Lazio – Milan 4-0: non ci ha capito un cazzo? certo!

Se non cambia niente da Lecce, non cambia niente dalla Supercoppa – il risultato sarà uguale se non peggiore. Il Milan perde malamente con la Lazio e lo fa finendo ancora 2-0 sotto dopo il primo tempo e ancora con un gol preso dopo pochi minuti. Tutto questo arriva dopo la più vergognosa e arrogante risposta in conferenza stampa di fronte ad un giornalista dalla schiena dritta (l’unico, in quel di Coreanello) dove un allenatore che non ha più in mano la squadra. Non si capisce se Pioli stia cercando un esonero o la sua sia una ripicca per il mercato – ma continuare a schierare una formazione dove a centrocampo c’è una voragine e davanti non torna nessuno perché siamo fisicamente morti era garanzia di sconfitta.

Pioli ha messo il suo ego davanti al bene della squadra così come fece a suo tempo Maldini questa estate, sacrificando un acquisto già chiuso e un altro possibile sull’altare del proprio rinnovo di contratto. A chi segue il calcio bastava capire già le dinamiche dirigenziali di quel mese per capire che stava arrivando la tempesta. Non è un caso che il rinnovo assurdo di Pioli arrivi quando Gazidis se ne va, unico e vero garante della squadra ad inchiodare ognuno alle proprie responsabilità.

Se il Milan fosse una società normale domattina vedremmo il comunicato dell’esonero con Abate traghettatore fino a fine stagione. Un 4-4-2 più coperto e in autopilot si arriva in Champions League perché questa squadra ha comunque dimostrato di avere giocatori di valore. Purtroppo la fame della scorsa stagione è scomparsa di fronte all’idea di sentirsi arrivati e di non mettersi mai in discussione auto-elevandosi a modello.

A proposito di scelte, lasciando stare il pippone belga da 35 milioni (ma tanto si può giustificare ogni acquisto con “eh vedere anche X ci ha messo due anni” come se i risultati in questi due anni non contano) questa società sta rischiando di perderne 60 per non spenderne 5 per un portiere di riserva. Gennaio si chiude quindi con l’unica vittoria vs Salernitana e due scoppole consecutive – senza un minimo intervento sul mercato o senza una dichiarazione di Maldini.

Nel frattempo i problemi sono sempre gli stessi, le formazioni anche, i nuovi non entrano nelle rotazioni e il garante del progetto sportivo ben si guarda dal venire a metterci la faccia dopo una sconfitta. Il Milan di Pioli è morto – ed è morto perché quando l’allenatore perde una squadra così non la recupera. Bisogna solo decidere se e quando dare la scossa e con chi. Permettetemi però solo di dire una cosa: chi domenica canterà “Pioli is on fire” a San Siro è solo un cretino che si sta facendo prendere per il culo.

LAZIO (4-3-3): Provedel; Maruši? (33’st Lazzari), Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovi?-Savi? (33’st Baši?), Cataldi (42’st Marcos Antônio), Luis Alberto; Pedro (33’st Romero), Felipe Anderson, Zaccagni. A disp.: Adamonis, Maximiano; Fares, Patric, Radu; Bertini, Vecino; Cancellieri. All.: Sarri.

MILAN (4-2-3-1): T?t?ru?anu; Calabria, Kalulu, Tomori (23′ Kjær), Dest; Bennacer, Tonali; Messias (13’st Saelemaekers), Díaz (14’st De Ketelaere), Leão (34’st Rebi?); Giroud (14’st Origi). A disp.: Mirante, Vásquez; Bozzolan, Gabbia, Thiaw; Adli, Kruni?, Pobega, Vranckx. All.: Pioli.

Arbitro: Di Bello di Brindisi.
Gol: 4′ Milinkovi?-Savi? (L), 38′ Zaccagni (L), 22’st rig. Luis Alberto (L), 30’st Fel