Una mattina, mi son svegliato…

E’ stata una lunga attesa sull’altra riva del fiume, è stata una battaglia minoritaria ma che è valsa la pena combattere. Finalmente il Milan è libero da quella sciagura chiamata Marco Fassone che non si è smentito e dopo le esperienze fallimentari in Juventus, Napoli ed Inter ha aggiunto al suo curriculum un licenziamento per giusta causa al Milan. Mentre i suoi cantori, probabilmente lautamente retribuiti, ne tessevano le lodi e la curva sud esternava striscioni imbarazzanti, il nostro ex-AD veniva licenziato per giusta causa per la gestione dei contratti interni (scopriremo probabilmente tanti posti ad amici nei prossimi giorni, soprattutto nel lato sportivo, altro che schiena dritta…) e la responsabilità dei piani prospettici (quando saranno rese note le motivazioni della sentenza UEFA lo vedrete in prima persona).

Con Fassone tramonta finalmente un sistema che stava distruggendo il Milan dall’interno. Citando le parole di Filippo Galli “Quello che penso vedendo il Milan da fuori ora è che in questi mesi si è voluto spegnere l’anima del Milan, degli ultimi trent’anni senza andare a vedere cosa funzionasse o cosa no. Questo è sbagliato. Non è corretto. Ho sempre detto che il management che arriva ha la possibilità per cambiare tutto però forse avrebbe dovuto analizzare quanto funzionava e quanto no. Io parlo in generale, in tutti i settori.“. E’ forse stata la cosa più assurda ed insopportabile di questi mesi: un olocausto interno a qualsiasi cosa sia stata rossonera negli ultimi 30 anni come a voler dimenticare, come a voler sradicare le nostre radici, culminata coi no di Maldini a cui è stato preferito mister nduja, l’addio di Galli, la fascia venduta come merce di scambio e data ad un simbolo di juventinità per finire con una comunicazione plebiscitaria talmente orchestrata ad arte da risultare finta, spinta, creata a tavolino, quasi schifosa per chi ha tifato il Milan e non questi due inadeguati.

Il Milan è libero. Libero dai tifosi di interesse che si era portato in casa in questo anno e mezzo. Libero dall’incompetenza coperta con formule più o meno imbarazzanti (specie per quanto riguarda la giustificazione di due bidoni dell’umido come punte). In due giorni Elliott ha riportato il Milan in Europa League. Lo ha fatto Elliott perché è stato il Milan di Li ad essere escluso ed è stato il Milan di Elliott ad essere riammesso. Ha fatto pulizia in un CDA che ci ha fatto perdere una settimana di lavoro per colpa delle mancate dimissioni di Fassone e dei consiglieri cinesi che non hanno permesso la cooptazione nove giorni fa. Siamo sicuri che nominerà al più presto in società gente veramente competente che non ha bisogno di crearsi amici che ne approvino plebiscitariamente ogni mossa.

Rimane una lezione da imparare a molti: le persone si giudicano sul loro operato e non a simpatie. Non bastava non essere Galliani e Berlusconi per fare meglio di Galliani e Berlusconi. Di questo anno e mezzo ci ricorderemo i fan di due inadeguati che hanno esaltato per spirito di rivalsa la peggiore gestione della storia del Milan, quella che ha portato in default il club prima dell’intervento di Elliott. Ci ricorderemo di come chi si era accorto che qualcosa non andava veniva apostrofato come vedova e veniva esiliato dal gruppo. Ci ricorderemo di personaggi imbarazzanti su twitter, uno peggio dell’altro. Ci ricorderemo dell’ignavia di una curva sempre più lontana dal campo e sempre più vicina ai propri interessi. Ce ne ricorderemo perché non sarà ancora finita finché l’ultimo del sistema mediatico messo su da Fassone e compagnia – che da domani avrà il compito di cogliere al varco gli errori dei nuovi – non andrà a trovarsi un lavoro vero. Spero che chi ha sostenuto questi due inadeguati per rivalsa abbia la decenza, da domani, di andare a tifare Rende o un’altra squadra a piacere: nel Milan per voi non c’è più posto.

Entro martedì il Milan avrà un nuovo amministratore delegato, probabilmente Umberto Gandini a cui facciamo i nostri migliori auguri di buon ritorno a casa e di buon lavoro. Ci auguriamo possa riportare quel Milanismo che il negazionismo a cui abbiamo assistito negli ultimi 15 mesi ha tolto. Ci auguriamo che pensi sempre con la sua testa e riporti il board del Milan ad essere credibile e distante dai tifosi: la società non può e non deve essere un ufficio di collocamento per gli amici come in questi ultimi mesi. Non nascondo che per noi sono stati mesi difficili in cui abbiamo dovuto turarci il naso e sostenere la squadra come se niente fosse nonostante venisse creato un clima intorno ad essa insopportabile. Il tempo è però stato come sempre galantuomo e la pazienza ci ha premiato con un Milan in mani veramente sicure e chi lo ha distrutto nell’ultimo anno e mezzo a casa.

Da domani si ricomincia e ricomincio con un appello all’unità. Chi è stato ingannato in buona fede da questi due signori è il benvenuto sul carro del nuovo Milan. Ho promesso di fare la mia parte con una campagna massiccia di sblocco su Twitter a cui si potrà aderire facendone richiesta a questo modulo. Oggi è un nuovo giorno, un bel giorno. Il tempio è stato liberato dai mercanti e il Milan può finalmente tornare a fare il Milan con la dignità che finalmente Elliott ha restituito al club. 

Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide. Cercheremo altre vittorie che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa ventura di intrecciare la nostra vita ad un sogno che si chiama Milan.

Oggi è un bel giorno. E’ il giorno del ritorno del Milan ai milanisti. E’ il nostro scudetto numero 19.