In attesa di maturazione

Milan vs Udinese - Serie A Tim 2012/2013In questa stagione ho spesso sottolineato i demeriti e le colpe del mister Massimiliano Allegri: ha avuto bisogno di troppi mesi per trovare il modulo giusto, ha dato fiducia a lungo a giocatori che non la meritavano, ha sbagliato cambi o ha sempre aspettato almeno il 25esimo del secondo tempo per effettuarli. In questo momento però mi sento di difendere il tanto vituperato livornese: credo che il pareggio con il Napoli sia figlio di coincidenze e di una forma fisica a mio parere calata. Sicuramente la mano di Allegri nelle partite importanti si vede, vista la sua incapacità di vincere contro le grandi. Ma sono in molti ad attribuire a lui l’esclusione di El Shaarawy: un’esclusione diventata un vero e proprio caso, vista la moltitudine di versioni diverse e inconciliabili.

Si è parlato di problema a un ginocchio, di stanchezza, di un calo fisico, di prudenza in vista della partita di domenica contro la Juventus, considerando anche l’ammonizione rimediata contro la Fiorentina che poteva rischiargli un’esclusione contro i bianconeri. Ma l’ipotesi che mi ha convinto di più, che mi è sembrata più sensata oppure l’unica che riesco ad accettare per giustificare un’esclusione di Stephan nella partita forse più importante della stagione, quella che potrebbe significare la perdita del secondo posto, è quella che ho letto sulle fonti cosiddette non ufficiali: sembrerebbe infatti che il Faraone si sarebbe concesso una serata brava in discoteca proprio sabato sera alla vigilia della partita contro il Napoli, bravata che gli sarebbe costata il posto da titolare. L’esclusione dall’11 di partenza di Niang e l’assenza di Balotelli allo stadio nonostante la squalifica, mi fa pensare che El Shaarawy non fosse solo a divertirsi in qualche locale.

Le mie sono soltanto supposizioni che non verranno mai confermate dalla società o dagli organi ufficiali (mentre credo che se si trattasse dei cugini sarebbe già di dominio pubblico), ma in questo caso e solo in questo caso potrei capire la scelta di Allegri di escluderlo dalla formazione titolare, una punizione esemplare che potrebbe diventare utile per il futuro. In tutti gli altri casi non lo capirei, vista l’importanza di Stephan nell’impianto d’attacco già orfano di Balotelli e soprattutto vista l’assenza dal campo di Robinho da troppo tempo, un giocatore da non schierare in una partita decisiva come quella di domenica sera.

Piangere sul latte versato però non serve a nulla ed è già il momento di pensare alla prossima giornata e alla sfida con la Juve, una sfida che sembra passata in secondo piano visto lo scudetto già in tasca dei bianconeri e visto che il pareggio con il Napoli ha nettamente compromesso la scalata del Milan al secondo posto. Ma è proprio questo il momento di rischio maggiore, rischio di perdere la concentrazione e dare per scontato un terzo posto che scontato non è. Approcciarsi alla partita di Torino con un classico “a Torino si può anche perdere, l’importante è vincere le altre” oppure “la Fiorentina non può vincerle tutte” potrebbe essere un errore fatale. Ogni partita da qui all’ultima giornata di campionato deve essere affrontata come se fosse una finale, perché il peso è il medesimo.

Con la Juve non sarà facile, lo Juventus Stadium si è dimostrato ostico per i rossoneri, ma la motivazione, la gloria e la voglia di battere chi ci ha sfilato lo scudetto sotto il naso la scorsa stagione dovrebbero fornire quel mordente in più per colmare il gap che ad oggi ci separa dagli uomini di Conte. La Juve è una buona squadra, ma non ancora una grande squadra e sicuramente non una squadra imbattibile, come ha dimostrato in Europa e non solo. I limiti del Milan rimangono e sono evidenti, da un centrocampo completamente privo di classe, a una difesa traballante e che mostra segni di cedimento preoccupanti, vedi amnesia paralizzante sul gol di Pandev, ma questi limiti non sono determinanti. Il Milan poteva e con merito guadagnarsi un secondo posto in classifica: il pareggio di domenica può aver compromesso decisamente la rincorsa, ma nel calcio mai dire mai. Per ora vorrei solo godermi una vittoria sulla Juventus, senza pensare a classifiche e punti. Perché con i gobbi è partita a sé.

