Venticinque Febbraio

E’ il venticinque febbraio 2012. Quella sera a San Siro si stanno per affrontare Milan e Juventus. E’ lo scontro decisivo per il campionato, uno scontro che cambierà per sempre la storia del calcio italiano. Grazie a quel gol, che ancora fa male, la Juventus diventerà dominatrice delle successive cinque stagioni. Inutile dire che se il Milan avesse vinto il campionato avrebbe avuto motivazioni e soldi per trattenere almeno una delle sue stelle. Inutile dire che se il Milan avesse vinto il campionato non avrebbe trionfato la linea “barbarista” e la temporanea rottura con Raiola. Inutile dire che il Milan avrebbe preso Paul Pogba, Carlos Tevez e avrebbe probabilmente continuato il ciclo fino alla seconda stella. Sono fatti, noti e risaputi che solamente – citando Mauro Suma ieri – i “cavallerizzi della negatività” e i “profeti di un disfattismo su cui tirare a campare” negano. Quel gol ha cambiato la storia del calcio italiano e ancora oggi è importante ricordarlo.

E’ il venticinque febbraio 2012 e davanti a quella partita un giovane ragazzino della scuola calcio di Castellamare di Stabia sta festeggiando i suoi 13 anni. Si chiama Gianluigi Donnarumma ed è un ragazzo di comprovata fede milanista. Speriamo – nel giorno del suo diciottesimo compleanno – che si ricordi bene quella partita, si ricordi cosa è successo dopo e cos’è quella roba là. E ne stia ampiamente lontano. Quasi per un segno del destino il compleanno del nostro portiere coincide con quell’episodio che ha costretto il Milan al ridimensionamento insieme al Lodo Mondadori e – paradossalmente – ad investimenti sul settore giovanile senza i quali Donnarumma stesso magari oggi vestirebbe la maglia dell’Inter. Ma è un episodio che rimane lì e che non si può dimenticare. Mai.

9 commenti

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    • Fabio il 25 Febbraio 2017 alle 14:00

    Nessun milanista vero (evoluto o non) può dimenticare un misfatto del genere, che ha comportato conseguenze a cascata, la cu iricostruzione fatta nell’editoriale non credo si discosti granché dalla realtà. Ho sempre detto e ripetuto più volte in questo blog che non mi appassionano le questioni di centimetri, che possono effettivamente sfuggire a una valutazione corretta, dato che sono frutto dell’impressione immediata. Certo è che in quel caso si parlava di quasi un metro (dicasi circa cento centimetri!!) e che la visuale, almeno per il segnalinee era completamente libera. Allora, o i l signore in questione svava pensando ai cavoli suoi (ma guarda caso) o….
    I Gobbi, alla fine, nei ocnfini nazionali rimangono quello che sono stati sempre nei confronti di tutti: forti sì, ma ladroni. E questo soprattutto nelle occasioni topiche, in cui – fateci caso – mai nessuna squadra che abbia lottato con loro sul filo del punto l’abbia mai spuntata fin dalla notte dei tempi.
    Poi si chiedano perché chi non è juventino in Europa tifa Bayern Monaco…

    • Vittorio il 25 Febbraio 2017 alle 16:35

    Meno male che qualcuno conserva un po’ di logica ed obiettivita’ nel ricordare e ricostruire le cose. Non posso chiedere a Diavolo di riconoscere il periodaccio nel quale il suo amato AD era pieno di inopportuna ed irriconoscente bile. Mi basta ed avanza che , chi lo voleva appeso all’ingiu’ abbia fatto ammenda di tale ignominia. Non dimentico, e come si potrebbe ? Ma capisco tutte le persone che cadevano nella trappola diabolica dei media ed altri. Non mi piace molto leggere, come scusante ai propri dietro-front, elenco di colpe presunte dettate invece da sentimenti nobili come l’amore per il proprio compagno e , ancor piu’ per la propria figlia. Non occorrono scusanti o paraventi di sorta. Nulla e’ piu’ ammirevole del coraggio di ammettere sbagli o ripensare certi avvenimenti cambiando i giudizi. Solo le persone intelligenti e giuste lo sanno fare. Ne do atto. Non ultima, ma PRIMA , primissima ragione dei nostri guai e’ come cita Diavolo, la nefanda vicenda del Lodo Mondadori. Non entro nel merito ma chi investiva qualche spicciolo in borsa a quel tempo sa tutto e bene.
    Pensare che un Presidente potesse continuare ad investire e perdere soldi come prima per vincere ancora e’ stato come voler mettere all’ospizio il proprio padre dopo che ha fatto donazione di tutto ai figli. Degeneri, si’ amici tifosi a prescindere, degeneri. Non ci uniamo a questa gente, per favore.

