Il futuro di Filippo Inzaghi è arrivato a un punto di svolta. Non esistono mezzi termini. La scelta di catapultarlo sulla panchina della prima squadra ha segnato indelebilmente la sua carriera: o sarà gloria o sarà fallimento. E il fallimento per un allenatore alla prima esperienza su una panchina importante rischia di pregiudicarne seriamente la carriera. È questo il principale motivo per cui mi sono sempre detta contraria a questa scelta: per Pippo e per la squadra, che si trova ora in un momento troppo delicato e instabile per essere affidata a un potenziale buon allenatore. Serviva altro tempo, sia a Pippo per cementificare le proprie idee e le proprie scelte, sia alla squadra, per ritrovarsi e ritrovare un’identità e soprattutto un piano per il futuro. Ma non è andata così: o si vince o sarà fallimento.
Ovviamente sarei pronta e felice se venissi smentita dai risultati e dal gioco, ma credo che la prima condizione necessaria e imprescindibile perché le cose vadano diversamente sia un mercato ragionato e votato al reale rafforzamento della squadra. Perché sì, anche Capello arrivò al Milan con poca esperienza alle spalle, ma la squadra che trovò era di tutt’altro livello, talmente forte che rese migliore anche il suo stesso allenatore. Non è il caso di questo Milan. Inzaghi si è trovato nella scomoda posizione di non poter rinunciare a fare ciò che più ama nell’ambiente che lo ha cresciuto, ma si è anche trovato davanti a un bivio con una sola scelta percorribile.
Non starò qui ad analizzare i motivi per cui un allenatore come Clarence Seedorf, voluto, rincorso e, soprattutto, pagato, sia stato allontanato dopo una serie di vittorie e alcuni lenti miglioramenti (anche se la mano di chi ha architettato il tutto mi sembra palese).
È il momento di Inzaghi, un momento difficile e delicato, in cui, fortunatamente avrà al suo fianco una figura di cui non avrebbe potuto fare a meno, Mauro Tassotti. Le voci che lo volevano in partenza al seguito di Allegri verso lidi ad oggi sconosciuti mi aveva preoccupato non poco: il Tasso è l’uomo che meglio conosce l’ambiente e gli equilibri di Milanello e il suo apporto in panchina è troppo prezioso per uno come Pippo. Fortunatamente sembra che sia tornato sui suoi passi e abbia scelto di restare. Per Pippo, per sé, ma soprattutto per questo Milan.
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Giornalista sportivo e scrittore. I suoi libri: “La vita è rotonda”, “Soianito”, “L’oro di Sheva”, “Calcinculo”, “La vita è una”, “Sembra facile”. Attualmente online l’ebook “La rivoluzione di Giuseppe”, Gruppo Viato
30.05.2014 00:00 di Luca Serafini Twitter: @lucaserafini4 articolo letto 34217 volte
© foto di Pietro Mazzara
Si pensava che dopo Arrigo Sacchi fosse impossibile fare meglio. Poi Fabio Capello vinse 4 scudetti e fece 3 finali di Champions in 5 anni. Si pensava che dopo di lui fosse impossibile fare meglio, poi Alberto Zaccheroni vinse lo scudetto al suo primo anno con una squadra da 4° posto ad andar bene. Si pensava che fosse impossibile fare meglio poi Carlo Ancelotti vinse scudetto, 2 Champions, 2 Supercoppe europee, la Coppa Italia dopo una vita e mezza, il Mondiale per club. Infine è arrivato Clarence Seedorf che con il peggior Milan degli ultimi 30 anni, nel solo girone di ritorno in proporzione ha fatto più punti di Sacchi alla sua prima stagione.
Al meglio come al peggio non sembra esserci limite. Dopo le bugie sulla cessione di Kakà nel 2009 si pensava fosse stato toccato il fondo, poi arrivarono quelle sulle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. Dopo le cene ad Arcore per salvare la testa di Allegri e fare felice il commercialista, arrivò quella per discutere della liquidazione di Adriano Galliani al quale per la pensione non bastano 100 milioni. Allora venne la cena di famiglia in cui Barbara esplose: “Adesso basta, cambiamo registro”, ma suo padre impotente allargò le braccia scuotendo il capo: “Non posso farci niente”. Dopo l’umiliazione di Sassuolo i Berlusconi provarono la mossa Seedorf, corteggiato per un anno e mezzo, allo scopo di coltivare un allenatore e un dirigente attraverso la stessa persona: “Vai a Milanello, comanda tu, parla soltanto con noi di famiglia”. Esattamente quello che l’allenatore ha fatto. Ingenui, i Berlusconi. E ingenuo Seedorf. Un gioco da ragazzi, in un mese e mezzo soltanto a prescindere dai risultati, aizzargli contro la “squadra”, lo staff, la stampa, i camerieri degli hotel, i cuochi, gli addetti al servizio in camera, gli scrittori dei dossier. Tutti come legati insieme e imbavagliati da un’unica corda gialla simile a una cravatta con cui l’uomo nero olandese è rimasto impiccato da subito. Avrebbe potuto anche vincere tutte le partite e portare la squadra in Champions: il suo destino era segnato lo stesso giorno in cui ha firmato il contratto.
