Avanti a piccoli passi

20131201_montolivoNon è stata una settimana facile per il pianeta Milan, anzi forse è stata una delle più difficili. Alle difficoltà della squadra si sono sommate le diatribe societarie tra il nuovo che avanza, Barbara Berlusconi, e lo storico Ad Galliani. Dopo le annunciate dimissioni di Adrianone, è arrivato il classico colpo da “deus ex machina” del presidente assente, che sembra abbia risolto la situazione, almeno per il momento.

Bene, in tutto questo marasma di vicende, si è trascurata almeno mediaticamente la trasferta di Catania, molto insidiosa e a suo modo decisiva per la squadra di Allegri. E da Catania sono arrivati tre punti pesanti, che dà continuità a quanto visto in champions. Nonostante il vantaggio degli avversari, la squadra si ricompatta, si rialza e riesce a ribaltare il risultato anche un po’ a sorpresa vista la totale assenza di prestazioni positive in trasferta in questa prima parte di campionato. A prendersi la squadra sulle spalle sono sempre gli stessi: Montolivo, Balotelli, che sta ritrovando una certa continuità realizzativa, e sopratutto Kakà. Il brasiliano arriva a 99 goal con la maglia rossonera e conferma di essere tutt’altro che quel bidone che era stato dipinto da giornalisti e presunti opinionisti. È lui la nostra anima, dopo sei anni sembra non sia cambiato niente, anzi è tornato più maturo, con più grinta e con la capacità di essere esempio per uno spogliatoio che mancava di veri punti di riferimento. Sono convinto che sotto la sua ala possano crescere e maturare sia Balotelli che El Shaarawy, al rientro ieri dopo il lungo infortunio; Stephan può essere un altro jolly da giocare per continuare a scalare la classifica e riprenderci le posizioni che ci spettano.

Ovviamente, non sono tutte rose e fiori, ma in un periodo di “crisi” come questo va più che bene. Restano dubbi sulla tenuta della squadra, sulle debolezze difensive, su come siamo riusciti a soffrire anche in vantaggio e con un uomo in più. Allegri rimane lì, con le sue insuperabili incongruenze, e a questo punto dobbiamo sopportarlo fino a fine anno, con un aiuto che potrebbe arrivare dal mercato di Gennaio e dalla “nuova” struttura societaria, che di nuovo non ha nulla. Dobbiamo anche sorbirci le infinite panchine di Saponara, che continua a non essere preso in considerazione nonostante fosse stato dichiarato come un importante rinforzo. Vederlo al posto di Birsa o come alternativa a Kakà per non distruggerlo troppo sarebbe plausibile, ma anche difficile visti i limiti di acciuga.

Intanto prendiamo questi tre punti, in una giornata in cui gli indonesiani pareggiano così come la Roma che non sa più vincere, mentre la Juve inizia la sua prima mini fuga stagionale, dato che trova sempre il modo di portare a casa i tre punti. A noi interessa poco, dobbiamo solo ed esclusivamente pensare a noi, partita per partita, e andare avanti ad piccoli passi. Poi, più avanti, si vedrà.

4 commenti

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  1. “Dobbiamo anche sorbirci le infinite panchine di Saponara, che continua a non essere preso in considerazione nonostante fosse stato dichiarato come un importante rinforzo. Vederlo al posto di Birsa o come alternativa a Kakà per non distruggerlo troppo sarebbe plausibile, ma anche difficile visti i limiti di acciuga.”

    Concordo pienamente con il tuo scritto ed in particolare su quello riportato che ho evidenziato!

  2. Allegri è una pippa. Saltuariamente lascia campioni o potenziali tali in panchina.

    Da Ronaldinhgo a Seedorf per finire a ElShaarawi e Saponara messi in tempi diversi ai margini del suo squallido progetto. Solo per questo merita tutto il distacco di buona parte della tifoseria.

    Sembrano a buon punto le trattative in società. Galliani resterà per altri 4 anni ma sarà ridimensionato fin da subito nella parte commerciale e gradualmente in quella sportiva con l’ ingresso progressivo di nuovi dirigenti fra i Barbariani.

    Direi che ci possiamo stare

    • Mazza il 2 Dicembre 2013 alle 15:23

    Condivido in pieno, sopratutto le considerazioni su Saponara. Sono convinto che potrebbe fare bene, basta farlo giocare per 3/4 partite di seguito o per spezzoni di partita, ma si sa il nostro allenatore i cambi li fa dall’ottantesimo minuto in su’. Un altro che vorrei vedere, non dico più spesso ma almeno qualche volta è Cristante, stesse considerazioni di cui sopra.

  3. “Con Galliani siamo al paradosso: dalla sua parte Albertini, Sacchi, Capello, Ancelotti, Conte, Mourinho, Ibrahimovic… contro di lui una laureata triennale in filosofia fuori corso più qualche manipolo di tifosotti presuntuosi ed irriconoscenti che pretendono di essere verità e maggioranza”

    Non so se abbiamo già la maggioranza, sicuramente abbiamo la verità. E gli unici tifosotti sono quelli che temono il cambiamento, magari in tutela del loro tornaconto. Di quello che pensa Ibrahimovic poi non me ne frega nulla. Anche Sacchi ha criticato spesso la mancanza di un progetto tecnico tattico adeguato

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