Christian Brocchi, Twitter e la legge della giungla

Non sono stati facili i primi (e gli ultimi) 2 mesi di Milan di Christian Brocchi. Un allenatore che è passato da essere “quello bravo, altro che Inzaghi…” ad essere il nuovo capro espiatorio dei tifosi per aver accettato la panchina di Mihajlovic. Brocchi si è trovato in una situazione impossibile: quella di ricostruire una squadra in sette partite. Ha perso l’Europa League e si è sentito dire che Mihajlovic ha lasciato il Milan al sesto posto e lui lo ha portato fuori dall’EL – peccato che non si tenga conto del cambio, evidente, di marcia del Sassuolo. Ha perso una finale di Coppa Italia in maniera sfortunata dopo aver dimostrato che con questa squadra si può far gioco e si è sentito dire che è stato per demerito della Juve quando il suo predecessore veniva elogiato per le sconfitte “a testa alta”.

Ma l’apice si è toccato in settimana quando – giustamente – Brocchi si è augurato di rimanere per se e per la sua carriera. E si è visto riversare i peggiori insulti addosso da quella fogna che è twitter dove lui non solo era iscritto ma leggeva di persona anche tutto ciò che lo riguardava. I social, come ci ha ricordato Umberto Eco, danno purtroppo parola a legioni di imbecilli. Se Facebook è molto più chiuso, visto che in pochi commentano col profilo personale e sulle pagine (se sono ben moderate e sorvegliate, come la nostra) gli idioti li puoi bannare, Twitter dà libero sfogo al peggio degli esseri umani ricordandoci che esiste un 56% di analfabeti funzionali in Italia e che – purtroppo – questo 56% ha diritto di voto.

E’ praticamente impossibile fare un account di qualità su twitter. Se Facebook è il social della piazza twitter è quello del gregge con 3-4 pastori che disseminano slogan e retwittano le persone prima che i pensieri. Con account parodia permessi dalle regole fatti unicamente per prendere di mira le persone scomode. L’utente medio che ha successo su twitter è essenzialmente un paraculo che ruba i tweet degli altri e lì fa propri cercando sempre di avere l’opinione della massa. Un po’, in piccolo, lo specchio di molti siti giornalistici odierni che si limitano a scrivere ciò che la gente vuole leggere.

Twitter paga essenzialmente l’assenza di uno staff efficiente nella censura di quei comportamenti deprecabili come minacce, calunnie ed insulti lasciando aperti gli account che non solo li fanno ma li fanno abitualmente e ottengono successo per questo. E’ bene ricordare che i social non sono al di sopra della legge come spesso i leoni da tastiera pensano essere – offendere su un social network è infatti diffamazione aggravata a mezzo stampa che è punita con la reclusione da 6 mesi a tre anni, ovvero una multa non inferiore a 516 euro.

Il problema è che, molto spesso, queste cose vengono lasciate cadere dai diretti interessati e nel caso in cui non lo fossero spesso la giustizia italiana si dimostra decisamente inefficiente nell’intervenire. Questo spiega in breve i motivi per cui twitter sta faticando ad avere successo – per la natura insofferente dei propri utenti che spesso lo usano come sfogatoio o come ritrovo di gruppo per darsi ragione a vicenda in una masturbazione collettiva dei propri (pochi) neuroni. Quanto successo a Brocchi è solo la punta di un iceberg inaccettabile su un social dove chi dissente dal gregge viene preso di mira sistematicamente. Il nostro miglior augurio è che Brocchi non si limiti a levare il proprio account ma vada fino in fondo trascinando davanti ad un giudice chi lo ha insultato. Punirne uno per educarne cento. E chissà che twitter un giorno non arrivi ad avere uno staff funzionante in maniera accettabile invece di lasciare scrivere centinaia di idioti che sanno solo insultare e credono di farlo in nome della presunta libertà di espressione.

In fondo siamo tutti Charlie – o forse no.

13 commenti

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  1. Posso prendere la parte di Vittorio per una volta?
    Tutto giusto quello che scrivi, ma se ci mettiamo a difendere il soldato Brocchi, cosa avremmo dovuto fare per il generale Berlusconi?
    La realtà è che il buon Eco (salvo la memoria, non il personaggio, per quanto di una levatura culturale enorme, e forse per questo ancora più colpevole) diceva che gli imbecilli avevano lasciato il bar per esprimere le stesse imbecillità sui social. Quindi chi frequenta un social si deve mettere in testa che è come entrare in un enorme bar dove incontri gente di diversa cultura, intelligenza e lucidità mentale. Poi puoi anche imbatterti in ubriachi e anche drogati. Se accetti di frequentare tutto questo, perchè ti fa piacere o perchè ti serve come personaggio pubblico, devi rassegnarti ad accettare anche tutto il resto. Fa parte del gioco.