Tutti come legati insieme, tranne i tifosi. Loro hanno capito benissimo che le uova a colazione, le assenze agli allenamenti di scarico o di rifinitura, lo psicologo nell’armadio, i panchinari trogloditi permalosi e i modi autoritari di Clarence, colpevole di aver eseguito alla lettera gli ordini del presidente, sono una gigantesca balla, l’ultima farsa che ha umiliato un’altra icona della storia rossonera, strozzato da una cravatta sin dal primo giorno in cui ha (ri)messo piede a Milanello. Come lo sono state le voci sparse ad arte che starnazzavano del ritorno di Ancelotti, o l’ingaggio dell’allenatore del Siviglia, o quello del Benfica, o quello… Quello che costa di meno, altro che balle, così Fininvest non può opporsi all’esonero di Seedorf come invece era accaduto per quello di Allegri, salvato più volte esclusivamente dalla sua stessa liquidazione e dall’ingaggio del suo successore.
La storia del Milan ormai da tempo la fanno i commercialisti, i camerieri (nel vero senso della parola), i bottegai, i parcheggiatori, i cuochi… Certamente non i Berlusconi, il padre impegnato mentalmente e fisicamente su ben altri fronti e ben altre sconfitte, costretto a bersi le menzogne su un allenatore scelto e prescelto da lui, la figlia imbavagliata da qualcuno che può comportarsi come se fosse il padrone del club senza esserlo. La stessa corda gialla simile a una cravatta che strozza Seedorf, la stessa che ora trascina sul patibolo Pippo Inzaghi. (Il quale di mestiere fa l’allenatore. Quindi se gli offrono la panchina del Milan ovviamente la accetta. Quindi prima di accusarlo di egoismo o di manicheismo fateci almeno un pensierino, nonostante lo sport nazionale italiano sia di essere froci con il culo degli altri).
Molte volte in questi ultimi 28 anni qualcuno ha pensato che fosse impossibile per il Milan superare se stesso. Non sembra impossibile invece, nel bene e nel male. Con questa triste verità comincia l’ennesima estate di passione al mercatino dell’usato. Più o meno rigorosamente a parametro zero.
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Quante falsità in questo editoriale pur di difendere il datore di lavoro.
1) La buonuscita non si “chiede”. E’ fissa per legge. Si applica su contratti a termine ed ha come massimo il valore da lì a fine contratto.
2) Anche il TFR non si “chiede”. E non solo è fisso, ma è già stato, nel caso, accantonato a bilancio della società che lo deve pagare.
3) Adriano Galliani a Dicembre 2013 aveva ancora un anno di contratto col Milan. Gli è stato rinnovato per 4 anni.
4) Come è possibile riportare un virgolettato di una cena SB e BB senza che uno dei due lo abbia fatto uscire?
5) Se è tutto finto perché Tassotti era pronto ad andarsene ed ora rimane?
6) Se la cravatta gialla strangola l’uomo nero, perché Inzaghi non è arrivato già a Gennaio?
7) Le buonuscite record sono di Profumo (Unicredit) e Romiti (Fiat). 50 e 25 milioni circa. Capite che 300 è fuori luogo?
E se vuoi farti una idea più precisa, ecco cosa scriveva un po’ di tempo fa… http://m.tuttomercatoweb.com/serie-a/serafini-milan-galliani-ha-le-idee-ma-mancano-i-soldi-324204
La storia della buonuscita è una PALLA COLOSSALE solamente per coprire il fatto che Galliani alla proprietà va più che bene. La verità è molto lontano da quella che racconta lui che evidentemente cerca di elemosinare un posto buono nel Milan di Barbara.
“Fininvest non può opporsi all’esonero di Seedorf come con Allegri”. Quindi Fininvest si opponeva ad un esonero che voleva far Berlusconi stesso? Ma questo non era il signore che parlava di minimo di presenze per abbassare il riscatto di Taarabt fissato a 7?
