Non vi preoccupate, non si tratta dell’ennesimo cine-panettone trito e ritrito che ogni anno ci propinano le case cinematografiche. Il derby è, giustamente, storia a sé; per contesto e svolgimento ogni derby non è mai esattamente uguale a nessuno dei precedenti.
Infatti, la stracittadina milanese in programma domenica sera sarà senza coreografie. O almeno questo traspare dalle notizie delle ultime ore: la curva Sud del Milan dovrebbe lasciare vuoto il suo tradizionale settore, come atto di solidarietà alla Nord interista. Un noto quotidiano milanese parla di un possibile ricorso con presenza di bambini in curva (stile Juve-Udinese) o dello slittamento di una giornata della squalifica; ma sembra probabile che anche nel primo caso la Sud verrà lasciata deserta. E il derby, che non si svolgeva sotto Natale dal 2007 -partita vinta 1-2 dai nerazzurri, anche a causa di un’incredibile papera di Dida– perderà molto dello spettacolo che fa, da sempre, da contorno alla partita.
Milano è la città del panettone, e “mangiare il panettone” è una locuzione molto nota del mondo del calcio. Si parla di allenatori in bilico, e Allegri è forse più in discussione dell’anno scorso. Quando il Milan, prima della sosta natalizia, era al 7° posto e a 6 punti dal terzo che valeva la Champions. Entrambe le squadre, comunque, arrivano in grande affanno al derby: l’Inter dell’altro livornese Mazzarri, dopo una partenza sprint (sconfitta con la Roma a parte), ha cominciato a segnare il passo, andando a pareggiare -o perdere- con le stesse squadre con cui il Milan era andato in difficoltà tra il giubilo dei sostenitori nerazzurri; 1-1 con il Bologna, 1-1 casalingo con il Parma, addirittura un pari 1-1 con la Samp che pure era uscita sconfitta da San Siro. E dopo l’idolatria iniziale, i fatti dicono che il tanto svillaneggiato Stramaccioni si trovava al secondo posto con l’Inter, a quota 34 punti, dopo la 16° giornata. Mentre l’Inter dei “giovani” e di Mazzarri è quinta con 28, dietro anche a Napoli, Roma e Fiorentina.
Annata di magra questa, sui Navigli. Una città che conta 36 scudetti e 10 Champions si trova a fare da spettatrice alla solita Juve e anche a tre squadre che “a volte ritornano” come i partenopei, i viola e i giallorossi. Se non altro, però, il Milan disputa la Champions e si trova ancora in corsa. Il sorteggio di lunedì, difficile ma non impossibile -ovviamente, se avessimo qualcuno che sa preparare le partite– consente di sperare ancora anche se le cose non vanno molto bene in campionato. Ed è con questo stato d’animo che le due metà di Milano si avvicinano al 280° derby della Madonnina, il 211° ufficiale. Buona opportunità per recuperare qualcosa nel computo dei derby ufficiali (visto che “loro” sono avanti, sia come numero di vittorie sia nella differenza reti).
6 commenti
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Ma sì, tanto siamo fortissimi, non prendiamoci vantaggi, facciamo di tutto per far entrare il loro pubblico, dai, bravo Dottor Galliani!!
Ma poi: le sentenze mica vanno rispettate ed eseguite? O vale solo per una Persona? Cosa sono questi cambiamenti, slittamenti e cacatine?
Se si è deciso che dopo millenni cantare contro i napoletani va punito, allora lo si punisce.
Quando hanno introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici, non è che han detto: vabbè, facciamo da settimana prossima che questa c’è la Champions e non è la stessa cosa vedere le partite al bar senza fumare.
La solita giustizia monodirezionale italiana.
se c’è il rischio che la curva del Milan diserti il derby per solidarietà, ben venga la squalifica. tanto ormai giocare in casa o fuoricasa, per noi, cambia poco. ci mancherà la coreografia iniziale e stop.
lunedi sembrava di stare all’olimpico.
con il napoli sembrava di stare al san paolo.
“Ricordatevi – avrebbe detto Berlusconi – che il Milan era in Serie B, poi sono arrivato io. Promisi che l’avrei fatta diventare la squadra più forte al mondo. Nessuno ci credeva… Ora tornerò ad occuparmente in prima persona, lo rilancerò in Italia e in Europa”.
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Presidente ma non c’è bisogno… ha già fatto fin troppo per questa squadra dimmerda.
Non si senta obbligato, se non vuole. Se invece vuole, ovviamente va bene. Ma va bene anche se no. Cioè, decida Lei, ma a me va bene. *.*
Adesso però voi non mettetegGli pressione, che si può sempre cambiare l’idea, eh.
“Se si è deciso che dopo millenni cantare contro i napoletani va punito, allora lo si punisce.”
O che l’è brutto se so’ d’accordo co i’ grullo?