7 commenti

Vai al modulo dei commenti

  1. il Faraone si sarebbe concesso una serata brava in discoteca proprio sabato sera alla vigilia della partita contro il Napoli, bravata che gli sarebbe costata il posto da titolare. L’esclusione dall’11 di partenza di Niang e l’assenza di Balotelli allo stadio nonostante la squalifica, mi fa pensare che El Shaarawy non fosse solo a divertirsi in qualche locale.
    Cara Silvia mi sembra una ipotesi non credibile. Il sabato precedente una grande sfida i giocatori, al Milan, era uso che dormissero a Milanello.
    A meno che Stephan e M’Baye non avessero attuato il metodo, Bruno Mora-Gianni Rivera, quello di scavalcare il muro di Milanello per recarsi in locali notturni, pare assai poco verosimile la tua ipotesi. Più logico sarebbe pensare che, ottenuta la serata libera dopo l’amichevole con la Pavullese, le ‘tre creste’ si siano concesse una serata brava. Infatti dell’utilizzo di Robinho e Boateng, dal primo minuto nell’incontro con il Napoli, si parlava già Venerdì scorso. Se realmente i tre si sono concessi una serata ‘allegra’ è anche colpa dell’allenatore che non era riuscito a trasmettere, al gruppo, l’importanza di una vittoria contro il Napoli.
    Se la tua ipotesi corrisponde alla realtà, stanne certa, la società farà il suo dovere ed i tifosi non sapranno mai quali salatissime sanzioni verranno inflitte alle creste ribelli!
    Rispetto a Leonardo, che in identica situazione fece comunque giocare un derby al ribelle, un punto di vantaggio lo ha acquisito Allegri che ha lasciato fuori El Sharawy e Niang. Poi abbiamo visto tutti come ha giocato, male, Niang quando Allegri è stato costretto ad impiegarlo essendosi infortunato Boateng. Io voglio sperare che ciò non sia vero perchè porterebbe il Milan nella condizione di altre squadre(anche quella dell’altra parte del Naviglio Grande).

  2. Non metto bocca sulla questione El 92. Per me Allegri non è un allenatore tutto il resto di negativo che ne scaturisce è solo una logica conseguenza, poi magari ha avuto anche le sue ragioni. Non saprei.

    Mi soffermo sulle dichiarazioni di Leonardo. Premetto che non condivido su Galliani e su Moratti ma le sue parole sul Milan sono vangelo.

    Le dovrebbero studiare bene quei coglioni che fanno finta di non capire

    1. Quella su Galliani e Moratti la condivido pienamente: l’abilità del miglior dirigente al mondo è limitata da un tirchio che in questi ultimi cinque anni ha messo meno soldi sul mercato di Napoli, Viola, Roma, Juve, Lazio ed Inter.

      1. Il problema investimenti economici, al Milan, era fortemente condizionato, a prescindere dalla presunta tirchieria, dal monte ingaggii più alto d’Italia.
        Aggiustata questa incongruenza economica, merito di Galliani e Barbara Berlusconi, devo contestare ‘ il Leonardo’ proposto come grande manager o allenatore.
        Cito come esempio il caso Amantino Mancini. Leonardo ha smentito di averlo voluto al Milan, costo dell’operazione 10 milioni di euro. Ha addossato l’intera responsabilità dell’operazione ad Adriano Galliani. Facciamo finta di non conoscere quali e quanti i rapporti amichevoli vi erano tra Moratti e Leonardo.
        Derubrichiamo questi fatti ad una questione di feeling reciproca. Qualcuno deve spiegare la condizione per la quale Leonardo ha lasciato il Milan e soprattutto perché Galliani che, come con Allegri, aveva fatto di tutto e di più per trattenerlo al Milan.Allora perché Leonardo aveva detto di non voler espletare la carica di allenatore andando poi ad allenare proprio gli ‘odiati’ rivali dell’altra sponda del Naviglio Grande. Incongruenze? Disaffezioni alla proprietà? Dispetti?
        Invece emerge la conferma del comportamento lineare dell’AD rossonero che stiamo verificando anche con la strenua difesa di Allegri in questo campionato.
        Se consideriamo competitiva, la rosa attuale del Milan, non si spiega come mai non si doveva considerare competitiva quella che aveva a disposizione Leonardo.
        I motivi reali del dissidio tra Berlusconi e Leonardo erano di carattere tecnico-programmatico e nulla ha potuto il mediatore Galliani?
        Sembra più credibile che Silvio abbia imputato a Leonardo la cattiva gestione di Ronaldinho che è stata quanto meno scellerata prima del derby di ritorno.
        Inoltre la cessione di Ricardo Leite(Kakà) non era stata voluta ma accettata, da Berlusconi, proprio perchè qualcuno era certo del recupero totale di Ronaldinho?
        La trattativa con il Barça fu condotta da Galliani. Pensate realmente che l’AD non sapesse dei comportamenti del Gaucho e di quello che si diceva di lui a Barcellona?
        Se poi vale il principio: “piove governo ladro” allora diamo tutte le colpe a Silvio Berlusconi(tanto è di moda).

      2. L era dei milioni buttati nel calcio è finita. In compenso grazie a Dio è iniziata l’ era dei conti puliti che oltre tutto mi pare pure dare risultati migliori.

        Galliani ha speso i soldi malamente i soldi per anni…altro che tirchi.

        Per il resto Berlusconi è il presidente più vincente della storia, figuriamoci se lo cambierei mai con Moratti?

        Le altre hanno speso di più?

        Ho visto i bei risultati delle spese delle altre. A parte la Juve ci sono tutte sotto. Conta come fai la squadra non quanto spendi. Anzi se fai la squadra forte senza spendere sei a maggior ragione il numero 1

  3. Leonardo uomo di merda!!

    ah… tranquillo qui, nel club più titolato al mondo, nessuno ti rivuole!!!!

  4. *****MESSAGGIO PER LPF80******

    il lupo è nella tana.

    passo.

I commenti sono disabilitati.