Questa spazzatura, per favore, lasciamola ai blog populisti del genere che arringano i tifosi. Questo è un blog di calcio, vero. Un blog che non ha bisogno di visite o qualche like in più, un blog che non scrive quello che la gente vuole leggere. La verità la troverete lunedì. Qua e su Milanorossonera. Ma credere alla favoletta di un Galliani qualsiasi che ha in scacco l’uomo più potente d’Italia è forse più facile e comodo.
Le cose si dicono per commentare il momento. Poipassa il tempo e le cose cambiano. Chi faceva male può essere migliorato. Chi faceva bene adesso fa cagare. Ci si può rendere conto dei cambiamenti e commentare i fatti attuali. Non è che si debba per forza tenere un punto di vista e non cambiarlo mai. Non puoi pretendere che siano tutti ottusi come te!
il Tasso è l’uomo che meglio conosce l’ambiente e gli equilibri di Milanello e il suo apporto in panchina è troppo prezioso per uno come Pippo. Fortunatamente sembra che sia tornato sui suoi passi e abbia scelto di restare. Per Pippo, per sé, ma soprattutto per questo Milan.
Vedi cara Silvia al Milan ultimamente hanno un tantino perso la trebisonda. Fortunatamente l’argine Mauro Tassotti ha tenuto. Mauro non ha perso la calma neppure quando gli si imponeva di stare seduto in panchina e di tenersi in disparte affinché non ‘inquinasse’ la passerella del mister. Ora l’amico Vittorio se la prende per l’ennesima volta con Galliani e pensa a trame e complottiorditi nei confronti di Clarence. La verit° invece sta nelle tua parole soprattutto nell’ultima frase. Aggiungo è una vera fortuna che Mauro rimanga al Milan. Con Seedorf il suo destino era segnato. Tassotti non sarebbe mai rimasto a Milanello a fare da secondo a chi non aveva alcuna considerazione ed alcun rispetto per tutto quanto Mauro aveva fatto nei 34 anni di appartenenza, ripeto appartenebza anche sentimentale alla causa rossonera, al Milan che lui sente addosso come una seconda pelle. Se è vero anche la decima parte di quel che si dice e si racconta, nel rapporto Seedorf ‘spogliatoio italiano’ l’allontanamento di Clarence appare quanto meno ovvio. Dispiace che per l’ennesima volta Silvio sia entrato come fa un elefante all’interno di una cristalleria. Tutto l’ambiente olandese, Van Basten in testa, avevano sconsiglito Berlusconi dal promuovere allenatore Seedorf. Quindi Galliani, per Clarence, rientrava in quella schiera di italiani, così come Tassotti e molti giocatori indigeni, che avevano capito poco o nulla nulla dei cambiamenti nel calcio planetario. Invece si sta verificando che chi aveva capito poco e conosva poco e male, l’attuale situazione al Milan, era proprio chi aveva imposto l’arrivo di Seedorf al Milan_ il ‘patron’. Analizzando bene quanto avvenuto diventa persino lapalissiana l’affermazione di Barbara: -Seedorf? E’ una scelta di mio padre!-
Devo chiedere scusa a ‘Diablo’ e lo faccio. Tuttavia a mia parziale giustificazione(ho azzeccato anche la vicenda Uefa tra Parma e Torino) devo dire che avevo sempre affermato che avrei preferito Superpippo, come allenatore del Milan, perché conosceva benissimio gli ultimi accadimenti in casa rossonera. Sono molto deluso da Silvio… e non soltanto per il Milan e consentitemi questa divagazione di cui chiedo anticipatamente scusa : Se realmente Seedorf andrà all’Inter: si potrà affermare: -Seedorf è come Alfano o peggiore dell’ex delfino designato? In ogni caso si potrà dire che Silvio non ci azzecca proprio più…nemmeno per sbaglio!
In attesa del comunicato ufficiale mi sento solo di dire con grande amarezza :
VERGOGNA A TUTTI COLORO CHE TACCIONO .VERGOGNA A BERLUSCONI , VERGOGNA A GALLIANI ,VERGOGNA A BARBARA , VERGOGNA A SEEDORF , VERGOGNA A TASSOTTI , VERGOGNA A INZAGHI , VERGOGNA AI GIORNALI , VERGOGNA A TUTTI QUELLI CHE SANNO E NON PARLANO . E LASCIANO I TIFOSI NELLO SMERRIMENTO E NELLA DELUSIONE A LITIGARE FRA DI LORO . Deve essere davvero molto grave quel che e’ accaduto se non ne parla nemmeno per discolparsi chi magari a torto viene sospettato di misfatti. Si vergognano tutti di raccontare la verita’ e commettono cosi’ la piu’ grave delle vergogne : LA MENZOGNA !
Se non c’è un comunicato ufficiale nessuno parla, perché dovrebbero parlare prima?
