto, dopo aver esaltato un incapace calabrese, che sono loro a difendere certi personaggi su azioni, dichiarazioni e non fatti.

Speriamo, quanto tornerà la competenza, di liberarci anche di voi che avete sempre giudicato a simpatie e non a fatti, distorcendo la realtà. Da parte nostra ci scusiamo per aver sbattuto in faccia a questi bambocci che pontificano dalle loro camerette col reddito di cittadinanza delle scomode verità invece che le comodissime menzogne che sono spesso abituati a leggere e diffondere.

P.p.s. per la 230esima volta sono tornate le groupié di Andre Silva, giocatore che segna solo a ritmi bassi quando le squadre devono carburare. Magari ci cascassero in Germania, così ci liberiamo definitivamente di sto pippone.