    • Milanforever il 26 Febbraio 2017 alle 01:47

    Faccio una premessa. Il gol di Muntari ce l’ho ancora sul telefonino, come Galliani, per non scordarmi mai dove può arrivare la malafede e il finto e falso perbenismo di chi, nonostante anche questo fatto, sia diventato l’esempio di professionalità e moralità del nostro calcio. Caro Gigio, io invece ti dico, guarda sempre questa immagine e non diventare mai una persona come quella lì che raccoglie un pallone dentro la porta di un metro e candidamente afferma di non essersene accorto.
    Detto questo però io non mi fermo qui. Vado a vedere quello che è successo dopo anche per capire il perché si sia perso quel campionato che per qualità, quantità e merito non si sarebbe mai dovuto perdere.
    Milan e Juve si sono affrontati quell’ormai lontano 25 febbraio per la 25^ giornata a pari punti: 50 a 50. Quindi, dopo quel pareggio che con il gol di Muntari sarebbe, forse, potuto essere una vittoria, la classifica restò immutata.
    Nelle partite successive però non avvenne quello che ci sarebbe anche potuto aspettare, cioè una lenta e inesorabile rimonta dei ladri di professione che sfruttarono l’insperato (si fa per dire) regalo. No, nelle due successive partite furono proprio i gobbi che inaspettatamente persero terreno e si arrivò alla 29^ giornata quando la classifica diceva: Milan 63, Juve 59.
    A nove giornate dal termine quindi il Milan aveva il massimo vantaggio di tutto il campionato che era stato praticamente tutto comandato dai gobbi (salvo la parentesi dell’11^ giornata).
    Da questo momento però noi raccogliemmo nelle ultime 9 partite la miseria di 17 punti, contro i 25 loro. Fu tutta e solo colpa di quel gol non dato (non dico non visto perché è impossibile non l’abbiano visto)? Non credo. Non l’ho mai creduto.
    La gestione di quelle ultime nove partite fu quanto meno strana. A cominciare dal ritorno di coppa Italia in casa dei gobbi che ci costò poi l’infortunio contro la Roma di Thiago Silva. Ma la cosa più grave fu la netta sensazione che nello spogliatoio si fossero rotti i rapporti e che la gestione di Allegri avesse avuto un peso determinante.
    Io mi sono portato dentro un dubbio indicibile al quale non ho mai voluto credere, ma che poi i fatti me lo hanno in qualche modo giustificato. Il lodo Mondadori fu la causa di tutto.

      • Vittorio il 26 Febbraio 2017 alle 10:15

      Caro Milanforever, dici cose profonde e giuste. Sebbene simbolo della ladroneria che conosciamo, quello scudetto non lo abbiamo perso quel giorno.
      Lo abbiamo voluto perdere piuttosto. A cominciare dallo stupido rischio della stupida capra (stupido? stupida ? ) che porto’ all’infortunio devastante di Thiago Silva . Per seguire con le voci di un litigio fra la capra ed Ibra. Perche’ Ibra avrebbe quasi spiaccicato una capra contro la parete dello spogliatoio?
      Voci? Chissa’ . Tradimento accertato ? Chissa’. Ibra, uno con le palle e con il cuore . Cuore rossonero confesso. Non avrebbe mai perso quello scudetto LUI !
      Il lodo Mondadori, la Cir, De Benedetti, altri e tutti i tifosi politicizzati e traditori della propria squadra a vantaggio della propria ideologia alimentata da continue raffinate menzogne. AH !
      Noi che giocavamo spiccioli al borsino della Banca abbiamo visto come andarono le cose e ridiamo e piangiamo ancora oggi per la ricostruzione postuma di quei fatti. Io non so cosa intendi col tuo dubbio indicibile ma che quello fu il momento del mortale colpo di pugnale al Milan ed al suo Presidente e’ cosa sicura. Ciao

      • Diavolo1990 il 26 Febbraio 2017 alle 14:19

      Una vittoria avrebbe tolto morale alla Juve. Allegri ha il 75% delle colpe, quel gol il 25% ma senza quel gol avremmo vinto lo stesso.

    • Vittorio il 26 Febbraio 2017 alle 09:26

    Presidente onorario si o no?
    Mi chiedo cosa ne penso e mi rispondo che non lo so.
    E voi ?

      • Milanforever il 26 Febbraio 2017 alle 10:38

      Stessa cosa Vittorio.
      Posso solo aggiungere che i feticci non mi piacciono.
      L’unico vero riconoscimento a un presidente come Berlusconi sarebbe l’intestazione del futuro stadio della società (se mai si farà).

        • Vittorio il 26 Febbraio 2017 alle 11:26

        Giusto, forse la pensa cosi’anche lui,

    • Mario De Magistris il 26 Febbraio 2017 alle 13:10

    Che dire di più e di diverso. Ribadisco il concetto il gol non convalidato a Muntari e non soltanto quello, cito gli episodi di Firenze, gol regolare di Seedorf non convalidato, e il rigore prima concesso e poi negato per un evidente fallo di mano che impedì ad El Shaarawy di segnare il gol del vantaggio in una partita che vide il Milan soccombere 2-0 contro una ‘lazietta’ da serie B. Inutile… ora scurammoc ‘o passat e tiremm innanz lasciando godere, ancora per poco i ladri di sempre!

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