Chi deve fare il comunicato ufficiale e’ ora che lo faccia anzi e’ in forte e colpevole ritardo.
Gli altri stanno eseguendo uno sconcio balletto mediatico dal quale si capisce chiaamente che LORO il comunicato ( il contenuto ) lo conoscono gia’ . Sembra di essere all’opera dei pupi .
Chi ignora tutto,e’ costretto a fare congetture ,soffre e litiga siamo solo noi tifosi .
Di colpo caro Diavolo mi sono stancato .
Tutti a fanculo,me compreso.
Ma taci che sei stato il primo che due settimane fa scriveva che Seedorf sarebbe rimasto sicuramente ed erano tutte chiacchere dei giornalisti anti-Gallo (CHE NON ESISTONO PER DEFIZIONE) e ora hai fatto la piroetta per stare col Gallo, il Monto e l’Abate.
E poi, la verità: il Presidente Berlusconi non può allontanare il Gallo. Perchè? Te lo dico. Riesci a immaginare quanto nero ha fatto il Gallo? Quanti pagamenti strani? Gli affari col Genoa credi che siano puliti e leciti? NO.
Se il Gallo salta, ci mette un attimo a cantare. E prova un po’ a immaginare un giudice, a chi sarebbe più interessato, al Gallo (che il nero l’ha fatto) o al Presidente Berlusconi (che il nero l’ha subìto)? Io un’idea (vista come funziona la magistratura) ce l’ho …
Conclusione: finchè il Gallo avrà manie di grandezza e vorrà stare in pista, sarà al timone del Milan, con seguito di cani e puttane varie, SUPERPIPPA INZAGHI in primis.
Tutto il resto sono chiacchere.
IO STO CON JORGE JESUS
IO STO CON UNAI EMERY
IO STO CON MONTELLA
IO STO CON SPALLETTI
IO STO CON PRANDELLI
IO STO CON ANCELOTTI
IO STO CON CONTE
IO NON STO E NON STARO’ MAI CON IL SIMULATORE DI PIACENZA.
A me sembra che chi fa gli affari sporchi sia Berlusconi, eh….
preparatevi che l’obiettivo di Inzaghi è quello di rilanciare Mitra Matri!!!! siamo in una botte di ferro!!
ieri ho letto che i fedelissimi di Seedorf, Robinho e Essien, verranno messi alla porta… robinho ed essien fedelissimi di Seedorf roba da pazzi!
ahahahahaah l’editoriale odierno di suma… ahahahhahahahah
i cross di abate ahaahahahahahahh
Quel cane di merda vuol far passare il tiro svirgolato nel derby del 2011 per un cross per Pato …
Ma come si fa?!?!?
che poi è pure scemo, bastava ricordare l’unico assist limpido fatto in 4 anni, quello con il psv ad elshaarawy…
oggi è il compleanno di Bomboniera ultima bandiera, quello che non voleva scendere a salutare i tifosi, mavaffanculo!!
Caro La Paura, io tacero’ perche’ cosi’ ho detto. Ma,che tu ci creda o no , e se leggi bene quello che ho scritto lo capisci ,io pensavo che Seedorf sarebbe stato confermato per un semplice motivo : mai avrei pensato che Berlusconi si sarebbe fatto dominare da Galliani , per nessun motivo . E dicevo ( con chiarezza ) che i giornali erano contro Berlusconi ed a favore di Galliani .
Inoltre , visto che sono anziano e pensionato e vivo a 1500 km da Milano non ho alcun interesse a leccare il culo di nessuno,
E ,per intenderci men che tutti quello del traditore.
E, se le cose stanno in modo diverso ,che so io , ci siano di mezzo corna o insulti , chi di dovere faccia presto a dirlo.
Altrimenti la merda coprira’tutto il Milan.
Ma i giornali a favore di Galliani quando, di preciso? Quando lo sputtanavano prima di Milan-Parma, quando pubblicavano l’intervista di Maldini? Chi è il proprietario di Mediaset, Libero, Il Giornale… Berlusconi o Galliani? Alla proprietà la situazione va benissimo… sono solo scuse che fa uscire per pararsi il culo coi tifosi
Vittorio, coglione, mi riferivo a Diavolo. Se non hai capito vai a fartelo buttare nel culo.
Diavolo, citami un giornalisti anti-G che frequenti Milanello … l’hai mai sentito Franco Ordine che squallido individuo che è?
Alla proprietà la situazione va benissimo, perchè se canta il Gallo ci andiamo di mezzo tutti quanti, ma soprattutto il Presidente Berlusconi. Siccome gli è già successo di pagare per giochetti economici strani e non fatti da Lui in prima persona, forse è meglio non rischiare il bis…