    PS: Personalmente ho sempre pensato e detto che Brocchi di colpe non ne ha. La sua nomina è semplicemente stata inutile e improvvida e se non si è entrati in Europa è perchè eravamo (siamo) una squadra tecnicamente scarsa e incompleta. Stop.

    1. Nemmeno gli auguri !

  2. Domanda per l’amministratore: Come mai google segnala “sito ingannevole” su questa pagina?

    1. Bella domanda, indago e vi faccio sapere. Non vorrei che ci han attaccato il sito, è già successo una volta

  3. A me non appare alcuna segnalazione.

  4. Usi Explorer Vittorio?
    Perchè con Chrome e Firefox esce.

    1. Uso Safari per andare su Google

  5. E’ risaputo che il carcere a volte peggiora le persone, tra l’altro sono personaggi pubblici ed i siti ed i social network hanno sostituito le chiacchere da Bar, inoltre in rete ci sono tante di quelle cose che i commenti e persino gli articoli vecchi si fa fatica a ritrovarli. Brocchi ha fatto bene a chiudere i suoi social network per sentirsi solo con i suoi amici può usare il cellullare.

    Sul diritto di voto:
    Rinnovare a Montolivo (che tra l’altro è spesso infortunato) per me è stata una follia, dunque che facciamo togliamo il diritto di voto al nostro DS e a chi lo appoggia ?

    Altro esempio: ci sono molti professori universitari in America che appoggiano Donald Trump, e fior fior di scienziati che in passato hanno appoggiato Hitler, non pensi che forse il problema non è nel grado di istruzione ma in un impoverimento sociale dovuto alla mancanza di educazione e dunque di vera cultura ?

    Insomma per me un coglione rimane tale anche con 10 lauree almeno finchè non non inizierà ad imparare a comportarsi ed a rispettare volontariamente, ragionando su se stesso e provando a migliorarsi come persona sfruttando le nozioni che ha memorizzato, per questo scopo.

    Punire al solo scopo di incutere timore e rispetto negli altri è un sistema mafioso e genera sempre i sintomi della rivolta che sono malessere, mancanza di fiducia reciproca e rabbia.

    1. i siti ed i social network hanno sostituito le chiacchere da Bar,

      Si in effetti minacciare direttamente le persone andandole a taggare sono proprio chiacchiere da Bar. Nessuna giustificazione per questa gente, nessuna.

  6. Mi dispiace per il presidente Silvio Berlusconi, mi augurò però, che questa situazione lo aiuti a riflettere su se stesso prima ancora che sul Milan.

  7. I rinnovi di Montolivo e di Zapata sono insensati.

  8. La vita conferma sempre le grandi verita’.
    Oggi vediamo come sia difficile nascondersi nella finzione e nell’ipocrisia quando per farlo devi recare oltraggio alla malattia o alla morte.

    1. Al giudizio dell’opinione pubblica se uno non vuole dire ciò che pensa per evitare strumentalizzazioni, si può sempre ovviare con un “no comment”, oppure basta non rispondere.
      Sempre riguardo l’ipocrisia:
      Trovo invece molto ipocrite le dichiarazioni di questi giorni contro la pubblicazione del libro Mein Kampf, ci sono molti libri che dicono tante cose non vere, in un libro basta non prendere per oro colato quello che c’è scritto, in questo caso bastava fare una prefazione scrivendo due cenni sulle radici del pensiero di Hitler
      (Ad Esempio: Hitler credeva alla mitologia egizia e si rifaceva anche alle storie scritte in alcuni vangeli apocrifi, magari se avesse riflettuto di più su se stesso, avrebbe saputo trovare le verità e distinguere le fandonie; invece si è lasciato confondere ed ha fatto cose assurde, frutto di una logica fallace perchè basata su false premesse e probabilmente frutto di qualche suo risentimento personale; cose analoghe si possono scrivere per tanti personaggi).
      Per educare la gente non bisogna nascondere ma spiegare…
      Ecco trovo molto più ipocrita questo genere di critiche e censure, perchè dimostrano paura, magari se spiegassero le bugie contenute e dessero i giusti riferimenti ci sarebbero più persone che riflettono e si darebbe meno importanza a questi libri.

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