Addio, capitan gobbo

La vicenda della fascia a Bonucci è solo l’ultimo danno di una lunga trafila a cui Fassone e Mirabelli saranno chiamati a chiedere conto ad Elliott. Una vicenda surreale che ha dotato il Milan di un capitano non riconosciuto dallo spogliatoio e che ha generato parecchio malcontento nella prima parte di stagione fino al momento in cui si è giunti, verso novembre, a mediare con la fascia di vice-capitano ad Abate (togliendola a Biglia) e con due capitani, uno in campo, formale, ed uno fuori.

Bonucci è stato fatto capitano del Milan con una compravendita della fascia (promessa anche a Donnarumma) che è una cosa che non solo disonora la fascia stessa ma è ha rappresentato la gestione dilettantistica di uno spogliatoio dove il (per fortuna) ex direttore sportivo ha fatto figli e figliastri. Non a caso Bonucci è entrato nel cuore come capitano del Milan proprio a quella fascia di tifosi decisamente frustrati e disadattati che hanno passato gli ultimi anni ad insultare Galliani, Abate e Montolivo e in particolare a dare le colpe a quest’ultimo di qualsiasi cosa sia successa in campo.

Come abbiamo già detto durante l’anno è stata gravissima l’ingerenza della società nello spogliatoio con l’ordine dall’alto di dare la fascia specificatamente ad uno dei nuovi (testuali parole di Montella in conferenza), mettendo già per dire, Borini e Rodriguez, sopra Romagnoli e Bonaventura. La vicenda rappresenta una delle tante cose su cui Montella si è fatto mettere i piedi in testa pur di mantenere quella poltrona finché ha potuto (pensate che la difesa a tre sia stata una scelta di Montella?) e su cui sarebbe stato più dignitoso rassegnare le proprie dimissioni.

Di fatto, per grattare la pancia dei beliebers del tifo rossonero, il Milan ha dato la fascia ad un personaggio dal passato molto dubbioso (soprattutto tra Bari e Pisa), ad un simbolo della Juventus per sette anni e che non ha sposato il Milan ma il suo ingaggione da 8 milioni l’anno. Al Milan Bonucci ci si è trovato per non portare il figlio fuori dall’Italia, è stata una scelta quasi obbligata. Al netto delle palle che gli ha raccontato Fassone, Bonucci non ha certo scelto la maglia come può aver fatto ad esempio Romagnoli che ha scelto di rinnovare quando il Milan era tra Commisso, Elliott ed il Tribunale fallimentare.

Sarebbe bastato presentare Bonucci esattamente come la Juventus ha presentato Cristiano Ronaldo. Come un professionista. Senza alcuna fascia di capitano. Invece si è voluto esagerare come in tutta la comunicazione della (per fortuna) passata gestione che ha portato alla luce la più clamorosa distorsione della realtà mai perpetrata ai danni dei tifosi il tutto con la complicità degli stessi che oggi dicono che Elliott è pericoloso e ieri ci magnificavano la grandezza dello stato cinese. Si è scelto di fare simbolo del Milan un personaggio che di milanista non ha niente solo perché “eh ma Montolivo” “eh ma Abate“. Montolivo per vestire questa maglia ha fatto un anno di panchina a Firenze con mobbing annesso. Abate andava in curva mentre vincevamo lo scudo dopo aver fatto le giovanili da noi. Il Milanismo non si compra coi giocatori.

Alla prova dei fatti Bonucci se ne andrà e se ne andrà sputando su questo Milan che non ritiene adatto a quelle che sono le sue richieste: vincere. Questo dovrebbe bastare a far provare imbarazzo a chi lo idolatrava come capitano con tanto di sorrisetti, preghiere e cuoricini. Un tradimento secondo solo a quello di Collovati con cui al momento si gioca il titolo di peggior capitano della storia del Milan. Gattuso sa benissimo che quella fascia è stata disonorata e Leonardo è una persona troppo intelligente per imporre un capitano dall’alto: sarà lo spogliatoio ad esprimere il prossimo e dallo spogliatoio è assai probabile che uscirà Abate con Romagnoli vice (che quindi indosserà la fascia in campo, visto che Abate comunque raramente è titolare).

Oggi alle 16.30 ci sarà appunto la presentazione di Leonardo che ci dirà cosa succederà tra campo e mercato. Ad una ventina abbondante di giorni dalla fine la casella entrate recita Reina, Strinic e Halilovic. Escono nomi altisonanti ma non credo che il Milan cambierà più di tanto sul mercato, non solo per il FFP ma perché in questo mercato scattano anche diversi obblighi dell’AD bravo solo a creare debiti. Se consideriamo che Leonardo ha già l’idea di portare Conte al Milan ecco che questa stagione è possibilissimo sia di transizione con Gattuso mandato a fare quel che può con il materiale a disposizione. Sicuramente uscirà Bonucci i cui equilibri spostati hanno portato un punto in più e tre gol subiti in meno a fronte di 40 milioni spesi ed un ingaggio da top player. Non ci mancherà, né l’uomo, né il giocatore. E siccome gli uomini contano più dei giocatori, fatte fuori le mele marce, allora sì, potremo provare a rinascere per davvero.