Seconda partita di una serie di gare fattibili, e seconda delusione di fila. Due punti su sei sono pochi, e c’è poco da dire su questo; ci aspettavamo tutto qualcosa in più, qualcosa di meglio, visto che doveva essere il ciclo di gare utile a farci riavvicinare alla vetta.
La gara con il Carpi è stata una parentesi pessima, di cui abbiamo già discusso. Quella contro il Verona si è un po’ differenziata, se non tanto nel risultato almeno nel gioco. Non ho visto lo stesso Milan spento e arrendevole visto a Modena per gran parte del tempo, ma ho visto piuttosto una squadra che, anche grazie ai tanti giocatori offensivi a disposizione ha creato tanto, tantissimo, non soffrendo praticamente mai. E allora, perché nascondere che la partita è stata falsata dall’arbitro? Perché non dire che ci sono stati annullati due goal regolari, che non ci è stato assegnato un rigore lampante, e che ci sono anche dubbi sul colore del cartellino dato a De Jong? Perché tacere su una situazione che va avanti da tempo e che nessuno si prende la briga di contrastare pubblicamente con dichiarazioni forti? Mihajlovic è stato ancora una volta abbandonato, lasciato solo come bandiera al vento a prendersi critiche e false ricostruzioni di pseudo giornalisti, quando almeno in questa occasione andava appoggiato, se non difeso.
Non stiamo vedendo il Milan migliore, non stiamo rendendo secondo le aspettative, i soldi spesi non stanno dando sul campo i frutti sperati e l’allenatore ne ha le colpe, ma quando c’è da assumere posizioni importanti come in questo caso l società latita. Latita a livello di stampa e anche a livello di lega, a quanto pare, ed è tutto questo ad affossarci ulteriormente. Se non riconquisteremo il rispetto di quanti dirigono e commentano il calcio non torneremo mai in alto. È una triste realtà, che non fa che confermare lo stato di avanzata decomposizione della nostra dirigenza, in toto. Possiamo cambiare mille allenatori, mille giocatori, ma non si andrà da nessuna parte se non cambierà il modo di gestire la società e la squadra, di remare tutti dalla stessa parte, verso i successi che tutti noi meritiamo.
Sono deluso e amareggiato, sono scontento e incazzato. Non mi aspettavo una decadenza di questo livello, specie dopo la tanta sospirata cessione della maggioranza del club. Tutto svanito nel nulla, propositi non rispettati, e fiducia totalmente assente verso coloro che hanno permesso tale scempio. Non risparmio più nessuno ormai, nessuno, perché si possono passare momenti di fisiologica flessione, ma non si può accettare che chi sta in alto osservi senza batter ciglio un tale declino, apparendo magicamente solo in occasione delle poche uscite positive.
Non è così che si può risalire, non è così che si può rinascere e riemergere da una situazione complicata. Dal mio punto di vista spero diano fiducia a Mihajlovic, e quel minimo di continuità che serve quando si ricomincia da zero dopo anni di confusione, delusione e amarezza. Ora bisogna dimostrare di essere una società forte, ma con i fatti non solo a parole quando conviene o per spot elettorali. Fuori le palle, se ancora ci sono da qualche parte.
1 commento
Condivido la tua critica garbata alla società che nei confronti, soprattutto di Mihajlovic, si sta comportando malissimo. Tutti gli spifferi che paventano l’allontanamento dell’allenatore sono destabilizzanti. Tu dici che il Milan è stato rapinato del risultato pieno soltanto contro il Verona? Io aggiungo, da tifoso, che a questo Milan mancano dai 7 ai dieci punti che i Rossoneri avrebbero in più nell’attuale campionato. Ribadisco il mio concetto! Soltanto con il Napoli il Milan ha giustamente perso ed è stato ‘stracciato’ sul campo. Il resto è opinabile a partire da Firenze e dall’espulsione di Rodrigo Ely che, come disse Sinisa, cambiò il corso di quella partita giocata prevalentemente dal Milan e vinta dalla Fiorentina grazie ad un dubbio rigore dato ai viola ed ad un rigore lapalissiano negato al Milan che in 10 uomini aveva avuto prevalenza nel possesso palla. Già da allora sbottai di brutto e dissi che l’unico appunto che avevo da fare a Galliani era quello che non aveva battuto i pugni sul tavolo nel ‘Palazzo’ dove lui risiede da sempre. Valeri ha cagionato al Milan, due anni fa, l’esclusione dall’Europa League. Noi tifosi abbiamo snobbato quell’esclusione dicendo che la coppa di serie B non ci interessava. Sbagliavamo! Ora sbaglieremmo se non denunciassimo la deriva del Milan che, in tema allenatori, sta diventando come e peggio di quelli dell’altra sponda di Milano. Stiamo diventando una società di mer@a con una squadra di merd@si come sono sempre stati gli altri di Milano?