Dopo le buone notizie per quanto riguarda la nostra nazionale, va in scena oggi l’ultima giornata della fase a gironi: tornano in campo Svezia e Francia a Kiew mentre a Donetsk l’Ucraina affronterà l’Inghilterra. L’unica certezza nel gruppo D riguarda proprio la nazionale di Zlatan Ibrahimovic, vittima del girone di ferro, andata a casa con due giornate di anticipo che oggi, contro i Galletti, proverà a non essere dopo Olanda e Irlanda la terza nazionale ad andare a casa a quota zero punti.
La Francia da questo punto di vista è la grande favorita per il passaggio del turno: per andare a casa deve infatti perdere con più di un gol di scarto – con una sconfitta pesante potrebbe addirittura passare il turno qualora l’Inghilterra battesse l’Ucraina, ma per vincere il proprio raggruppamento ed evitare quindi un remake della dolorosissima finale mondiale del 2006 è obbligata a strappare i tre punti agli uomini IKEA. Per i galletti, tuttavia, l’impegno odierno dovrebbe essere agevole. La vera bolgia sarà infatti a Donetsk dove l’Ucraina gioca prima ancora che contro l’Inghilterra contro la storia di un paese che potrebbe festeggiare in casa una insperata qualificazione. Per la nazionale dei tre Leoni, però, tornerà a disposizione Wayne Rooney dopo la lunga squalifica. Per la nazionale di casa rimane tutto in salita: l’Ucraina non ha mai vinto una partita a Donetsk (ne ha giocate sei) e Sheva domani potrebbe essere assente per via di un problema al ginocchio.
L’Inghilterra avrà il vantaggio di giocare per due risultati su tre: la classifica vede infatti gli inglesi un punto avanti rispetto agli Ucraini, ma avrà lo svantaggio – se così si può dire – di doversela giocare con la Francia per evitarci con la differenza reti. Se l’Ucraina invece facesse il miracolo e vincesse il girone, con una Francia seconda, per la nostra nazionale si aprirebbe un deja-vu con Ucraina ai quarti di finale, possibile sfida con la Germania in semifinale e possibile sfida con la Francia in finale. Vi ricorda qualcosa?
Tornando grazie all’aiuto di reostato, alla gara di ieri con la Spagna, caro Buffon, siamo sicuri che se nei panni della Spgna ci fossimo stati noi avremmo fatto una partita così, con due feriti, e nessun morto: fortunatamente per noi, in Spagna, ci sono dei giocatori che questo sport lo prendono sul serio, e non giocano quindi nella Juventus.
Le furie rosse conoscono solo un modo per fare calcio: il loro, fatto di un torello instancabile, lento ma precisissimo, quasi defatigante, altrimenti non si capisce come possano giocare continuamente con la formazione titolare senza mostrare alcun affaticamento. Guadagnano campo lentamente, facendo circolare la palla di continuo, poi all’improvviso, come in una sinfonia di Beethoven arriva la stilettata, l’accelerazione ed il colpo, rigorosamente ravvicinato, che non perdona. Sembra che i campioni iberici non conoscano altro modo di fare calcio, nessun altra maniera per stare in campo, tranne qualche palla per i contropiede di Torres, tanto per fargli sentire che c’è anche lui. E anche lui è considerato in questa squadra.
Ma quando si fa sul serio l’anima integralmente spagnola esce fuori ed entrano in scena i soliti Silva, Fabregas e soprattutto la coppia di nani più forte del mondo: Xavi-Iniesta, due giocolieri, il gfulcro della Spagna e del Barcellona pluricampioni; i principi del “calcio a tocchettini” altrimenti detto “tiki-taka”. Ovviamente la Spagna si sentiva già qualificata e non si è certo scalmanata oltremodo alla ricerca del risultato, però, in un certo senso è stato anche un risultato sudato, e non certo scontato. Basti pensare che c’è stato un momento, sul prolungatissimo 0-0, che, con l’Italia in vantaggio 1-0 avrebbe addirittura visto la Spagna qualificata come seconda del girone.
La partita è iniziata col solito canovaccio, tiki-taka insistito e Croazia chiusa a riccio pronta a ripartire. Ripartenze che potrebbero fare davvero male: un gol della Croazia, partita che si chiude sull’1 a 0 e Spagna a casa e Italia e Croazia promosse nell’ordine. La cosa avrebbe addirittura potuto clamorosamente realizzarsi nella ripresa su un colpo di testa di Rakitic; ma Casillas, il miglior portiere del mondo, para incredibilmente e si rimane sullo 0-0.
Da rilevare che nella prima fase della ripresa le occasioni migliori sono per la squadra dalmata, prima che, come al solito, calino sia la tensione, sia le energie. E allora è il momento degli iberici che si vedono aprire di fronte delle vere praterie: alla fine Jesus Navas, una delle migliori conferme di questa manifestazione (assieme al tedesco Hummels), mette in rete a porta vuota, dopo aver sostituito Torres, che dopo l’exploit contro l’Irlanda è tornato a scontentare il ct Del Bosque: siamo già al 43° della ripresa, il match è segnato.
La Croazia esce quindi da Euro 2012, e lo fa a testa alta. Ha sempre giocato con il coltello tra i denti, tranne il deludentissimo primo tempo contro l’Italia. Contro la Spagna ha cercato di dedicarsi alla soppressione del gioco avversario, stile Mourinho prima maniera, col risultato di ritardare la maturazione del quasi scontato risultato, ma non certo ribaltando l’esito del match. Bisogna segnalare, doverosamente due rigori reclamati dalla Croazia, che la terna arbitrale si è ben guardata dall’assegnare: il primo sarebbe scaturito da un entrataccia del solito Sergio Ramos su Mandzukic. Il secondo meno vistoso del primo è nei minuti finali della partita, ma ancora sul risultato di 0-0 ed è dovuto ad una trattenuta clamorosa di Busquets su Corluka. La Spagna quindi, come da pronostico passa il turno, a dimostrazione del fatto che chi domina gioco e campo, può perdere una battaglia, ma vince la guerra.
Per quanto riguarda il sig. Buffon è notizia di oggi che già i due feriti andavano di moda nel 97, quando il portiere bianconero vestiva, casualmente, la maglia del Parma. Ma ormai, dati gli innumerevoli precedenti di illeciti della squadra bianconera, la cosa non ci stupisce nemmeno.
Inghilterra (4-4-2): Hart, Johnson, Lescott, Terry, Cole; Walcott, Parker, Gerrard, Young; Rooney, Welbeck. All. Hodgson.
Ucraina (4-3-1-2): Pyatov, Gusev, Khacheridi, Mykhalyk, Selin; Nazarenko, Tymoshchuk, Konoplyanka; Yarmolenko; Shevchenko, Devic (Voronin). All. Blokhin.
Svezia (4-2-3-1): Isaksson, Lustig, Mellberg, Granqvist, Olsson M.; Kallstrom, Larsson; Elm, Ibrahimovic, Toivonen; Elmander. Allenatore: Hamren
Francia (4-2-3-1): Lloris, Debuchy, Rami, Mexes, Evra; Cabaye, A.Diarra; Menez, Nasri, Ribery; Benzema.. Allenatore: Blanc